Creato da grattinik il 18/07/2005

momenti

poesie, appunti, fotografie e disegni

 

 

Ritrovare i miei alunni e` stato molto bello !!!

Post n°460 pubblicato il 16 Settembre 2008 da grattinik

(disegno trovato in rete )

mi ricordano i grembiulini blu !

stare nel mondo bambino non e` un fatto negativo perche` il mondo

infantile e` incantato, tuttavia a volte si sente la mancanza del

mondo adulto, anche se sembra impossibile.

 
 
 

mi sono comprata una bici nuova !

Post n°459 pubblicato il 13 Settembre 2008 da grattinik

Quanto durerà !!!

non è una bici d'epoca, bensì una bici tipo olandese,

non è una bici dai colori sgargianti, ma color metalizzato,

non è nemmeno particolarmente strana e troppo alta, perchè io sono di statura normale

cosa di più bello in una giornata di tempo bello, andare in giro

con il cestino davanti come Andrey Hepburn, io non ho il cane !

con la bici vado quasi ovunque, in tutte le stagioni.

purtroppo si rischia di essere travolti dalle macchine.........

LA BICICLETTA

Se tu con la bicicletta andrai
la natura salverai
lascia la motoretta
prendi la bicicletta
bella, brutta, alta o nana
con la bicicletta
la vita è più sana.

Marco G.

( poesia scritta a scuola)

POESIE della 1^ G a.s. 91-92

 
 
 

Lettera al ministro M.Stella Gelmini

Post n°458 pubblicato il 10 Settembre 2008 da grattinik

O è morto o fa il maestro

Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione, Università, Ricerca
di Paola Conti, insegnante di scuola dell’infanzia

