l' ECO...campano!

UN QUINTO TERMOVALORIZZATORE

da 'Il Messaggero'

NAPOLI (1 ottobre) -
E' la nona volta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a Napoli. E il motivo rimane lo stesso: emergenza rifiuti. Anche stavolta Berlusconi non risparmia i colpi ad effetto: «Abbiamo deciso di dare il via - ha annunciato il premier - alla progettazione di un quinto termovalorizzatore».
Il termovalorizzatore sarà costruito nella zona nord-ovest della Campania, «dove ci sono depositi di ecoballe», ha aggiunto il Cavaliere. Secondo l'amministrazione comunale di Giugliano, l'impianto potrebbe sorgere nell'area del sito di "Taverna del Re", nel comune di Giugliano stesso, al confine con la provincia di Caserta. Dovrebbe inoltre essere di dimensioni contenute e dedicato allo smaltimento dei due milioni circa di ecoballe che sono state stoccate negli ultimi anni su una superficie di circa 4,5 chilometri quadrati.
A2A. L'altro annuncio di Berlusconi è che il termovalorizzatore di Acerra sarà gestito dalla società A2A di Brescia. Quest'ultima si è assicurata l'appalto (a trattativa privata) per uno dei più grandi termovalorizzatori d'Europa. Berlusconi fa i complimenti al presidente di A2A, Giuliano Zuccoli, del quale dice: «Ha una grande esperienza in materia». Il premier si è anche augurato che A2A «possa partecipare alla gestione degli altri termovalorizzatori», e che la società si avvalga di collaboratori locali. «Gli impianti saranno tecnologicamente molto avanzati - ha commentato Berlusconi - e in quello di Acerra ci saranno anche tecnologie aggiuntive che consentiranno di arrivare ad un tasso di inquinamento vicino allo zero».

Le proteste. Un corteo di disoccupati aderenti al coordinamento di lotta per il lavoro ha attraversato il centro di Napoli in contemporanea con la riunione operativa sull'emergenza rifiuti presieduta da Berlusconi in prefettura. Il corteo, composto da parecchie centinaia di manifestanti è partito poco prima delle 11 da piazza Mancini e, secondo quanto concordato dalle forze dell'ordine, fermandosi in piazza Municipio, vicino alla sede del comune e a poca distanza dalla prefettura.
Nel primo pomeriggioc'è stata poi una manifestazione dei comitati anti discarica di Chiaiano. Si è trattato di un centinaio di persone, in prevalenza donne, alcune ricoperte da sacchetti neri, che indossavano, al posto dei caschi scolapasta, pentole e vasi da notte. «Queste sono le nostre armi abituali - ha detto l'ex sindaco di Marano, Mauro Bertini - come si vede sono armi inoffensive». Lungo il tragitto alcuni manifestanti hanno fatto esplodere anche dei mortaretti, spiegando: «Noi non abbiamo bombe». Tra i tanti striscioni esposti dai manifestanti, anche uno con la scritta: «Berluscò, si vede che siete forti con caschi e manganelli».
La discarica di Chiaiano. Ma Berlusconi ha cercato subito di sedare la polemica. «Posso garantirvi - ha detto - che non c'è alcun motivo per avere proteste da parte dei cittadini a Chiaiano. La discarica è nel parco, separata dal verde delle abitazioni». Poi il Cavaliere ha precisato che la discarica «sarà pronta a novembre, smaltirà 700 tonnellate al giorno e sarà realizzata con tecniche ultramoderne e con un sistema di telecamere che consentirà di tenere tutto sotto controllo». Berlusconi ha concluso: «Il parco sarà completato unendo sopra la discarica terra e alberi che la ricopriranno. Non ci sarà nulla da temere per la salute di chicchessia, oggi, domani e dopo».
Politecnico. Infine il presidente del Consiglio ha fatto sapere che il governo punta alla realizzazione di un Politecnico che accomuni le facoltà di Ingegneria e di Architettura delle Università campane. Il progetto prevede la realizzazione di un «Politecnico - ha detto Berlusconi - che potrebbe essere intitolato a Gioacchino Murat e che accomunerà tutte le facoltà di ingegneria e architettura delle università campane. La Campania - ha aggiunto - ha bisogno di uno sforzo di questo genere, e da parte nostra ci sarà assistenza ed aiuto». La struttura universitaria - secondo le cifre anticipate dal presidente del Consiglio - dovrebbe avere settecento docenti ed essere in grado di diplomare tremila laureati all'anno.