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RACCONTI
raccontino scritto qualche anno fa e ora rispolverato...
...e tutti a naso in sù scrutavano il cielo...
… aspettando chissà quale evento. Correva l’anno 2012, e da almeno cinque anni avevano iniziato a parlarne. Dapprima ne avevano fatto cenno solo i programmi televisivi che si occupavano di misteri e di fatti irrazionali ma poi il mistero si era progressivamente trasformato in una certezza, e ora non si riusciva più a parlare d’altro. L’avevano previsto soggetti con poteri paranormali, l’avevano avvertito altri che, a causa di qualche incidente, avevano acquisito un particolare sesto senso. Ma nessuno sapeva di cosa si trattasse: l’unica cosa di cui si era certi era che sarebbe stata una rivoluzione di dimensioni cosmiche; forse è per questo che, da un sondaggio, risultava che l’80% delle persone erano convinte che creature extraterrestri sarebbero presto approdate sulla terra. E così, i più intraprendenti e coraggiosi si prepararono a dialogare con loro, mentre correva voce che il governo degli Stati Uniti si stesse attrezzando per affrontare con armi efficaci l’arrivo degli invasori.
Ma fu così che il 2012 arrivò, passarono i giorni, e non si verificò alcun evento straordinario. O meglio: qualcosa di eccezionale avvenne, ma fu qualcosa di lento e progressivo, come un’onda che a poco a poco travolgeva le coscienze, inondandole. Una rivoluzione che, come un’acqua nuova che sgorgava dal profondo dell’anima di ogni persona, veniva a galla con una spinta irrefrenabile, e che poi si propagava all’esterno.
Come nodi di un’enorme rete migliaia e migliaia di bloggers comunicavano tra loro, sentendosi parte di un unico organismo, e i loro messaggi esprimevano amore gratuito verso gli altri, amore per la vita e per l’umanità intera. Ognuno si sentiva cuore pulsante nel mondo, parte dell’ambiente naturale, e in esso si sentiva perfettamente fuso ed integrato.”
Così Nonna Stella, nickname “sciadiluce”, raccontava spesso alla sua nipotina come l’umanità nel 2012 approdò ad una nuova e rivoluzionaria consapevolezza.
Elisabetta Neri
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Vienna e la linea sinuosa, elegante, colorata e scintillante
Post n°371 pubblicato il 16 Settembre 2012 da ciaobettina
Ho girato per un giorno a Vienna a naso in sù, ammirando l'architettura fascinosa ed elegante che la caratterizza; in questa città le diverse epoche storiche hanno partorito gioielli nei quali prevalgono linee curve e dinamismo, talvolta colori brillanti, superfici lucide e smaltate, superfici riflettenti oro e argento. L'imponente Cattedrale di Santo Stefano si differenzia dagli altri edifici Gotici d'Europa per la sua copertura a ripidi spioventi completamente decorata con maioliche coloratissime, che come piccole tessere di un mosaico formano un elegante motivo geometrico simile ad un ricamo su tessuto. Entrando colpiscono i colori di ciò che resta delle antiche vetrate, tinte rese intense e vibranti poichè attraversate dalla luce. Sprigionano invece una sensazione di forza, slancio e dinamismo le nervature dei possenti pilastri a fascio, che proseguono armonicamente nei costoloni delle volte, creando eleganti intrecci. Dal '700, spostandosi avanti nel tempo per arrivare fino alla fine del secolo successivo, la linea sinuosa e scintillante tocca l'opera di Eduard Veith, autore di uno splendido mosaico che raffigura i cinque continenti realizzato sulla facciata di una casa situata al numero sedici della Karntnerstrasse. Anche se nessuno si ferma a guardarlo, io ne sono rimasta affascinata e l'ho fotografato; mi ha colpita l'eleganza delle figure e dei motivi decorativi dorati e l'atmosfera orientaleggiante che riesce a comunicare. Elaborati motivi floreali color oro caratterizzano anche la famosissima fermata della metropolitana di Karlsplatz, opera di Otto Wagner, risalenti allo stesso periodo dei mosaici di Veith. L'organismo progettato da Otto Wagner è però più innovativo: lo scheletro metallico a vista di colore verde è abbinato a candide e liscie superfici in marmo. Le superfici che delimitano il Palazzo della Secessione sembrano