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Post N° 363

Post n°363 pubblicato il 16 Novembre 2018 da eramare
Foto di eramare

Il  tempo non esiste.

Eppure sembre esserne passato tanto da quando ho scritto qui l'ultima volta.

Eppure non esiste, e ciò che sono stata, che sono e che sarò si fonde in un unico interminabile, fecondo, meraviglioso Silenzio con la S maiuscola.

Namasté

 

 

 

 
 
 

08/01/2015

Post n°362 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da eramare
Foto di eramare

Ed eccomi, qui...

Così profondamente infelice e lontana da me stessa, dalla mia essenza.

Schiacciata dal dovere e senza una briciola di piacere nella mia esistenza.

Dicono che bisogna affidarsi alle immagini, alla parte creativa del nostro cervello. E allora, ispirata da una foto pubblicata su Facebook da una mia amica, ll'immagine di oggi è questa:

Un abito rosso corallo con il corpino stretto che si apre su una immensa gonna di tulle a tantissimi strati e con uno strascico lunghissimo... Una collina irlandese, verde di quel verde quasi fluorescente... E correre a perdifiato giù da questa collina a piedi nudi con questa specie di nuvola rossa dietro le gambe che si alza per effetto della corsa e del vento...

Correre sempre più forte con le gambe piene di energia e sempre più veloci... Fino quasi a spiccare il volo, sollevata dai movimenti di tutta quella ridondanza di tulle che imprigiona l'aria tra i vari strati e crea un effetto di portanza...

Sensazione di leggerezza, di libertà, di felicità... Quella felicità senza motivo che solo i bambini sanno provare e che da adulti non sappiamo più concederci perché non abbiamo più sentimenti senza una apparente causa...

 

 
 
 

Le Stelle

Post n°361 pubblicato il 22 Settembre 2013 da eramare
Foto di eramare

"... E quindi uscimmo a riveder le stelle..."

 
 
 

La Torre

Post n°360 pubblicato il 19 Settembre 2013 da eramare
Foto di eramare

Che belle cose scrivevo prima della Torre

 

 
 
 

M&J first chapter (they are back)

Post n°359 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

24 11 2005

Margherita è seduta davanti al mare, abbracciata dal forte vento di tramontana che le inzuppa le ossa di sale... 
Ama il vento, la forza della natura che la scuote e la pacifica. Il suono di quella musica ritmata con la quale danza il mondo... Margherita è una donna che guarda, che osserva e ancora si chiede perchè. Perchè si sente come un sasso levigato e piangente davanti al dolore che la lacera dentro. Eppure sorride sulla scogliera verde a picco sul mare e si diverte a giocare con la linea dell'orizzonte che di colpo cade giù. Da verde diventa blu, da ferma diventa ondulata di spruzzi. 
Sorride e parla a se stessa... In una mano, stretta, tiene una bottiglia. Nell'altra un foglio coperto dalla sua calligrafia minuta, inchiostro color seppia... La bottiglia è la sua salvezza... La bottiglia la sua speranza... Legge per l'ennesima volta le parole sul foglio...
"Me ne vado dalla tua terra, bella da far male come te.
E' troppo dolorosa da vivere per me in questo momento. Le sue colline sono la rotondità delle tue spalle, le sue erbe ispide e salate, i tuoi capelli sotto le mie dita, il suo mare blu struggente è nei tuoi occhi, zaffiri incastonati nell'oro brunito della tua pelle. Torno al mio esilio, alla mia esistenza senza te e senza lei, terra profumata.
La vita mi ha smussato, lavorato come un sasso nell'acqua che scorre... E ora cosa resta di me? Un sasso rotondo e piangente. Margherita".
Arrotola il foglio Margheritaroccia, lo infila dentro il vetro della bottiglia. Tappo di sughero, naturalmente.
Affida al mare il suo messaggio, la corrente lo porta via... Nessun oceano è abbastanza grande. Il mare le farà da postino.

 

 

 
 
 

M&J

Post n°358 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

 

1 12 2005

Margherita passeggia nel bosco... 
Il profumo della neve le invade l'anima: un sentore di fumo antico, di legno bruciato e umido, di scuola elementare...
Guarda avanti, Margherita, non sa dove sta andando, dove la sta portando il suo istinto di animale con l'anima...
Ama perdersi Margherita per sentire quel senso di vuoto dentro, quella voglia di scappare e continuare, avanti sempre avanti...
No, non si volta indietro, non serve, c'è solo nebbia e un dissolversi di ricordi e di vita consumata fino all'osso... Briciole sul sentiero dietro di lei, ancora resistono alla diluizione del tempo che tutto scioglie e tutto trasforma in terra, terra profumata... Le acacie erano in fiore nella savana bruciata e la luna piena nella notte silente dell'equatore tingeva l'acqua del lago Magadi... E di giorno i fenicotteri terminavano l'opera...

Guarda il lago, Margherita, ora, qui.
E' gelato, fermo, Margherita sorride, ne era certa... Il suo istinto l'ha portata ancora una volta all'incontro con l'anima, quella vera che anima e muove l'Universo infinito e bello.

