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L'origine del male

Post n°256 pubblicato il 15 Giugno 2010 da frapeace
 

L'origine di ogni violenza sta nella cecità del cuore, nell'icapacità di vedere e sentire l'altro per cio che è davvero: una parte di se.



 
 
 

04/04/2010 Domenica di Pasqua

Post n°255 pubblicato il 04 Aprile 2010 da frapeace


 Questo giorno:

Come un seme  che anela ad esplodere,

un germoglio che sogna la sua fioritura,

un' attesa di speranza inesausta.

Ho visto la vita inghiottire la morte,

radicarsi nel cuore di ogni cosa

e proclamare i suoi decreti.

 

Umberto Panipucci

 

 

 
 
 

Il Viscido polpo burocratico e il suo "effetto farfalla".

Post n°254 pubblicato il 30 Marzo 2010 da frapeace

         I documenti necessari alla pratica per l'avvio di una richiesta di aggravio che compaiono e spariscono dall'ufficio del medico curante a seconda della convenienza e del rischio di denuncia.

Una pensione di invalidità civile che viene bloccata all'improvviso con l'unica e insufficente scusa che non è stata riscossa per tre mesi. Un labirinto di continui rinivii di uffici ad altri uffici. Operatori dell' INPS che dicono "per riscuotere le rate insolute dovete necessariemente aprire un contocorrente"; operatori delle poste che dicono per aprire il contocorrente è necessaria la presenza fisica nell'ufficio posta di vostro padre (che non può muoversi per un devastante tumore alle ossa). Un impiegata delle poste che dice "rassegnati le rate passate non potranno essere riscosse" L'incredibile fatica che faccio a trattenere la mia rabbia. Si tratta di tanti piccoli sopprusi insignificanti che insieme diventano la prepotenza della macchina burocratica, quella che ti costringe a strisciare ai piedi di chi è pagato per servire il cittadino, non si acconttenta di avere la fortuna di un lavoro e vuole sempre di più!



Umberto Panipucci, ofm.

 
 
 

24.03.1980 Mons Oscar Romero Assassinato durante l'Eucarestia

Post n°253 pubblicato il 25 Marzo 2010 da frapeace

Anche se con un giorno di ritardo mi è impossibile non ricordare insieme a voi la morte di un Grande Vescovo... un santo... e' morto per il suo gregge, è morto anche per chi lo ha assassinato!

 
 
 

Statura Morale

Post n°252 pubblicato il 24 Marzo 2010 da frapeace
 

La statura morale di un ente o una persona, più che misurarsi dai fini perseguiti, emerge dalla leggitimità e trasparenza dei mezzi utilizzati

 

 
 
 

MARATHONA

Post n°250 pubblicato il 10 Marzo 2010 da frapeace


Oltre il peso,

il corpo, il respiro,

la mia furia

in questa corsa cieca...

conosco solo la meta.




Umberto Panipucci



 
 
 

Maschile e Femminile gli aspetti diversificati e complementari di un'unica realtà.

Post n°249 pubblicato il 08 Marzo 2010 da frapeace

« Quando Dio creò l'uomo, lo fece a somiglianza di Dio; maschio e femmina li creò, li benedisse e li chiamò uomini quando furono creati » (Gn 5,1-2).

E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «È lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?».  Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».  Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla».  Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.  Sicché non sono più due, ma una sola carne. L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Mc 10, 2-9).

