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Un blog creato da Sabri1973 il 18/02/2012

Pensieri cangianti

Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi guardare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne. (G .Carcasi)

 
 

 

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Post n°127 pubblicato il 04 Febbraio 2013 da Sabri1973

 Sento l'aria premere di dolcezza sulla mia pelle...

tatuaggio di un soffio d'amore.

E' così che mi tocca 

così che resta,

indelebile e trasparente. 

 

 

 

 

"Da lontano ti devo amare

dalla tranquilla distanza 

in cui l'amore è saudade

e il desiderio,costanza.

Dal luogo divino

dove il bene dell'esistenza

è essere eternità

e sembrare assenza.

Chi ha bisogno di spiegare 

il momento e la fragranza della rosa

che persuade senza nessuna arroganza?

E,nel fondo del mare,

la stella,senza violenza,

compie la sua verità,

estranea alla trasparenza". 

 

(Cecilia Meireles) 

 
 
 

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Post n°126 pubblicato il 25 Gennaio 2013 da Sabri1973

Ci sono giorni in cui mi sento dentro un tunnel senza via di uscita,in cui penso alla mia vita prima del 22 Novembre 2008 ,a quanto sia irrimediabilmente cambiata adesso,e tutti i pesi fisici e mentali che si sono aggiunti,mi tengono stretta come un cappio alla gola che mi impedisce di respirare in maniera regolare.

E non mi ricordo più come si fa a vivere senza la paura,senza pensare che quello che ti serve per vivere è anche ciò che ti espone di più ai problemi, senza il terrore che ogni più piccolo sintomo sia l'annuncio di qualcosa di tremendo.

E poi,improvvisamente,ed inaspettatamente,mi capita di avvertire sensazioni e convinzioni diametralmente opposte a tutto questo .

Non so da dove arrivino,e come possano nascere in me,nonostante tutto il resto,ma sento che sono forti e che ci credo veramente.

E mi sento serena,o persino felice della mia vita di adesso,come se quello che ho passato fosse stato un percorso necessario per arrivare a valorizzare parti di me che rimanevano in secondo piano e che invece adesso si sono come risvegliate,sentendomi addirittura migliorata da ciò che al contrario poteva uccidermi. Nel momento in cui realizzo questo mi sento anche un pò a disagio,come se mi ritrovassi a dire grazie al mio carnefice,e forse è per questo che non riesco a lasciarmi andare totalmente a queste emozioni,perchè sono il frutto di qualcosa che non avrei mai voluto vivere,e perchè ho paura che questa rinascita sia soltanto temporanea,e allora torna presto l'incertezza che spazza via la spensieratezza .

Ma quegli attimi sono miei,e sono potenti,nonostante soccombano,trovano sempre il modo di ritornare.

Mi guardo allo specchio e mi trovo anche più bella...quasi che la sofferenza avesse modellato i miei lineamenti anzichè creare dei solchi profondi.

Mi guardo dentro...e accanto a tutto quello che mi fa cadere giù,vedo anche tutto quello che ho trovato per ritornare ogni volta su.

E la vita...dio quanto è difficile...quanto è pesante...e allora perchè la amo così tanto? E non si tratta soltanto del fatto che quando si insinua nella mente il pensiero di poterla perdere ,si apprezza tutto di più...no,perchè quella è una cosa che si prova solo in un primo momento,e poi si dissolve..come tutte le cose.

E' qualcosa di più,è cambiato proprio il mio modo di sentire, come se avessi affinato le mie percezioni sensoriali..verso il male certo,ma anche per il bene.

Come due giorni fa, mentre in sala d'aspetto attendevo il risultato dell'esame, e dentro ero come divisa a metà,tra il terrore di dover ricominciare tutto da capo,e la sicurezza che non poteva che andare tutto bene,e non era un tentativo di autoconvincermi ,era proprio una sensazione reale .

Sono emozioni talmente paradossali che nemmeno io riesco a comprendere come possano coesistere ,ma credo sia il mio modo di trovare un equilibrio tra queste due forze opposte e indivisbili : la vita e la morte.

E mentre scrivevo tutto questo,seduta davanti al mio portatile,una scossa di terremoto ha fatto vibrare la sedia ed il tavolo!! 

E' solo la seconda volta che mi capita in vita mia,ed è successo proprio in questo momento,in cui rimarcavo la precarietà e la bellezza dell'esistenza,e non poteva esserci fenomeno naturale più eloquente di questo!

