Creato da OLLAG_A il 22/09/2008

IL GIRO DEL MONDO

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ADELAIDE - MELBOURNE:..... LA GREAT OCEAN ROAD

Post n°247 pubblicato il 05 Marzo 2009 da OLLAG_A

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23.02.2009 – 25.02.2009
Partenza da Alice Springs alle 11:40, dopo circa 2 ore di volo atterriamo ad Adelaide, città a misura d'uomo, carina ma niente di particolare, classico centro molto commerciale, pieno di negozi per turisti. Qui prenoto l'Adventure Tours” che mi porterà a Melbourne in 3 gg passando per la famosa Great Ocean Road. Una sera invece mi rivedo con Loredana e Lara, le due ragazze italiane conosciute ad Ayers Rock con altre due loro amiche, in più mi danno il numero di una ragazza sarda, di Cagliari, che hanno conosciuto qui e che starà a Melbourne lo stesso periodo in cui starò io.

26.02.2009
07:20 affianco a me ad aspettare il pulmino cè' una ragazza tedesca, Selma, e 3 ragazzi italiani (in questo periodo ne sto beccando tantissimi), Alessandro, Barbara e Emanuele, loro sono qui con il visto Working-Holiday, un visto che ti permette di visitare e lavorare in Australia per un periodo non superiore ad 1 anno. Arriva il pulmino e vediamo scendere il nostro “driver”: FOGGY. ….Una ragazza-camionista.... come dicono loro...”very Crazy”...il tempo di prendere tutti i partecipanti e partire per il nostro primo punto..”l'assaggio dei vini”. In Totale con l'autista siamo 14 ..4 inglesi, 4 italiani, 1 canadese, 2 tedesche, e 2.....non so di dov'erano ma presuppongo di origine Araba. Arriviamo in questa cantina vinicola e ci fanno assaggiare 8 tipi di vini diversi, buoni ma niente a che vedere con la qualità di quelli di casa nostra, terminato l'assaggio saliamo sul pullman alquanto stonati e dopo la pausa pranzo ci aspetta l'escursione nelle cave con relativo percorso sotterraneo. Qui ci fanno indossare tute ed elmetti da minatore. Niente di pericoloso ma in uno dei vari percorsi, una ragazza è rimasta intrappolata e non riusciva più ad andare avanti, aiutata alla fine dalla guida. La notte la passiamo a Naracoorte, piccolissima località situata lungo il nostro percorso. Arriviamo nel nostro Ostello, e qui ad accoglierci c'era una famiglia, che sembrava quella del film “il dottor dolittle” di Eddy Murphy, mamma + 3 figli uno più leggero dell'altro, la figlia più grande, e non solo di età, ruttava e diceva parolacce in italiano, mentre quella più piccola non faceva altro che mettersi ghiacci in bocca e sputarli contro la parete....immaginate le nostre facce seduti al tavolo. Le camerate erano divise tra uomini e donne, quindi 7 da in una camera e 6 in un'altra. I bagni con relative docce erano solo due, di cui uno era fatto con un gabbiotto prefabbricato. La sera ci preparano la cena a base di tortellini, pollo, patate, insalata, salsiccia... ho mangiato di peggio. Andiamo a letto contenti che il giorno dopo lasceremo questo posto.

27.02.2009
La giornata di oggi non è stata molto interessante, ci hanno portato prima a vedere una cascata, capirai dopo essere stato in Argentina ad Iguazu', poi dopo pranzo abbiamo fatto una piccola arrampicata, più che arrampicata io la chiamerei camminata sulle rocce fino in vetta e qui devo dire che il panorama era bello. La notte ci fermiamo a Warrnambool, l'ostello è decisamente migliore di quello della notte scorsa, anche se eravamo in 10 in una stanza, siamo stati meglio, stanze grandi e confortevoli, bagni decenti, connessione internet, insomma il classico ostello australiano.

