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Post n°1923 pubblicato il 14 Aprile 2012 da s.s_lazio1900
C’erano proprio tutti, hai visto Mirko? C’erano tutti, sì. C’erano tutti i tuoi amici, stretti a mamma e papà, alle sorelle e al nonno. C’erano i tuoi compagni di squadra, i compagni di tante risate e tanti abbracci, di tante battaglie e di un percorso fantastico che ancora non sapevi bene dove avrebbe portato. Non lo sapevi, ma in cuor tuo la speranza era chiara, nitida, distinta. Giocare un giorno all’Olimpico, prenderti l’out di destra, il numero due e correre con l’aquila sul petto. C’era il tuo maestro, il tuo allenatore: Simone Inzaghi. C’erano anche gli avversari di tanti derby oggi, c’erano gli Allievi della Roma lì sull’altare, accanto ai tuoi compagni. Hai visto quanto amore Mirko? C’erano i tuoi campioni preferiti: c’erano Klose, Dias, Radu, Lulic e Kozak, sì proprio tutti lì per te. Tutti hanno un volto triste, commosso. C’era il presidente Lotito e anche i Campioni d’Italia: Pino Wilson e Gincarlo Oddi. C’è il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, mentre Gianni Alemanno era venuto a salutarti questa mattina, alla camera ardente. 2.000 persone solo per te: amici, conoscenti, gente comune che il tuo sorriso -passato in questi giorni in tv, sui giornali e sul web- ha conquistato. Hai fatto piangere tanta gente. I fiori che riempiono la chiesa sono praticamente tutti biancocelesti, la Chiesa Santa Maria Madre della Divina Provvidenza all’Isola Sacra non può contenere tutti i presenti. 2.000 persone, nonostante una pioggia battente e più autunnale che primaverile. Molti piangono, altri sono increduli, nessuno era preparato ad un evento simile. Mirko era il ritratto della vita, un giovane sempre sorridente, solare, con un sogno. Il parroco che celebra la funzione è Leonardo Ciarlo: Mirko lo ha visto crescere, entrambi tifosi della Lazio, recita un’omelia commossa, la voce, a volte, gli trema, è difficile anche per lui. Il funerale finisce e la bara bianca uscendo dalla Chiesa, è salutata da un applauso fragoroso, intenso, pieno di sentimento; Poco dopo avviene, forse, l’episodio più toccante: a mamma e papà si avvicina un uomo, padre anche lui. Suo figlio vive grazie a te, grazie agli organi che hai donato. La folla si disperde lentamente, gli sguardi persi nel vuoto o rivolti al cielo. Il pensiero è uno solo: vola alta giovane Aquila. Alta e libera. Fonte: Lalaziosiamonoi.it |
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