Sia i versetti di Genesi 5, 1-2 che Marco 10, 2-9 rivelano, a mio avviso, una grande verità sulla creatura umana. Quello della profonda complementarietà che esiste fra uomo e donna. Nel  progetto originale  di Dio c'è subito l'intenzione di voler creare un'unica realtà: quella umana, fatta della sua duplice  dimensione, maschile e femminile, desiderando che fra di esse ci fosse una perfetta armonia simmetrica. Sarebbe folle non dire che questo progetto non è stato rispettato nel corso della storia dell'umanità. Quella che doveva essere una simmetria armonica ha finito con l'essere invece il suo contrario: una relazione abnorme che ha ferito la vocazione originaria dell'uomo e della donna ad essere "una sola cosa". Tuttavia questo può essere detto solo riguardo all'organizzazione della società, mentre ci piace pensare che siano stati tanti i casi di quelle coppie fra cui c'è stato sincero e reciproco amore. Tanti e troppi sono stati i casi in cui l'uomo, approfittando della sua superiore forza fisica e dei vantaggi che l'organizzazione maschilista della società gli assicurava, ha tradito oltre che la Volontà Divina e la sacralità della dignità umana, anche se stesso e la sua felicità. Chi maltratta una donna ferisce anche se stesso perchè si maledice, cioè si mutila della sua vocazione a completarsi con la dimensione femminile. In molti paesi occidentali il processo di emancipazione femminile ha raggiunto grandi traguardi, tali risultati sono stati conquistati non senza enormi sacrifici da parte delle donne. Ora l’uomo e la donna devono ricostruire il loro modo di stare insieme alla luce degli errori commessi in passato ma soprattutto del modello d’amore che ci è proposto in Cristo Gesù, quello in cui ci si dona reciprocamente senza riserve e senza ambiguità, nella piena consapevolezza di ciò che insieme sono chiamati ad essere, una sola carne.


Umberto Panipucci


 
 
 

Vivere nel Silenzio...

Post n°248 pubblicato il 02 Marzo 2010 da frapeace
 

Vivere nel Silenzio diDio è simile allo stare
 in un deserto

dove l'amore è quell'acqua chec'è, ma,
come un esperto tuareg, bisogna saperla trovare.


 
 
 

Suicidi i età adolescenziale raddoppiati in pochi anni, colpa del bullismo-mobbing

Post n°247 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da frapeace
 

 

Riporto per intero un articolo posto in origine  a questo link  Clicca qui

 

