Pensieri vaganti

Tra le stelle - Centosessantunesima puntata

- Buon giorno Giacomo, sono le 8.15 ora locale. E' 1l 29 novembre 2063 terrestre e il 24 umidaio 4012 di Mandoria. Stiamo viaggiando sulla rotta 4X22 verso la costellazione del topo. Il target finale non è stato definito. La nostra velocità è di 44.212 chilometri all'ora e la temperatura esterna è di -127 gradi. La temperatura interna è di 22 gradi con umidità del 40%. La tua temperatura misurata quindici secondi fa è di 36,5 gradi. Sull'astronave vi sono al momento due unità umane sveglie e 104.212 in ibernazione. La professoressa Malinka si è svegliata alle ore 6.45 ed è entrata in sala navigazione alle 7.15. La sua temperatura corporea è di 37 gradi centigradi, ma è fisiologica per il suo pianeta di origine. Si trova al 18° giorno del ciclo.......

- Scusami Harold, ma come mai mi stai dando tutte queste notizie, alcune delle quali assai poco interessanti ed altre molto personali? Finora non lo hai mai fatto. Tutt' al più mi hai comunicato la data e l'ora.

- Da due giorni la professoressa Malinka ha aggiornato la mia interfaccia software.

- Ho capito, spero che le variazioni si fermino qui.

- Ieri avevi espresso l'intenzione di chiedermi alcune informazioni. Sono pronto, chiedi pure.

- Beh, facciamo così. Dammi il tempo di svegliarmi veramente. In questo momento ho solo gli occhi aperti ma il cervello sta ancora dormendo.

- Ma come è possibile, Giacomo? Quello che dici è assurdo. Non è possibile stare in piedi, agire normalmente e non ragionare.

- Questo sarà vero per una macchina, ma un uomo ha tempi diversi. Se a questo aggiungi che il mio corpo è stato scomposto e ricomposto e le mie cellule hanno fatto un viaggio interstellare, potrai capire in quale stato mi trovo in questo momento. Facciamo così. Ora vado al bar e mi faccio fare un bel caffè da quei due droidi che hanno imparato a farlo bene. Ci vediamo tra circa quarantacinque minuti in sala lettura. Ok?

- Certo, Giacomo. Ho cominciato il count down. Tra quarantaquattro minuti e 56 secondi mi predisporrò alle tue domande.

Tra le stelle - Centosessantesima puntata

L'immagine: astronauta jackson by_kosmichin

- Ben tornato Giacomo, come va?

- Bene, Harold

- Come hai trovato la Terra?

- Direi che è stata una sorpresa, anzi, ci sono delle cose di cui  vorrei parlare con te. E a voi come sono andate le cose?

- Noi abbiamo continuato a viaggiare sulla rotta stabilita dalla dottoressa Malinka. Non ti sei accorto che il viaggio di ritorno è durato sei secondi e tre decimi in più di quello di andata?

- A dire la verità non me ne sono proprio accorto. Ora mi sento un poco di formicolii per tutto il corpo.

- Non preoccuparti, è un effetto della eccitazione subatomica che hanno subito le tue cellule.

- Ma all'andata non ho sentito nulla.

- Sì, sulla Terra non lo hai avvertito perché c'è una gravità più alta. Ma non preoccuparti, è un effetto transitorio che si esaurisce in poche ore. Entro domani mattina dovrebbe passare tutto. Hai voglia di mangiare qualcosa?

- No, veramente no. In questi giorni ho mangiato parecchio e  ho anche un leggero senso di nausea.

- Anche la nausea  è un effetto della ridotta gravità.  Deduco quindi che  il tuo aumento ponderale era determinato da eccesso calorico.  I tuoi dati biometrici hanno rilevato lo scarto di 528 grammi in più rispetto al peso della partenza. Vuoi che per la prossima settimana ordini per te un menù dietetico?

- No, lascia stare, quel mezzo chilo se ne andrà da solo. Ascolta, ora vado un poco a sdraiarmi, e cercherò di fare pure  un sonnellino, così mi riprendo un poco. Domani mattina vorrei innanzitutto approfondire delle cose con te e poi vorrei vedere Malinka.

- Ok, buon riposo.

- Grazie, Harold.

Tra le stelle - Centocinquantanovesima puntata

E il giorno è arrivato.

Ieri sera avevo detto ai ragazzi che sarebbero venuti i miei amici a prendermi per riportarmi a Pisa. Ma loro non hanno voluto sentire ragioni e mi hanno risposto che sarebbero venuti comunque a salutarmi. Allora gli ho comunicato l'orario di partenza: ore 20 all'ingresso delle Cascine.

