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« Ci sono parole...Vivere nel Silenzio... »

Suicidi i età adolescenziale raddoppiati in pochi anni, colpa del bullismo-mobbing

Post n°247 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da frapeace
 

 

Riporto per intero un articolo posto in origine  a questo link  Clicca qui

 

- Io non escludo di poterlo fare! La mia famiglia, la società che mi è vicino, la mia fidanzata....nessuno potrebbe capirmi....e anche un amico prete mi ha sbattuto la porta in faccia!!!!!!! -
Ecco come comincia la tragedia di un giovane costretto tra le sbarre della solitudine...quegli sbarramenti fatti d'aria: inesistenti al tatto o alla vista, ma durissimi da eliminare per chi, come sesto senso, usa anche il cuore. Si rimane soli... e la frastornante presenza del silenzio ci distrugge l'anima con pesanti martellate sul petto.
E rimane il "niente".
Questo ragazzo, che veramente ha scritto queste parole, è stato investito dei chiodi e della croce che dovranno accompagnarlo per i prossimi passi, che lo hanno trafitto e che lo stanno facendo morire. La solitudine sgorga dalla mano sinistra e la rabbia dalla mano destra...in testa una corona d’indifferenza, e dal costato erompe la tristezza. Unica soluzione sembra rimanere la morte.
Purtroppo sono moltissimi in Italia quei ragazzi che pongono gli sguardi su una sola soluzione che è la più sbagliata, la più inutile: il suicidio.
Ogni anno 40 giovani al di sotto dei 17 anni (ed almeno 5 sotto i 13) compiono il suicidio, ed oltre 130 lo tentano. Nel complesso 105 studenti si tolgono la vita, e molti di più cercano di raggiungere tale scopo.
Questi dati agghiaccianti ci mostrano come, in effetti, nel nostro stato qualcosa non basti, o addirittura sia assente.
I ragazzi con età inferiore a 17 anni sono tutti quei giovani che ancora frequentano o hanno appena terminato la scuola. Quindi, a mio parere, dobbiamo focalizzare l'attenzione proprio dove, ogni giorno, i vostri figli sono costretti a stare.
Tra i banchi di scuola, il nostro sguardo si deve posizionare sui professori e sugli alunni. Come scritto in una proposta di legge del 1998, "il mondo docente non sembra attrezzato a fronteggiare problemi di tali dimensioni". I problemi cui si fa chiaro riferimento sono proprio la diffusione di un pensiero di autolesionismo o suicidio e la presenza di uno stato depressivo grave.
In poche parole, il professore potrebbe, nello standard, non essere in grado di capire quando un ragazzo sta male, soffre nel suo dolore. L'unica motivazione per quest’incapacità è sicuramente la mancanza di un dialogo aperto e un rapporto di fiducia tra alunno ed insegnante: un dialogo che potrebbe salvare qualche vita.
Oggi nelle scuole è sempre attivo lo sportello psicologico per qualsiasi tipo di pressione o disturbo dell'anima, per donare qualche ora ai giovani. Quelle stesse ore che professori troppo impegnati non riescono a concedere.
il testo continua dicendo: "Lo psicologo si articola su tre livelli fondamentali: il primo livello é propriamente istituzionale, attraverso un lavoro di consulenza ai capi d'istituto e agli organi collegiali in merito all'organizzazione scolastica nel suo complesso, tenendo conto delle specificità proprie di ogni istituto. Un altro livello riguarda l'attività di consulenza offerta ai genitori sulle tematiche inerenti alla relazione con i propri figli e la gestione delle problematiche evolutive. Infine c'é l'offerta di consultazione agli studenti che ne facciano richiesta, individualmente o in gruppo". L'importanza della presenza di uno psicologo presso ogni istituto si può spiegare con quanto afferma Gabriel Levi, neuro-psichiatra infantile che, come responsabile del centro per la prevenzione del rischio psicopatologico nell'età evolutiva dell'Università La Sapienza, da anni studia il suicidio negli adolescenti.
''I casi di suicidio tra i giovani - afferma Levi - in pochi anni sono raddoppiati e la tendenza segnala un'ulteriore crescita ''. La causa è la depressione che tocca fasce d'età sempre più basse ''. ''Il 2,8% della popolazione tra gli 8 e i 13 anni è depresso - aggiunge - e calcolando che su 100 ragazzi depressi 4 almeno tenteranno il suicidio, il problema si delinea nella sua gravità ''.
''La tragedia - spiega Levi - è che a scuola troppo spesso la depressione è scambiata per svogliatezza, così il giudizio dei professori non è favorevole e la sofferenza aumenta '', ''e la reazione dell’adolescente scoppia con forza incommensurabile ''.
