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Piccoli prìncipi e grandi princìpi

Post n°202 pubblicato il 02 Giugno 2008 da ditz

Bisogna cambiare la scuola. Un cambiamento non marginale. Un cambiamento radicale. Strutturale. Non si può rimanere legati alla trasmissione di saperi. C'è una intensità, un modo di imparare. A quello dobbiamo guardare.

Dobbiamo interrogarci su che senso abbia allestire collegi dove non si accenni al valore della didattica. Dobbiamo trovare il modo di insidiare la tranquillità, la certezza, la sicumera, il sapere scolastico a oltranza.

Non sono sicuro che un ragazzo che non accetta di imparare più certe cose sia un perdente. Temo invece, ahimè, che perdono i docenti che si intestardiscono su dogmi e programmazioni.

C'è aria di disfatta quando non si riesce più a coinvolgere.

Allora basta con la scuola ossessionata da standard minimi e criteri di valutazione uguali per tutti.

Molto più semplicemente, occorre liberarsi di gran parte dei libri di testo. Tornare al testo originale. La materia Italiano deve abbandonare il dato cronologico. Deve maturare altri criteri: possibilità creative, destabilizzanti, occasionali.

Un ragazzino al terzo anno di liceo amerà la letteratura leggendo Il piccolo principe o Il principe di Machiavelli?

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 05/06/08 alle 23:38 via WEB
Bella domanda???Oggi hai potuto vedere brandelli di scuola affissi su visi troppo lacerati da standart minimi e burocrazia, che incediano anche la mia pelle inseccata dalla monotoniae assuefazione, di saperi troppo morti per poter essere insegnati...La scuola mi appartiene...tra me e lei c\\\'è un legame viscerale;ma fate scegliere a noi i libri, dove NOI studieremo Parini , Foscolo,Montale...e soprattutto i bigotti che stanno al vertice prima o poi per forza di gravità cadranno......Con tanto affetto e stima Valentina
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/06/08 alle 00:46 via WEB
La scuola per cambiare ha bisogno di qualcuno che lotti.Siamo stanchi di parole vuote e mute. Di discorsi arzigogolati e marci. Vecchi. La scuola cambia solo se si riesce a trovare un equilibrio sano tra docente e alunni. Se si riesce a creare un clima temperato in classe. Se i nostri alunni si sentono parte attiva di un tutto di cui sono attori e protagonisti. Siamo sopraffatti da carte aride e da una fredda burocrazia che ci strema. Ma bisogna essere più forti. Non farsi travolgere da questo sistema idiota. Bisogna dare il giusto peso. Guardare il bello delle cose e non fossilizzarsi, anzi, catacombizzarsi sulle brutture e gli orrori. Questo ci fa perdere la voglia di in-segnare. Questo frantuma le poche certezze su cui si fonda la passione per il nostro mestiere. Questo ci rende cinici e sterili. Brucia tutto quello che abbiamo seminato attorno a noi. Invece sarebbe bello raccogliere frutti maturi e succosi. Splendenti alla luce del sole. So di essere una sognatrice. So di essere una mosca bianca. Ma (come dice qualcuno) non posso permettere che il dolce ronzare delle mie ali non rallegri ancora le orecchie ansimanti di ragazze che forse hanno bisogno di ascoltare questo strano rumore per credere il qualcosa che crolla silenziosamente davanti ai nostri occhi. E noi non possiamo scappare. Dobbiamo attutirlo 'sto colpo. Anche se in pochi. Dobbiamo lottare.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/06/08 alle 08:38 via WEB
Ultimo giorno di scuola. Sospendiamo il giudizio ... ne riparliamo il primo di settembre. Ora mare, sole e lettura per ritemprarsi un po'. Medea. ;)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 10/06/08 alle 09:27 via WEB
Un bacio... Mariaelisa
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/06/08 alle 13:06 via WEB
Prof scusate "l'arroganza" della mia e-mail... ma quel corso è favoloso, ho intenzione di contattare il responsabile, è troppo interessnte. Scusate ancora... E se potete fatemi la playlist, davvero non scherzo!
 
vaniapocket
vaniapocket il 18/07/08 alle 17:05 via WEB
è da poco che lavoro nella scuola, e sono felice di scoprire che alcune mie opinioni non sono solo l'effetto di un entusiasmo che presto lascerà il posto alla rassegnazione
 
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È ridicolo credere
che gli uomini di domani
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é ridicolo
ipotecare il tempo
e lo è altrettanto
immaginare un tempo
suddiviso in piú tempi

e piú che mai
supporre che qualcosa
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fuori dall'esistibile,
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(Eugenio Montale, Satura; Satura II)

 
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TAMARA

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PARANOID ANDROID - RADIOHEAD

Please could you stop the noise
I'm trying to get some rest?
From all the unborn chicken voices in my head
What's that, what's that

When I am king you will be first against the wall
With your opinion which is of no consequence at all
What's that, what's that

Ambition makes you look pretty ugly
Kicking squealing gucci little piggy

You don't remember, you don't remember,
why don't you remember my name
Off with his head man, off with his head man
Why don't you remember my name?
I guess he does

Rain down, rain down, come on rain down on me
From a great height, from a great height, height
Rain down, rain down, come on rain down on me
From a great height, from a great height, height

That's it sir, you're leaving,
the crackle of pig skin,
the dust and the screaming
The yuppies networking
the panic, the vomit,
the panic, the vomit
God loves his children,
God loves his children, yeah

 
 

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