GIORNALE WOLF

buon pomeriggio e buon fine settimana ... ciao un bacione!

Grazie per il "freddo gelo", concesso quale attributo non individuabile nel mio commento. I salotti che decanti quale forma di un agorà suscettibile di preziosità sociologiche (o se preferisci anche antropologiche) hanno da sempre deluso. Siamo invasi da personaggi che a parole si vestono della terminologia più alla moda: sociale. Quello sì che è un vero display dove accendi e spegni il gioco nella misura più occasionale e propagandistica del momento. Già, il fine non è dato di capire; nemmeno negli intenti delle tante persone offerenti la propria scrittura. Grazie. G. (frosthot) glaciale.

I salotti sono un luogo per conversare. La quaresima incombe come la morte: l'unica certezza. Rinascita? sicuramente nell'immagine della quaresima c'è. Intorno ad Internet, ai blog ecc. c'è una mitologia che talcolta articoli come quello sul dis-play tentano di confermare o dimostrare falsa - che possa essere una forma di grande democrazia. Se un politico volesse ascoltare - cosa di cui dubito, personalmente, ma come cittadino devo crederci per forza - potrebbe da blog ben organizzati farsi un'idea. I re, una volta, vestivano a volte da carrettieri per sapere cosa si pensava in piazza. E quindi potrebbe essere un luogo valido per discutere liberamente e farsi della idee. E allora: sarà vero, sarà falso? tutto un dubbio, si vedrà cosa se ne saprà fare. Certo non serve però il pessimismo eccessivo, che non ci prova nemmeno. Ecco, nel salotto, proviamoci a dirci qualcosa e a vedere se si va avanti: ciao, al freddo gelo che mi ha risposto. C.Gily

Questo blog è nato con lo scopo di supportare un giornale il cui fine è quello non solo di informare ma soprattutto di stimolare le persone a partecipare attivimanete alla vita culturale, sociale della propria città. Se ci stiamo riuscendo, non possiamo che esserene contenti. Mille grazie per i complimenti sinceri.

Grazie a te...

Grazie per la tua iniziativa, non è per condiscendenza ma posso dirti che mi piace il tuo blog. Buonanotte. Isa

Talvolta, se non spesso, sembra di assistere a stupide digressioni come casse di frutta acquistate al mercato, con garanzia di freschezza, qualità, completamente ignoranti dei giochi operati a notte fonda, tra furbi piccoli mediatori e avidi mercanti. I politici lo sanno, ma sanno anche che -in fondo- la maggioranza della gente comune è di bocca buona. La nostra memoria allude a cattedrali di sapienza, al bianco dei sepolcri, perché tu stai lì sotto, schiacciato; nelle condizioni, appunto, d’un apparente transeunte propulso a piscio in un deserto che non tange barriera alcuna, con occhi immensi, gonfi di vivide visibili rosse venuzze, mentre incroci crocicchi, interpreti cartelli, bandiere e facce in meccanismi di grigiore sulla coscienza sociale e dell’oblio cercato: ecco, più o meno a questa misura le cose vengono davvero riconosciute come enigmatiche, improbabili; o peggio, da non scrivere affatto: si arranca nello spiegare, o tentare di spiegarlo a sé stessi per primo; di quanto vano bruciare constino le ore assieme a macigni, indigeribili. Qui il cerchio della coscienza: bandiera rossa sopravvive alla sua stessa banalità, come gli scudi crociati al suo senso di falso, all’inganno speculativo, all’alterità infangata, odiata, affinché si creda (e convincendo si vuol far credere) che è male credere alle cose che mostrano un senso all’anima che cerca un riflesso della propria umanità. E se una parola su dieci parla di pace, amore per la libertà, condivisione, aiuti ai miserabili del mondo, o peggio alla tanta decantata democrazia, quale speranza ha il senso d’amore sbandierato, desiderato, ingombrante fino alla nausea? Ma noi: crediamo davvero d’essere scritti, assoldati, specchiati o interpretati da ombre innocue di scimmie? come ci poniamo rispetto al transito falsamente eroico e leggiadro di imponenti macchine da guerra, di morte, guidate da fantasmi di guerrieri come pupazzi? Quei stessi fantasmi che hanno i nostri nomi e cognomi. La nostra sete di maligna avventura. E noi, neghiamo, neghiamo a noi stessi, di essere i mercanti innocui, innocenti e senza macchia che generano il dolore, la mischia, la miseria o la corsa ad un qualunquista benessere ordito su trame di sangue? Bello il nostro salotto, le stanze illuminate, gli imperdibili gadget che tanto colorano il vuoto stupefatto, proprio accanto al numero progressivo delle pagine, o sul titolo del poema in corso, in bel corsivo, magari in grassetto illuminato, in alto ed al centro. Già, un po' di allegria potrebbe aiutare. Ma come si fa, se la quaresima incombe e lo spirito è morto? G. (frosthot)

Grazie...è una splendida iniziativa:-)

Anche a te!

buon pomeriggio un bacio e buon inizio di settimana!