Creato da cuorejuventino2 il 10/01/2009

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sportivo

Messaggi del 10/12/2012

Agnelli, la Champions in testa

Post n°1213 pubblicato il 10 Dicembre 2012 da cuorejuventino2

Il presidente della Juventus avverte tutti: "Non ci fermeremo certo allo scudetto, stiamo già pensando ai prossimi obiettivi".

 

Agnelli, la Champions in testa - Il presidente della Juventus avverte tutti: Non ci fermeremo certo allo scudetto, stiamo già pensando ai prossimi obiettivi.

 

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli, a margine della cerimonia di consegna del Premio Ussi - Sportivo Piemontese dell'anno, ha parlato del futuro del club bianconero: "L'anno scorso e' stato straordinario e ci ha reso estremamente orgogliosi. Oggi ricordiamo i successi della scorsa stagione, ma come tutti sanno i risultati sportivi hanno fascino, si ricordano, ma è fondamentale dal giorno successivo pensare ai prossimi obiettivi''.

"Non ci fermeremo qui, lo scudetto è solo un primo passo", avverte il numero uno dei torinesi

Dopo la partita del Palermo, Antonio Conte avev espresso tutta la sua soddisfazione per il ritorno in panchina: "È inevitabile che quando ti viene a mancare il terreno di gioco, il profumo dell’erba, come l’ho definito tre,quattro settimane fa, è un dolore. Ti manca qualcosa, anche se lavori con la squadra per tutta la settimana, però i 90 minuti, la partita, quelle sensazioni, emozioni, mancano, però ho dovuto affrontare questa vicenda. Penso che sia stata comunque formativa sotto tanti punti di vista, penso che la squadra abbia risposto in maniera straordinaria. Secondo me, se si riesce a fare in quattro mesi quello che abbiamo fatto noi, significa che ho dei giocatori speciali, speciale è la società e forse un po’ speciale sono anche io, ecco".

"A me le partite sono mancate tutte, sinceramente. Sia quelle perse che quelle vinte. Ho anche la fortuna di avere uno staff che ringrazio perché sia Carrera prima che Alessio dopo sono stati molto bravi nel sostituirmi in quei 95 minuti, quando c’era da dare delle direttive alla squadra. Il fatto che ci sia tra di noi grande simbiosi, grande partecipazione durante la settimana, ha permesso che questo venisse effettuato nella maniera migliore".

 
 
 

Collovati: "Con Conte, super Juve"

Post n°1212 pubblicato il 10 Dicembre 2012 da cuorejuventino2

Il Campione del Mondo 1982: "Se senza Conte in panchina, la Juve era forte, con il suo ritorno in campo diventa super".

Collovati: Con Conte, super Juve - Il Campione del Mondo 1982: Se senza Conte in panchina, la Juve era forte, con il suo ritorno in campo diventa super.


Fulvio Collovati, Campione del Mondo 1982 e opinionista Rai, conosce bene l'importanza di avere un tecnico che sappia tirare fuori il meglio dai propri giocatori. L'ex di Milan, Inter, Udinese, Roma e Genoa, quando militava in Nazionale, aveva un certo Bearzot come punto di riferimento in panchina. Sportal.it lo ha sentito, in esclusiva, per capire quanto sia importante il ritorno di Conte sulla panchina della Juventus...

Buongiorno Collovati, cosa ne pensa del ritorno di Conte sulla panchina della Vecchia Signora?
"Lui è il valore aggiunto di questa squadra. Lo si capisce da come i giocatori, in ogni momento della partita, cerchino il suo sguardo. Lui è in simbiosi con i giocatori, li guida dalla panchina. La sua presenza è fondamentale".

Insomma, la Juventus ci ha guadagnato con il suo ritorno...
"Sicuramente. Se senza Conte in panchina, la Juve era forte, con il suo ritorno in campo diventa super. Diciamo che, se prima la Juventus poteva vincere con cinque punti di vantaggio lo scudetto, ora può arrivare ad un vantaggio finale di 10 punti, con Conte a guidarla. Hanno fatto benissimo senza di lui, con la sua presenza, raddoppieranno le forze e le energie. Auguri alle avversarie".

Ma c'è un anti-Juve?
"Ma, insomma. L'Inter ha fatto bene con il Napoli, la Roma è in rimonta ma mi pare che la Juventus non abbia rivali. Mi sembra troppo forte per tutti quanti. Il problema è che la Juventus marcia senza intoppi mentre le rivali si scornano tra di loro. Credo che si giocheranno il secondo posto, più che lo scudetto, soprattutto se continueranno così".

