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ezio brugali blog

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Messaggi di Ottobre 2020

ognuno di noi si porta dentro un segreto

Post n°1546 pubblicato il 29 Ottobre 2020 da exietto

 

 

 

exietto

SECONDO VOI, 
può essere che ognuno di noi si porti dentro un segreto, ALMENO UNO, che non e' mai stato svelato a nessuno ?
IO PENSO DI SI !
No? voi che dite?

buon fine ottobre a tutte voi. 
Un abbraccio.

 
 
 

post poetico: Donna di Quadri

Post n°1545 pubblicato il 25 Ottobre 2020 da exietto
 




DONNA di QUADRI


Sospesa tra sussurri ed elogi veleggi,

non conosce confini il tuo sorriso;

quante gelosie - ti sarai mai chiesta ? - 

quante gelosie avrai mai sconfinato.

 

Sono aquilone nelle calde estati in cui ti spiaggi,

sono menestrello tra tanti vassalli attorno a te,

confidenti d’esser mare per il tuo tramonto

oppur orizzonte natio ad ogni tua alba.

 

Vorrei saper interpretare gli sguardi tuoi più nascosti,

immaginarti compiaciuta di quelli miei così manifesti. 


Mi ingegno– oppur mi tormento –

d’apparire il miglior fiore del tuo svolazzare tra i fiori;

chissà se questi miran d’essere nel roseto del tuo cuore

oppur audaci addobbi del tuo vaso di Pandora



#brugaliezio
#DireFarePoetare


(dalla raccolta poetica " DIRE FARE POETARE " http://reader.ilmiolibro.kataweb.it/v/1250209/dire-fare-poetare_1265298 )

 
 
 

semantico

Post n°1544 pubblicato il 23 Ottobre 2020 da exietto

 

exietto

"se  la  pioggia  fosse  transitiva,  io  ti  temporalo"  : 
tratto dall'album musicale "post Concerto" del duo milanese "Coma_Cosehttps://youtu.be/q64AeBx8wy0 

La frase riprende "Tu mi piovi, io ti cielo"  , 
titolo della sublime poesia che l'artista FRIDA KAHLO dedicò al suo amore Diego Rivera 

Il duo milanese gioca nei loro testi con le parole e sillogismi. Alcuni esempi: 
"Ho la sindrome da Peter Pan di stelle" (pan di stelle)
"Io debole come la carne"  ( dal detto: la carne è debole )
"Io Spotify, tu spotifasti, ma meglio il vinile" 


Tu mi piovi – Io ti cielo

Tu la finezza, l’infanzia,
la vita – amore mio – bambino – vecchio
madre e centro – azzurro – tenerezza.

Io ti porgo
il mio universo e tu mi vivi.
Sei tu che io amo oggi.
Ti amo con tutti gli amori.

Ti darò il bosco
con una casetta dentro
con tutto il buono che c’è
nella mia costruzione, tu vivrai
contento – voglio che tu
viva contento. Anche se
ti do sempre la mia
assurda solitudine e la monotonia
di tutta una complessissima
diversità di amori –
Vuoi?

- FRIDA KAHLO - 

 
 
 

LE BUROLLE !!

Post n°1543 pubblicato il 21 Ottobre 2020 da exietto




exietto

Tempo di castagne:  voi come le cucinate? 
ai tempi della nonna, lei aveva una pentola molto bucherellata, ed i buchi li aveva fatti il nonno, e con quella, dopo il taglio ad ogni castagna sul lato bombato, le si metteva sul fuoco dei fornelli di una volta. 

Ora le padelle bucherellate le vendono già fatte cosi' 

Invece non mi sono mai piaciute le castagne lesse .. che provava a fare la mamma, sinchè la nonna non le prestò la mitica padella bucherellata. 

Leggendo in rete, ho trovato il link qui sotto, che spiega cinque metodi differenti per otterner le fatidiche "burolle" (castagne arrostite)




 
 
 

ma è comodo ?

