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Messaggi del 15/02/2007

Per lasignoradellaportac...

Post n°64 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da Kaos_101
 

Rispondo in pubblico perchè mi pare che sia questione di una certa importanza
Se ho capito bene quello che scrivi, sembra tu voglia dirmi: sii felice per ciò che hai avuto perchè, in fondo, una donna così era molto al di sopra delle tue possibilità.
E' vero, Mara è una splendida donna, ma non penso che la bellezza fisica sia il solo, nè il principale parametro con cui valutare la validità di una relazione. Sono convinto che sensibilità attenzione, cura, amore, valgano almeno altrettanto se non di più.
Non intendo violare ulteriormente la privacy di Mara, ma ti posso assicurare che sono profondamente convinto che tra i due chi abbia perduto di più da questa separazione non sono io.
Credo che se non avesse chiuso le avrei potuto dare molto di più di quanto non le avessi già dato e, probabilmente, più di quanto lei potesse dare a me.
In realtà credo che la differenza sostanziale tra il mio approccio e il suo sia stato proprio questo: che lei diceva di voler dare mentre io davo.
E' vero ho 52 anni, e non sono nemmeno sto stupendo cinquantenne, ma ti posso assicurare che ho sensibilità cultura e dolcezza sufficienti per compensare i 20 anni che mi dividevano da Mara e per darle ciò che, a detta sua, nessuno aveva ancora saputo lontanamente darle.
So bene quando sia facile mentire per convincere una persona che è importante per noi, ma lasciami credere che, se come tu dici lei è stata sincera con me, lo sia stata anche in questo.
Per quanto riguarda poi la correttezza, permettimi di dirti che se tu consideri corretto comportarsi come ha fatto lei, temo che i nostri parametri comportamentali siano davvero piuttosto differenti.
La fuga e il silenzio non sono mai un comportamento corretto e men che meno quando le decisioni che tu prendi passano sulla testa di altre persone e ne determinano la felicità o il dolore.
Io non ho mai contestato il diritto di Mara a chiudere la sua storia con me se la considerava esaurita, io ho solo detto che se fai delle affermazioni pesanti come quelle che ha fatto lei, ti devi anche assumere la responsabilità delle tue azioni e visto che Mara ha 30 anni, voglio pensare che sia una donna adulta e responsabile di ciò che fa.
Con immutata simpatia...

Oscuro

 
 
 

Visto da me...

Post n°63 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da Kaos_101
 

Doverosa premessa: il tag una storia esemplare, è la cronaca di un amore, o di quello che io credevo tale, e che si è rivelato.... mah ancora non ho capito cosa sia stato.
I racconti a titolo "visto da lei" sono stati scritti dalla donna che mi aveva detto di voler condividere con me un pezzo di vita, poi...
Poi è successo qualcosa che l'ha fatta cambiare idea, ma cosa?
Di certo c'è che lei non è più con me, ma quello di cui ancora non riesco a capacitarmi è il modo in cui ha deciso di chiudere

Buona lettura...

Otto minuti...

Ho deciso: vado e l’affronto!