Gentile Ministro,
potrei cominciare dicendo che la scuola ha problemi diversi dal ripristino del grembiule, ma non lo farò proprio per il rispetto dovuto a quei problemi. Come i Suoi ultimi predecessori, anche Lei ha commesso un errore di prospettiva: il Ministro Moratti pensava di doversi occupare delle famiglie; il Ministro Fioroni credeva di doversi occupare dei ragazzi (sospinto anche dai numerosi episodi di cronaca); Lei ritiene che sia Suo dovere pensare a noi insegnanti. E alla scuola chi ci pensa? Mi scusi se glielo ricordo, ma ci sono altri Suoi colleghi che si dovrebbero occupare di questi soggetti (Ministro della Funzione Pubblica, quello delle Politiche giovanili, quello degli Affari sociali). Lei è prima di tutto il Ministro della scuola: è ad essa che deve pensare, al suo funzionamento, alla sua organizzazione, alla sua qualità. E se per fare questo, talvolta è necessario scontentare alcune famiglie, una parte di studenti, la categoria dei docenti: pazienza! Non si può accontentare tutti. Quando si cerca di farlo, in genere si creano solo dei pasticci. Così il Ministro Moratti ha istituito l’anticipo, cercando di rispondere ad esigenze e bisogni presunti dei genitori e facendo un danno irreparabile alla scuola; così il Suo diretto predecessore ha emanato tutta una serie di circolari e norme volte a ripristinare serietà e ordine (recupero debiti, prove aggiuntive negli esami…) che hanno creato solo confusione e sconcerto; così Lei, nelle Sue prime dichiarazioni, richiede più impegno agli insegnanti, rivendicando per loro, al contempo, maggiori riconoscimenti di carriera e di stipendio. Mi perdoni il modo diretto con il quale glielo dico ma “Lasci perdere”. Lei sa meglio di noi che non ci sono le risorse economiche per mantenere certe intenzioni. Dire poi che queste verranno reperite dai risparmi ottenuti dalle riduzioni di personale e dalle razionalizzazioni (chiusura di sezioni, classi, scuole) è come porgere una pala ad un condannato a morte e annunciare che può scavarsi la fossa delle dimensioni che vuole, per stare più comodo. Cosa potrei farmene di qualche euro in più di stipendio (ammesso e non concesso che venissero davvero utilizzati così) a fronte di un aumento del rapporto alunni/insegnanti, della cronica mancanza di strutture, materiali, strumenti, dell’aumento delle problematiche sociali cui devo far fronte senza il minimo supporto? Lei rilascia interviste nelle quali dichiara che la presenza di molti bambini stranieri nelle nostre classi non la preoccupa in quanto vi intravede una risorsa piuttosto che un problema. Anche io la penso così. Ma perché la “profezia” si avveri c’è bisogno di risorse, umane e materiali. C’è bisogno di compresenze in quelle classi perché quei bambini possano essere seguiti sin dalle prime fasi del loro inserimento, c’è bisogno di mediatori culturali che costruiscano ponti di relazioni con le famiglie, c’è bisogno di strumenti che facilitino la comunicazione  dei saperi. Lei è davvero convinta che si possa fare tutto questo in sezioni di scuola dell’infanzia di 28 bambini o in classi di scuola primaria di 25 o di scuola secondaria di 30 alunni? E contestualmente, pensa di aumentare le ore di permanenza e di mandare a regime l’anticipo nella scuola dell’infanzia senza potenziare gli organici, senza valutare le strutture esistenti? Ci pensi, Ministro, quando scriverà la prossima circolare sulle iscrizioni.
Ma Lei insiste nel parlare del ruolo dell’insegnante e ripristina il voto in condotta come strumento per riappropriarsi del controllo sulla classe, per ristabilire quell’ordine che sembra inesorabilmente perduto, se solo ci si affaccia su molti siti esposti nella rete. Non le pare un po’ semplicistica come risposta? Plauto, in una sua commedia, riferendosi a un tizio che non si trova più, fa dire ad un personaggio: “O è morto o fa il maestro!”. Già, perché ai tempi di Plauto fare il maestro era un lavoro da schiavi e quindi era lecito accostare la sua situazione esistenziale a quella di un defunto, di qualcuno che, socialmente, non esisteva. Poi ci sono stati tempi in cui, quando passava un maestro (o perfino una maestra) per strada, le persone salutavano e si toglievano il cappello in segno di rispetto e considerazione. Chi ci ha ricacciato nella condizione di schiavitù? Di chi è la colpa di questo declino inarrestabile? Tutta e solo degli insegnanti? Possibile che si concentri, in virtù del caso, in questa categoria tutta l’ignoranza, l’incompetenza, la mancanza di deontologia professionale dell’universo