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Viaggio nel Mondolè Sky

Post n°363 pubblicato il 26 Febbraio 2016 da paperino61to

 

             

 

Il Mondolè Ski è il più esteso comprensorio sciistico della provincia di Cuneo (secondo in Piemonte per importanza solo alla Via Lattea) Situato sulle Alpi Liguri della provincia di Cuneo, a un'ora di auto da Savona e 2 ore da Genova, questo comprensorio è il paradiso dello sci e comprende le stazioni di Artesina, Frabosa Sottana e Prato Nevoso, tutte collegate tra loro, nel 2007 si è aggiunta anche Frabosa Soprana con gli storici impianti del Monte Moro e della Malanotte.

In estate,  ci si trova un ricco programma di eventi e manifestazioni pensate per far divertire un pubblico di diverse fasce di età si accompagna ad attrazioni uniche quali la pista di bob estivo, il freeride MTB, il Golf Club oltre alle numerose escursioni e attrezzature sportive.

Ma iniziamo il giro turistico amici miei, uscendo dal casello di Mondovì seguiamo le indicazione per Frabosa.

Pian piano la strada incomincia a salire e con esso i tornanti, fino a quando arriviamo al primo paese che è appunto Frabosa, esso si divide in due: Frabosa Sottana e Soprana.

            

 

Frabosa Sottana: Posta lungo la strada provinciale 37 di collegamento con Mondovì, Frabosa Sottana fu collegata fra il 1902 e il 1952 al capoluogo monregalese mediante un ramo della tranvia Fossano-Mondovì-Villanova, elettrificata nel 1943, che aveva una fermata in comune con Bossea posta lungo la strada provinciale 5.

 

               

Una delle manifestazione più caratteristiche e famosa Galà della castagna d’oro ( o sagra della castagna)  conosciuta  ben oltre i confini della Regione, la kermesse autunnale organizzata dall'Associazione Turistica Mondolé vanta un alto livello di popolarità grazie allo speciale mix fra gli aspetti più tradizionali della montagna (cultura, gastronomia, folklore) e la stretta attualità dello sport e dello spettacolo.

 

 

Tradizionalmente la manifestazione si apre con la Cena di Gala del venerdì, oggetto negli anni di una continua ricerca nell’elaborazione culinaria delle migliori produzioni tipiche del territorio. La giornata del sabato è animata dalle numerose bancarelle e varie esposizioni di prodotti tipici e di artigianato di qualità, trasformando il paese in un’unica grande isola pedonale che raccoglie diverse migliaia di visitatori, mentre per la serata il divertimento è garantito dall’appuntamento con gli spettacoli dei migliori artisti della comicità nazionale. La domenica vengono invitati e premiati con la Castagna d’oro grandi personaggi del mondo dello sport, dello spettacolo, dell’informazione.

            

 

Inoltre si può visitare il Museo della Montagna e della sua Gente, inaugurato nell'ottobre del 2005 in località Miroglio ( frazione di Frabosa Sottana).

Nelle sue stanze sono state ricreate ambientazioni casalinghe e di lavoro, con indumenti, suppellettili, oltre 600 attrezzi agricoli ed altri oggetti vari, risalenti alla prima metà del novecento. I lavori di restauro e catalogazione di ciascun oggetto sono curati da Stefano Odepemko. Nel dicembre 2012 sono state inaugurate le sale interrate del Museo, dedicate all'esposizione di altri preziosi ricordi del passato frabosano e nell'occasione è stato ridistribuita e razionalizzata l'intera esposizione.

 

            

 Le nuove sale, dedicate in particolare al ricordo del periodo bellico, ospitano documenti e fotografie che ricordano gli alpini Ponzo, Bertolino e Bodrone (quest'ultimo insignito della medaglia d'oro al valor militare), il carabinieri partigiano Giuseppe Comino e alcuni partigiani di Miroglio. Altre immagini e documenti perpetuano l'impresa compiuta nella Grotta del Caudano da alcuni speleogogi piemontesi, che nel 1961 vissero per 700 ore ininterrotte all'interno della grotta.

La narrazione del ricordo, attraverso oggetti ed immagini, è il messaggio di continuità che la storia e le vicende umane, sociali e culturali, ci trasmettono per farci riflettere che ciò che compiamo non è mai occasionale, ma frutto della nostra volontà, del nostro agire, del nostro essere. La significativa ed importante circostanza che stiamo vivendo ne è la conferma: si è qui per ricordare e, partendo dal ricordo, ci si proietta nel futuro.

         

 

Le grotte del Caudano furono scoperte nel dicembre 1898 durante la costruzione del serbatoio per l'acquedotto della centrale idroelettrica di Frabosa Sottana. Si intendeva utilizzare la sorgente che appena uscita dalla rupe andava a perdersi nel torrente Maudagna dopo poche decine di metri.

Ci si accorse però che la fenditura da cui scaturiva l'acqua, internandosi nella montagna, si allargava in modo tale che un uomo avrebbe potuto penetrarvi. Fu ben presto allestita una squadra d'esplorazione, capeggiata dall'Ing. Vittorio Cav. Trona, che risalì il piccolo corso d'acqua sotterraneo fino a scoprire un'ampia cavità ricchissima di concrezioni calcaree, alla quale seguivano altri numerosi antri comunicanti fra loro. Dopo un'approfondita e accurata esplorazione da parte di alcuni esperti in materia, non si esitò a giudicare le grotte del Caudano le più estese d'Italia e le più ricche di stalattiti e stalagmiti. Le grotte del Caudano, fin dalla scoperta, furono oggetto di mistero e curiosità; si cercò pertanto di renderle visitabili tracciando una via interna in modo da agevolarne il percorso e furono numerosi i visitatori nei primi anni del ‘900.