Dopo mille dubbi e tentennamenti finalmente mi sembra una liberazione poter capire cosa è successo. Non mi nascondo i pericoli di una simile scelta: potrei non trovarla, potrei trovarla e subire un contraccolpo devastante nel rivederla, potrei…Basta coi se e coi ma…
E’ un mese che mi massacro e mi ciancico cuore, mente e anima con i se e i ma: la realtà, per quanto brutta sia, è sempre meglio del limbo in cui mi dibatto.
Mi alzo, mi faccio la doccia, mi sbarbo? No non mi sbarbo non ne ho voglia e poi, quell’aria un po’ sciatta si addice al mio stato d’animo.
La giornata non è fantastica, ma almeno non c’è nebbia.
Faccio mentalmente due calcoli: sono le 9,00 dovrei essere da lei verso le 12,00…se tutto va bene.
Nonostante sia venerdì, il traffico non è pesantissimo, si alternano tratti di foschia ad altri in cui spunta un pallido sole.
La macchina va e io ripenso a questi ultimi 40 giorni di angoscia: i primi sentori, l’addio, la conferma della sua decisione e quell’ultimo sms:
Renditi conto tu ke x me è finita, nn puoi fare così! Io sto con un'altra persona adesso e sono felice finalmente!
Finalmente? Che cazzo vuol dire finalmente?
Mi ha sempre detto che era felice con me…allora mi ha preso per il culo tutto il tempo?
Non posso non provare un senso di fastidio nel notare l’uso delle k e delle abbreviazioni: è un sms è vero, ma mi stai dicendo che non mi ami più! Potresti almeno degnarti di scriverlo per esteso tanto non supereresti comunque i 160 caratteri.
E la mente riprende il suo loop:
non è possibile che sia così, non ci posso credere, non ha senso.
Il 16 era ancora a casa mia e mi diceva che mi amava e non vedeva l’ora di tornare qui da me, fino al 27 o al 28 ha continuato a ripetermi che mi mancavo enormemente. Poi d’improvviso il silenzio; qualche sms sempre più freddo come quello di capodanno: una cosa da mandare circolarmente ad amici e parenti, non certo al tuo uomo.
Finalmente la notte tra l’1 e il 2 gennaio appare su MSN e serenamente mi da la ferale notizia, poi il silenzio, quel silenzio che ha alimentato ed ingigantito tutti i miei dubbi, i miei fantasmi, le mie illusioni.
Silenzio, una settimana di silenzio totale!
Ripenso alla lettera che le ho scritto e che dice di non aver mai letto

