Pensieri vaganti

Tra le stelle - centoquarantaquattresima puntata

Immagine di Nemo

Questi ragazzi non conoscono la parola "disoccupazione", ne conoscono invece benissimo un'altra: "flessibilità". Devo subito farvi notare che non ho assolutamente trovato quella connotazione negativa che il termine aveva cinquant'anni prima, almeno in alcuni ambienti sindacali.

Flessibilità, per questi giovani, significa offrire prestazioni di lavoro esattamente quando e dove servono.

Esistono contratti trimestrali, ma anche contratti mensili o settimanali. Nel settore turistico si arriva anche a contratti giornalieri.

Tutto ciò non deve far pensare a situazioni di precarietà perchè vi è una serie di strumenti correttivi che assicurano sicurezza sociale a tutti, lavoratori o studenti.

Chi non si sente portato agli studi, superato il periodo di istruzione obbligatoria, fa dei corsi di formazione polivalenti e si può immediatamente inserire nel mondo del lavoro.

I salari più alti sono nelle attività di servizio alle persone. In ogni caso esistono dei limiti di reddito, sia inferiori che superiori.

Se in un mese faccio prestazioni per un valore superiore al limite, l'eccedenza viene incamerata dal sistema di welfare. Parimenti, se il lavoro che ho fatto non mi consente di raggiungere il reddito minimo, il salario viene automaticamente adeguato. Ma questo solo per tre mesi consecutivi, per evitare che i soliti furbetti campino a spese della società.

Il salario degli studenti è commisurato alla tipologia di scuola ed è notevolmente incrementato nel caso di profitto scolastico elevato.