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Un blog creato da g1b9 il 10/01/2009

Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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La città del dialetto più diretto in Italia: qui si va dritti al punto, senza troppi giri di parole .

Post n°6234 pubblicato il 29 Dicembre 2025 da g1b9
 

 

 

 

In Italia i dialetti sono molto di più che un semplice modo di parlare, ma veri e propri caratteri: c’è quello canterino, quello ironico, quello pieno di giri di parole… e quello che va dritto al punto. Ogni regione ha sviluppato il proprio modo di usare la lingua per raccontare, scherzare, discutere: dal napoletano teatrale al siciliano pieno di metafore, fino ai dialetti del Nord più asciutti e concreti. Dentro questo mosaico, ci sono varietà locali che sembrano quasi disegnate sul carattere della gente del posto: poche chiacchiere, parole chiare, pochissimo spazio ai sottintesi. È la città del dialetto più diretto in Italia: qui si va dritti al punto, senza troppi giri di parole.

 

La tradizione dietro i dialetti italiani

Alcuni dialetti sono particolari perché portano dentro di sé altre lingue, legati profondamente alla cultura e alle tradizioni non solo proprie, ma anche delle influenze da tutto il mondo. Un esempio perfetto è Alghero, in Sardegna, dove il dialetto una variante del catalano: basta leggere i cartelli o ascoltare gli anziani al bar per sentire parole che arrivano direttamente dalla storia del dominio catalano-aragonese. In Alto Adige il tedesco convive con l’italiano, in Valle d’Aosta si sente il francoprovenzale, in molte zone si usano proverbi al posto di spiegazioni: frasi brevi e dense che, con poche parole, dicono esattamente cosa si pensa. Ma se parliamo di “dire le cose come stanno”, senza giri di parole, è al Nord-Est che troviamo il dialetto più diretto d’Italia.

 

La città del dialetto più diretto in Italia: qui non si usano giri di parole

La città del dialetto più diretto in Italia possiamo individuarla in Venezia, con il suo veneziano. Il veneziano è un dialetto che nasce nei mercati, nei porti, sulle barche: serviva per capirsi in fretta, per contrattare, lavorare, dare ordini chiari. Anche oggi mantiene questo carattere: frasi brevi, ritmo veloce, vocaboli molto concreti. Quando un veneziano parla dialetto difficilmente perde tempo in perifrasi: se una cosa non va, te lo dice; se una situazione è “un casino”, la parola sarà esattamente quella. È un modo di parlare che sembra cucito addosso alla reputazione dei veneti: pratici, diretti, un po’ ruvidi ma sinceri.

Perché proprio il veneziano può essere considerato il dialetto più diretto d’Italia? Perché unisce tre elementi: brevità, chiarezza e coloritura espressiva. Molte frasi sono tronche, essenziali, senza fronzoli. La chiarezza: le intenzioni sono esplicite, il tono non lascia molti dubbi su ciò che si pensa. La coloritura: quando serve insistere su un concetto, arrivano modi di dire molto forti, spesso ironici o sboccati, che rendono il messaggio impossibile da fraintendere. Pochi sottintesi, poca diplomazia, tanta schiettezza: è un dialetto che non si nasconde, proprio come la città da cui nasce. E in un Paese pieno di lingue che “accarezzano” i concetti, il veneziano resta uno dei pochi che li guarda in faccia e li chiama per nome.

 

Nicolò Gelao

 
 
 

Addio a Brigitte Bardot: il cinema mondiale in lutto...

Post n°6233 pubblicato il 28 Dicembre 2025 da g1b9
 




Brigitte Bardot era l’icona della bellezza francese per eccellenza, la risposta europea al fascino di Marylin Monroe. Oggi, ‘B.B., se n’è andata per sempre a 91 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del cinema. "La Fondazione Brigitte Bardot - la nota diffusa oggi - annuncia con immensa tristezza la scomparsa della sua fondatrice e presidente, Madame Brigitte Bardot, attrice e cantante di fama mondiale, che ha scelto di abbandonare la sua prestigiosa carriera per dedicare la sua vita e le sue energie al benessere degli animali e alla sua fondazione". Bardot è diventata una star mondiale dopo essere apparsa in "...E Dio creò la donna" nel 1956, e ha recitato in circa altri 50 film prima di abbandonare la recitazione per dedicarsi alla difesa dei diritti degli animali. Brigitte Bardot è morta nella sua casa nel sud della Francia. Era stata ricoverata in ospedale il mese scorso.