Buonasera Mara, come vedi ho rispettato la tua richiesta di non cercarti in questa settimana e, credimi, è stato terribile.
Ora però, stando a ciò che mi hai detto l’ultima volta che ci siamo sentiti, la tua vita dovrebbe tornare a svolgersi secondo i suoi ritmi normali, e voglio sperare che tu rispetterai l’impegno preso con me di affrontare a voce l’argomento che credo inutile specificare.
In questo periodo mi sono macerato nella disperata ricerca di una risposta che desse un senso al tuo comportamento, ma non l’ho trovata.
Ho ipotizzato gli scenari più disparati, ma, brancolando nel buio come io brancolo ora, nessuno di essi mi sembra più convincente degli altri.
Non so se abbia un senso che io te ne parli, ma, a questo punto, vorrei tu avessi di me la visione più chiara possibile.
Ti racconterò cosa ho pensato sia successo, maledicendoti in cuor mio o macerandomi nella disperazione di averti persa.
Voglio tu sappia quando gioia e trepidante attesa mi abbiano procurato quei pochi squilli ricevuti alle 23,57 del 3 gennaio e quanta desolata angoscia mi abbia causato il silenzio assoluto ad essi seguito.
Voglio tu sappia la incontenibile felicità che un nick sconosciuto che mi manda un post con scritto
“un bacio... ripristino msn tra qualche giorno qui lo usa il mio ‘fratellino’ ...e ormai e’ cresciuto”
O un altro con “tanti baci amore”
e il crollo nel cuore, quando questa persona mi ha detto:
“non mi chiamo Mara! mi chiamo Isa, e probabilmente io pure ho pensato che fossi chi non sei, e cioe’ un giornalista bellissimo e intelligentissimo che conosco... peccato... buon giorno. ;)
ma è tutta storia passata: oggi, domenica 7 gennaio alle ore 17, 04 ti scrivo per pregarti di aiutarmi.
Ti voglio raccontare cosa ho pensato di ciò che è successo: di come mi sia sentito abbandonato e preso in giro fino al nostro colloquio su MSN, di come mi abbia ferito il tuo rifiuto di avere un dialogo con me, dell’angoscia che vivo da quella notte.
Ti racconterò, tra tutte le cose che ho pensato, quelle che hanno una loro coerenza e un minimo di razionalità, trascurando i vaneggiamenti di quando, sfatto, dopo una notte insonne, mi rifiutavo ancora di dormire perché “magari entra in MSN proprio mentre non ci sono”
Alcune di queste ipotesi ti pongono in una luce tutt’altro che simpatica, altre, invece mi sembrano più in linea con l’idea che mi ero fatta di te
Cominciamo dalla peggiore: il 28 non avevi alcuna visita di controllo , hai semplicemente utilizzato questa scusa perché dovevi incontrarti con qualcuno che senti da un po’ e che è riuscito a far breccia nel tuo cuore o, perlomeno, a risvegliare la tua curiosità. L’incontro è andato così bene che hai deciso di passare la notte con lui e di stare in sua compagnia diciamo fino alla sera del 29. A questo punto forse eri un po’ confusa e dubbiosa sul da farsi e hai preferito trovare il modo di non vedermi per ragionare con calma sui pro e i contro di un eventuale scelta. Per questo mi hai scritto che io non c’entravo nulla e che era una cosa che riguardava solo te e che da tre giorni ti era capitata tra capo e collo questa situazione di cui ti volevi chiarire le idee.
Una volta poi deciso che lui fosse preferibile a me non ti è stato difficile argomentare come hai fatto per liberarti della mia presenza.
Seconda ipotesi: alla visita ci sei andata davvero, ma, contrariamente a quanto mi hai poi detto l’esito non è stato affatto positivo. Allora ti sei chiusa a riccio per capire cosa fosse meglio fare e alla fine hai deciso che per la tua serenità era meglio sganciarti da me che rappresentavo il ritorno alla gioia di vivere che non ti puoi (credi) più permettere. Ovviamente se così fosse, il lasciarmi potrebbe rappresentare anche un modo per allontanarmi ed evitarmi sofferenze peggiori.