 

 

 
 
 

M&J

Post n°357 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

10 01 2006

Margherita pensa a Jack
Jack, già proprio lui... Certo con quegli occhi può fare solo il pilota... Sono occhi che volano i suoi. Sopra tutti e sopra tutto, soprattutto. Ne ha conosciute di piste, tra decolli e atterraggi. Ha provato anche ad ammarare, una volta. Con un idrovolante. 
"Niente a che vedere con gli atterraggi e i decolli sulle onde del tuo corpo, naturalmente" le disse una volta in vena di esagerare con la poesia. 
Si perchè Jack è un uomo duro che non si lascia spesso sciogliere in simili commenti...
Margherita pensa a lui, a loro due. E si sorprende a pensare che forse tra loro è come essere in corsa su una pista... Ma non una pista di aeroporto così dritta e univoca... No no. Una pista automobilistica: tutta curve, rettilinei e ritorni al punto di partenza... A volte correndo la sua vita, Margheritaveloce lo vede all'orizzonte percorrere la sua. Altre volte é lei davanti e lo scorge appena nel retrovisore. 
Certo correre affiancati, questa si che è adrenalina pura... Così come l'allungare la mano fuori dall'abitacolo per stringere la sua e riuscire a calibrare la velocità in modo da non farsi male. O parcheggiare la propria macchina e salire al suo fianco, anche solo per vedere quel gesto che la fa impazzire, quel suo modo di girare il volante tenendoci appoggiato solo il palmo della mano. "Scusa ma è così che piloti gli aerei?" Chiede Margherita. "Si, più o meno" risponde Jack, con un sorriso da serpente. 
E poi quella sensazione strana quando ognuno è su un tratto diverso della pista e non ci si vede, non ci si scorge... Jack dove sei??? Tranquilla Margherita la pista passa sempre dal punto di partenza. Alza il piede dall'acceleratore, oppure dai spingilo fino in fondo... e Jack tornerà. 

La vita è un circuito che ti circuisce...

 

 
 
 

M&J

Post n°356 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

24 01 2006

PRIMO INCONTRO (MARGHERITA)

Margherita sale sull'aereo con lo spirito di sempre quando si accinge a partire per un viaggio: entra sicura ma con un passo diverso, quasi un soffio di magia nelle pieghe del suo respiro. Le sensazioni si espandono a livello del diaframma e la sua anima si prepara a colare fuori, densa e calda dalle porte dell'aereo non appena saranno aperte, lontano... a destinazione. 
Questa volta poi è l'Africa che l'aspetta oltre le 8 ore di volo nel cielo stellato. Varcando la soglia e il sorriso di benvenuto dell'assistente di volo Margherita compie il suo solito rito: butta uno sguardo tra il curioso e l'esperto oltre la porta della cabina di pilotaggio. Non se lo aspetta Margheritaviaggiatrice quel raggio laser blu intenso che da sotto il cappello del pilota la trapassa come fosse fatta di ghiaccio trasparente. E' quasi un battito d'ali il movimento delle ciglia... un battito d'ali d'uccello rapace e maestoso.
Si siede al suo posto Margherita. 
"Corridoio o finestrino?" le ha chiesto poco prima la ragazza annoiata del banco check-in. 
"Finestrino, per favore"
Impossibile perdersi il Kilimangiaro innevato alla luce rossa dell'alba africana. Ci sono destinazioni in cui non fa differenza finestrino o corridoio. Gli atterraggi nelle grandi città per esempio, così squadrate e immobili. Ma certi posti magici devono essere guardati dall'alto, per poter ringraziare l'universo di vivere su un pianeta così bello.
Viaggia sola Margherita e non le manca nessuno. Come ogni volta che lavora preferisce avere come unica compagnia la sua originale creatività e i suoi tre occhi.
Che strano però sentire ancora quel raggio laser dentro il cuore dopo ore, sprofondata nella poltrona vicino al finestrino.
Ne parlerà con Jack, molto tempo dopo.
"Sei stato penetrante fin dalla prima volta che ti ho visto, sai?" gli regala Margherita con la testa adagiata sulla spalla nuda di lui. E lo sente anche ora quel calore blu e luminoso che dalla mano di Jack posata sul suo ventre le sprofonda oltre il confine della pelle.
"Tu invece sei stata subito acqua fresca per me... ed ero così maledettamente assetato..."
Margherita appoggia le labbra sulla bocca di Jack, con decisa dolcezza, alla ricerca del sapore sabbioso e desertico di quella sete atavica.

 

 

 
 
 

M&J

Post n°355 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

 