28.02.2009
Oggi è il giorno della Great Ocen Road e del nostro arrivo a Melbourne. Peccato perchè la giornata non è delle migliori, non piove ma il cielo è nuvolo, e per tutta la giornata non vedremo nemmeno un raggio di sole. Lasciamo Warrnambool è iniziamo il nostro cammino per la Great Ocena Road , facciamo breve soste per ammirare nei vari punti di osservazione le formazioni rocciose, scendiamo anche in spiaggia ma il punto più bello è sicuramente la visione dei dodici apostoli, che ora ne sono 8 (almeno quelli che ho contato io). Arriviamo a Melbourne in tardo pomeriggio, alle 18:00, mi sistemo in ostello e la sera mi incontro con Paola, la ragazza sarda in vacanza a Melbourne, mi porta sul porticciolo a mangiare qualcosa e a mezzanotte rientro in ostello con la metro.....CONTINUA

PROSSIMO ARTICOLO: MELBOURNE....LAST STOP IN AUSTRALIA

 
 
 

AYERS ROCK - ALICE SPRINGS

Post n°244 pubblicato il 03 Marzo 2009 da OLLAG_A

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21.02.2009
Solito pulmino ostello-aeroporto, qui incontro una coppia romana in vacanza in viaggio di nozze che dopo Cairns erano diretti a  Brisbane. In aeroporto saluto i novelli sposi e conosco altre due ragazze italiane, Lorena e Lara, anche loro, come me, diretti ad Ayers Rock. Facendo il viaggio insieme abbiamo fatto subito amicizia, a differenza mia, la loro è la classica vacanza all'italiana dove tutto è organizzato dall'agenzia, mi hanno raccontato della loro esperienza in spiaggia a Cairns dove sono state per oltre mezza giornata in acqua senza sapere minimamente dell'esistenza delle “jellyfish”, meduse velenosissime capaci di farti morire in pochi minuti....CHE CULO!!!....quando si dice: “ IL DESTINO”. Ci sono solo due ore di volo da Cairns ad Ayers Rock, all'arrivo prendiamo (uso il plurale perchè tutta la giornata la trascorrerò insieme a loro) l'autobus gratuito che ci porta all'interno dell'unico Resort disponibile vicino ad ULURU (vi ricordo che siamo in mezzo al deserto australiano), qui sono concentrate tutte le sistemazioni, dall'hotel a 5 stelle al campeggio. Appena arrivato riesco subito a prenotare le escursioni per il tramonto e l'alba per l'indomani, cosi facendo riesco a svignarmela da questo isolamento un giorno prima. Ore 15:40 partenza dal resort per andare a vedere i Kata Tjuta ed il tramonto ad ULURU, elemento essenziale ci siamo comprati la retina per le mosche da mettere in viso, ne sono cosi tante e fastidiose che ti attaccano ovunque. Arriviamo a Kata Tjuta per una breve passeggiata (1 ora) in mezzo alle imponenti pareti rocciose, il caldo bestiale e la contraerea delle mosche hanno reso la camminata un po' meno affascinante. Alle 19 invece andiamo a vedere il tramonto ad ULURU, dove ci offrono un aperitivo a base di vino, questo enorme monolite che fuoriesce dal deserto, sacro alla comunità aborigena, fa' comunque il suo effetto. Il tempo di ritornare al resort e qui scatta il barbecue “fai da te “, ti scegli la carne e poi vai a cucinartela nei barbecue che ti mettono loro a disposizione...   la mia cena è stata a base di canguro e coccodrillo. Loredana e Lara domani partiranno per Adelaide, quindi salteranno l'escursione dell'alba, ci siamo promessi di rincontrarci ad Adelaide dove io arriverò due giorni dopo.

22.02.2009 Sveglia alle 04:45, la partenza per vedere l'alba è alle 05:10, una levataccia e devo dire che non è stato niente di eccezionale, in compenso abbiamo camminato per circa un'ora intorno a Uluru. Torniamo al Resort verso le 10 del mattino, giusto  in tempo di fare il chek out, mangiarmi un pezzo di pizza, conoscere altre 2 coppie italiane anche loro in vacanza in Australia e poi salire sull'autobus che mi porterà ad Alice Springs, 5 ore di viaggio, come potete ben immaginare passate tutte a dormire. Ad Alice Springs non c'è veramente niente....città abitata prevalentemente da aborigeni che lo stato Australiano sovvenziona annualmente, sformati fisicamente con il viso che assomiglia molto più ad una scimmia passano il loro tempo a dormire e a bere. La sera mi incontro con una ragazza americana conosciuta la mattina ad Uluru, ci andiamo a bere un bicchiere di vino e poi rientro in ostello in tarda serata.....CONTINUA

PROSSIMO ARTICOLO: ADELAIDE – MELBOURNE: GREAT OCEAN ROAD.