Ipotesi tre: non so per quale ragione ti sei convinta nuovamente che io sia un mascalzone inaffidabile e hai deciso di non voler più soffrire per causa mia. Se così fosse il tuo progressivo allontanamento avrebbe senso perché sapevi di non riuscire a stare facilmente senza di me e avrebbe un senso anche la frase che mi hai scritto su MSN non voglio parlarti perché se sento la tua voce perdo la necessaria lucidità (e determinazione aggiungo io) Se così fosse, ti prego di non perseverare in una decisione del tutto immotivata: io ti amo e voglio davvero solo te, se hai (e non saprei proprio in che modo) maturato la convinzione che io non sono cambiato, ti scongiuro di togliertela dalla testa perché non è vero.
Ipotesi quattro: hai giocato con me! Ti sei divertita a immaginare una vita a due per evadere da un mondo che in realtà non hai mai pensato di abbandonare, in fondo con me ci scopavi bene, non ti ponevo soverchi problemi: venivo quando volevi me ne andavo appena finito di essere usato, ero sufficientemente lontano per non crearti problemi di coerenza e onestà tanto io da pirla quale sono ti ho sempre creduto ciecamente e mai ho dubitato di te
Ipotesi cinque: è più o meno quello che mi hai detto ma le motivazioni sono diverse. Tu mi ami, desideri un futuro con me, a ti sei resa conto che le cose non sono così semplici come all’inizio avevi immaginato, hai paura di non potermi dare abbastanza, temi di prendere da me più di quanto dai, hai fatto all’amore col tuo uomo e non tolleri il senso di colpa nei miei confronti che questo ti procura, hai pensato alle persone che ami e che rischieresti di perdere se venissi a vivere con me e hai pensato che era meglio farmi un po’ di male ora che tanto male tra qualche tempo (avrebbe senso quella frase “meglio chiudere subito che tra due anni”) ma se così fosse ti prego di ripensarci perché è assurdo privarsi della possibilità di essere felice per paura di qualcosa che “forse” si verificherà tra un po’ di tempo.
Sei tu che mi hai insegnato a vivere e a godere il presente, senza preoccuparsi troppo del futuro.
Ultima ipotesi è che tu non mi abbia mai perdonato le mie scorrettezze, che ti sia voluta vendicare nel modo più crudele lasciandomi proprio quando avevo deciso si fidarmi totalmente di te. Se così fosse non posso che farti i miei complimenti ci sei riuscita egregiamente, mi hai graffiato l’anima e sono convinto che ciò che hai fatto mi resterà impresso come uno sfregio che non potrò dimenticare e che di certo condizionerà pesantemente anche miei rapporti futuri.
Veniamo infine al motivo di questa mia lettera.
Ho bisogno di capire: ho bisogno di guardarti negli occhi e rendermi conto dalle tue parole, dai tuoi gesti, dal tuo modo di fare, che ciò che mi dici, qualsiasi sia la verità che mi devi raccontare, è quello che ti ha convinto a lasciarmi.
In questo momento io sto vivendo la schizofrenia di percepirti come la donna appassionata ed innamorata che conoscevo e il pezzo di ghiaccio che mi ha scaricato in poche frasi e che non ha sentito ancora il bisogno di sincerarsi di come mi abbia ridotto la sua decisione.
Mi rendo conto che non sia piacevole affrontarmi di persona e magari sentirsi aggredire per ciò che mi hai fatto, o resistere alle mie richieste di ripensarci, ma tutto sommato tra quello che costa a te e quello che sto soffrendo io, mi pare che mi spetti il diritto di avere questo da te.
Avresti potuto evitare di dirmi che non mi avresti mai fatto del male e che ci saresti stata oggi domani e anche dopo domani, io ci ho creduto ora sta a te convincermi del contrario.
Trova un giorno della prossima settimana tra domani e giovedì in cui ci possiamo incontrare, magari a Milano e fammelo sapere.
Ti prometto che dopo questo incontro, se non cambierai idea, non ti disturberò più, ma questo me lo devi!
Ti assicuro anche che non farò nessun tipo di scenata né verrò a importunarti a casa tua.
Un’ultima preghiera. Dammi un cenno di risposta quando riceverai la mail perché se non sento tue notizie dovrò immaginare che hai chiuso i canali di comunicazione di cui disponevo e siccome sono determinato a chiarirmi le idee, mi vedrò costretto a venirti a cercare a casa.
Questo è tutto, non so nemmeno se dirti che ti amo, non perché non sia vero, a solo perché non so che effetto possa farti sentirtelo dire.
Ho aspettato in silenzio fino ad oggi, ti prego, almeno, di non lasciarmi ancora in sospeso.
Buona serata, Luca