31 01 2006

IL TERZO OCCHIO DI MARGHERITA


Il taxi la accompagna al Safari Park Hotel nel quartiere Karen di Nairobi e Margherita si riempie gli occhi delle immagini di questa città africana... Ma il suo cuore è già nella savana, dove ogni volta incontra quella sensazione di libertà eterna ed infinita che ha provato solo poche volte nella vita... E' una sorta di appagamento profondo, la sensazione di essere esattamente al proprio posto nell'Universo, essere a casa dopo tanto tempo... Solo la natura selvaggia le dà questa emozione... La natura e Jack. Ancora non lo sa Margherita che esiste anche un essere un umano capace di farle provare tanta intensità. Non lo sa perchè ancora non lo conosce e per il momento ne ha solo sentito la carezza penetrante e blu... 
Giunta all'hotel dalla caratteristica architettura africana, Margherita si preoccupa che il suo terzo occhio chiuso nella valigetta di metallo venga trattato con la dovuta cautela... Quando pensa alla sua macchina fotografica Margherita la considera una compagna di viaggio, discreta e piena di talento. La segue ovunque vada e non l'ha mai tradita... A volte ha anche la sensazione che sia una parte di lei che solo apparentemente è staccata dal suo corpo, che solo ad uno sguardo superficiale sembra una apparecchiatura elettronica... E' il suo terzo occhio, sensibile e necessario alla stregua degli altri due... Le permette di vedere il mondo con una sensibilità diversa, quasi un intuito primordiale.  Si considera fortunata Margherita perchè non è da tutti fare un lavoro che esprima al massimo il proprio talento... Ma è poi stata fortuna la sua o coraggio??? Si perchè ci vuole comunque coraggio a lasciare un lavoro sicuro per andare all'avventura come fotografa free-lance. La monotonia non è sempre facilmente sacrificabile, la sicurezza ci ammalia con le lusinghe della comodità. Ma chiude anche lo sguardo, e non ci fa vedere mai più lontano del nostro naso...
Ma Margheritalalibera non ha mai mancato di coraggio. Ed è proprio per questo che è riuscita ad allargarlo lo sguardo attraverso le lenti dei suoi obiettivi fotografici... E di coraggio ce ne vuole tanto anche per amare un uomo come Jack. 

 

 

 
 
 

M&J

Post n°354 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

 

14 02 2006

PRIMO INCONTRO 2 (JACK)

"C'è la rampa che chiede il piano di carico, Jack..." chiede l'assistente di volo, infilando appena il viso dentro la cabina di pilotaggio.
"Si ok... stavo aspettando il comandante... Va beh dai ci penso io tu intanto procedi all'imbarco"
Jack si mette il cappello dell'uniforme e si accinge a fare gli ultimi controlli di rito. I passeggeri iniziano a salire a bordo ma lui chiuso sotto la sua visiera non li sente nemmeno... Il volo per Nairobi si prevede tranquillo se non fosse per quel temporale previsto tra l'Egitto e l'Etiopia... 
Di colpo, tra il calcolo del carburante e il peso dei bagagli, come un vento da nord improvviso e dispettoso giunge al naso di Jack un profumo inebriante di rosa... Incredulo gira la testa verso la porta e per una frazione di secondo i suoi occhi di zaffiro incontrano due girasoli nell'azzurro e una macchina fotografica...
E' colpito Jack, quel profumo è come acqua fresca sulla pelle e ha il potere di proiettarlo in un attimo fino in fondo alla sua anima, là dove nessuno prima è entrato mai. "Ehi Jack cosa ti succede, concentrati e torna sul tuo sedile, invece di stare a fare il bagno nelle acque profonde... nuotata pericolosa... lascia perdere... torna qui". E però che palle questa coscienza, si stava così bene in quelle acque...
Jack riporta la sua attenzione sul piano di carico però quel profumo di rosa e quella frescura di cascata gli si sono spalmati addosso.
Qualche ora più tardi, subito dopo il temporale tra l'Egitto e l'Etiopia, Jack fa un giro in cabina passeggeri. C'è buio, molti dormono, altri guardano il film... Cammina piano e nella penombra quasi gli viene da chiudere gli occhi e farsi guidare dal naso alla ricerca di quel profumo e quegli occhi di girasole... La vede, la donna con la macchina fotografica, sta dormendo con la testa appoggiata al finestrino... Niente profumo di rosa però. "Chissà se si sveglierà in tempo per l'alba sul Kilimangiaro" pensa Jack, tornando verso il cockpit "sono sicuro che le piacerebbe vederla..."

 

 

 
 
 

M&J

Post n°353 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

23 02 2006

JACK E MARGHERITA 1


Margherita è seduta al bar del Safari Park Hotel e scrive sul suo taccuino Moleskine come ogni brava viaggiatrice che si rispetti... Si annota la sensazione avuta sull'aereo, all'imbarco... E scrivendone le sembra di sentirla ancora così forte. E' in un mondo tutto suo ma sente, attutite sullo sfondo di questo sogno lucido, voci che parlano la sua lingua. 
Indugia ancora con la penna, tracciando sul foglio a righe il suo desiderio di riuscire a rendere in una fotografia l'intensità di quello sguardo penetrante e rapace...
Da questo stato di coscienza alterato la sveglia il tintinnio di un bicchiere appoggiato sul tavolino di cristallo di fronte a lei... 
"E' succo di mango, dovrebbe provarlo" 
Alza gli occhi Margheritastupita per dare un volto a quella voce gentile e decisa... 
"Mi chiamo Jack, e mi scuso se l'ho disturbata dalla poesia che stava scrivendo" le sorride di traverso con uno sguardo diverso... non è rapace, non vola... è un sorriso ammaliante in cui si percepisce un pericolo latente... un sorriso da serpente.
"Ma quanti animali ospita l'anima di quest'uomo?" pensa Margherita allungando la mano e un sorriso dolce verso Jack. Nemmeno un'esitazione nell' accoglierlo, nell'accettarlo nel suo spazio vitale, quasi come ne facesse già parte, non si sa come, non si sa dove...
"Mi chiamo Margherita... e no, non si preoccupi, non stavo scrivendo una poesia..."
Jack la guarda negli occhi e pensa "Ma quanti fiori vivono dentro questa donna dal profumo di rosa e dagli occhi di girasole?" Le mani si incontrano e si stringono. L'Universo sorride.