 
 
 

...un po' di video....

Post n°241 pubblicato il 01 Marzo 2009 da OLLAG_A

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girato il 25.02.2009

p.s. accendete le casse....

 
 
 

CAIRNS:....LA GRANDE BARRIERA CORALLINA

Post n°237 pubblicato il 25 Febbraio 2009 da OLLAG_A

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16.02.2009
Alle 10:40 di mattina passa a prendermi in ostello il minibus che mi condurrà all'aeroporto di Sidney per prendere il volo QF809 Qantas con destinazione Cairns. Decolliamo alle 12:40 e atterriamo puntualmente alle 13:35 ora locale (1 ora avanti rispetto a Sidney). Qui fa un caldo bestiale, la temperatura è al disopra dei 35 gradi. Prendo la valigia e il bus navetta e arrivo in ostello dopo circa 40 minuti. Mi mostrano il letto e faccio conoscenza con una ragazza Inglese, Anna, che vive qui da sei mesi, pensate che nei giorni a seguire gli farò anche qualche lezione di italiano. Scendo in reception e per l'indomani prenoto due giorni in barca a vela nella Grande Barriera Corallina, con apposita macchina fotografica digitale subacquea.

17.02.2009
Sveglia alle 06:00 preparo lo zaino con tutto il necessario, dopo circa 15 minuti di cammino raggiungo il porticciolo, dove ad aspettarmi al pontile “E”, c'è la barca a vela di circa 15 mt denominata “Rum Runner”. In totale siamo 7 persone + 5 di equipaggio, un misto tra australiani, inglesi, tedeschi, svizzeri, danesi. Prima di partire ci forniscono il kit di immersione, muta, maschera,boccaglio, pinne, piombi e bombole. Ore 07:30 molliamo gli ormeggi e dirigiamo verso la “Great Barrier Reef”, considerata una delle sette meraviglie del mondo naturale, oltre 2.000 km di lunghezza. Durante la navigazione ci spiegano il funzionamento delle immersioni e tutte le attività da svolgere. Raggiungiamo la barriera alle 11:00 e faccio la prima immersione, i due ragazzi danesi non hanno tanto dimestichezza con il mare quindi per loro l'esperienza con le bombole non è stata positiva, per me tutt'altro, l'unica difficoltà l'ho incontrata nel fotografare sottacqua in quanto il non riuscivo a vedere il display della macchina fotografica, quindi le foto sono state fatte un po' alle cieca. Risaliamo in barca dopo circa 30 minuti e qui, ai fornelli c'era una ragazza inglese, ci ha fatto mangiare benissimo per tutta la durata del viaggio. Proseguiamo la nostra navigazione ed io intanto ne approfitto per fare un leggero pisolino. Qui stiamo fermi per circa 3 ore, salto la seconda immersione per dedicarmi allo snorkelling. Alle 18:30 ceniamo e poi molliamo in un punto dove sosteremo tutta la notte. Sono rimasto stupito dal tramonto e dal cielo stellato notturno, mai viste cosi tante stelle...una galassia...(ora faccio un po' il romantico).

18.02.2009
Decido di alzarmi alle 05:30 per godermi l'alba, in barca dormono tutti, siamo solo io è un inglese a goderci lo spettacolo, qualcosa di incredibile il sole rosso fuoco si è alzato in meno di 5 minuti, è stato spettacolare. La sveglia per gli altri è suonata alle 07:00 leggera colazione e poi seconda immersione a circa 15 mt in un altro punto della barriera. Anche questo straordinario....ma penso il posto più bello ce lo siamo tenuti per un ultimo, una striscia immensa di barriera, fare snorkelling qui è un vero paradiso, pesci di tutti colori e fondali stupendi, sono stato in acqua per più di un 'ora. Pranziamo ed ora è giunto il momento di salpare per tornare a Cairns. Ci sono circa 3-4 ore di navigazione ad una velocità di 8 nodi, ormeggiamo in porto alle 15:30. Nel pomeriggio chiamo il call center dell'American Airlines per spostare il volo del giorno dopo per Ayers Rock, così decido di rimanere altre tre giorni a Cairns. La sera in ostello grigliata di coccodrillo e di canguro...........direi entrambe ottime.