 
 
 

Visto da me...

Post n°62 pubblicato il 15 Febbraio 2007 da Kaos_101
 

Otto minuti... II parte

Poi di nuovo silenzio e ancora silenzio…
E il cervello che non ci sta a vederla come una stronza, la mia mente che le pensa tutte per convincersi che cidebba per forza essere un’altra spiegazione.
Sta male? Non se la sente di vivere ciò che le propongo? Non si sente pronta per andarsene dalla sua casa? Tutte cose per me del tutto comprensibili, ma ovviabili. Non le ho mai imposto nulla figuriamoci se le potrei imporre dei cambiamenti radicali e repentini, mi basta sapere che c’è che mi ama, che vuole un futuro con me…
Perché non mi parla? Perché rifiuta le mie telefonate? Perché non accetta di incontrarmi?
Non è possibile che quella donna che mi diceva solo pochi mesi fa:
non ti farò mai del male! Ci sarò domani e anche dopodomani!
non capisca il male che mi sta facendo, non abbia il minimo rispetto per i miei sentimenti e per il mio dolore.
E così, poco alla volta, ho finito per costruirmi una verità di comodo, un modo rassicurante anche se devastante di pensare a lei. Ho deciso che Mara (continuiamo a chiamarla così fino alla fine) mi ama ancora e che proprio per questo, avendo deciso di chiudere con me, non si sa per quale ragione, si rifiuta di parlarmi per non recedere dal suo proposito.
Ho immaginato che quell’amore così travolgente che mi aveva fatto provare e che così bene lei stessa aveva descritto nei suoi racconti, alla fine avrebbe prevalso e l’avrebbe ricondotta da me.
Ho rinunciato a cercarla perché, intuendo che qualcosa stava accadendo a casa sua, non volevo crearle ulteriori problemi, ma il tempo passa e non sembra che l’amore abbia il sopravvento.
Così mi sono deciso a fare forza alla mia voglia di non pressarla e sto andando da lei per cercare di capire.
Mi fermo al solito Autogrill, quello in cui mi sono tante volte fermato a fare uno spuntino o a prendere dei tramezzini da mangiare al ritorno, perché tempo per mangiare con lei non lo trovavamo mai, troppo impegnati a fare altro: a baciarci ad amarci a berci con gli occhi…
Mangio una cosa(non si sa mai magari parliamo a lungo) prendo dei tramezzini (non si sa mai magari le viene fame) bevo un caffè e riparto.
Sono già un po’ in ritardo sulla tabella di marcia a causa di un incidente che mi ha costretto ad una lunga deviazione, ma non sono preoccupato, in fondo arriverò verso ora di pranzo: l’ora più probabile in cui trovarla a casa.
Trovarla! Il solo pensiero di rivederla mi riempie il cuore di gioia, il pensiero che non ci sia, che sia altrove, che non sia raggiungibile continua ad angosciarmi.
So che non sono molte le speranze che questa mia improvvisata possa far ricominciare ciò che è stato così brutalmente interrotto, ma, di certo, spero di vederla e di capire almeno le sue reali motivazioni.
Sembra che tutto congiuri contro di me, prima l’incidente ora un’auto della polstrada  La situazione ha del grottesco: siamo tutti in coda perché c’è un cagnolino, probabilmente un volpino o giù di lì, che trotterella per l’autostrada e i due agenti non sanno come bloccarlo per cui lo inseguono a passo d’uomo con la macchina e noi tutti dietro in fila indiana.
Ogni tanto c’è qualcuno che tenta di forzare il blocco, ma viene subito rimesso al suo posto dagli agenti evidentemente innervositi.
Alla fine la situazione si risolve in modo ameno…
Dopo aver confabulato con gli agenti un’auto supera il blocco e si ferma 300 mt più avanti.
Dalla macchina scendono un uomo, una donna biondissima e boccolosissima, con un cagnolino a guinzaglio. I tre si avvicinano al fuggiasco che, immediatamente, si dirige incuriosito verso di loro e viene così catturato senza colpo ferire.
Riprendo il mio viaggio un po’ sollevato, quasi quel diversivo mi avesse tolto un po’ della tensione che mi attanaglia.
Esco dall’autostrada, percorro quei pochi chilometri che così spesso avevo percorso col cuore in gola per la voglia di incontrarla, entro in paese.
Il paese è molto piccolo e ha due parcheggi: uno vicino alla chiesa, l’altro più su, vicino alla casa di Mara.
Opto per quello superiore. Le strade sono strette tortuose, io sono agitato, finisco per prendere male una curva e sbattere contro un muretto col paraurti anteriore: pazienza, non me ne frega nulla.
Arrivo al parcheggio, scendo, chiudo l’auto e mi avvio.
ci fa andare a passo d’uomo, rinuncio ad innervosirmi, non serve a nulla e poi sto facendo da ore training autogeno per mantenere il massimo autocontrollo quando la vedrò.
Casa di Mara è a poche centinaia di metri anche se non ci sono mai stato, conosco l’indirizzo.
Ecco vicolo ***** lo imbocco: è una stradina tortuosa che ad un certo punto gira sotto un arco dal quale si sbuca in un piccolo slargo n° xx ecco la casa, so che abita al piano terra, vedo la targhetta col suo cognome. Tiro un sospiro di sollievo: l’indirizzo è giusto.