essere state concepite come fogli bianchi destinati ad accogliere decori ispirati a fiori e foglie dalla linea elegante e sinuosa. Non si tratta più di elementi costituiti da una superficie curva in rilievo, ma da disegni piatti. Ciò fa sì che il candido volume essenziale della costruzione non si appesantisca nonostante l'elaborata decorazione. Il Palazzo della Secessione ospita lo splendido Fregio di Beethoven, di Klimt; non mi è stato possibile fotografarlo; inserisco qui la foto della copia di una sua parte, eseguita da un artista contemporaneo allo scopo di ripercorrrere le stesse tappe percorse da Klimt durante la realizzazione dell'opera; la finalità di questo lavoro era la conoscenza e la sperimentazione delle tecniche utilizzate del famoso artista per realizzare il fregio. Il Fregio di Beethoven è un'opera moderna ancora oggi, che per lo stile innovativo potrebbe essere stata concepita da un artista contemporaneo; le sue figure femminili sono sempre affascinanti e guardando l'opera dal vero mi ha emozionato scorgere la traccia sicura del disegno, ancora perfettamente visibile; infatti queste figure non hanno la pelle pesantemente colorata; il loro incarnato è costituito dal colore dell'intonaco che fa da base al dipinto, ravvivato solo da pochissime sfumature di colore. Di Klimt mi piace anche il realismo dei corpi e dei volti sapientemente accostato all'astrazione e alla bidimensionalità degli abiti, degli sfondi e degli altri elementi decoratici che attorniano i personaggi. L'uso dell'oro, di elementi in rilievo, di oggetti applicati (ad esempio gli occhi del mostro sono dischi di madreperla) trasformano i lavori di Klimt in un punto d'incontro tra l'opera pittorica, il bassorilievo e il mosaico. Il gufo che incombe e che sembra osservare i passanti dall'alto in basso, ricorda i gufi di Koloman Moser che decorano uno dei prospetti del Palazzo della Secessione (foto sotto). Di Vienna mi hanno attratto anche diversi elementi architettonici (abbaini, finestre e balconi...) delle molte case private ben curate e ricche di eleganti decorazioni. Nelle case della capitale austriaca ho anche notato anche un "armonico contrasto" tra antico e moderno. La logica conclusione della linea sinuosa, elegante, colorata e scintillante non può che coincidere con l'opera fantasiosa di Hundertwasser. Guardando la Casa di Hundertwasser sono però rimasta un po' delusa: nel '91 (anno della mia precedente visita) questo movimentatissimo organismo scintillante e colorato aveva tinte omogenne molto vive perchè relativamente nuovo (era stato infatti costruito 6 anni prima), mentre ora l'ho trovato decisamente poco curato rispetto alla maggior parte delle case viennesi; ed è un vero peccato, perchè è qualcosa di unico; e pur essendo nato come complesso di case popolari, ora è meta di moltissimi turisti. Certo non sarebbe un'impresa da poco farlo tornare al primitivo splendore, per via della sua irregolarità, per la quantità di colori utilizzati e soprattutto per tutti gli inserti in mosaico che dovrebbero essere protetti durante un eventuale lavoro di ridipintura; richiederebbe tempo, pazienza e precisione (e quindi immagino una spesa rilevante); ma secondo me varrebbe comunque la pena di ridare vita a questo artricolato complesso così allegro e originale, apprezzato in tutto il mondo. Il secondo edificio di Hundertwasser che ho visitato è la Kunsthaus, che ospita un miuseo dedicato all'autore più mostre temporanee di altri artisti. In questo caso la facciata è rivestita di piastrelle bianche e nere disposte in modo ondeggiante e irregolare, mentre i serramenti sono colorati. Naturalmente si possono notare anche e lucide colonne coloratissime (nella foto qui sopra, all'ingresso) che sono una costante nelle opere di Hundertwasser. |
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INFINITAMENTE PICCOLO...E INFINITAMENTE GRANDE
nelle mie foto mi piace porre l'attenzione sull'infinitamente piccolo, posare il mio sguardo sul particolare di un fiore, di un insetto, per scoprire colori vivi, metallizzati o iridescenti, o le strane "facce degli insetti" che sembrano volti di esseri venuti da un altro pianeta...