19.02.2009 – 20.02.2009
In questi due giorni non ho fatto nulla di particolare, un po' di shopping, qui la roba della Billabong costa quasi la metà, realx in piscina e la sera invece mi incontravo con l'ingegnere coreano conosciuto a Sidney, ricordate?. Domani partenza per Ayers Rock per vedere uno dei simboli dell'Australia: ULURU....CONTINUA......

PROSSIMO ARTICOLO:....AYERS ROCK – ALICE SPRINGS...

 
 
 

WELCOME TO AUSTRALIA:...SIDNEY

Post n°230 pubblicato il 20 Febbraio 2009 da OLLAG_A

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Partenza dall’aeroporto “EZEIZA” di Buenos Aires alle 14:05, l'aereo che mi trasporterà fino a Sidney è un boeing 747 della compagnia aerea australiana Qantas, fino ad ora la migliore con la quale abbia mai viaggiato, già da qui forse capisci l’efficienza dell’Australia. Il sole ci accompagnerà per tutte le 15 ore di viaggio, gli stewart di volo ad un certo orario ci impongono di abbassare le tendine degli oblo' per permettere alle persone di riposare. Arriviamo a Sidney in perfetto orario (17:20 del giorno dopo), passo la frontiera senza alcun problema, la mia preoccupazione era solo per il visto elettronico che mi ero procurato su internet. L'aeroporto è ben collegato dal centro città attraverso la rete metropolitana, la mia fermata è la Central Station, a 100 Mt dal mio ostello, grande, pieno di studenti/lavoratori, organizzatissimo, con piscina e sauna sul tetto, ma ahimè internet a pagamento a circa 2 euro l'ora (ma in seguito scoprirò che l’80% degli ostelli in Australia effettua internet a pagamento), stavolta in stanza con me ho trovato un ingegnere coreano della Samsung (che poi rincontrerò a Cairns la settimana dopo), un giamaicano che vive in Nuova Zelanda, e un tedesco. Qui decido di rimanerci solo per tre notti per poi cambiarlo con un altro nelle vicinanze ma con Internet incluso nel prezzo. Sidney è piena di ostelli per backpacker e studenti/lavoratori, si trovano in ogni angolo della città. Il tempo non è dei migliori e la pioggia mi accompagnerà per tutto il soggiorno a Sidney. Le 13 ore avanti di orologio rispetto all'Argentina hanno avuto il loro peso, alle cinque del pomeriggio crollavo sul letto dal sonno per poi svegliarmi alle 3 di notte senza più riuscire ad addormentarmi, per smaltire completamente il “jet lag” mi ci sono voluti circa 3 gg. Le mie giornate trascorrevano con molto relax, la sveglia “suonava” nel momento in cui aprivo gli occhi, decidevo al momento su cosa fare, senza alcuna meta prestabilita. I primi giorni nonostante la pioggia sono stati alquanto piacevoli, mi sono goduto il tramonto della baia sull'Opera House e ho cenato nei ristoranti adiacenti al porticciolo turistico, ho visitato il giardino botanico e ho fatto passeggiate in centro. Poi però dopo, sarà stato anche il tempo, sarà stato anche l'ambiente alquanto studentesco/lavorativo, mi è salita un po di noia, ravvivata solo l'ultimo giorno dalla visita parenti (ebbene si...ho parenti anche qui!!). Quando vai a trovare i parenti all'estero ovunque vai ti accolgono sempre in una maniera incredibile, sembra che gli stai portando un pezzo di Italia, è successo due anni fa in America e quest'anno in Argentina e in Australia. Ho visto molti asiatici , non so se erano coreani, giapponesi, cinesi ...per me sono tutti uguali!!! Sette giorni sono stati più che sufficienti per visitare Sidney, ma sono serviti per ricaricare totalmente le pile dopo il “tour de force” fatto in Sud America......CONTINUA

PROSSIMO ARTICOLO: CAIRNS...THE GREAT BARRIER REEF

 

 

 
 
 

BUENOS AIRES:...TANGO & CALCIO....