 

 

 

"Una volta è un Hitler

un'altra volta è Ivan il terribile...

in un caso è la rassegnazione

in un altro sono le guerre

o la peste

e i terremoti e la carestia.

Quel che conta in definitiva

è come si porta,sopporta,e si risolve il dolore,

e se si riesce a mantenere intatto

un pezzetto della propria anima."

 

(Etty Hillesum)

 
 
 

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Post n°125 pubblicato il 20 Gennaio 2013 da Sabri1973

Ieri sera ho visto un film che mi ha colpita come un pugno nello stomaco,perchè tratta un argomento molto forte,e con altrettanta forza ti costringe a guardarlo in tutta la sua nuda realtà.

Si intitola Shame, e parla di un uomo intorno ai 30 anni,di bell'aspetto,con un buon lavoro,una bella casa,un uomo apparentemente stabile e indipendente e con nessun problema ad avere rapporti sociali,ma che in verità cela una dipendenza che lo annulla e lo separa irrimediabilmente dalla vita isolando la sua anima;quella per il sesso. Interpretato dal bravissimo Michael Fassbender (che ha vinto anche una meritata coppa volpi per questo film) si può vedere chiaramente sul suo volto,tutta la disperazione che prova ogni volta che ha un rapporto sessuale,che il momento del piacere è soltanto l'apice di quel dolore,e che tuttavia non può fermarsi. Come riempire un vuoto con ancora più vuoto ,finchè diventa senza confini,e sei perso.

La nudità integrale del corpo fa da contrasto alla sua interiorità che al contrario rimane totalmente nascosta ,inavvicinabile...infatti l'unica donna con cui per un attimo riesce a sentire qualcosa che sia diverso dal solito sfogo ,risulta poi essere anche l'unica con cui non riesce ad avere un rapporto sessuale ,come se il provare emozioni risvegliasse quella parte di se che lui non riesce a liberare,e torna quindi immediatamente a nasconderla ed imprigionarla con il sesso meccanico,fatto con chiunque,purchè non sia qualcuno che possa dargli un significato.

Come se fare sesso di continuo fosse l'unico modo che ha per sentirsi presente...per sapere che c'è,e nello stesso tempo lo portasse ad estraniarsi da tutto e tutti per non avere nessun reale contatto ,con se stesso,gli altri,la vita.

Anche nei confronti della sorella,prova molta rabbia e risentimento;lei vorrebbe avere un rapporto, ma lui non tollera la sua fragilità,il suo essere incapace di badare a se stessa. In pratica odia il suo mettere in mostra il bisogno che ha di avere le persone accanto,e che lui ha sotterrato in fondo a se stesso,sotto una vita che non ha alcuno scopo se non la dimenticanza di essa.

In conclusione,non so spiegarlo fino in fondo a parole,ma questo film mi ha graffiato sotto la pelle,nel suo essere così crudo e privo di abbellimenti .

Senza spiragli,senza spiegazioni nè soluzioni.

Soffocante.

E mi ha fatto riflettere una volta di più su quanti danni possa fare quel vuoto interiore che ci portiamo dentro fin dalla nascita ,e che niente e nessuno può colmare se tu stesso non sei in grado di conviverci.

E non conta quanto sei bello o intelligente....quanto sia piena la tua vita,o quante persone frequenti,se dentro devi dimenticarti per riuscire a sopravvivere.

La dipendenza è il mezzo che ti crei per fuggire .

Diventando schiavo di qualcosa, la tua individualità si frantuma in mille pezzi,e non devi più chiederti chi sei ,che senso hai, perchè semplicemente non esisti.

 

 

 
 
 

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Post n°124 pubblicato il 17 Gennaio 2013 da Sabri1973

Gli attimi segreti

ci profumano accanto

sia presto che tardi

nel giorno.

Gli attimi segreti 

alzano i loro visi verso di noi

sia presto che tardi

nella vita.

In questa luce di rugiada

in questa oscurità di fiori

restiamo vicini

fin tanto che......

 

(Astrid Tollefsen)

 

 

 
 
 

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Post n°123 pubblicato il 04 Gennaio 2013 da Sabri1973

 

 

 

Grazie musica,

perchè anche quando mi sento immobile e pietrificata

riesci sempre a portarmi via con te

là dove posso arrendermi alla mia fragilità..

 

perchè facendomi sentire accanto a ciò che sono costretta a non volere,

mi doni la prova che vale la pena

essere quel che sono.

 

 
 
 
 
 
 
 

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