- Io non escludo di poterlo fare! La mia famiglia, la società che mi è vicino, la mia fidanzata....nessuno potrebbe capirmi....e anche un amico prete mi ha sbattuto la porta in faccia!!!!!!! -
Ecco come comincia la tragedia di un giovane costretto tra le sbarre della solitudine...quegli sbarramenti fatti d'aria: inesistenti al tatto o alla vista, ma durissimi da eliminare per chi, come sesto senso, usa anche il cuore. Si rimane soli... e la frastornante presenza del silenzio ci distrugge l'anima con pesanti martellate sul petto.
E rimane il "niente".
Questo ragazzo, che veramente ha scritto queste parole, è stato investito dei chiodi e della croce che dovranno accompagnarlo per i prossimi passi, che lo hanno trafitto e che lo stanno facendo morire. La solitudine sgorga dalla mano sinistra e la rabbia dalla mano destra...in testa una corona d’indifferenza, e dal costato erompe la tristezza. Unica soluzione sembra rimanere la morte.
Purtroppo sono moltissimi in Italia quei ragazzi che pongono gli sguardi su una sola soluzione che è la più sbagliata, la più inutile: il suicidio.
Ogni anno 40 giovani al di sotto dei 17 anni (ed almeno 5 sotto i 13) compiono il suicidio, ed oltre 130 lo tentano. Nel complesso 105 studenti si tolgono la vita, e molti di più cercano di raggiungere tale scopo.
Questi dati agghiaccianti ci mostrano come, in effetti, nel nostro stato qualcosa non basti, o addirittura sia assente.
I ragazzi con età inferiore a 17 anni sono tutti quei giovani che ancora frequentano o hanno appena terminato la scuola. Quindi, a mio parere, dobbiamo focalizzare l'attenzione proprio dove, ogni giorno, i vostri figli sono costretti a stare.
Tra i banchi di scuola, il nostro sguardo si deve posizionare sui professori e sugli alunni. Come scritto in una proposta di legge del 1998, "il mondo docente non sembra attrezzato a fronteggiare problemi di tali dimensioni". I problemi cui si fa chiaro riferimento sono proprio la diffusione di un pensiero di autolesionismo o suicidio e la presenza di uno stato depressivo grave.
In poche parole, il professore potrebbe, nello standard, non essere in grado di capire quando un ragazzo sta male, soffre nel suo dolore. L'unica motivazione per quest’incapacità è sicuramente la mancanza di un dialogo aperto e un rapporto di fiducia tra alunno ed insegnante: un dialogo che potrebbe salvare qualche vita.
Oggi nelle scuole è sempre attivo lo sportello psicologico per qualsiasi tipo di pressione o disturbo dell'anima, per donare qualche ora ai giovani. Quelle stesse ore che professori troppo impegnati non riescono a concedere.
il testo continua dicendo: "Lo psicologo si articola su tre livelli fondamentali: il primo livello é propriamente istituzionale, attraverso un lavoro di consulenza ai capi d'istituto e agli organi collegiali in merito all'organizzazione scolastica nel suo complesso, tenendo conto delle specificità proprie di ogni istituto. Un altro livello riguarda l'attività di consulenza offerta ai genitori sulle tematiche inerenti alla relazione con i propri figli e la gestione delle problematiche evolutive. Infine c'é l'offerta di consultazione agli studenti che ne facciano richiesta, individualmente o in gruppo". L'importanza della presenza di uno psicologo presso ogni istituto si può spiegare con quanto afferma Gabriel Levi, neuro-psichiatra infantile che, come responsabile del centro per la prevenzione del rischio psicopatologico nell'età evolutiva dell'Università La Sapienza, da anni studia il suicidio negli adolescenti.
''I casi di suicidio tra i giovani - afferma Levi - in pochi anni sono raddoppiati e la tendenza segnala un'ulteriore crescita ''. La causa è la depressione che tocca fasce d'età sempre più basse ''. ''Il 2,8% della popolazione tra gli 8 e i 13 anni è depresso - aggiunge - e calcolando che su 100 ragazzi depressi 4 almeno tenteranno il suicidio, il problema si delinea nella sua gravità ''.
''La tragedia - spiega Levi - è che a scuola troppo spesso la depressione è scambiata per svogliatezza, così il giudizio dei professori non è favorevole e la sofferenza aumenta '', ''e la reazione dell’adolescente scoppia con forza incommensurabile ''.
Levi aggiunge che dietro il 50-70% dei casi di suicidio ''esistono situazioni ben note ai genitori, agli operatori socio-sanitari e in particolare agli insegnanti. Si tratta di ragazzi tristi, spenti, inibiti, bloccati incapaci di gridare il loro dolore e la loro sofferenza ''. Poco o del tutto imprevedibile è, invece, il 30-50% dei casi di suicidio nei giovani: ''qui il desiderio di morte insorge in una personalità fino ad allora sana e ben organizzata, per un evento improvviso e traumatico vissuto dal ragazzo come del tutto squilibrante ed umiliante rispetto all'immagine di sé.
Ritengo sia il momento di correre ai ripari e trovare prima il nemico da sconfiggere e poi anche la soluzione. Dopo aver riconosciuto l'indifferenza o l'incapacità d'azione di fronte ai drammi giovanili da parte del professore medio, chiediamoci il perché di tale sofferenza.
A questo punto dobbiamo, a mio parere, focalizzare l'attenzione sul così detto BURNOUT: “Crisi depressiva e malessere generalmente causato da affaticamento fisico ed emotivo; atteggiamento distaccato e apatico nei propri confronti da parte degli altri studenti per ciò che riguarda i rapporti interpersonali; sentimento di frustrazione per la mancata realizzazione delle proprie aspettative scolastiche.”
Tra i fattori che scatenano i tentativi di suicidio da parte di adolescenti, i problemi nati nell'ambito della scuola (generati da mobbing, bullismo o incomprensioni con i professori e compagni di scuola) rappresentano il 42% dei fattori indicati dai ragazzi per giustificare il gesto.
Sono 12 milioni le vittime del mobbing in Europa. Quindi: quante persone dovranno ancora morire? Quale sarà la drammatica percentuale dell'anno prossimo? Ma soprattutto: potremo leggerla tutti? Combattiamo da subito per difenderci l'un l'atro.
Il Dr. Roberto Chiodo, docente di Sociologia dell’Educazione presso l’Università di Genova, ha voluto dare a voi insegnanti e genitori qualche suggerimento per evitare altre vittime.
I cambiamenti nel comportamento scolastico degli adolescenti che possono rappresentare indicatori sono: improvvise e ripetute assenze da scuola, diminuzione del rendimento scolastico e incapacità di portare a termine i compiti iniziati, astensione dalle attività di gruppo e generale chiusura verso i compagni, insistenti accenni alla morte nei discorsi e/o negli scritti, sbalzi d’umore quali ad esempio scoppi di pianto immotivati, cambiamenti rilevanti nell’aspetto e nella personalità, comportamenti violenti e provocatori particolarmente eclatanti.
In concreto qual è l’atteggiamento più indicato per i genitori di un adolescente in forte crisi?
Essere pazienti con l’adolescente, prendere sul serio minacce e atti, mostrare amore, accettazione, tolleranza, mantenere viva la comunicazione, non lasciare solo il giovane.
Il pontefice precedente a Giovanni Paolo II, durante l'Udienza Generale, tenuta nell'Aula Nervi in Vaticano, ha detto: "Carissimi dopo il periodo delle vacanze, vi auguro di riprendere le consuete attività con la consapevolezza di compiere sempre la volontà di Dio, sorgente della nostra pace".
Ma a volte neanche dio ci può dare il coraggio di tornare a scuola...
il disegno di legge dice anche:<< Riteniamo che la scuola, in ogni ordine e grado, costituisca un luogo privilegiato per attuare tali interventi: la scuola infatti deve essere considerata non solo un contesto di sviluppo e di apprendimento, ma anche un importante luogo di aggregazione e di circolazione delle culture giovanili. Crediamo pertanto indispensabile che la scuola accresca le proprie potenzialità di accoglienza ed ascolto, divenendo finalmente capace di accogliere le diverse forme di espressione del disagio, per dar loro adeguata risposta.
La realizzazione di interventi preventivi o, per meglio dire, di promozione della salute e del benessere, deve quindi tenere in particolare considerazione i contesti di sviluppo dei giovani, in modo da favorire l'aumento delle competenze educative degli adulti che entrano in relazione con i ragazzi: genitori, educatori, insegnanti.>>. Ma come spesso succede, le speranze non si sono avverate, come al solito qualcosa non ha funzionato.
Come al solito le belle parole degli uomini non sono rette dal coraggio e dalla determinazione di mettersi in gioco. Come al solito, cari ragazzi, c'è chi ci abbandona. Ma non resteremo mai da soli, mai il mondo ci volterà le spalle. Bisogna solo alzare lo sguardo e ascoltare, perché c'è sicuramente qualcuno che ci sta chiamando e che aspetta una nostra risposta!
Dobbiamo solo dire si!
Tu sei pronto ad un forte si?