Post n°225 pubblicato il 18 Febbraio 2009 da OLLAG_A

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...queste le principali passioni della “Capital”, come viene chiamata qui.

IL TANGO: ce l'hanno nel sangue, un pò come la samba per i brasiliani, ti capita spesso di sentirlo o di vederlo ballare per strada. Appena arrivo in ostello la prima cosa che fanno, mi trascinano subito ad una lezione di Tango Argentino, mi spiegano i passi base e mi cercano di trasmettere la loro passione, qui il contatto con il partner è MOLTO stretto; a lezione conosco una canadese che ha vissuto per un anno a Lanciano e ha parenti per tutto l' abruzzo, pensate che coincidenza!!! ....ma non fatevi strane idee in testa....non ne valeva la pena  La sera invece assisto ad uno spettacolo di Tango in uno de tanti locali di Buenos Aires, il locale è piccolo ma accogliente, le tre coppie alternano spettacoli di ballo a canzoni, devo dire che è stato molto piacevole.

IL CALCIO: altra ragione di vita non meno di quanto lo possa essere il ballo. Te ne rendi conto quando vai a visitare “Caminito”, strada caratteristica del quartiere “Boca”, qui a pochi passi c'è la “Bombonera”, il famoso stadio dove gioca il Boca Junior, squadra in cui militò un certo Maradona. Nel tour guidato ci mostrano le crepe nella struttura dovute al continuo “saltellare” dei tifosi durante una partita di calcio. Per mia fortuna/sfortuna questa domenica inizia il campionato, solo che in casa gioca l'altra squadra famosa di Buenos Aires: il River Plate. Mi passano a prendere in ostello con un pulmino di circa 30 persone, e qui conosco, oltre a 3 ragazzi italiani in vacanza, Daniele, un ragazzo sardo venuto in Argentina a studiare lo spagnolo. Allo stadio “Monumental” lo spettacolo offerto sul campo è alquanto scadente, paragonabile alla nostra C2, al contrario invece quello offerto sugli spalti. Al ritorno con Daniele e altri due sue amici (Inlgese e Americana) ci fermiamo a Palermo, quartiere famoso per i suoi locali, mettiamo qualcosa nello stomaco e poi rientriamo in tarda serata in taxi.

Domani lascio definitivamente il continente Sudamericano per atterrare in quello Oceanico. Ad essere sincero mi è salita un po' di malinconia, i meravigliosi posti visitati e le persone incontrate (è inutile ribadire la loro allegria) mi hanno lasciato comunque un ottimo ricordo. Spero di ritornarci in futuro per visitare la Bolivia ed il Peru'.... questo a mia madre ancora non l'ho sa.....( trankila Ma'!!! ). Vi lascio che domani mi devo “sciroppare” 15 ore di volo da Buenos Aires e Sidney..... adiós Sud America ….........CONTINUA

PROSSIMO ARTICOLO: WELCOME IN AUSTRALIA: ….SIDNEY

 
 
 

ARGENTINA:.."CATARATAS del IGUAZU' "

Post n°220 pubblicato il 15 Febbraio 2009 da OLLAG_A

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04.02.09
Arrivo a Puerto Iguazu' alle ore 11:30 del mattino, il viaggio in Bus, durato circa di 20 ore, è stato più che soddisfacente: cena e colazione inclusa nel prezzo, bibite a volontà e sedili in pelle reclinabili con poggiapiedi.....insomma.... sembrava di essere in “business class”!!! Arrivato la stazione degli autobus questa volta mi è bastato attraversare la strada per arrivare al mio ostello, il tempo di sistemarmi e vado al box informazioni e prenoto il giro in gommone sotto le cascate dove praticamente la doccia è inclusa nel prezzo. La sera partecipo alla grigliata organizzata in ostello con vasconi di caipirinha (che io non ho bevuto per via del ghiaccio, che qui per noi è una vera tortura) e spettacolo “brasileiro”.