Levi aggiunge che dietro il 50-70% dei casi di suicidio ''esistono situazioni ben note ai genitori, agli operatori socio-sanitari e in particolare agli insegnanti. Si tratta di ragazzi tristi, spenti, inibiti, bloccati incapaci di gridare il loro dolore e la loro sofferenza ''. Poco o del tutto imprevedibile è, invece, il 30-50% dei casi di suicidio nei giovani: ''qui il desiderio di morte insorge in una personalità fino ad allora sana e ben organizzata, per un evento improvviso e traumatico vissuto dal ragazzo come del tutto squilibrante ed umiliante rispetto all'immagine di sé.
Ritengo sia il momento di correre ai ripari e trovare prima il nemico da sconfiggere e poi anche la soluzione. Dopo aver riconosciuto l'indifferenza o l'incapacità d'azione di fronte ai drammi giovanili da parte del professore medio, chiediamoci il perché di tale sofferenza.
A questo punto dobbiamo, a mio parere, focalizzare l'attenzione sul così detto BURNOUT: “Crisi depressiva e malessere generalmente causato da affaticamento fisico ed emotivo; atteggiamento distaccato e apatico nei propri confronti da parte degli altri studenti per ciò che riguarda i rapporti interpersonali; sentimento di frustrazione per la mancata realizzazione delle proprie aspettative scolastiche.”
Tra i fattori che scatenano i tentativi di suicidio da parte di adolescenti, i problemi nati nell'ambito della scuola (generati da mobbing, bullismo o incomprensioni con i professori e compagni di scuola) rappresentano il 42% dei fattori indicati dai ragazzi per giustificare il gesto.
Sono 12 milioni le vittime del mobbing in Europa. Quindi: quante persone dovranno ancora morire? Quale sarà la drammatica percentuale dell'anno prossimo? Ma soprattutto: potremo leggerla tutti? Combattiamo da subito per difenderci l'un l'atro.
Il Dr. Roberto Chiodo, docente di Sociologia dell’Educazione presso l’Università di Genova, ha voluto dare a voi insegnanti e genitori qualche suggerimento per evitare altre vittime.
I cambiamenti nel comportamento scolastico degli adolescenti che possono rappresentare indicatori sono: improvvise e ripetute assenze da scuola, diminuzione del rendimento scolastico e incapacità di portare a termine i compiti iniziati, astensione dalle attività di gruppo e generale chiusura verso i compagni, insistenti accenni alla morte nei discorsi e/o negli scritti, sbalzi d’umore quali ad esempio scoppi di pianto immotivati, cambiamenti rilevanti nell’aspetto e nella personalità, comportamenti violenti e provocatori particolarmente eclatanti.
In concreto qual è l’atteggiamento più indicato per i genitori di un adolescente in forte crisi?
Essere pazienti con l’adolescente, prendere sul serio minacce e atti, mostrare amore, accettazione, tolleranza, mantenere viva la comunicazione, non lasciare solo il giovane.
Il pontefice precedente a Giovanni Paolo II, durante l'Udienza Generale, tenuta nell'Aula Nervi in Vaticano, ha detto: "Carissimi dopo il periodo delle vacanze, vi auguro di riprendere le consuete attività con la consapevolezza di compiere sempre la volontà di Dio, sorgente della nostra pace".
Ma a volte neanche dio ci può dare il coraggio di tornare a scuola...
il disegno di legge dice anche:<< Riteniamo che la scuola, in ogni ordine e grado, costituisca un luogo privilegiato per attuare tali interventi: la scuola infatti deve essere considerata non solo un contesto di sviluppo e di apprendimento, ma anche un importante luogo di aggregazione e di circolazione delle culture giovanili. Crediamo pertanto indispensabile che la scuola accresca le proprie potenzialità di accoglienza ed ascolto, divenendo finalmente capace di accogliere le diverse forme di espressione del disagio, per dar loro adeguata risposta.
La realizzazione di interventi preventivi o, per meglio dire, di promozione della salute e del benessere, deve quindi tenere in particolare considerazione i contesti di sviluppo dei giovani, in modo da favorire l'aumento delle competenze educative degli adulti che entrano in relazione con i ragazzi: genitori, educatori, insegnanti.>>. Ma come spesso succede, le speranze non si sono avverate, come al solito qualcosa non ha funzionato.
Come al solito le belle parole degli uomini non sono rette dal coraggio e dalla determinazione di mettersi in gioco. Come al solito, cari ragazzi, c'è chi ci abbandona. Ma non resteremo mai da soli, mai il mondo ci volterà le spalle. Bisogna solo alzare lo sguardo e ascoltare, perché c'è sicuramente qualcuno che ci sta chiamando e che aspetta una nostra risposta!
Dobbiamo solo dire si!
Tu sei pronto ad un forte si?

 


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Commenti al Post:
leopolda0
leopolda0 il 27/02/10 alle 20:26 via WEB
Cristo è stato un avanguardista nei suoi precetti nelle regole nelle indicazioni, la chiesa invece è l'involuzione di ciò che Cristo ha lasciato è con dispiaceree che lo dico. Sono piacevolmente sorpresa che IN MEZZO A QUESTO MONDO VIRTUALE SIANO ARRIVATI I RAPPRESENTANTI DI DIO ERA ORA essendo Dio in ogni dove.
 
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