mondo? No, gentile Ministro, non può essere e non è così. Tutto questo è il frutto di politiche sbagliate, di scelte colpevoli fatte da chi avrebbe avuto il dovere di salvaguardare l’onorabilità della categoria per difendere la scuola della Repubblica. E invece sono dieci anni che non si bandisce un concorso ordinario per titoli ed esami e si continua ad assumere personale sulla base di criteri arbitrari, fortunosi, non trasparenti. Lei obietterà che il concorso non garantisce di per sé l’assunzione di buoni insegnanti; e questo è pur vero. Però istituisce un principio di uguaglianza di opportunità tra chi aspira alla professione, fissa (attraverso il programma di esame) alcuni indicatori di competenza che vengono richiesti, stabilisce che si debba studiare ed essere preparati. Negli ultimi anni si è assunto di tutto: precari “storici”, insegnanti di religione (che immancabilmente, dopo il passaggio in ruolo, hanno rinunciato a quell’insegnamento per entrare nei ruoli comuni) e chi più ne ha più ne metta. Che dire di quelli cui è consentito considerare l’insegnamento come una fonte di guadagno integrativo rispetto ad un altro lavoro, quello vero, più prestigioso e spesso più redditizio? E di quanti sono stati assunti in virtù di punteggi ottenuti per l’assistenza a familiari bisognosi e che poi vengono spediti a insegnare a centinaia di chilometri di distanza, o per invalidità che non consentirebbero neanche di lavorare in un centralino e ai quali vengono affidate classi di 25/28 ragazzini? Fra di loro ci sono sicuramente persone di valore, ma è un fatto assolutamente casuale, non voluto, non necessario. Si dà l’impressione, cioè, (ma non è solo un’impressione), che per fare l’insegnante basti iscriversi in una graduatoria e poi aspettare più o meno pazientemente che la fortuna giri a tuo favore e che venga estratto l’anno in cui hai lavorato di più. E invece questo è un mestiere alto, complesso, difficile, che richiede una solida formazione teorica e un’altrettanto forte propensione alla ricerca. I maestri non fanno scuola: fanno la scuola. Più dei dirigenti, degli ispettori, dei ministri. Sono loro che proiettano gli individui verso il loro futuro, che ne orientano le scelte, che educano le intelligenze verso traguardi inizialmente insospettabili. O almeno, questo dovrebbero essere. Certo non ci può aspettare tanto da degli schiavi, da ombre confuse, strattonate da tutti, alla ricerca vana di un orizzonte di senso cui aggrapparsi. Sì, Ministro, perché anche questo manca; anzi, si fa di tutto per farlo mancare. Ho letto proprio oggi che nelle scuole lombarde si insegnerà la rianimazione cardiovascolare. Bravi! E poi? Perché non la tracheotomia o come prevenire l’insorgere delle verruche? E di insegnare a leggere e scrivere potrebbero occuparsi i volontari delle Misericordie! I ragazzi si schiantano con le auto il sabato sera? La colpa è della scuola ed è lei che deve rimediare con un apposito corso di educazione stradale. Le adolescenti rimangono incinte? La responsabilità è della scuola e via ad un progetto di educazione alla sessualità consapevole. Scoppiano gli incendi d’estate? Perché non proporre un fantastico percorso di educazione ambientale? Non si sa dove mettere i bambini di due anni perché mancano i nidi? Mandiamoli a scuola! A questo si deve aggiungere l’incessante avvicendarsi di riforme e riformine più o meno epocali e storiche che piovono dal cielo senza che nessuno ne senta il bisogno o la necessità. Che senso ha tutto questo? Sono davvero questi i compiti degli insegnanti? Ci avete trasformati in dilettanti allo sbaraglio, in bricoleurs più o meno entusiasti, in animatori disperati alla continua ricerca di “giochi di prestigio” capaci di “intrattenere” per qualche ora un pubblico distratto ed ostile; continuate ad offendere senza capire, ad insultare senza aver mai neanche provato ad ascoltare. Perché i ragazzi o i genitori dovrebbero aver rispetto di noi, se i ministri per primi dichiarano pubblicamente che siamo un mucchio di fannulloni incompetenti privi di qualunque coscienza professionale? A che può servire il sette in condotta in un clima di questo tipo? Perché vede, Gentile Ministro, io non sono mai stata tenera con la mia categoria: l’ho sempre trovata deludente e francamente indifendibile. Ma io posso dire questo, perché ogni mattina vado a scuola e sostituisco i colleghi che mancano, e organizzo le attività in modo che le classi non debbano essere divise, coordino progetti, reperisco il materiale, cerco di spiegare a genitori confusi come interpretare