E' brutto dire le bugie e ingannare la gente, soprattutto se si tratta di amici, ma la bugia l'ho dovuta dire per forza. Non potevo farmi vedere che salivo su una capsula spaziale e partivo verso un'astronave persa nello spazio. Il luogo effettivo della partenza era quello nel quale ero arrivato e l'ho raggiunto con una pratica unità di trasporto chiamata col tablet.

La capsula magnetica si è materializzata alle 19.50 precise e sono salito a bordo. La sonda posta al centro del parabrezza si è mossa per alcuni secondi emettendo un sordo ronzio. Ho capito che stava analizzando il mio corpo. Sono stato fermo fino a che il ronzio non è terminato. Sono passati altri due minuti nei quali sono stati completati i di test di verifica e alla fine un messaggio registrato mi ha detto che ero idoneo al teletrasporto.

Mancavano tre minuti alla partenza. Allora mi è balenata la grande idea: un paio di righe di istruzioni dalla consolle e ho impostato come tappa intermedia le Cascine.

La capsula è decollata dolcemente e si è avviata alla velocità minima. Avevo anche attuato lo schermo antiradar per cui non era visibile.

Ma io li ho visti: tutti e sei, anzi erano sette perchè Gilda aveva portato anche il suo bambino per farmelo conoscere. Eccoli lì, i miei ragazzi. Erano seduti su un muretto che mi aspettavano per salutarmi.

I miei occhi si sono riempiti di lacrime.

Tanti auguri a te!

Tanti auguri a te, mio blog!

Oggi è il tuo compleanno. E quando ci sono i compleanni si spengono le candeline e si fanno gli auguri. Le candeline questa volta sono 9, e le spengo virtualmente. Gli auguri invece li faccio a voi, miei lettori, uniti ai miei ringraziamenti.

Eh sì, sono passati nove anni e non pensavo che  saremmo arrivati a tanto: 820 messaggi e 128.000 accessi, soprattutto in questo periodo in cui i blog non sono più "di moda" come qualche anno fa, sopraffatti dai social. Io continuo per la strada intrapresa. Ho ancora tanta voglia di scrivere ed è un piacere tenere vivo il dialogo con voi lettori che frequentemente, attraverso i vostri commenti , mi suggerite -forse a vostra insaputa- sviluppi per il racconto in corso.

Non siete tantissimi, ma siete assidui e affezionati. E non è facile restare fedeli a un blog che pubblica racconti chilometrici che si sviluppano per più di cento puntate. Ci vuole costanza, e di questo vi ringrazio.

Vorrei innanzitutto ringraziare la mia lettrice più fedele, che entra qui ogni giorno, anche se sa che non ci sono post. Il nome non ve lo dico (tanto l'avrete certamente riconosciuta), vi indico solo l'iniziale: F.

Ringrazio pure quella solitaria lettrice con la fotina marrone che ogni tanto entra silenziosa. Lei è una funambola della parola ma tace ormai da qualche anno e vorrei tanto sentirla ancora cantare.

E a voi tutti che venite a trovarmi, un saluto e un ringraziamento sentito.

E ora, avviamoci verso il decennale!

Tra le stelle - Centocinquantottesima puntata

Al termine della cena ci siamo salutati. C'erano molti occhi lucidi e anche le voci maschili più ferme tentennavano. Ma il più commosso ero io, anche se cercavo di non darla a vedere. E domani, via. Si parte.

Nella valigia dei ricordi ho messo un sorriso.
Era un sorriso mesto.

Nella valigia dei ricordi ho messo un cinque,

uno di quei cinque battuto con allegria

e che gridava: "ehi, amico, sei uno di noi".

Nella valigia dei ricordi messo due lacrime:

una era densa e pesante

veniva da una ragazza che vive in pieno i suoi sentimenti;

l'altra era piccola e leggera, appena apparsa

nell'occhio e subito evaporata

veniva da uno che non deve piangere, mai.

Nella valigia dei ricordi ho messo una foto,

una foto mai scattata da una ragazza che ne scatterà tante

e diventerà una professionista.

Ci ho messo una stretta di mano, tanti abbracci

e un soffio di riconoscenza.

Ci ho messo pensieri e risate.

E ora la porto via con me.

Maledetto me! Quando è il momento della separazione il mio cuore di burro si scioglie e mi vengono pure le poesie!