 

 

 
 
 

M&J

Post n°352 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

25 02 2006

JACK E MARGHERITA 2

"Eppure aveva proprio l'aria ispirata di una poetessa..."

"No... o forse si... adesso che ci penso forse si trattava proprio di una poesia ciò che stavo scrivendo...Vuole sedersi con me mentre assaggio il succo di mango?" chiede Margherita guardando Jack. Anche senza la divisa ha un fascino penetrante e la camicia blu fa esplodere i suoi occhi di una luce marina tumultuosa.

"Volentieri...E' stato il mio lasciapassare per entrare nei confini del suo mondo, questo succo di mango" replica Jack.

 "Mmmmhhh è veramente delizioso... si potrebbe proporlo come alternativa al passaporto..." 
 
"Sono contento che ti piaccia... Volevo dire che le piaccia..." dice Jack "ecco lo sapevo che avrei corso troppo... ma perché non riesco mai a stare nella pelle?" pensa.

Sorride Margherita per niente stupita da quel  passaggio dal lei al tu... Tutto scorre naturale tra loro come un ruscello in mezzo ad  un prato.

 "Ti ringrazio per avermi fatto assaggiare questo lasciapassare..."

Ora è Jack che sorride, contento di questo passaggio al tu: Percepisce nell'aria di nuovo quel profumo di rosa. "Vorrei dirle che il suo profumo è delizioso quanto il succo di mango, ma meglio andarci piano già mi sembra tanto essere arrivato fino qui... tutto attorno a lei sembra un  luogo magico e familiare... Zitto Jack non rovinare tutto..."

Margherita pensa che la camicia da safari e i pantaloni con le tasche piene di rullini di certo non la rendono così attraente... Però è tranquilla, vicino a quest'uomo appena conosciuto non sente minimamente disagio... E' piuttosto una sensazione strana: come se tutto fosse familiare. La sua voce è riposante, i suoi occhi morbidi di fuoco blu...

"Sei in vacanza qui?" le chiede guardando la sua mano attorno al bicchiere e il suo labbro inferiore su cui si è appoggiata una gocciolina arancione... E di colpo lo prende violento il desiderio di sfiorarle la bocca con il pollice... Un gesto questo che  tempo dopo l'avrebbe fatta impazzire...

"No sono qui per lavoro... Sono fotografa..." replica Margherita e tra sé e sé: "Che bel tipo questo pilota con gli animali nell'anima... chissà se riuscirò mai a fotografarli..."

 

 

 

 
 
 

M&J

Post n°351 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

28 02 2006

LETTERA 

Jack, amore mio,
credo ti sarà facile capire questa mia lettera.
Sei un pilota e dunque chi meglio di te può comprendere la metafora di volo che sto per fare... A volte, in giornate come questa, con la tristezza che mi inzuppa le ossa di lacrime, mi prende dentro un bisogno infinito e prepotente di volare via. Verso casa, guidata solo dal mio istinto di uccello migratore... Non conosco la rotta ma ce l'ho dentro, è inscritta nel profondo di me... Casa è lontana, il volo è lungo e difficile ma il coraggio non manca. Perchè da quando sono nata me lo porto dietro questo coraggio strano... Non si tratta certo di affrontare il nemico in battaglia come Braveheart o di farsi beffe della morte come il Gladiatore... E' diverso. E' un coraggio di donna che mette il suo cuore in tutto ciò che fa. 
Jack, io non ho mai avuto paura di giocarmelo questo cuore, così come tutto l'amore che ci porto dentro e che a volte, come oggi, non trova nessuno vicino per accoglierlo. E' un'energia talmente forte che me la sento pulsare nel petto ad ogni battito e mi fa tremare i pensieri insieme alle gambe. E' questa grande forza che mi fa venire voglia di volare e di venire a cercarti perchè solo quando sto con te io sono veramente al mio posto, a casa. Ed è una sensazione pazzesca e pacificante che solo tu mi regali.
Credo che si sentano così gli uccelli dopo una lunga migrazione. A casa.  E credo che sia così che ti senti anche tu dopo aver riportato a terra la tua aquila di metallo con tutte quelle vite umane dentro. 
In attesa di spiccare il volo coraggioso mi avvolgo nei ricordi di noi sotto quel cielo stellato d'Africa... E penso alla mia fotografia più bella.
Tua 
Margheritacoraggiosa

 

 

 
 
 

