Creato da ottimistasempreecomu il 13/12/2006
di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

Grazie.
Semplicemente grazie.
Per essere l'amico speciale che sei.
Per essere l'uomo che non si è arreso mai.
Per essermi sempre così vicino.
Grazie davvero.

Dolce Dany... 

 

 

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Post n°2980 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da ottimistasempreecomu

Leggo alcuni post di una mia amica...mi fanno riflettere sul fatto che dobbiamo in fondo re-imparare tutto l'abecedario dell'amore..dalla A alla Z....

Viviamo in un periodo in cui la forma è diventata sostanza, anzichè il contrario...e si cerca di amare secondo degli standard che - se adottati da alcuni - scaraventano nel ridicolo...

C'è una sola persona che io abbia amato veramente e profondamente, ed una sola persona che mi abbia amato profondamente: la mia ex moglie...perchè? Perchè l'amore tra di noi non era un fatto fisico, psicologico...era vera comunione tra due spiriti esattamente opposti, ma complementari.... ci amavamo per quello che eravamo, per come eravamo...sic et simpliciter...e questo portava - ha portato - alla conoscenza intima reciproca....ancora adesso possiamo tranquillamente sapere tutto l'uno dell'altro senza vederci o sentirci...

Perchè dico questo ? (scusandomi con la mia amica, cui ho "rubato" lo spunto)..

Perchè spesso commettiamo l'errore di avere dell'amore una visione paradigmatica, fatta di azioni, cose, ma non di sentimenti - nella loro accezione etimologica: "sentire", cioè avvertire, avere sensazione - ed il tema è proprio quello, invece: ciascuno deve amare secondo quello che è... Sarei ridicolo, alla mia età, se mi mettessi a scimmiottare un ventenne - trentenne, magari proponendo chissà quali performances a letto, con qualche "aiutino", sottoponendomi ad "ansia da prestazione" e magari finendo per essere ridicolo oggetto dei piacevoli conversari tra amiche...la realtà è quella che è...devo amare come so e posso fare...stabilire il contatto empatico con la persona amata, più che quello fisico, che certo, ci può stare...

Ma c'è un'altra considerazione...amo dando il 100% di me stesso - io sono così, totalizzante - ma il mio 100% sarà considerato tale? Voglio dire: in chi è amato da me prevarrà la considerazione che io ho dato tutto (poco o molto che sia) o che a lei questo tutto non basta? E, naturalmente è valido il ragionamento a parti invertite!

Non è questione di poco conto...

"Una donna sa di essere amata quando lo intuisce, non quando le viene detto. "

(Anonimo)

 
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