Post n°1542 pubblicato il 18 Ottobre 2020 da exietto

 

exietto

ciaoo ragazzeee!
da tempo vorrei anche io addobbare il mio letto con tanti cuscini, ma, non avendolo mai avuto cosi mi chiedo, anzi VI CHIEDO: ma quando dormo, tutti sti cuscini, dove li metto?
 secondo voi e' si molto bello ma quanto scomodo avere tutti sti cuscini?  :-)

 
 
 

tutte e tre le cose assieme?

Post n°1541 pubblicato il 15 Ottobre 2020 da exietto

 

Resta dubbio, dopo tanto discorrere,
se le donne preferiscano essere :

- prese,

- comprese

- o sorprese.


(Gesualdo Bufalino)

 

exietto

forse la risposta ideale è : tutte e tre le cose assieme. 
il mio pensiero ? io ho sempre pensato "comprese". Ultimamente, le donne che conosco e che frequento, in amicizia sottolineo, non me lo dicono apertamente ma lo si intuisce che risponderebbero in coro "Sorprese" !
Forse la stessa domanda vent'anni fa avrebbe dato una risposta differente, tra il "prese" e il "comprese".

Voi che mi dite ?

 
 
 

le luci della ribalta e quelle soffuse

Post n°1540 pubblicato il 11 Ottobre 2020 da exietto





“Non ho mai amato le cose grandiose, 
le luci accecanti, i bagni di folla. 
La vita per me deve essere semplice, darti calore. 
Io sto bene in un posto se posso chiudere gli occhi, 
stare in silenzio e sentirmi a mio agio così, 
semplicemente serena”

- Simona Barè Neighbors -

 
 
 

trasferta in terra friulana

Post n°1539 pubblicato il 08 Ottobre 2020 da exietto




..

exietto
Sono stato 2gg in trasferta lavorativa in terra friulana. Qui, la sera, ho assaggiato un piatto locale, che io ovviamente non conoscevo essendo per me la prima volta che mi inoltro in questa regione: FRICO CON POLENTA.


(da wikipedia)
Il frico è un piatto a base di formaggio di varie stagionature, patate e cipolla, considerato la preparazione culinaria più tipica del Friuli, più precisamente della Carnia e della cucina friulana. È riconosciuto tra i prodotti agroalimentari tradizionali friulani e giuliani.
Si tratta di formaggio cotto in padella con burro o lardo. Si presenta in due versioni: friabile o morbido.

Entrambi si possono servire sia come antipasto che come secondo. Sebbene oggi il frico sia visto come un piatto festivo, tradizionalmente la sua preparazione era finalizzata al recupero dei ritagli di formaggio (strissulis), sottili strisce dall'aspetto simile a mozzarella, parte in eccesso dopo la sagomatura delle forme di formaggio.

Il frico friabile o croccante è molto sottile ed è fatto di solo formaggio (generalmente montasio) che viene fritto in olio bollente. Facile da sagomare è ottimo per delle terrine di funghi o fonduta di montasio. Può essere servito anche come snack.

Il frico morbido o frico di patate si prepara con del formaggio di diversa stagionatura, patate, burro o olio e sale, si presenta come una grossa frittata. Entrambe le tipologie sono abitualmente servite con la polenta.

 
 
 

il CRUDELLO BRUT, vino di Busnago del 1850

Post n°1538 pubblicato il 05 Ottobre 2020 da exietto
 




IL “CRUDELLO BRUTTO”, FAMOSO VINO DI BUSNAGO

Le terre di Busnago furono famose a metà ‘800 per le loro vigne di cui parla anche Carlo Porta in un suo celebre "brindisi", sin quando poi, una terribile malattia della vite, la Fillossera, distrusse quasi tutti i vigneti.
Il nome del celebrato vino busnaghese era il “Crodello Brutto”, preferito al “Caspi Brutto” , anch’esso prodotto nelle terre tra Busnago e Roncello.