norme illogiche e incongruenti (per esempio che bambini di tre anni possono stare a scuola 50 ore a settimana, mentre per i loro fratellini di sei anni ne sono sufficienti 27). Lei e i Suoi colleghi invece, non potete. Perché Lei dovrebbe essere la garante della difendibilità della categoria, perché è Lei che assume, è Lei che forma, è Lei che firma i contratti, è Lei la responsabile istituzionale della qualità della scuola. Lo so che “la congiuntura internazionale non è favorevole e che l’eredità del precedente governo è pesante” ( come vede, sto studiando da ministro anch’io), ma nessuno le chiede sforzi eroici. Intanto, invece di sparare nel mucchio, sarebbe interessante cominciare a distinguere. Quanti dei fondi stanziati dal Suo Ministero per i progetti e i Piani nazionali si “perdono” tra agenzie, comitati più o meno scientifici, esperti e coordinatori più o meno qualificati, e quanti vanno invece agli insegnanti che dovrebbero essere “i veri protagonisti dell’innovazione”? Sarebbe bello che, oltre ad un’analisi approfondita delle carenze, si cominciasse a riflettere sul come sia possibile che le scuole di questo paese continuino il loro lavoro nonostante tutto, si cominciasse a discutere di come si insegnano le scienze, come si fa per far comprendere la matematica, per far amare la lingua e la poesia, come si risponde alla noia, al disagio, alla mancanza di orizzonti ideali all’interno dei quali crescere, all’interno dei quali costruire il proprio futuro. Un Ministro che invece di cercare di lasciare un segno di sé appiccicando il suo nome all’ennesima “rivoluzione” scolastica, stimolasse un dibattito serio e competente sul ruolo della scuola nel paese, coinvolgesse le energie e le intelligenze con l’obiettivo di creare un clima, una tensione costante, un’attenzione profonda sul mondo della scuola, è destinato a rimanere un’illusione? Ci dobbiamo rassegnare al chiacchiericcio sulle maestre pedofile, al pettegolezzo sulle prof riprese coi telefonini, a confrontarci e a dibattere sulle parodie della scuola, stile Amici di Maria De Filippi?
Nel Suo discorso programmatico alla Commissione Cultura della Camera, Lei ci ha chiesto uno scatto d’orgoglio. Ci ha spronato a dimostrare che “non siamo cattivi come ci dipingono”. Gentile Ministro, io lavoro nella Scuola dell’Infanzia da venti anni e in questi venti anni non ho fatto altro che questo: essere orgogliosa del mio lavoro e cercare di dimostrare con i fatti, giorno per giorno, che quel lavoro aveva un senso e un valore. Ora basta: io sono stanca. Non ho più voglia di dimostrare niente a nessuno. Badi bene: non ho detto che non più voglia di lavorare nella scuola. Questa, inspiegabilmente, mi è rimasta. Continuerò ad andare a scuola ogni mattina, a lavorare con e per i bambini, con e per le famiglie, come ho sempre fatto. Ma senza retorica e senza pensare (come ingenuamente ho fatto in questi anni) che questo mio lavoro possa avere un senso più generale, che possa andare al di là e oltre quei bambini e quelle famiglie che ho davanti. Però Le propongo una sfida e si tratta di qualcosa di semplice, mi creda. Lei è avvantaggiata rispetto ai Suoi predecessori perché io non mi aspetto nulla da Lei e quindi anche il più piccolo gesto, sarebbe sufficiente. Mi stupisca, Ministro: abbia Lei per prima uno scatto d’orgoglio, mi dimostri che la scuola Le sta a cuore almeno quanto a me, che non ha accettato un incarico così prestigioso solo per fare da graziosa cornice alle conferenze stampa del Presidente del Consiglio, insieme alle Sue avvenenti colleghe. Come Le ho detto, mi accontento di poco. Provi a dire (per esempio) che le norme contenute nell’articolo 64 della Legge Finanziaria sono necessarie anche se pesanti, ma che l’aumento  del rapporto alunni/docenti è assolutamente insostenibile perché non si può lavorare con trenta bambini dai tre ai sei anni, non si può insegnare a leggere e scrivere a ventisei bambini della scuola primaria, non si può combattere la dispersione in classi di più di trenta adolescenti. Si arrabbi, alzi la voce, minacci le dimissioni se non verrà cambiata la norma. Sappiamo entrambe che non La ascolterebbero e io non pretenderei certo che mantenesse la minaccia (in questo paese non si dimette mai nessuno) però sarebbe in bel gesto, un segnale di vita che mi riscuoterebbe dall’amarezza che mi pervade. Mi stupisca, Ministro, oppure taccia. Fino a qualche anno fa Le avrei chiesto di metterci nelle condizioni di lavorare, di aiutarci a lavorare meglio. Oggi Le chiedo solo di lasciarci in pace.