 


 
 
 

Ci sono parole...

Post n°246 pubblicato il 15 Febbraio 2010 da frapeace
 



Ci sono parole che,

taciute o dichiarate,
danno e tolgono la vita.





 
 
 

Preghiera degli innamorati

Post n°245 pubblicato il 14 Febbraio 2010 da frapeace
 

 Signore insegnaci a credere nel vero amore, quello che non si baratta per nessun'altra cosa al mondo, che si difende a costo della vita, che è modellato sul tuo luminoso esempio e che fa della  felicità dell'amato la più grande gioia dell'amante.

Amen


 Tanti auguri a voi innamorati!


 
 
 

Nessuno...

Post n°244 pubblicato il 12 Febbraio 2010 da frapeace
 

Nessuno sarebbe indispensabile se Dio non avesse amato ciascuno d noi fino al punto di spogliarsi della sua divinità e subire ogni sorta di vessazione. L'amato è infatti necessario all'amante. Questo è l'amore, diffidate dai suoi scimmiottamenti.





 
 
 

Presagio

Post n°243 pubblicato il 08 Febbraio 2010 da frapeace
 

 

Vorrebbe esplodere,
quello che disperatamente,
adesso, si fa strada dalle più
profonde radici della mia esistenza.
Proprio come se fossi un seme.