05.02.09
Ore 07:00.....driiiinnn...sveglia!!! scendo dal letto alle 08:00 e alle 08:20 ero già con zaino in spalla ed infradito ai piedi, attraverso la strada e prendo l'autobus comunale che porta alle “Cataratas de Iguazu'”. All'ingresso trovo una lunga fila per il biglietto ma alle 09:20 sono già dentro. Entri e ti sembra di essere in Jurassik Park, cammini lungo i sentieri con la fitta vegetazione che ti circonda, senti il rumore degli animali come sottofondo e da un momento all'altro ti aspetti che escano anche i dinosauri. Il parco è un vero spettacolo della natura, niente a che vedere con le ben più note cascate del Niagara, i numerosi sentieri ti permettono di ammirare le infinità di cascate sotto ogni prospettiva, oltre ad essere ben curato offre anche molti servizi ai visitatori. L'escursione in gommone invece serve solo a “rinfrescarti” dalla testa ai piedi dal caldo afoso. Alle 18:00 sono in ostello, domani mi aspetta il volo per Buenos Aires....CONTINUA

PROSSIMO ARTICOLO: BUENOS AIRES: ...."TANGO & CALCIO"...

 
 
 

BUENOS AIRES:..."I PARENTI"

Post n°218 pubblicato il 14 Febbraio 2009 da OLLAG_A

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02.02.09
Oggi è giornata di “Carramba che sorpresa!”: l'incontro con i miei parenti di Buenos Aires. Stamattina pensavo di fare colazione con caffè e cornetto ma ahimè ho fatto male i conti. Arrivo al El Calafate alle 11:00 di mattina, vado subito in aeroporto ad anticipare il volo per Buenos Aires delle 19:35, purtroppo non c'è disponibilità di posto e cosi per ammazzare il tempo decido di passare tutto il pomeriggio in città. Rientro in aeroporto alle 18:00 e qui conosco un gruppo di veneti che erano in vacanza in argentina da 4 settimane; anche loro tappa a Buenos Aires per poi ripartire il giorno dopo per le cascate di Iguazu'. Decolliamo con circa 30 minuti di ritardo, l'aereo a Buenos Aires, per cattivo tempo, è costretto a dirottare l'atterraggio all'Aeroparque Jorge Newbery anziché all'aeroporto internazionale di Ezeiza, all'inizio non mi sono accorto di nulla poi dopo ho capito che i miei zii erano ad aspettarmi dall'altra parte della città. Accendo il netbook per inviargli una mail (stupido a non essermi segnato il loro numero di cell) e sento chiamare il mio nome, alzo la testa e fortuna mia ha voluto che con il numero del volo loro erano riusciti a capire l'inghippo ed erano venuti a prendermi.

03.02.09
L'accoglienza è stata delle migliori, la notte ho dormito in una stanza tutta per me, cosa che non succedeva da tempo, e quindi riposando nella maniera migliore. Al risveglio dopo la colazione cerchiamo di fare la videochiamata con i miei genitori a Gaeta, ma ahimè la sfortuna ha voluto che la mia webcam proprio oggi non dovesse funzionare. Mi portano a conoscere prima le due splendide nipotine e poi la figlia Cecilia che ci raggiungerà nel pomeriggio a Buenos Aires. Dopo un giro panoramico a La Plata, capitale della provincia di Buenos Aires, mi portano a mangiare a Buenos Aires in una Churrascheria a Puerto Madero..... che ve lo dico a fare..... carne a nastro e di altissimo livello!!! Continuiamo il nostro giro passeggiando per il porticciolo e scambiando due chiacchiere per approfondire la nostra conoscenza, nel pomeriggio ci raggiungono la figlia Cecilia con il marito, purtroppo solo il tempo di prenderci un gelato insieme e poi alle 19:20 prendo il pullman con destinazione Puerto Iguazu'. Mi ha fatto un enorme piacere incontrarli, avrei voluto passare più tempo insieme a loro, la sfortuna ha voluto che al mio ritorno a Buenos Aires (6 - 9 febbraio) loro vanno in vacanza al mare con tutta la famiglia, naturalmente mi hanno anche invitato ad andare con loro, ma sono attratto nel vedere la città del tango: Buenos Aires....CONTINUA