M&J

Post n°350 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

27 03 2006

SAFARI

Margherita prepara le sue cose nella stanza dell'hotel e accenna un sorriso mentre pensa al suo compagno di viaggio. Non se lo sarebbe aspettata di rispondere "si" così immediatamente dopo la richiesta di Jack di accompagnarla nel safari fotografico.
"Sai questa la considero la mia terra... Sono nato sotto questo cielo d'Africa e qui ho vissuto per 16 anni..." le ha detto Jack a cena la sera prima subito dopo il succo di mango nella hall dell'albergo.
"E saresti capace di strappare il permesso per muoverci di notte nel Masai Mara?"
"Posso fare di più... Che ne dici di andare al cratere di Ngoro Ngoro più a sud... In Tanzania? E' molto meglio del Mara e li c'è qualcuno che conosco e che non mi negherà certo il permesso di muoverci di notte..."
Margherita ha gli occhi che sprizzano girasoli... "Ma dici davvero? E' sempre stato il mio sogno poter vedere quel posto di notte..." 
"Certo che sono serio... ma mi spieghi che foto vuoi fare nel buio della notte africana?"
"Questa cosa è coperta dal segreto professionale" risponde Margherita con un'aria da agente segreto. "Ma come facciamo ad arrivare fino in Tanzania? E' un po' lontano e poi tu devi ripartire tra tre giorni..."
"Faremo in un volo...Sono o non sono un pilota?"
"Più che un pilota mi sembri matto" ride Margherita, e l'idea dell'avventura la riempie di gioia. Ha imparato a seguire il flusso della vita Margheritasaggia e adora cambiare i suoi piani, vivere alla giornata e prendere ciò che il destino le offre... Sconvolgere i programmi è il suo passatempo preferito. D'altra parte ha sconvolto la sua vita per seguire la sua passione di fotografa...
Ed ecco che ora mentre prepara le sue cose per il safari si chiede cosa sia la sinuosa sensazione di leggera euforia che sente scorrere dentro di lei, quasi che il sangue nelle sue vene fosse diventato d'improvviso frizzante davanti agli occhi blu di questo strano Jack... "Gran bel tipo non c'è dubbio... E con quell'aria da adorabile bastardo..." pensa tra sé e sé... "Piedi per terra... piedi per terra Margherita... ma se è un pilota come faccio a non volare?" "Accidenti a me ma solo mutandoni da Bridget Jones mi sono portata?? E poi che caspita di pensieri faccio??? Piedi per terra, è ora di andare."
Jack l'aspetta nella hall e vedendola arrivare ancora non ci crede che le cose scorrano così fluide con questa strana donna leggera e profonda... Non è abituato allo srotolarsi senza intoppi degli eventi. La sua vita è sempre stata un continuo inciampare in ostacoli e difficoltà... Ed ora tutto si muove così fluidamente come l'incedere di Margherita che si avvicina con un sorriso smagliante...

 

 

 

 
 
 

M&J

Post n°349 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

12 04 2006

 

BACIO

Hanno fatto proprio letteralmente in un volo Jack e Margherita sul piccolo aereo che, accarezzando il cielo d'Africa, li ha adagiati sul ciglio del cratere di Ngoro Ngoro... Margherita ha scattato qualche fotografia, Jack ha pilotato con maestria, destreggiandosi tra un aquazzone sulla savana e il vento dietro le nuvole... Margherita ha sentito nei suoi occhi e nell'obiettivo della macchina fotografica lo sguardo dell'aquila... è entrata nel silenzio di quei voli regali e l'ha sfiorata il frusciare del vento tra le piume... Ha guardato Jack vicino a lei e per un attimo ha colto di nuovo quello sguardo da uccello rapace... 
E di nuovo quella sensazione di essere a casa, vicino a lui sconosciuto e familiare. Sorvolando il cratere del vulcano spento, Jack le ha sorriso tra le ciglia e Margheritafotografa ha pensato che le parole sono inadeguate e inespressive per tanta intensità... meglio le immagini, senza dubbio... e scatta il terzo occhio. 
Appena giunti sulla pista del lodge, Margherita scende a terra e si china a raccogliere un sasso, lo stringe tra le mani e si avvicina al ciglio del cratere. Guarda giù. Sente il cuore in gola dall'emozione, e d'un tratto si chiede se è ancora in volo o se sono proprio suoi i piedi che appoggiano sulle rocce... E' la terza volta nella sua vita che apre il suo sguardo su questo luogo meraviglioso ma la sensazione ha sempre la forza primordiale della Natura dura e pura... Lo strapiombo di 600 metri è addolcito dalla vegetazione e la pianura vulcanica laggiù è punteggiata da branchi di zebre, gnù, gazzelle... e il lago Magadi è tutto rosa di fenicotteri... Margherita sente un brivido lungo la schiena e il calore della mano di Jack che da dietro le sfiora il braccio... Sposta indietro la testa a cercare la spalla di lui, e la sua barba le pettina i capelli che profumano di rosa... C'è un aura di eternità in questi momenti magici... Margherita prolunga la carezza della barba sui suoi capelli, girando la testa piano piano a cercare gli occhi di Jack... Butta i suoi girasoli in quell'acqua blu. Ci si tuffa dentro con tutta se stessa e si avvolge nella morbidezza di quel bacio avvolgente... Labbra che si cercano, cuori che si sciolgono, anime che si ritrovano... Un tumulto dentro: deve essersi sentito proprio così il vulcano Ngoro Ngoro prima di una sua eruzione nella notte dei tempi...