Cosa avesse di speciale quel vino ce lo spiega il dottor Giovanni Raiberti che lo assaporò nel 1850 in casa di Porro Schiaffinati in S.Albino di Monza. “[..] ebbi l’occasione [..] di un vino del 1834: [..] era un vino rosso diventato quasi perfettamente bianco a forza di deporre tutta la parte colorata sul vetro. Aveva simultaneamente una delicatezza e un vigore, una grazia e una fragranza da farmelo credere un vino venuto da dio sa dove. Ebbene, era di Busnago, un modesto villaggio che non fece mai parlare di sé. [..] E come mai si era ottenuto quel nettare? Collo scegliere l’uva migliore, mondarla bene e lasciarla alquanto appassire; poi con alcune diligenze che non saprei ripetere di travasamenti a tempi opportuni [..].”

Da quanto si capisce, questo “Crudello Brut” di Busnago doveva essere un vino passito simile al Porto.

L’ultimo resoconto della produzione dell’uva busnaghese ce la dà il Conte Porro Schiaffinati incaricato dalla Prefettura di Milano per una relazione sull’ordinanza prefettizia datata luglio 1888 in merito alla “Vigilanza per vigneti”. Traspare dallo scritto nota di dispiacere per la diminuzione della coltivazione ad uva e dunque di quel buon vino che lo stesso Porro si faceva vanto con gli amici.

Ancora nel 1889 c’è il tentativo da parte delle autorità di salvare la produzione, ma in data 01 ottobre 1889 la Prefettura di Milano proibisce di vendere viti e parti di esse onde salvaguardare la viticoltura immune da Fillosera.
Negli anni subito a venire, l’agricoltura busnaghere si concentrò sulla coltura di cereali, piantumazione di gelsi per l’industria della seta e lo sfruttamento dei boschi che ancora coprivano buona parte del territorio.


..
Il “Crodello”[1] - vino principe in Brianza. Scorrendo documenti antichi e i tanti scritti di carattere etnografico pubblicati in Brianza, dal Vimercatese al Monte di Brianza, notiamo che ricorre la denominazione di “Crodello” per indicare il primo vino, il migliore, quello che veniva spillato dal tino dopo la prima fermentazione. Nel tino, dopo la pigiatura, il mosto entrava in fermentazione tumultuosa, con le vinacce che andavano follate cioè sommerse continuamente. Alla fine sul fondo si addensavano le impurità, le fecce, mentre alla superficie si addensavano le vinacce, la parte centrale era costituita dal mosto migliore che veniva spillato attraverso un foro posto lateralmente. Nel Vimercatese a Oreno questo vino era detto Crüdé, a Biassono troviamo in un documento del 1650 1 vino Crevello rosso , a Montevecchia è il Crüel simile al Cruèl di Galbiate. Il nome non indica una qualità di vino ma il vino migliore, quello che veniva cavato dal tino, senza mischiarlo alle fecce o al torchiato, con qualsiasi uva esso fosse prodotto. Le qualità dei vitigni utilizzati erano molte e non tutte adatte al clima della Brianza. Tra le diverse pubblicazioni citiamo la “Relazione intorno all'operato della commissione ordinatrice dell'esposizione di uve” tenuta il 2 e 3 ottobre 1876 presso il Collegio Alessandro Manzoni di 2 Merate, stampata a cura del Consorzio Agrario Brianteo . Questa commissione fece le analisi sulle uve determinando il contenuto di glucosio e l'acidità, giungendo a indicare le uve migliori da impiegare in Brianza. La commissione in base ai risultati delle analisi concluse di incrementare la propagazione di alcune varietà quali la cornetta, la barbera, l'uvetta, la malvasia e la barbasina.

[1] Tratto da “Il vino a Monza e in Brianza” edito dall PROVINCIA MONZA BRIANZA”

 
 
 

dalle tre comincerò ad esser felice

Post n°1537 pubblicato il 03 Ottobre 2020 da exietto



"Una signora voleva tanto dargli dei baci,

  non dico troppi, anche solo 7-8 (mila).

 Invece era proibito perciò non gliene dava.

 Se però non fosse stato proibito

 glieli avrebbe dati tutti, dal primo all'ultimo.

 A cosa servono i baci se non si danno ?!"


[Vivian Lamarque - "La signora dei baci"]


..

exietto
eh gia'  .... a cosa servon i baci se non si danno?! 
io vi spedisco i miei , che vi tengan compagnia in questo primo weekend di ottobre.  .
Baci BACI baci .(ezio)

 
 
 

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