TE LO DICO SOTTOVOCE
Un viaggio nelle Regioni della bella Italia
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Post n°346 pubblicato il 25 Marzo 2015 da paperino61to
Il nucleo originario dell'edificio - di proprietà del conte Flaminio Ripa di Giaglione - risale al 1675. Dieci anni dopo il Palazzo passa alla famiglia Dal Pozzo della Cisterna, con cui inizia un lungo periodo di splendore. In particolare, della seconda metà del Settecento sono numerosi i lavori di ristrutturazione e ampliamento svolti per volontà del principe-mecenate Giuseppe Alfonso, con il coordinamento dall'architetto Francesco V. Dellala di Beinasco: viene ampliata la manica di ponente, costruiti gli appartamenti, risistemata la facciata, costruite le scuderie e le divisioni murarie; vengono inoltre eseguite le decorazioni in legno, stucco e in ferro. Al barocco piemontese si mescola il neoclassicismo, soprattutto negli interni.
Segue un periodo di interruzione delle opere di decoro, che riprendono solo nella seconda metà dell'Ottocento, con il matrimonio tra Maria Vittoria, figlia di Carlo Emanuele della Cisterna, e Amedeo di Savoia duca d'Aosta. Il Palazzo diventa una vera e propria casa di rappresentanza, molto sfarzosa: vengono aggiunte nuove sale, i soffitti a cassettoni, le vetrate, le dorature e le tappezzerie in seta. Dopo la morte della Principessa Maria Vittoria, Amedeo d'Aosta volle completare il Palazzo.
Fu costruita la cancellata che circonda il giardino, ed apportate alcune migliorie tecnologiche, come l'illuminazione a gas nell'ingresso, e la sopraelevazione del terrazzo fra il cortile principale e il giardino.
Poche città vantano, come Torino, itinerari escursionistici a meno di due chilometri dal centro; pochissime offrono, durante tali passeggiate, una varietà di testimonianze storiche e culturali paragonabile a quelle presenti in un itinerario cittadino. A Torino, le passeggiate in collina consentono suggestivi punti di vista sulle Vigne, sulle cappelle private, sui muri di cinta in mattoni e ciottoli di fiume, sui gradini e il paesaggio agrario. Le costruzioni sono generalmente sobrie, a pianta rettangolare, con una disposizione regolare delle aperture. Perlopiù sono di origine sei-settecentesca, il periodo d'oro delle ville coloniali, anche se possono aver subito rimaneggiamenti nel tempo, a causa di danni dovuti alle guerre, o rifacimenti legati ai frequenti passaggi di proprietà.
Molto rare sono le Vigne di epoca ottocentesca.
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