 

 

 

 
 
 

M&J

Post n°348 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

14 05 2006

LA FOTO PIU' BELLA: IL CAMMINO DELLE STELLE


"Certo che devo essere proprio matta... Ogni tanto ancora mi stupisco di quanto lo sono, matta" dice Margherita seduta sul fuoristrada vicino a Jack, alla guida di quattro ruote invece che di due ali.
"Matta? E perchè mai?" le risponde lui
Sono partiti dal lodge subito dopo il tramonto del sole per avere luce abbastanza da arrivare fin giù nel cratere 600 metri più sotto... Il buio è veramente buio in Africa, ma è proprio questo che cerca Margherita per la sua fotografia.
"Matta perchè sono qui nel cuore dell'Africa e sto per passare la notte con un uomo che conosco da poco più di 24 ore in mezzo alla Natura selvaggia..."
"Mmmh ti faccio paura dunque, poetessa delle immagini?"
"In realtà se ci penso bene, credo tu sia il pericolo minore" replica Margherita soffocando una risatina.
La notte sta stendendo il suo manto nero quando il fuoristrada raggiunge il centro del cratere. Margherita afferra la sua macchina fotografica già montata sul cavalletto. Jack è stato molto deciso prima della partenza:
"Ok siamo pronti per partire ma quando arriveremo non potrai stare fuori dalla macchina che pochi attimi, Margherita... è pericolosissimo lo sai... le guide non permettono nemmeno di giorno di scendere dalla macchina... è una follia..."
"Non so come ringraziarti Jack... Stai tranquillo non ci metterò più di 30 secondi" risponde Margherita con un sorriso negli occhi di girasole.
Dopo il bacio, una sorta di magia li avvolge e li fa muovere come se danzassero insieme al ritmo di una musica che solo loro possono udire...
Nel mezzo del cratere di Ngoro Ngoro la Jeep si ferma, Jack la guarda e con fare interrogativo le dice:
"Adesso me lo spieghi cosa siamo venuti a fare qui?"
"Niente da fare... Vedrai...". Afferra la macchina fotografica e scende, Margherita. Si allontana di qualche passo appena, apre il treppiede e punta l'obiettivo verso il cielo. Pochi istanti per mettere a fuoco le stelle e poi preme il pulsante di scatto. L'otturatore scatta e rimane aperto. Margherita si allontana e risale velocemente sul fuoristrada.
"Lo sai che sei uno spettacolo?" le sussurra Jack tirando un sospiro di sollievo nel vederla sana e salva dentro l'abitacolo...
"Anche tu non sei niente male" lo guarda da sotto le ciglia mentre si aggiusta i capelli con le dita... "Ed ora, caro il mio capitano, dobbiamo trovare qualcosa da fare per occupare le prossime tre ore... Hai qualche idea?" 
"Beh potrei raccontarti la storia della mia vita, o ascoltare la tua..." replica Jack ma si trova zittito dalle labbra di Margherita che si fondono alle sue... "C'è sempre tempo per le parole, no?" pronuncia Margherita mentre lui le accarezza le labbra con il pollice... "Si hai ragione..."
Uno sciame di lucciole vola attorno al fuoristrada e il profumo delle acacie fiorite satura l'aria della notte africana.

 

 

 
 
 

M&J

Post n°347 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

11 07 2006

Le perle di Marina

Margherita cammina sulla spiaggia. Alla sua destra ginepri verdi, alla sinistra mare blu.
I piedi contenti sprofondano nella sabbia e gli occhi di girasole brillano dietro gli occhiali da sole. 
Sotto un ginepro su un tavolino provvisorio la magia di mille perle riluce su una tovaglietta di pelle.
Si avvicina Margherita, attirata da una forza magnetica ed antica. Il suo nome significa Perla ed è questo che la avvicina a quei gioielli del mare.
Dietro il tavolino uno sguardo conosciuto e familiare, anche se in mezzo ad un viso mai incontrato prima. Occhi scuri, capelli neri e lunghi scendono sulle spalle abbronzate. Si chiama Marina la donna delle perle e parla una lingua calda e musicale. Gambe lunghe e affusolate, fianchi stretti e muscoli dolcemente evidenti.
Le due donne si guardano, le due anime si riconoscono. La stessa aura di cittadine del mondo le circonda. 
"Che belle queste perle, da dove vengono?" chiede Margherita.
"Quelle bianche e rosate sono coltivate... Le nere no, vengono dal mare, le prendo a Tahiti..." risponde Marina in un italiano deliziosamente sfumato da un accento tra il francese e lo spagnolo. Sono tutte bellissime montate semplicemente con un laccetto di cuoio che si lega dietro il collo. Naturali, come piace a Margherita.
Marina lancia uno sguardo da mamma oltre le spalle di Margherita. Nel mare sguazzano tre bambini, con le ciocche di capelli sbiondite dal sole e dal sale. Sono bellissimi, selvaggi e liberi. Le sue perle.
"Che bei bambini... Da dove venite? Se posso chiedere..."
"Io sono spagnola... I bambini stanno in Messico durante il periodo scolastico... Io mi sposto tra New York e Tahiti per acquistare le perle"
Sorride Margherita, si sente a casa davanti a questa donna e alle sue perle. Vicino a Marina siede il suo uomo: capelli lunghi occhiali da sole avvolgenti, muscoli e aria da surfista a riposo. "Ecco perchè i bimbi sono così belli, riflette Margherita, con un papà e una mamma così..."
Si chiama Cristophe, ed è senza dubbio un gran bell'esemplare di maschio. Sembra essere lui quello che dirige la vita di Marina e dei bambiniperle... 
Lei parla con una cliente e lui commenta in tono accusatorio:
"Tu as vachement baissé les prix..."(*) Le si rivolge con un tono deciso dando per scontato che nessuno lì capisca il francese... La cliente si allontana per prendere il portafoglio e Margherita nota il lampo di tristezza negli occhi di Marina... Le si rivolge in francese per far capire all'esemplare di maschio che lei parla perfettamente la sua lingua... Marina la guarda e le sorride, come a ringraziarla della delicatezza. Si allontana Margherita trascinandosi dietro il pareo che disegna sulla spiaggia bianca strani solchi appena accennati. Marina ha l'impressione che lasci una scritta tra i granelli di sabbia... I granelli di sabbia che sono il cuore delle sue perle... "Che donna magica" pensa tra sè e sè. Guarda meglio e sulla spiaggia c'è una scritta: "La perla più bella sei proprio tu... Marina"