...un mondo di particolari invisibili ad occhio nudo. ...nessuna voce se non quella dell'onda che si infrange sui ciottoli... niente delimita lo spazio aperto, il mobile specchio d'acqua si estende raggiungendo distanze inimmaginabili... verso l'orizzonte, dove una linea turchese lambisce l'azzurro intenso del cielo...
mi piace catturare nelle mie foto l'idea d'infinito...
Nel 2004 ho partecipato al Festival del Trompe l'Oeil a Lodi.
ecco alcuni miei lavori realizzati su pareti (esterne e interne), su soffitti o su tavola:
Per vedere tutte le opere in concorso, clicca QUI
nelle foto sotto:
il lavoro realizzato durante il
Trompe l'oeil Festival
ILLUSTRAZIONI
e
DECORAZIONI
Una decorazione che mi ha dato grande soddisfazione... lo splendido viso di Audrey Hepburn dipinto sulle grosse ante di una cabina armadio. Per saperne di più cerca il
post 272, tag "trompe l'oeil e decorazione"
oppure clicca QUI
Annunciazione di Beato Angelico
(post n. 312 del 1 ottobre)
reinterpretata in dimensioni maxi;
per visualizzare le immagini delle varie fasi del lavoro e i diversi particolari del dipinto
clicca su questo link:
http://www.facebook.com/album.php?aid=2038687&id=1576781235&l=ed9f7ab794
prima di passare alle misure extra-large dei trompe l'oeil, ho realizzato illustrazioni per studi di grafica ed agenzie pubblicitarie. Per il pagliaccio qui sopra ho utilizzato la più semplice delle tecniche: il pennarello.
Qui sotto invece ecco dei coloratissimi pesci
(clicca sull'immagine per ingrandirla)
usati come illustrazione per un manifesto pubblicitario e per un pieghevole; sono realizzati con colori ecoline.
Più in basso, due figure femminili disegnate all'inizio degli anni '90.
COLLABORAZIONI
clicca sulle immagini per ingrandirle
Sopra, alcuni miei lavori realizzati in ambienti ristrutturati o arredati dall'arch. GABRIELLA RIMOLDI di Cislago;
Sotto, i miei disegni realizzati per visualizzare alcuni progetti dello STUDIO MONACI di Legnano.
IO...COME MI VEDO E COME MI VEDONO!
questa sono io a sedici anni... secca e dentona.
(disegno di Ugo D'Orazio)
"autocaricatura" del 1995
il mio occhio ad aerografo in un dipinto di
E. Colombo
una caricatura che mi è stata fatta "al volo" durante un matrimonio
la mia ombra
vista con occhi di bimbo
all'opera!
nel 1994, durante la realizzazione
del mio primo trompe l'oeil; sotto, il dipinto pubblicato su "99 idee casa" (post n.1)
nel 2003, durante la realizzazione di una meridiana a Gorla Minore
(post n.47)
nel 2003, durante la decorazione di un'edicola presso Saronno
(in fondo al blog, l'articolo ingrandito)
(post n.54)
nel 2007, durante la realizzazione di un trompe l'oeil per interni
(post n.57)
inverno 2010
Luglio 2010
davanti alla mia
Annunciazione
Settembre 2011,
con i miei pioppi
Inviato da: ciaobettina
il 17/01/2021 alle 17:30
Inviato da: A.Cavallera
il 30/12/2020 alle 23:37
Inviato da: ciaobettina
il 13/08/2020 alle 12:20
Inviato da: ilcorrierediroma
il 31/05/2020 alle 10:24
Inviato da: cassetta2
il 29/04/2020 alle 19:54