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Allenati con l'incipit  (Racconto a mille mani)

Post n°221 pubblicato il 01 Settembre 2008 da ditz

Alle otto il signor Burningstone esce. Si getta nella mischia e maledice il lavoro, il traffico e l'alba minacciosa di luce a casaccio sulle case ancora pitturate di notte. Alle otto e qualcosa il signor Burningstone sbaglia la frenata, arriva lungo al semaforo e decide in una frazione di secondo di passare col rosso. Alle otto e cinque il signor Burningstone arriva all'edicola, accosta, si sporge lungo lunghissimo dal finestrino, per poco non gli si blocca la schiena, un euro all'edicolante, il giornale in mano, soddisfazione. Riparte che sono le otto e sette.

Questo è tutto quello che sappiamo del signor Burningstone. Questo è tutto quello che fa ogni volta. Minuto più minuto meno. Poi sparisce dietro una montagna di traffico. In qualche buco nero di una qualsiasi tangenziale. Sepolto vivo nei grappoli di auto a singhiozzo dentro una statale qualunque, di un giorno qualunque. In un perfetto show dell'anonimato, nella vigilia rarefatta di bagliori lenti, di ribalte solo desiderate.

Chi è per l'appunto il signor Burningstone?

 
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fionamay10
fionamay10 il 07/09/08 alle 18:31 via WEB
Alle otto e venticinque è dentro una biblioteca di periferia con la facciata scrostata. La maniglia d'ottone della porta d'ingresso è annerita dove le dita poggiano sempre per spingere. E guarda gli scaffali di libri lassù, quelli in alto, quelli con la polvere che quando entra quel filo di giorno diventa polvere d'oro che volteggia sul soffitto. Anzi, è polvere d'oro che volteggia sempre. Solo perchè gli occhi di B. nel buio non la vedono non vuol mica dire che non stia lì, a volteggiare vicino alle ragnatele. Anche Andromeda non la vede eppure c'è. E dentro quei libri in alto, con le copertine rigide di polvere d'oro, B. nasconde le vite che trova lungo la strada. Raccoglie il Giornalaio e Gianfranco che fa scorrere la serranda del suo bar e la cassiera che cammina spedita verso l'esselunga. Li raccoglie e li nasconde lassù, lasciandoli in balia di nuove vite da inventarsi. Senza limitazioni. Senza universi definiti. Senza scadenze di tempo. B. traduttore di vite raccolte. B. che alle nove e dieci prende un caffè.
 
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È RIDICOLO CREDERE

È ridicolo credere
che gli uomini di domani
possano essere uomini,
ridicolo pensare
che la scimmia sperasse
di camminare un giorno
su due zampe

é ridicolo
ipotecare il tempo
e lo è altrettanto
immaginare un tempo
suddiviso in piú tempi

e piú che mai
supporre che qualcosa
esista
fuori dall'esistibile,
il solo che si guarda
dall'esistere.



(Eugenio Montale, Satura; Satura II)

 
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TAMARA

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PARANOID ANDROID - RADIOHEAD

Please could you stop the noise
I'm trying to get some rest?
From all the unborn chicken voices in my head
What's that, what's that

When I am king you will be first against the wall
With your opinion which is of no consequence at all
What's that, what's that

Ambition makes you look pretty ugly
Kicking squealing gucci little piggy

You don't remember, you don't remember,
why don't you remember my name
Off with his head man, off with his head man
Why don't you remember my name?
I guess he does

Rain down, rain down, come on rain down on me
From a great height, from a great height, height
Rain down, rain down, come on rain down on me
From a great height, from a great height, height

That's it sir, you're leaving,
the crackle of pig skin,
the dust and the screaming
The yuppies networking
the panic, the vomit,
the panic, the vomit
God loves his children,
God loves his children, yeah

 
 

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