Di fianco al cancelletto c’è una sorta di pulsante che potrebbe essere un campanello. lo premo: niente, nessuno squillo, nessuna reazione. Mi riprende l’ansia
…e se non c’è?
Se le mando un sms per dirle che sono qui quasi certamente non mi risponderà
Guardo il cancelletto: è in ferro battuto, nero, basso e socchiuso.
Mi faccio coraggio lo apro, attraverso con quattro passi il cortiletto coperto e busso alla porta a vetri, sbircio tra le tende: menomale! Le chiavi sono nella toppa, è in casa.
Sento l’abbaiare dei cani, arretro di un paio di passi e aspetto…
Passano un paio di minuti, la tenda si scosta ed eccola! Jeans e maglioncino grigio che le ho già visto altre volte, ma ha un che di sciupato, di meno splendente.
Mi guarda, ha un sussulto spalanca gli occhi. Per un attimo ho l’impressione, forse la speranza, che sia la reazione di una donna sorpresa e felice di vedermi.
Socchiude la porta:
Che ci fai qui?
La voce è fredda, seccata.
Secondo te che ci faccio qui?
Mi avvicino e faccio per entrare in casa, con estrema naturalezza, senza alcuna protervia, mi pare inappropriato parlare così sulla porta di casa.
Mi mette le mani sul petto e mi spinge fuori:
Non entrare!
Sibila
Sono decisamente perplesso, non mi aspettavo una simile reazione da una persona che ricordavo affettuosa e dolce.
Scusa ma sto andando a pranzo da mia madre non posso restare a parlare con te!
Non importa vai pure, ti aspetto, parleremo dopo.
No non parleremo dopo, dopo arriva il mio tipo che se ne sta andando:
mi indica due valige appena dentro l’uscio.
Cosa vuoi?
Voglio capire semplicemente capire
Ma non c’è nulla da capire! Te l’ho detto mille volte: non ti voglio più.
No guarda che mi hai detto che non sapevi rinunciare alla tua vita per me, e io questo non te l’avevo mai chiesto, e poi non si tratta così nemmeno un cane! Come puoi pensare che dopo quello che c’è stato tra noi io possa accettare che tu mi liquidi con quattro parole su MSN e un paio di SMS?
Devo andare, sta arrivando mia madre. Che vuoi ancora?
Te l’ho detto, voglio capire.
Voglio capire se mi ami ancora e non mi vuoi più per qualche ragione, nel qual caso vorrei almeno capire i motivi e vedere se c’è modo di rimediare.
Oppure se, semplicemente, non te ne frega proprio nulla di me.
Si vede che è seccata, non capisco, probabilmente non saprò mai, se sia turbata, arrabbiata o semplicemente in apprensione per la paura che qualcuno la veda con me.
Gli occhi sono freddi e opachi.
Si
Si cosa?
Si non me ne frega niente di te.
Come vedi ho cambiato la mia vita, mi sono innamorato di un altro uomo, un amico che ora amo e che mi da quello che voglio.
 Ho capito, di me non te ne è mai fregato nulla mi hai solo preso elegantemente per il culo!
Non ho detto questo ho detto che ora non mi frega più niente di te! Guardami negli occhi come vedi non mento. Sei convinto ora?
Curioso: fino a pochi giorni prima eri innamorata perdutamente di me, poi, d’improvviso di un altro uomo. Non è una cosa tanto normale.
Ha uno scatto di rabbia:
Adesso vuoi che ti venga a spiegare i sentimenti?
No, non voglio tu mi spieghi i sentimenti.
Non è tanto grave tu mi abbia scaricato per un altro, quello che è davvero grave è che tu non abbia avuto il minimo rispetto per i miei di sentimenti.
Perché ti sei rifiutata di parlarmi e di incontrarmi? Se lo avessi fatto avrei capito e mi sarei reso conto che non aveva senso illudersi tu mi amassi ancora. Bastava parlarmi, bastava sentire la tua voce e avrei capito.
Il mio fidanzato è molto geloso e non volevo casini!
Ho capito, ma sembra che tu abbia fatto proprio tutto quello che era in tuo potere per farmi stare male. Ti avevo chiesto di restituirmi la collana che ti ho regalato a Natale visto che era un simbolo molto preciso e non l’hai fatto.
Si hai ragione me ne sono dimenticata, non ce l’ho qui, ma domani te la spedisco.
Adesso però vattene devo andare.
La guardo per l’ultima volta, guardo la sua casa, i suoi cani tenuti in braccio come scudi, i suoi occhi in cui avevo letto amore, dedizione, passione, sono freddi e distaccati, si vede che non aspetta altro che me ne vada.
Ciao Mara addio, ho sperato fossi un sogno diventato realtà e invece eri solo un incubo.
Non glielo dico nemmeno, non ha senso tentare di impietosire o ferire qualcuno che evidentemente veleggia a mille miglia da me.
Mi giro
Chiudi il cancelletto mentre esci.
Si Mara lo chiudo quel maledetto cancelletto e con quello chiudo dietro di me l’immagine di te così diversa da ciò che ho amato.
Passo sotto l’arco, g
uardo l’orologio: sono le 13,05 otto minuti! In otto minuti ha liquidato me e la nostra meravigliosa storia d’amore.
Estraggo il cellulare e cancello i suoi numeri di telefono.
Adesso sì è veramente finita!
 

 
 
 
 

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