 

 

L'addio al cinema e la svolta animalista


Se, da un lato la vita privata è tormentata e turbolenta, dall’altro il cinema dà alla Bardot la soddisfazione di vincere, nel 1961, il David di Donatello come miglior attrice straniera per il film La verità. L’anno successivo recita, insieme a Marcello Mastroianni, nel film Vita privata, mentre nel 1965 appare in Erasmo il lentigginoso con un cameo dove interpreta sé stessa. Brigitte, dopo aver recitato in più di 50 pellicole, nel 1973 chiude la sua carriera d’attrice per dedicarsi alla sua battaglia in difesa degli animali. “Durante il film Colinot l'alzasottane, sul set c'era una capretta. La proprietaria mi ha detto ‘si sbrighi a finire la sua scena, perché domenica è la comunione di mio nipote e dobbiamo farla allo spiedo’. Ho comprato la bestiola e l'ho portata con me, attaccata a una corda, nell'hotel a cinque stelle. Me la sono portata in camera, che scandalo. Quel giorno – rivela la Bardot - ho preso la decisione di smettere con il cinema e di aiutare gli animali. Era il giugno 1973, avevo 38 anni”. Nel 1974, però, decide di posare nuda sul numero di settembre dell'edizione italiana di Playboy. Nel 1986 crea la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali che finanzia con 3 milioni di franchi raccolti mettendo all'asta i suoi gioielli e altri effetti personali.

Una vita schierata a destra


Politicamente la Bardot si schiera sempre a destra, anche negli anni di massimo successo e di maggiore tensione: quei ruggenti anni ’60 quando si espone dichiarando pubblicamente il suo voto a favore di Charles De Gaulle. Nel 1992 si sposa con Bernard d'Ormale, esponente politico del Front National e, a tal proposito, dichiara: “Mio marito ha il diritto di pensare come vuole. Ha il diritto di fare ciò che vuole. Non comincerò a dominare le sue opinioni. Io ho le mie, che sono completamente diverse dalle sue. Sono di destra, si sa. Ma non sono del Fronte nazionale, anche se mi si taccia d'essere fascista, nazista, camicia nera”. Di sicuro non potrà essere tacciata di simpatie nazifasciste ma, col tempo, la Bardot si espone maggiormente contro l’immigrazione e l’Islam: “La Francia della mia infanzia e della mia educazione è morta. Mi sento un'immigrata nel mio stesso paese, diventato un territorio straniero”, dichiarerà negli ultimi anni della sua vita. Una vita passata all’insegna degli eccessi, dell’anticonformismo e della difesa degli animali.

 

 Francesco Curridori 

 
 
 

Tutti i colori del mondo...

Post n°6232 pubblicato il 26 Dicembre 2025 da g1b9
 

 

 

 

Non esiste solo il bianco e il nero, il tutto o il niente. Esistono le sfumature, i colori e sono proprio quelli a rendere le cose belle, a far profumare di vita ogni cosa, ogni pensiero, ogni gesto anche il più piccolo.


Monia Ghesini


 
 
 

Auguri...

Post n°6231 pubblicato il 24 Dicembre 2025 da g1b9
 
Tag: auguri

 

 

Natività Mistica (1501),  Sandro Botticelli, National Gallery di Londra

 

Tanti Auguri di  Buon Natale e gioiose Feste!!! 

 

 
 
 

Vita con Lloyd...

Post n°6230 pubblicato il 23 Dicembre 2025 da g1b9
 

 

 

"Ha fatto la lettera per Natale, sir?"
"Non credo di voler ricevere niente, Lloyd"
"La lettera di Natale non serve per chiedere regali per se stessi, sir"
"E a cosa serve, Lloyd?"
"A pensare ai doni per le persone a cui vogliamo bene"
"Così però rischio di non trovare nulla sotto l'albero"
"Ma sarà sicuro di trovare tanti alleati nella vita, sir"
"È questa la magia del Natale?"
"Credo di sì, sir. Credo proprio di sì"

 

Da___Vita con Lloyd___Simone Tempia

 
 
 
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Don't let someone become a priority in your life , when you are an  optional in their life... Relationships work best when they are balanced.

 

 

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