 

 

 
 
 

Falso allarme i lavori non sono ancora finiti.....

Post n°457 pubblicato il 09 Settembre 2008 da grattinik

a casa ci tornerò a fine mese.....

ho solo pulito il terrazzo, per il resto aspetto la fine dei lavori.

la mattina presto prima di andare a lavorare dipingo.

Hokusai

guardo a lungo i miei ultimi lavori eppoi lavoro per circa un 'ora.

Hokusai

 Hokusai

(hokusai)

 (Hokusai)

 (hokusai )

un'artista giapponese che apprezzo molto

 
 
 

sono contenta fra poco torno a casa !!!!!

Post n°456 pubblicato il 06 Settembre 2008 da grattinik

ho parecchio da sistemare e da pulire

ma non importa, la felicita` di rientrare e' enorme e indescrivibile

anche se dovro' assolutamente faticare molto

la felicita' supera la fatica,

eppoi come si sta a casa propria non si sta da nessuna altra parte !!

( foto trovata in rete di vasca da bagno con dentro poltrona relax

per chi non teme sprechi e non ha

i tempi troppo stretti per lavarsi ) la lampada e' anche rubinetto.

Voi lo comprereste un aggeggio del genere ?

 
 
 

Ma che scuola vogliamo?

Post n°455 pubblicato il 04 Settembre 2008 da grattinik

Il ministro Gelmini la vuole più tradizionale: voto in condotta, maestro unico, educazione civica. Gli insegnanti vorrebbero più fondi e maggior qualità. E gli studenti che cosa vogliono? Ecco un sondaggio in cui i giovani, invece di prendere la pagella, la danno

Rimettiamo il grembiule a scuola (forse) si cambia

A scuola tornano i voti


 
 
 

si riprende il lavoro

Post n°454 pubblicato il 01 Settembre 2008 da grattinik

sono ancora senza computer e più che altro senza casa,

una HOMELESS praticamente quindi scusatemi se non ci sono

spesso

Una poesia per iniziare bene il lavoro dopo un periodo lungo di

splendido riposo e relax e lontananza dagli schiamazzi dei ragazzini.

Se più non fossi viva
Quando verranno i pettirossi,
Date a quello con la cravatta rossa
Per ricordo una briciola.

Se non potessi ringraziarvi
Perché immersa nel sonno,
Sappiate che mi sforzo
Con le mie labbra di granito!

Emily Dickinson

qualche homeless

homeless trovati in rete

foto trovata in rete

 altri homeless molto contenti !!!

quando fa freddo deve essere magnifico essere homeless !!!

Nessuno ci pensa che esistono tanti homeless

 
 
 

sto leggendo i libri di STIEG LARSSON

Post n°453 pubblicato il 06 Agosto 2008 da grattinik

qualche notizia sull`autore >

Cresciuto dai nonni materni, Larsson inizia a lavorare facendo i mestieri più vari. Nel 1983 diventa grafico presso l'agenzia di stampa svedese Tidningarnas telegrambyrå (TT). Poco alla volta si orienta verso il giornalismo diventando critico letterario (romanzi polizieschi e fumetti soprattutto). Nel 1995, dopo l’omicidio di cinque ragazzi a Stoccolma per mano di estremisti di destra, lascia Tidningarnas telegrambyrå per fondare la rivista trimestrale EXPO, con intenti antirazzisti, rivista che sarà schierata in prima linea contro il rigurgito neofascista in Svezia. La battaglia di Stieg Larsson contro il razzismo, il fascismo e l'estremismo di destra è assolutamente seria: nel 1991 scrive, insieme a Anna-Lena Lodenius, Extremhögern (Estremismo di destra). Dieci anni dopo pubblica (a quattro mani con Mikael Ekman) Sverigedemokraterna: den nationella rörelsen (Democratici svedesi: il movimento nazionale). Comincia a tenere conferenze in tutto il mondo, Londra compresa dove viene invitato da Scotland Yard. In più occasioni riceve minacce di morte. Politicamente, Stieg Larsson è stato un attivista del partito socialista svedese che lascerà di sua volontà nel 1987 in contrasto con la scarsa democratizzazione dei Paesi del socialismo reale. Dal punto di vista letterario, egli si ispira certamente alla cultura popolare. Grande fan di Pippi Calzelunghe, il celebre personaggio creato nel 1945 da Astrid Lindgren, Larsson è stato anche lettore appassionato e profondo conoscitore di fantascienza.

Stieg Larsson, nome completo Karl Stig-Erland Larsson (Skelleftehamn15 agosto 1953 – Stoccolma9 novembre 2004), è stato uno scrittore e giornalista svedese.

Esperto di organizzazioni di estrema destra e neonaziste, è stato fondatore della rivista antirazzista Expo, consulente di Scotland Yard e corrispondente dall’Inghilterra, consulente del ministero di Giustizia, inviato per l’OSCE. È morto improvvisamente per un attacco cardiaco nel 2004. Dopo la sua morte sono stati pubblicati i suoi romanzi polizieschi, facenti parte della trilogia Millennium.

Ho appena divorato *Uomini che odiano le donne*, quasi 700 pagine che costituiscono il primo volume di un’annunciata trilogia dello scrittore Stieg Larsson, ...

adesso sono a meta` del secondo.