Non ha neppure un difetto questa Juve, ora che è tornato anche Conte?
"Sì, uno ne ha. Con il Palermo ha vinto solo con un gol a referto, questo è un limite. Viste le occasioni che crea e il grande gioco profuso, dovrebbe vincere le partite con molti più gol di scarto. Ma questo mi sembra il vero unico limite di una squadra che, per il resto, ha una marcia in più. Lo si vede da come scendono in campo, non hanno paura di niente e nessuno".

 
 
 

CONTE A CIELO: "Vado avanti a testa alta, qualcuno invece abbassa lo sguardo quando mi vede

Post n°1211 pubblicato il 10 Dicembre 2012 da cuorejuventino2

Agnelli mi ha difeso? Ringrazio la società, avrei fatto la stessa cosa, se ho l'oro in mano me lo tengo"

© foto di www.imagephotoagency.it

Antonio Conte ha risposto alle domande di Simona Ventura e Alessandro Bonan, nel corso del programma "Cielo che gol", in onda sull'emittente Cielo. TuttoJuve.com ha trascritto integralmente le sue dichiarazioni:

Bentornato Antonio. Siccome la sofferenza migliora, come ti senti cambiato dopo questi quattro mesi?
"Sicuramente è un'esperienza che comunque mi ha fortificato sotto tanti punti di vista. E' stata un'esperienza che uno preferirebbe non avere, ma se ti capita poi devi trarne poi il lato positivo. Il lato positivo è sicuramente vedere una squadra che grazie al lavoro ha continuato a fare quello che aveva già fatto l'anno scorso, anzi, forse inizia a farlo anche meglio dell'anno scorso. Questa sicuramente è stata la più grande soddisfazione. Per il resto, ho avuto anche modo di guardarmi intorno, di vedere tante situazioni, cercare di carpire le cose positive e negative, valutare anche le persone che mi stavano intorno; ho avuto dei riscontri a volte positivi e a volte negativi, però sono contento di essere tornato. Punto".

Hai tagliato i rami secchi?
"A volte i rami secchi non c'è bisogno di tagliarli perchè cadono da soli. Quando non cadono, prima o poi qualcuno li spezza. C'è stata anche qualche situazione in cui ho dovuto fare questo".

Quante volte Antonio ti sei sentito un indesiderato all'interno degli stadi? Tu arrivavi circondato da guardie del corpo, persone che proteggevano la tua immagine, e poi eri costretto a nasconderti nelle parti alte...
"No, dico la verità, neanche una. Io non mi sono mai dovuto nascondere da niente e da nessuno, perchè io vado sempre avanti a testa alta; spesso e volentieri, invece, incontro persone che devono abbassare lo sguardo quando mi guardano. Non mi sono mai sentito indesiderato. E' inevitabile che quando vai negli stadi, trovi gente che tifa per le altre squadre, come è giusto che sia, e quindi magari mi insulta come insulterebbe un altro allenatore della squadra opposta. Però non mi sono mai nascosto e non mi nasconderò mai perchè non ho niente da nascondere. Anzi".

Nessuna società avrebbe difeso un allenatore come ha fatto la Juventus con te. Soprattutto come ha fatto Andrea Agnelli. Ci sono delle parole che oggi vuoi rilasciare per il tuo presidente?
"Io l'ho detto, ringrazio i miei calciatori perchè sono stati speciali, così come ho definito la società speciale, penso anch'io di essere speciale, perchè in questi quattro mesi abbiamo fatto qualcosa di veramente straordinario, qualcosa di inaspettato per qualcuno. Però siamo lì, in testa alla classifica, nonostante l'allenatore squalificato per quattro mesi, nonostante la Champions, nonostante tutti gli impegni. Penso che il presidente abbia fatto la cosa migliore, abbia fatto la cosa giusta, anche perchè io avrei fatto la stessa cosa: se ho l'oro in mano, me lo tengo"

Tu sei un grande motivatore. C'è qualcuno che ti ha motivato?
"Motivare me è dura, nel senso che... (ride, ndr)... io sono uno che legge tanto su questo argomento, sulla psicologia, sulle motivazioni, quindi nelle letture mi automotivo da solo. Però devo sicuramente dire grazie ai miei affetti più cari, la mia famiglia, i miei genitori, che mi sono sempre stati molto vicini, che mi hanno supportato anche in momenti di nervosismo, momento particolare che poi sono riuscito a superare in maniera brillante".

