ESTASI LAZIOTutto sulla prima squadra della Capitale. |
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Post n°2883 pubblicato il 22 Luglio 2013 da s.s_lazio1900
In battuta veritas. Come da manuale, l'ultima conferenza stampa di Claudio Lotito non fa eccezione. Gli fai una domanda su Luis Pedro Cavanda e lui ti risponde: "Spero che l’aria di montagna possa ossigenare meglio il cervello e far ragionare le persone". Sembra buttata là, una boutade per non affrontare il discorso in maniera concreta. E invece dietro c'è un mondo. Il mondo di Cavanda. "Dopo sei mesi fuori rosa, senza un motivo, sono confuso", aveva ammesso candidamente il terzino belga il giorno delle visite mediche. "Parto per Auronzo, non so nemmeno se mi faranno allenare con la squadra: salgo per vedere cosa succede", confuso e ignaro del proprio futuro. Poi succede che il ragazzo giunga in ritiro a bordo della stessa auto di Igli Tare e Lucas Biglia: la comodità organizzativa avrà avuto il sopravvento sulle logiche societarie, altro non viene in mente. Il centro sportivo di Auronzo poi ha due campi, vedrai che Luis si allenerà su quello secondario, da separato in casa. Tutto il contrario: al primo giorno di allenamento, ecco le sue treccine bionde risaltare là sulla fascia destra, mentre insieme ai compagni riceve lo spartito tattico da Vladimir Petkovic. Anche qui comodità organizzativa, vedrai: i campi ad Auronzo servono entrambi alla squadra. La realtà però dice che Cavanda è un reintegrato di fatto, corre e suda come e soprattutto con il resto della truppa. Roba che non accadeva da sei mesi.
PROVE DI (RI)DIALOGO - Un'idea, strampalata fino a poco tempo fa, inizia allora a farsi strada: sono le prove generali di un reintegro effettivo? Tradotto per Petkovic: il vice-Konko è (di nuovo) in casa? E' presto per dirlo. Ma che qualcosa si cambiato rispetto solo a qualche settimana fa è certo. Prima cosa, lo staff del giocatore e la Lazio hanno riallacciato il discorso, come raccolto in esclusiva da Lalaziosiamonoi.it. Il muro contro muro, la minaccia della rescissione per giusta causa, l'articolo 17 iniziano a lasciare spazio al dialogo. La voragine tra l'agente Ulisse Savini e Claudio Lotito si era creata attorno a una cifra: 300 mila euro. Questa la richiesta dell'entourage dell'esterno di origini angolane, la base per rinnovare un contratto in scadenza nel 2014. La dirigenza capitolina aveva replicato con il limite massimo di 180 mila euro. Poco più della metà. Il tavolo salta, niente da fare. Lo scorso 9 febbraio Luis finisce fuori rosa: da Juventus-Lazio del 22 gennaio, semifinale d'andata di Coppa Italia, il ragazzo non scenderà più in campo. Cavanda sembra seguire le orme di Modibo Diakité: il Sunderland di Paolo Di Canio punta all'accoppiata, intanto mette sotto contratto il centrale francese. Diakité sbarca però in Inghilterra da svincolato, mentre Luis ha ancora un anno con la Lazio. Una differenza enorme: per cederlo, Lotito pretende almeno 5 milioni di euro. Cifra che spaventa il club inglese. In Italia sondano il terreno diverse squadre: prima l'Udinese, poi il Livorno e l'Atalanta. Ma Cavanda non prende neanche in considerazione le ipotesi italiane. O si trasferisce all'estero oppure... oppure rinnova, ma sembra quasi fantascienza.
GLI ABBOCCAMENTI DICONO CHE... - Nel calcio però niente è impossibile, allora ecco che le parti si guardano di nuovo in faccia. Secondo indiscrezioni in nostro possesso, la Lazio sarebbe disponibile a proporre un quinquennale al giocatore: 260 mila euro più premi il primo anno, 300 mila euro a partire dal secondo. Nessuna proposta ufficiale per ora, siamo agli abboccamenti. Meglio 300 mila euro subito, ragionano sull'altro fronte. Per Cavanda un punto di riferimento imprescindibile è la famiglia, a cui lui stesso ha ammesso di girare gran parte dello stipendio: anche per questo vorrebbe capitalizzare subito. La differenza andrebbe in ogni caso ad assottigliarsi, il "no" assoluto lascia piano piano spazio al "mah, vediamo". Già nei primi giorni di questa settimana, lo staff del terzino belga dovrebbe incontrarsi con la dirigenza laziale. Nel frattempo, Luis corre agli ordini di Petkovic: "Ora dipende solo da te", così si è rivolto oggi pomeriggio il tecnico a Cavanda, di ritorno negli spogliatoi. Stamattina, invece, le foto di rito per l'album Panini. Anche Luis si è fatto immortalare. Non è una prova che il suo futuro sia ancora a Roma, ma rivederlo indossare la maglia biancoceleste ha suscitato un certo effetto. Un po' come l'aria di Auronzo sembra soffiare riconciliazione laddove la frattura sembrava insanabile. Fonte: Lalaziosiamonoi.it |
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