LARSSON STIEG - LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO

altre 750 pagine in tutto. Questi gialli mi piacciono molto.

qualche informazione su questo secondo libro

Mikael Blomkvist è tornato vittorioso alla guida di Millennium, pronto a lanciare un numero speciale su un vasto traffico di prostituzione dai paesi dell'Est. L'inchiesta si preannuncia esplosiva: la denuncia riguarda un intero sistema di violenze e soprusi, e non risparmia poliziotti, giudici e politici, perfino esponenti dei servizi segreti. Ma poco prima di andare in stampa, un triplice omicidio fa sospendere la pubblicazione, mentre si scatena una vera e propria caccia all'uomo: l'attenzione di polizia e media nazionali si concentra su Lisbeth Salander, la giovane hacker, "così impeccabilmente competente e al tempo stesso così socialmente irrecuperabile", ora principale sospettata. Blomkvist, incurante di quanto tutti sembrano credere, dà il via a un'indagine per accertare le responsabilità di Lisbeth, "la donna che odia gli uomini che odiano le donne". È lei la vera protagonista di questo nuovo episodio della Millennium Trilogy, un thriller serrato che all'intrigo diabolico unisce un'acuta descrizione della società moderna, con le sue contraddizioni e deviazioni, consegnandoci con Lisbeth Salander un personaggio femminile unico, commovente e indimenticabile

 
 
 

sono tornata ma non ho computer !!!

Post n°452 pubblicato il 05 Agosto 2008 da grattinik

sono stata per ben 16 giorni al mare

mi piacerebbe fare un bel viaggio all`estero,

in una capitale dove poter visitare qualche museo,

anche camminare e saltare le pozzanghere.

visitare tanti posti interessanti,

comprare qualche nuovo colore e qualche nuovo arnese per la pittura

e rilassarsi in qualche parco osservando in religioso silenzio gli scoiattoli

e mangiare quasi sempre insalate verdi o insalate miste, o insalate greche o insalate alla francese a alla nizzarda,

piu` che altro dipingendo molto di piu`

(acquerello trovato in rete )

 
 
 

vi lascio per un pò.....

Post n°451 pubblicato il 10 Luglio 2008 da grattinik

ma appena potrò, tornerò a salutarvi

intanto vi saluto e buon estate a tutti

acquarello trovato in rete

acquarello trovato in rete

 (folon)

 
 
 

ho appena finito il trasloco e fra poco vi lascio per un pò di tempo..........

Post n°450 pubblicato il 04 Luglio 2008 da grattinik

la mia casa adesso è vuota

poi chissà, fra qualche mese

potrebbe migliorare !!!!

ma per ora, mi devo organizzare,

meno male che è estate e che non piove molto.........

ma poi spero di trovare prima o poi una casa normale.

a casa mia non c' è questa bella vista...........

magari.

 
 
 

il mio fiore preferito è l'anemone

Post n°449 pubblicato il 28 Giugno 2008 da grattinik

perchè e semplice,

perchè mi piace tantissimo il suo colore deciso

perchè riesco a dipingerlo ad acquarello,

(foto trovata nel web )

Anemone rosse e Drachena

 
 
 

inizio di vacanze estive

Post n°448 pubblicato il 23 Giugno 2008 da grattinik

si cerca di riposarsi,

si cerca di far bene e di creare storie nuove.

Speriamo che mi riesca !

Grazie a tutti voi.

(fotografo australiano)

titolo _solitario, il fotografo è lo stesso della foto sopra.

 
 
 

chi mi consiglia una favola da illustrare

Post n°447 pubblicato il 19 Giugno 2008 da grattinik

mi hanno detto che la dovrei inventare da me,

ma non so se ne sarò capace.

Qualcuno che passa di qui, potrebbe consigliarmi una fiaba che già

esiste dove ci sia il mare e qualcos'altro.

Patchwork di tappeti a Marrakech, Marocco (31°32 Nord - 8°03 Ovest)

Imbarcazioni impigliate nei giacinti d'acqua sul Nilo, Egitto (29°43 Nord - 31°17 Est)

 
 
 

Omaggio a Picasso

Post n°446 pubblicato il 14 Giugno 2008 da grattinik

 

(dipinto da me recentemente)

Photograph:Pablo Picasso.

picasso disegna con la luce

 
 
 

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