 

 
 
 

DA ZERO A DIECI: DAI "SOLITI SOSPETTI" AL GRANDE RITORNO

Post n°1210 pubblicato il 10 Dicembre 2012 da cuorejuventino2

Ritrovarsi dopo mesi e rivederlo in campo. Riprovare la carica mentre incoraggia la squadra, mentre corregge gli errori, mentre festeggia a fine gara. La giornata di Palermo riporta indietro nel tempo e apre a una nuova stagione.

Voto Zero:  A chi ha esultato per la vicenda Conte, a chi ha sperato che la Juventus potesse subite il contraccolpo. A chi ieri era triste.

Voto Uno: uno come i gol di ieri. Troppo pochi rispetto alle occasioni create. C'è ancora troppa differenza tra la mole di gioco prodotta e le occasioni realizzate. Ieri hanno sbagliato tutte le punte: Vucinic, Matri, Bendtner.

Voto Due: a Morganella. Due cartellini gialli ingenui frutto di troppa foga, un pizzico di inesperienza e mancanza di lucidità.

Voto Tre: tre come i punti portati a casa ieri nella pozza del Barbera. Campo impraticabile, anche se non ci sembra che il Palermo sia stato svantaggiato più della Juventus, come dice qualcuno, anzi...

Voto Quattro:  alla sfortuna che sta colpendo la Juventus in questi giorni. Fuori Lucio, Marrone, Caceres e Bonucci. Quattro assenze in difesa per la sfida con l'Atalanta, troppe. C'è una settimana per recuperare uomini, anche se Bonucci non ci sarà, vittima di una caduta ingenua, teatrale e che poteva creare pericolose polemica: da evitare..

Voto Cinque: all'assenza di cinismo. Se le partite non si chiudono possono diventare complicate, estremamente complicate. La gara del Barbera deve essere d'esempio. Ci vorrà maggior determinazione sotto porta, soprattutto quando si è soli davanti al portiere. Cinque a Matri, ancora troppo,lontano dal l'attaccante dello scorso campionato, che gli succede? Sembra appesantito: panettone in anticipo?

Voto Sei: al Palermo. Lottatore, volitivo ma con alcune lacune che hanno impedito ai rosanero di pareggiare a San Siro e ieri. La Juventus comunque ha fatto molto più dell'Inter e il Palermo ieri sicuramente non avrebbe meritato il punticino che meritava a Milano. Sei ad Asamoah: compitìno di compleanno, nulla più: paga la stanchezza e a gennaio ci sarà la coppa d'Africa.

Voto Sette: alla prestazione bianconera, Vidal e Pogba e Marchisio. Centrocampo di livello e di corsa. Primo tempo di Vidal perfetto, esemplare il suo tackle e il passaggio-cioccolatino per Matri.

Voto Otto: a Chiellini e la difesa. Bloccano tutto e tutti. Muro... ancora muro. Chiellini poi sta crescendo come condizione...otto a Lichtsteiner, ancora decisivo e freddo e puntuale: sarà svizzero?  Otto a Pirlo, vicinissimo a segnare e ancora corridore degno della maratona: leggendario.

Voto Nove: a Vucinic. Il migliore nel bene e nel male. Non segna ma fa segnare. Si propone e spesso e volentieri salta l'uomo. Fa reparto quasi e soltanto da solo. Se segnasse sarebbe da dieci... Ci arriverà... Ci deve arrivare peccato per le ciabattine Natalizie che mette sotto porta.

Voto Dieci: a lui e a chi altro se non a lui? Arriva e vince.... Ritorna e vince... Lascia da vincitore e torna da vincitore. Come se non fosse mai stato via, peggio per gli altri, e' tornato e....ha ancora fame: di chi parliamo? Antonio Conte.

 
 
 

La Juventus riabbraccia Antonio Conte, intanto continua l'attesa per il deferimento nei confronti di Massimo Moratti