Nel 1992 il Comune effettuò imponenti lavori per la valorizzazione turistica. In questa occasione fu installato un impianto elettrico in modo da illuminare completamente il ramo turistico e fu rivisto il percorso interno con la messa in opera di scale e passerelle in ferro zincato. Dal gennaio 2006 le grotte del Caudano sono passate in gestione all'Associazione Turistica Mondolé e sono aperte tutto l’anno.

 

Frabosa Soprana fa parte  della comunità montana Alto Tanaro Cebano Monregalese . È una località sciistica che vanta un glorioso passato.

Nel periodo a cavallo tra gli anni 60/70 visse il suo momento di gloria arrivando ad essere la seconda stazione per importanza, dopo Limone Piemonte, della provincia di Cuneo disponendo di una cabinovia (la Malanotte, una delle primissime in Italia con l'agganciamento automatico) due seggiovie e numerosi skilift.

Negli anni seguenti la concorrenza delle moderne stazioni vicine di Artesina e Prato Nevoso, la bassa quota media delle piste e la loro difficoltà tecnica e la scarsità dell'innevamento naturale ne avevano decretato una crisi che sembrava irreversibile. Negli ultimi anni, però, la razionalizzazione e l'ammodernamento degli impianti e soprattutto con la costruzione della seggiovia di collegamento con Prato Nevoso, che ne ha permesso l'ingresso del comprensorio sciistico del Mondolè Ski, hanno dato un nuovo impulso alla località. È da segnalare anche la crescente attività turistica estiva rivolta ad un pubblico che ama la natura, i boschi e le montagne non solo d'inverno.

 

         

 La chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista

  Sorge sopra una piccola altura a monte dell'abitato, venne costruita al posto dell' antica del 1400 su disegno dell'architetto Francesco Gallo. Iniziata nel 1701 fu terminata nelle strutture murarie ed ornamentali nel 1730 con la costruzione del solido campanile opera di Giovanni Antonio Torrelli. Le opere interne fondamentali furono terminate nel 1773 e la Chiesa poté essere ufficialmente consacrata il 25 luglio 1775.
                  

 


Degni di nota nell'interno sono il quadro del coro del fiammingo Mayer (1766) l'altare maggiore di Antonio Quadrone (1773) la lignea statua dell'Addolorata del Roascio (1856) gli affreschi di Luigi Morgari (1911-12).

Saliamo ancora con i tornanti gustandoci il panorama montano e la frescura che arriva( d’estate sembra di stare in paradiso visto la calura sottostante, e arriviamo al bivio per Prato Nevoso.

 

               

Prato Nevoso fa parte comune di Frabosa Sottana,di cui è una frazione; la sua storia relativamente recente risale ai primi anni 60’ quando un gruppo di imprenditori liguri decise di creare una stazione invernale facilmente raggiungibile sia da Genova che da Torino.

La scelta cadde su degli alpeggi situati nel comune di Frabosa Sottana ad una altitudine di oltre 1500 metri.

        

 

I veloci lavori di edificazione ed i bassi costi iniziali degli appartamenti favorirono un rapido popolamento del nuovo comprensorio turistico e la presenza dell'autostrada A6 Savona-Torino (raddoppiata negli anni novanta) ha contribuito accelerando ulteriormente tale processo consentendo a Prato Nevoso di diventare meta abituale soprattutto per nuclei familiari. La sua offerta sciistica è rivolta maggiormente a una clientela di livello sciistico di media difficoltà per la relativa facilità delle sue piste, ma il richiamo turistico è notevole perché la stazione è situata in una zona molto soleggiata e calda. L'intraprendenza dei suoi gestori, il continuo rinnovamento dei suoi impianti di risalita, la mentalità di voler far sciare i turisti sempre e comunque, le hanno regalato l'appellativo di "Sestriere del Cuneese".

 

 

Se dal bivio citato proseguiamo invece dritto si arriva ad Artesina ( qui vi potete trovare il vostro amato piumato), anch’essa facente parte di Frabosa Sottana, essa è divisa in due:bassa e alta. L'origine del nome "Artesina" deriva dal termine piemontese caratteristico delle valli afferenti a Mondovì, "Artesin" cioè rododendri. La storia della sua nascita è praticamente identica a Prato Nevoso ( anch’essa nata negli anni 60/70). È originale la sua collocazione situata in un fondovalle stretto ed incassato gode  sovente di un innevamento naturale solitamente abbondante e duraturo.

             

 

 

Verso la fine degli anni novanta ha unito i suoi impianti di risalita a quelli dalla vicina Prato Nevoso facendo così nascere il comprensorio sciistico del Mondolè Ski, nel 2007 vi si è unita anche Frabosa Soprana, creando il primo comprensorio sciìstico per importanza nel cuneese (il secondo è la Riserva Bianca presso Limone Piemonte), ma il primo per estensione con oltre 120 km di piste, agibili con unico skipass.

Ora quindi cari amici, forza mettetevi la tuta, il casco, gli sci e viaaaaa….che si va…io da navigato, esperto, consumato sciatore quale sono vi aspetto all’arrivo…sapete i tempi che facevo ridere sugli sci sono finiti e non mi sembra il caso di riaprirli.

              




 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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