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Chi è Saturno?

Post n°90 pubblicato il 30 Ottobre 2009 da eugeniot

(alla fine è tutto la stessa identica cosa)

Chi è Saturno? Saturno è Cronos, che possiamo riferire al lemma greco Chronos, il tempo; è, infatti il tempo che trascorre, ma la radice Kron-Korn ci conduce al greco Koron, cornacchia, che include anche il corvo (Korax). In latino abbiamo cornix, la cornacchia e corvus, il corvo. Il corvo è associato a molte divinità: Apollo, Saturno, Asclepio, Crono, Bran. Per i Celti, dunque, possiamo pensare, come suggerisce Robert Graves (La Dea Bianca, Adelphi), al dio del corvo Bran, a cui è associato l’ontano.

Il corvo è animale totemico del dio Lug (dei Tuatha de Danann, il Popolo della Dea Dana, che dopo aver conquistato l’Irlanda, si è ritirato nel Sid, il mondo parallelo a cui si accede dai tumuli, dai dolmen, dai moggi. Ricordo per inciso, che il popolo dei Danesi si ritiene figlio della Dea Dana). In dialetto bretone lugos è il corvo.

Lug, il Samildanach, “colui che tutto può” è associato alla lancia, al cane (fu infatti Cuchulain, il cane di Culin). Molte sono le sue epiclesi, ma soprattutto Lug, il luminoso, è associato al cervo (il Kernunnos camuno ne è un tardo esempio) e il cervo è associato al sole, alla sua rinascita.

Come si raccorda Saturno con Lug? Secondo Margarete Riemschneider (La religione dei Celti, Società editrice Il Falco, Milano, 1979) “sono la stessa persona, poiché.... sono le stesse anche le feste a loro consacrate”. Il dio vecchio (Saturno) è l’altra faccia del dio giovane, il sole che rinasce, il dio bambino. Margarete Riemschneider stabilisce un parallelo tra la festa celtica di Samuin (31 ottobre/ 1novembre, inizio del capodanno) e i Saturnali romani, che avvenivano un mese e mezzo più tardi. “Tutte e due le feste hanno in comune la tavola da gioco. A Roma durante la festa del Samuin i bambini celtici giocavano con la tavola da gioco, i romani invece in occasione dei Saturnali. ... La tavola del gioco è attributo di Lug e di Saturno”. “Lug - scrive ancora Margarete Riemschneider - è una divinità dall’aspetto giovanile, ma spesso appare anche come un vecchio. ...... Lug e Saturno hanno in comune anche un altro attributo: il cervo. Ovunque il cervo è l’animale della resurrezione. Presso i Germani appare al solstizio d’inverno”.

Possiamo, dunque, pensare, ragionevolmente, che l’antichissimo culto di Saturno al quale si riferisce Gabriele Rosa, fosse legato a Samuin e al solstizio d’inverno (Yule).

Non riesce pertanto difficile ipotizzare che questo antichissimo rito, risalente quantomeno all’età del bronzo (tornerebbero, a questo punto, i conti con i castellieri), nel V secolo, in presenza di Goti, Alemanni, Vandali che serbavano i culti di Odino, Thor, Irminsul, Iul, si sia perfettamente integrato con questi.

Irminsul è la sacra quercia e, al contempo, il frassino Asse del mondo.

Nel 772 Carlo, poi Magno, re dei Franchi, attaccò i Sassoni, conquistò la loro fortezza di Eresburg e all’Externsteine e distrusse il loro simbolo sacro, la quercia, l’Irminsul nella foresta di Teutoburgo, luogo sacro e magico da millenni, custodito dai Druidi.

Nella cultura nordica, nella mitologia Asatru, esso è il frassino Yggdrasil, l’Asse del Mondo, a cui fu appeso lo stesso Odino per nove giorni e nove notti e le cui radici affondano negli inferi e i cui rami reggono la volta celeste.

L’albero di Natale è la trasposizione cristiana (come il Natale stesso) di questo simbolo della tradizione primordiale europea. Yule è il Solstizio d’Inverno ( per i Romani Saturnalia, da Saturno e per i Celti Alban Arthan ) celebrato attorno al 21 Dicembre.

La parola moderna, derivante dall’Anglo- Sassone “Iul” o dal Germanico “Yula”, significa “ruota”, alla base il concetto che l’anno giri come una ruota, la Grande Ruota dello Zodiaco, la Ruota della Vita o del Sole. L’ora più buia è seguita dall’alba e Yule celebra la rinascita del sole.

Ad “Alban Arthan” i Druidi coglievano il vischio sacro dalla quercia, una tradizione che ha mantenuto il legame con l’usanza delle decorazioni natalizie con la medesima pianta. Yule è la festa dedicata alla nascita del Dio Sole, figlio del dio morto l’anno precedente. Giano bifronte (da ianua, porta, come ianuarius, gennaio, portale) ne è un altro simbolo: la stessa divinità è l’anno che muore e l’anno che rinasce, in una concezione circolare e sacra del tempo.

Per le popolazioni germaniche, Yule è la più importante festività dell’anno e in questo periodo le divinità, chiamate anche “esseri di Yule”, erano più vicine al Midgar (il mondo di mezzo, dove vivono gli umani). Gli spiriti dei morti erano liberi di tornare tra i vivi (così come per i Celti nella notte di Samuin) ed esseri come Elfi e Trolls.

n.b. guarda le coincidenze! La chiesa festeggia il 29 novembre: sant'Ermelinda (che significa “la dolcezza del dio Irmin”), San Saturnino di Cartagine e San Saturnino di Tolosa.

 


 
 
 
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«immaginera un mercante di pillole perfezionate che calmavano la sete. Se ne inghiottiva una alla settimana e non si sentiva più il bisogno di bere.
"Perché vendi questa roba?" disse il piccolo principe.
"È una grossa economia di tempo", disse il mercante, "Gli esperti hanno fatto dei calcoli. Si risparmiano 53 minuti a settimana".
"E cosa se ne fa di questi 53 minuti?"
"Se ne fa quel che si vuole..."
"Io", disse il piccolo principe, "se avessi 53 minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..."»

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per la tua rosa
che ha fatto la tua rosa
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(A. de Saint-Exupery)

 


 

 

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