Post n°1209 pubblicato il 10 Dicembre 2012 da cuorejuventino2

Finalmente il grande giorno è arrivato. La Juventus (società, giocatori e tifosi), ha potuto riabbracciare, chi letteralmente, chi virtualmente, Antonio Conte. Lui, che in questi quattro mesi ha guidato alla perfezione la squadra, nonostante gli evidenti impedimenti dovuti alla squalifica, ha finalmente potuto riprovare le emozioni di vivere la sfida “sentendo l'odore dell'erba”. “Sono stati quattro mesi di dolore, ma ne esco più forte” ha confidato il tecnico bianconero subito dopo la bella vittoria ai danni del Palermo. Il leader indiscusso della Juventus, come l'ha definito anche Beppe Marotta, ha, inoltre, voluto sottolineare ancora una volta la sua estraneità allo scandalo del calcioscommesse: “Quel che avevo da dire su questa vicenda l’ho detto, e ne ho pagato anche le conseguenze con 25.000 euro. Ma questi quattro mesi non hanno cambiato di una virgola il mio pensiero». Che la guida della Vecchia Signora non sia cambiata è saltato subito all'occhio dopo la rete decisiva di Lichtsteiner: Conte ha esultato abbracciando un suo collaboratore, ma la gioia ha presto lasciato spazio alla razionalità e mentre il resto della squadra festeggiava, l'allenatore ha rimproverato Pirlo per la posizione in campo, dimostrando quel cinismo necessario per guidare una grande squadra come la Juventus: mai abbassare la guardia.
In una giornata come questa, dove un innocente potrebbe aver pagato per colpe mai commesse, è inevitabile che il pensiero torni ad alcuni dubbi episodi che stanno macchiando il mondo del calcio. Qualcuno, sicuramente, si starà chiedendo come mai non sia ancora arrivato il deferimento nei confronti del Presidente dell'Inter Massimo Moratti per le inequivocabili dichiarazioni esternate subito dopo la sfida con il Cagliari per la mancata concessione di un presunto rigore: "Non posso stare zitto e mi dispiace non poterlo fare, perché non voglio ritornare a pensare a situazioni che erano del passato. Oggi c’era un rigore grosso come una casa nei nostri confronti, se poi qualcuno vuole dire che si poteva e non si poteva fischiare non mi interessa. Io sono di parte e sono arrabbiato perché siamo stati danneggiati". Accuse ben precise e, difficilmente travisabili, espresse dal numero uno nerazzurro nei confronti dei massimi organi sportivi. Dichiarazioni alle quali, ricordiamolo, era seguito il benevolo pensiero del presidente del Coni Gianni Petrucci: “E' chiaro che c'era amarezza e la capisco, tornerà il sereno.” E poi? E poi niente! Nessun deferimento, nessun provvedimento preso nei confronti dell'Inter. L'impressione è che tutto sia finito, come si suol dire, a tarallucci e vino.
Ad evidenziare la gravità della situazione e l'occhio di riguardo che gli organi di giustizia sportiva sembrano avere nei confronto del club di Corso Vittorio Emanuele, il recente trattamento ricevuto dall'Udinese. Giampaolo Pozzo, infatti, ha guadagnato un deferimento "per aver espresso pubblicamente, travalicando i limiti di un legittimo diritto di critica, giudizi e rilievi lesivi" nei confronti dell'arbitro Daniele Doveri dopo la sfida con il Chievo dello scorso 11 novembre e, come se non bastasse, è stata deferita anche la società friulana a titolo di responsabilità oggettiva. Ma cosa avrà mai detto di così grave il, sempre misurato, Patron dell'Udinese? Queste le parole di Pozzo: “La direzione del signor Doveri è stata devastante. Tutti gli episodi sono stati fischiati a nostro sfavore, alcune decisioni mi sono sembrate assurde. L’Udinese è stata bravissima a pareggiare questa partita. Penso che non avrebbe mai potuto vincerla. Credo che, chi sceglie gli arbitri, debba fare una profonda riflessione, perché così è impossibile andare avanti”.
Leggendo le dichiarazioni di Massimo Moratti e le esternazioni di Giampaolo Pozzo, e prendendo atto del fatto che l'Inter ne sia uscita indenne mentre l'Udinese ha dovuto subire spiacevoli sanzioni, ognuno tragga liberamente le proprie conclusioni.
Ed ecco che il pensiero va a quei due grandi cicloni che negli ultimi anni hanno sconvolto il mondo del calcio: come non pensare alle condanne inflitte alle Juventus, come non pensare al trattamento riservato all'Inter e non bisogna essere tifosi bianconeri o sostenitori dell'Udinese, per capire, analizzando anche solo un episodio come quello appena esposto che c'è un club di Serie A trattato con pesi e misure diverse e quella squadra, di sicuro, non è la Juventus. Ma noi siamo in buona fede e, dunque, rimaniamo, pazienti, in attesa di un equo trattamento nei confronti di Massimo Moratti, che non faccia passare il deferimento di Giampaolo Pozzo come un'ingiustizia. In fondo la speranza è sempre l'ultima a morire.

 
 
 

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