Autobiografico
La danza è la mia passione.
Ho sempre pensato di avere, nel profondo, la grazia della ballerina, la leggiadria dell'étoile, l'eleganza di Carla Fracci.
Il fatto è che, in superficie, c'ho la stazza de Rambo.
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E' bello avere senso dell'umorismo. E' importante, addirittura. Potersi permettere di sdrammatizzare le emozioni negative, saperle guardare attraverso la lente deformante della comicità significa averle in qualche modo accettate e, quindi, essere sulla strada per superare il dolore. Bello si. D'altra parte per cogliere il lato potenzialmente comico di ciò che apparentemente non lo è, probabilmente, bisogna provare a captare il mondo con antenne sensibli a frequenze che normalmente sono mascherate. Mi piace molto ridere. Ah quanto mi piace. E ancora di più, forse, mi piace far ridere. E qualche volta mi capita di riuscirci. Si. E sto studiando come fare. Ho anche fatto uno stage di "clownterapia". Bello si. Tutto incentrato sul recupero dell'emotività. E liberiamo le emozioni di qua... e troviamo il contatto di là.... e guardiamo l'altro negli occhi cercando di comunicargli affetto... e abbracciamoci tutti insieme... e fidiamoci dell'altro lasciandoci cadere tra le sue braccia.... (quello che mi doveva prendere ha rischiato, però, perchè io mi fido molto e mi sono tuffata col triplo carpiato all'indietro) Praticamente ho pianto per metà corso. Corso che è durato 2 giorni. Insomma ho consumato 3 pacchetti di fazzoletti (c'ho una produzione di muco impressionante). Però un attimo, precisiamo: io ho senso dell'umorismo. E' che sono "un pò" emotiva. Quando è nata mia nipote, per esempio, ho pianto 12 ore. La prima volta che mi ha detto "Ti voio bene zia Veia", 3. Al cinema ho una media di 45 minuti (ed esco col mascara scolato che sembro un panda). Mezzora durante la lettura delle ultime 20 pagine di "Per chi suona la campana" 10 minuti durante la puntata in cui Heidi viene portata a Francoforte. 5 minuti ad ogni ascolto del "Laudate Dominum" di Mozart .................................................................. .................................................. ....... 1 anno e mezzo quando ho scoperto che c'avevo le corna.
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[ehi... psstt... pssst... zia veia, hai mica anche tu i condotti lagrimari facili? piuttosto anch'io, però non dirlo a nessuno...]
che poi rimarrebbe il cugino del cognato della fenech.
che è nuova del fratello della signora millighan [o come diavolo si scrive].
che poi sarebbe la vera madre di remì, che in realtà è figlio del suo genero di secondo letto.
anche considerati i trascorsi burrascoso-trivial-paraerotici della fenech.
secondo me la fenech ha avuto una relazione anche con vitali, il vecchio di remì.
nulla si sa altresì della scimmietta [si chiamava jolipet?]
quelle paterne è un proluvio di intrecci a tre, corna, colpi di testa, grandi separazioni e conseguenti riconciliazioni.
il nonno dell'alpe è finito su là dopo aver ricevuto una delusione d'amore dalla signorina rottermaier [o come diavolo si scrive], quando lei era una giovane promessa dell'etoile di brandeburgo, lui uno studente di ingegneria mineraria.
son cose che ti segnano, quelle...
mi suonava interessante questo personaggio... c'è una sorta di consequenzialità nelle affinità elettive che è spaventosamente inevitabile...
mi dava più l'idea di una ... come dire... Grimilde...
silenzio che si stende inevitabile?
i luoghi dove ciò si manifesta a volte però mi imbarazzano un po'... per esempio una volta stavo leggendo lupo alberto in autobus e sono scoppiato a ridere da solo come un matto.... e non riuscivo a smettere.... un'altra volta ho visto romeo e giulietta a teatro e alla fine non riuscivo a interrompere il flusso copioso di lacrime, imbarazzatissimo, mentre tutti gli spettatori mi guardavo esterrefatti passandomi accanto per uscire..... al che ho capito che certe cose è meglio leggerle o vederle a casa!