(*) Hai abbassato molto i prezzi

 

 

 
 
 

M&J

Post n°346 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

19 07 2006

A MARE JACK...

Jack non ha una casa ma molte abitazioni in giro per il mondo. Sono le stanze di albergo dove durante l'inverno fa sosta tra un volo e l'altro. Alberghi e ristoranti. Oppure l'appartamentino con l'amaca sul patio, dove riposa d'estate quando fa la stagione come pilota di piccoli aerei da turismo nella sua Africa. Tutto attorno c'è una natura lussureggiante e tra la folta vegetazione, farfalle variopinte sfuggono alle lingue delle iguane, uno sprazzo di preistoria nell'era di Internet e degli aerei supersonici. Abitazioni.

Margherita ha una piccola casa sul mare. 
Una piccola casa bianca e azzurra su una piccola isola del Mediterraneo. Entrando non si notano subito i particolari che lei ha discretamente disseminato in giro, ricordi dei suoi viaggi di fotografa. Immediatamente gli occhi sono colpiti dalla vetrata che dà sulla terrazza, lo spazio più ampio di tutta la casa. Lì lo sguardo si tuffa su un orizzonte mozzafiato: la scogliera a picco sul mare e un angolo di 180° di blu infinito tutto attorno, che costringe a girare la testa per riuscire a vederlo completamente. Nessun obiettivo di macchina fotografica, nemmeno il fish eye, può abbracciare un orizzonte così ampio. Solo un occhio umano può fotografarlo e portarlo nel cuore. E' davanti a questo orizzonte che Margherita respira la sua vita. Su questa terazza il mare le suggerisce le parole di commento alle fotografie per il suo libro.

E' su questa terrazza che Margherita ama Jack. Viene a trovarla talvolta, raramente. Si ferma lo spazio di un attimo. Siedono insieme davanti al mare e al cielo. 
Mare lei, che lo porta nel suo nome il grande blu. 
Cielo lui, aereo e sfuggente, sempre in movimento, senza tregua, senza pausa.

E' dolce amare Jack nelle notti di luna che illumina la pelle e gli occhi socchiusi.
E' caldo amare Jack con la luce del tramonto che spettina i capelli e accende le labbra...

"Cosa pensa Jack di Margherita?" gli chiede mentre le sue mani le percorrono la schiena fino a sprofondare oltre la pelle, fino ad accarezzarle l'anima.
"Jack pensa che ti ha cercata in ogni nuvola dei cieli che ha percorso, e che essere qui tra le tue braccia è conoscere e respirare Casa che non ha avuto mai... E Margherita cosa pensa di Jack?"
"Pensa che Jack sia come acqua tra le dita, sfuggente e bello, carezzevole e spietato. Disorientante."
"E' vero io fuggo. Ho bisogno di fuggire, di non pensare a te. Ho bisogno di allontanarmi. Devo andare, ora."
Mentre lui si riveste Margherita gli fa scivolare di nascosto una fotografia nella tasca della giacca.
"E' la parte più difficile questa... andare via" le dice Jack sulla porta di casa.
"No, non è difficile - risponde lei con le lacrime ben nascoste in fondo in fondo all'abisso che ha nel cuore - basta voltarsi e andare".
Abbraccio fondente.
"Ciao" dice Jack.
"Ciao" dice Margherita.

Jack si allontana e, cercando le chiavi della macchina, le sue dita inciampano nella fotografia. La guarda e sorride: si direbbe la foto di una cittadina caraibica, tanta gente, fili della luce aggrovigliati sopra le case e un autobus. Al posto del numero c'è una scritta:SIEMPRE TE AMARE'.

Margherita siede sui gradini di casa e guarda l'acacia davanti alla porta, si stringe le braccia incrociate, le stelle più in alto, tantissime nel buio della notte inoltrata. Resta lì seduta Margherita, non sa nemmeno lei per quanto tempo. Respira. E' dolce amare Jack... E' amaro, amarlo.