 

 

                                                                                                            Umberto Panipucci

 
 
 

Imago Dei (l'uomo è immagine di Dio)

Post n°242 pubblicato il 25 Gennaio 2010 da frapeace
 

 

Il Termine dignità trae le sue radici dal latino dignitatem, astratto di dignus cioè meritevole, una qualità che veniva attribuita in base all’opinione benevola che una comunità nei confronti di u suo membro. Questo prezioso aggettivo, oltre che l'aspetto morale, riguardava anche il modo di abbigliarsi, l’atteggiamento e il portamento. Anche se l'orizzonte valoriale è sensibilmente cambiato nel corso dei millenni il senso di questo termine non è distante rispetto alle sue origini. La storia ci insegna però, che la dignità non è solo qualcosa che si conquista con la fatica di una condotta irreprensibile e la cura della propria persona, essa era anche un'eredità che si riceveva grazie ai propri natali. Forse è proprio grazie a quest'ultima accezione che possiamo trovare la chiave interpretativa che può interessarci. Tutti noi, nel nostro percorso di formazione, abbiamo appreso che l'uomo porta in se il segno della "paternità" divina. Tuttavia il senso originario di questo termine, cioè quello che lega questa attribuzione ad un'oggettiva “meritevolezza”, continua ad essere importante. Accanto alla "dignità data", c'è dunque quella "dovuta": essa coincide con una "restituzione d'amore" che l'uomo deve al Dio dell'Amore. Se la prima va difesa e fatta conoscere la seconda va testimoniata in prima persona. Già dalle sue prime pagine, la Sacra Scrittura, riecheggia di riferimenti a questa dignità: « Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò » (Gn 1,27). Nel Salmo VIII questa realtà è espressa palesemente " ...l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato". Che dire della nostro "essere per la gloria" attraverso la proposta della piena conformità a Cristo? (Cf Ef 1,3-6; Rm 8,29) .Daltronde Cristo dichiara di sentirsi offeso e umiliato o ristorato e confortato a seconda del comportamento che ciascuno nutre nei confronti di coloro che, attraverso la sua incarnazione, ha reso suoi fratelli (Mt 25, 34-44). Caterina da Siena, nel suo "Dialogo con la Divina Provvidenza" affermava: « Quale fu la ragione che tu ponessi l'uomo in tanta dignità? Certo l'amore inestimabile con il quale hai guardato in te medesimo la tua creatura e ti sei innamorato di lei; per amore infatti tu l'hai creata, per amore tu le hai dato un essere capace di gustare il tuo Bene eterno ». Il Catechismo della Chiesa Cattolica al n° 357 recita: "Essendo ad immagine di Dio, l'individuo umano ha la dignità di persona; non è soltanto qualche cosa, ma qualcuno [...] E' chiamato, per grazia, ad un'alleanza con il suo Creatore, a dargli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare in sua sostituzione". Tutti gli uomini, indipendentemente e al di là delle categorie di razza, sesso o religione, sono portatori, per Volontà Divina, di tale dignità. Per il medesimo volere ogni persona è eretta difensore e garante di tale valore. Non occorrono sforzi per dimostrare che oggi, nonostante gli innegabili progressi, questi principi fondamentali sono spesso trasgrediti persino nelle sedicenti “comunità civilizzate”. Quello che noi cristiani possiamo e dobbiamo fare è vedere e comprendere per poi agire nella maniera più opportuna.

Umberto Panipucci ofm

 

 

 
 
 

Il senso della vita e il mio cane defunto

Post n°241 pubblicato il 20 Gennaio 2010 da frapeace

Non ci credereste... Pensado alla vita del mio defunto cane ho stranamente compreso la mia. Si nasce nella più totale dipendenza, si cresce, le nostre responsabilità verso gli altri aumentano (lola doveva badare ai suoi cuccioli!) fin che lo scopo della vita non coincide con il dedicarsi completamente agli altri (lola avrebbe anche dato la sua vita per me oltre che per i suoi cuccioli). Eh si... di persone come questo cane se ne trovano poche oggi giorno!

 

PS.  E' una provocazione!

 

 

PPS: questa non è Lola! (mai avuto tigri nel giardino...)

 
 
 
 
 

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