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Allenati con l'incipit  (Racconto a mille mani)

Post n°221 pubblicato il 01 Settembre 2008 da ditz

Alle otto il signor Burningstone esce. Si getta nella mischia e maledice il lavoro, il traffico e l'alba minacciosa di luce a casaccio sulle case ancora pitturate di notte. Alle otto e qualcosa il signor Burningstone sbaglia la frenata, arriva lungo al semaforo e decide in una frazione di secondo di passare col rosso. Alle otto e cinque il signor Burningstone arriva all'edicola, accosta, si sporge lungo lunghissimo dal finestrino, per poco non gli si blocca la schiena, un euro all'edicolante, il giornale in mano, soddisfazione. Riparte che sono le otto e sette.

Questo è tutto quello che sappiamo del signor Burningstone. Questo è tutto quello che fa ogni volta. Minuto più minuto meno. Poi sparisce dietro una montagna di traffico. In qualche buco nero di una qualsiasi tangenziale. Sepolto vivo nei grappoli di auto a singhiozzo dentro una statale qualunque, di un giorno qualunque. In un perfetto show dell'anonimato, nella vigilia rarefatta di bagliori lenti, di ribalte solo desiderate.

Chi è per l'appunto il signor Burningstone?

 
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Anonimo il 11/09/08 alle 12:13 via WEB
non lasciamo che A. resti una lettera impersonale…doniamole una sostanza e una realtà, A…Angela. Angela aveva quasi dieci anni in meno del signor B. e il sogno di tenere il mondo tra le mani. portava negli occhi vecchi rancori e dolori di un rapporto figlia-genitore disastrato, conservava a molecole le sensazioni del non sentirsi capita, affrontava il tutto con la forza che riuscì a ricavare dal soffrire giornaliero in quella farsa che gli altri chiamavano vita… il suo universo le stava stretto, l’università non le bastava, trovava gli spazi italiani claustrofobici, e si portava dentro la più grande aspirazione, voleva fare la scrittrice lei, mollare tutto e partire e fotografare con la penna la realtà globale che da lì si nascondeva bene dietro bambagia per viziati, anche Carmelo aveva lo stesso sogno, ma lui, beh lui non le aveva proprio le palle di lasciare tutto, di buttarsi alle spalle i sacrifici di una vita, di andare verso l’improbabile e rischiare, mettersi in gioco, scoprirsi. stavano correndo entrambi verso un corridoio infinito e ricolmo di stanze. non capiva la folle esigenza che le premeva, la svegliava di notte, la tormentava, l’assaliva, le strappava ogni respiro, quell’aborigena selvaggia e carnivora voglia,quel sudare di mani, quel tremolio, quella inferma straziante agonia. Nessuno avrebbe potuto comprendere a pieno, era un fatto strettamente personale, una rivaluta, lei voleva giocarsi tutto, tutte le carte possibili, anche il jolly se ne avesse avuto bisogno, quel che so e che ne aveva sicuro diritto. Angela era così, prendere o lasciare. lei lo pregò fino all’ultimo giorno, fino all’ultima ora, lo prego gettandosi alle sue ginocchia…pregando e scongiurando con buon senso..buon senso per dio! Lui no, deciso, era un no il suo, un no ferreo, era stato ingoiato dalla disillusione, e non aveva modi per uscirne, nemmeno l’amore per lei lo tirò fuori. la germania? solo una copertura, andò in Cile lei… lo odiava, perché non la seguì? perché si dovette voltare con gli occhi imperlati da lacrime amare..? perché questi solenni addii..? ed ora si, il signor B. era proprio fottuto, incastrato nel suo angolo a mangiarsi le mani. Lei era in Cile ma lui non poteva saperlo… (Aluccia)
 
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È RIDICOLO CREDERE

È ridicolo credere
che gli uomini di domani
possano essere uomini,
ridicolo pensare
che la scimmia sperasse
di camminare un giorno
su due zampe

é ridicolo
ipotecare il tempo
e lo è altrettanto
immaginare un tempo
suddiviso in piú tempi

e piú che mai
supporre che qualcosa
esista
fuori dall'esistibile,
il solo che si guarda
dall'esistere.



(Eugenio Montale, Satura; Satura II)

 
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TAMARA

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PARANOID ANDROID - RADIOHEAD

Please could you stop the noise
I'm trying to get some rest?
From all the unborn chicken voices in my head
What's that, what's that

When I am king you will be first against the wall
With your opinion which is of no consequence at all
What's that, what's that

Ambition makes you look pretty ugly
Kicking squealing gucci little piggy

You don't remember, you don't remember,
why don't you remember my name
Off with his head man, off with his head man
Why don't you remember my name?
I guess he does

Rain down, rain down, come on rain down on me
From a great height, from a great height, height
Rain down, rain down, come on rain down on me
From a great height, from a great height, height

That's it sir, you're leaving,
the crackle of pig skin,
the dust and the screaming
The yuppies networking
the panic, the vomit,
the panic, the vomit
God loves his children,
God loves his children, yeah

 
 

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