Rientra Margherita e come sempre quando lui se ne va lascia la porta spalancata tutta la notte. "Questa è Casa per lui, la porta deve restare aperta. Non si sa mai che possa tornare..."
Non lo fa mai, in realtà.

E poi le resta il suo profumo. Per qualche giorno Margherita lo sente ovunque quando meno se lo aspetta. Non è nei cuscini, né nella coperta sul divano... E' sul pelo dell'acqua di mare dove nuota lei il giorno dopo. Niente doccia a cancellare le tracce di lui sulla sua pelle. Solo al mare può affidarle Margherita.

A mare  Jack...

 

 

 

 
 
 

M&J

Post n°345 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

14 10 2006

Margherita é all'aeroporto davanti agli arrivi internazionali e guarda con ansia il video... E' in anticipo perchè il volo da Nairobi atterra solo 20 più minuti più tardi... Jack in arrivo le porta il cuore in gola, il respiro affannoso e quella sensazione di avere il sangue frizzante... Fissa il video e pensa che un anno è passato dall'ultima volta che si sono visti e forse lui la troverà invecchiata... Si guarda i capelli nello stipite della porta scorrevole che è di acciaio lucido e le rimanda la sua immagine... "Si, può andare..." pensa tra sè e sè... "E poi comunque mi sento talmente naturale vicina a lui che non c'è bisogno di alcun artificio per sembrare ciò che non sono..." Ma è pur sempre donna, Margherita, e per questo qualche piccolo vezzo se lo concede... Come le calze autoreggenti sotto il vestito morbido a fiori... "Niente mutandoni questa volta... Bridget Jones l'ho lasciata a casa"... Di colpo alza gli occhi e il display indica che il volo di Jack è atterrato... Il cuore batte sempre più forte, lo sente pulsare nelle orecchie, Margheritaimpaziente.

Fa quasi un sobbalzo sulle scarpe con il tacco quando le squilla il cellulare. E' tantissimo tempo che non lo sente suonare sulle note di "Every breath you take", la suoneria associata al numero di Jack... Sorridendo dal profondo del cuore risponde con un "Ciao, capitano" che ha i colori dell'arcobaleno... "Ciao Daisy, sono qui" ribatte Jack. La sua voce è come cioccolata calda fusa che scorre lungo la spina dorsale...
Ancora pochi minuti, pochi istanti e le porte si aprono per lasciare uscire gli occhi di Jack, un'onda blu, uno tsunami di energia. Margherita lo guarda avvicinarsi con il suo passo un po' trasandato, bellissimo... Ancora più bello di qualsiasi ricordo...
Gli vola tra le braccia Margheritanuvola e nell'abbraccio Jack prende una ciocca di capelli e se lo porta alle narici, socchiudendo gli occhi e respirando il profumo di rosa... "Mi è mancato il profumo dei tuoi capelli". Margherita è totalmente rapita da questo gesto inaspettato e così gradito da farle girare la testa... Sono questi piccoli gesti che lui sa regalarle che lo rendono così speciale, così unico, così suo... Come quell'accarezzarle le gambe mentre lei guida verso casa... Le dita di Jack danzano sulle calze liscie dalle caviglie fino su sopra il ginocchio... Il vestito sembra essere suo complice e si scosta al primo accenno del suo tocco... 
La mano sale sempre più su fino a trovare il pizzo in alto, ultima frontiera prima della pelle nuda... Margherita respira profondamente e parcheggia la macchina, per fortuna sono arrivati a casa... La porta si apre, Margherita e Jack volano sul divano della terrazza... Margherita sente le onde, il mare, il vento danzare più in basso al ritmo del loro essere un solo corpo, un solo cuore, una sola infinita anima...

 

 
 
 

M&J

Post n°344 pubblicato il 20 Aprile 2010 da eramare

16 10 2006

"Sei bella come una rosa d'ottobre, sai Daisy..." le dice Jack tra una carezza e uno sguardo "Hai la bellezza languida, di un fiore che dura poco... e porta già con sè tra i petali i primi segni del freddo invernale..."

"Mmmhhh, non conoscevo la tua vena poetica, Capitano" risponde Margherita 
"E' che mi manchi già... E che stare senza di te è un lungo inverno per le mie ossa e il mio cuore..." replica Jack
Margherita gli sorride: "Tu invece scorri nelle mie vene, nel mio sangue, nel più profondo di me... Sapessi quante volte nei lunghi periodi senza vederti, senza sentirti mi dico che è ora di smetterla di pensare a te... Ma poi..." 
"Ma poi non c'è pace senza te, non c'è casa, non c'è amore, non c'è vita..." la interrompe 
Jack sicuro di parlare anche con le parole di lei, perchè una magica 
telepatia li lega anche quando sono lontani miglia e miglia.
"Si è così... Ma non mi importa, ho imparato a vivere nel presente ed ora sei qui e sto così bene che potrei illuminare il cielo con fuochi d'artificio da far impallidire le stelle"
Si baciano e lasciano che sia un lungo silenzio a parlare per loro... E' così bello starsene così, senza proferire parola... Così riposante questo silenzio pieno di tutte le parole del mondo... Anche di quelle che non esistono più... Anche di quelle che non esistono ancora...

 

 
 
 
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Un blog di: eramare
Data di creazione: 26/10/2004
 

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