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di tutto un po' - «Chi è povero, essendo amato?» (O. Wilde)
 

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Post n°3329 pubblicato il 12 Aprile 2012 da ottimistasempreecomu

Ci sono occasioni che ti spingono a meditare sul senso della vita, sul tempo che passa e sull'utilizzo che ne facciamo...ti spingono a chiederti se siamo davvero noi a decidere della nostra esistenza o se invece essa sia il frutto di un determinismo a noi estraneo...qualcuno che muove i fili, lassù....

Ieri ho partecipato ai funerali della mia ex suocera (a proposito...non ho mai capito se come suocera era ex o no...ma ormai il problema non si pone...)...son ritornato nella chiesa del paese, ho rivisto e salutato volti ormai quasi dimenticati e comunque invecchiati, maturati, segnati...

Ho della religione - intesa come organizzazione del culto - una visione antropologica, sociologica magari...abbiamo bisogno, individualmente, di credere in qualcosa o qualcuno che ci aiuti a superare i momenti di incertezza e di difficoltà, poi la società si incarica di utilizzarlo per cementare il gruppo (il villaggio, la comunità, la nazione...) e lo fa tramite una ritualità che serve ad elaborare un lutto, un evento triste...ma anche eventi più gradevoli....

Mi sono sentito estraneo a tutto questo, e per me non sarei neppure andato, ma pensavo dover star vicino alle mie figlie - che amavano la loro nonna - e alla mia ex coniuge, che invece pare non abbia apprezzato particolarmente il gesto...ma tant'è...

Appunto...torniamo all'apertura...noi nasciamo, esistiamo, a volte viviamo, ci innamoriamo, ci sposiamo, mettiamo al mondo dei figli secondo la legge inesorabile della perpetuazione della specie, divorziamo, ci separiamo, lavoriamo, ecc.  ed abbiamo l'impressione che siamo noi a volerlo, a decidere...ma sarà vero?...e poi, qual'è il senso di tutto questo? Dove ci porta? Verso cosa ci porta?

A volte ho la sensazione di essere condannato a vivere, in una prigione bella, confortevole, piena di albe meravigliose e tramonti da sogno, di persone stupende ed altre che lo sono meno, e tutto quello che mi viene concesso è cercare di scegliermi il posto più gradevole, il soggiorno più ameno...

 

 

 

 
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