PROSSIMO ARTICOLO: ARGENTINA:..." CATARATAS DEL IGUAZU' "

 
 
 

PATAGONIA ARGENTINA (2): ..."Trekking a El Chalten"

Post n°214 pubblicato il 10 Febbraio 2009 da OLLAG_A

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30.01.09
Arrivo ad El Chalten in mattinata e ad essere sincero mi è salito un po' di sconforto. Qui il paese lo stanno costruendo adesso, il cellulare è meglio che lo spegni, internet e telefono solo via satellite, carte di credito difficilmente accettate, banche e bancomat nemmeno l'ombra, insomma ti senti un po' fuori dal mondo. Nel mio ostello incontro le due ragazze scozzesi viste in precedenza nell'escursione al parco nazionale Torres del Paine. Alle 21:00 ho appuntamento con Roy, l'indiano conosciuto i giorni prima a El Calfate, purtroppo non riusciamo a beccarci e cosi mangio un panino al volo e rientro in ostello.

31.01.09
Nel primo giorno di cammino la destinazione è la Laguna de Los tres, un percorso alquanto impegnativo, ci vogliono 4 ore di solo andata di cui l'ultimo tratto abbastanza ripido. Qui faccio conoscenza con una ragazza messicana che mi farà compagnia in queste due giornate di Trekking. Una volta arrivati alla Laguna il panorama ripaga tutta la fatica fatta con uno straordinario punto di osservazione del Cerro Fitz Roy (3405 m). Il ritorno invece prendiamo il bivio per il sentiero che conduce al Glaciar Piedras Blanca; l'ultima parte sale su grandi massi di granito per poi terminare in un lago costellato da decine di Iceberg galleggianti. Rientriamo alla base dopo quasi 14 ore di trekking (alle 22:00 ), non vi dico i piedi in quale stato erano.

01.02.09
Oggi dopo la sfacchinata di ieri ce la siamo presa un po' comoda, iniziamo il nostro cammino alle 10:30 con destinazione Laguna Torre, il percorso questa volta è di gran lunga più agevole rispetto a ieri, oggi insieme a noi si sono uniti una spagnola (amica della messicana) e un argentino. Dopo 3 ore e mezza di cammino raggiungiamo il punto Mirador Maestri dove ammiriamo da distanza ravvicinata la vetta del Cerro Torre, la giornata non molto limpida non permette di ammirare la vetta in tutta la sua bellezza. Questa volta alle 19:00 siamo giù in paese. Doccia, cena e subito a letto. Domani lascio definitivamente la patagonia, rispetto alla terra del fuoco ha molto più da offrire, spazi infiniti, natura selvaggia e panorami mozzafiato....CONTINUA

prossimo articolo: "Buenos Aires: visita parenti"

 

 
 
 

PATAGONIA ARGENTINA (1): Ghiacciaio Perito Moreno

Post n°202 pubblicato il 06 Febbraio 2009 da OLLAG_A

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27.01.09
Partenza alle ore 08:00 (poteva mai essere più tardi?) e rientro in territorio argentino a El Calafate. Percorriamo la famosa Ruta 40, la strada che attraversa tutta la patagonia parallelamente alla Cordigliera delle Ande. Per lunghi tratti si presenta in modo deserta, sterrata e ancora in fase di ultimazione, l' unica costruzione che incrociamo è la doppia frontiera (cilena e argentina) dove svolgiamo le ormai consuetudinarie operazioni doganali. Stavolta il tragitto è alquanto “breve” (in totale sono circa 4 – 5 ore). All'arrivo alla fermata degli autobus, con grande sorpresa trovo ad aspettarmi il personale dell'ostello che con altrettanta “signorilità” mi paga anche la corsa in taxi (non per niente è classificato come il 3° miglior ostello del sud america). Fatto il chek-in prenoto l'escursione “BIG ICE” per il giorno dopo, che consiste nel trasporto nel parco nazionale “Los Glaciares”, il giro in barca e 3 ore di trekking sul ghiacciaio. Escursione vietata agli Over 65 e gli Under 8. In serata grigliata di carne organizzata in ostello che io da buon “carnivoro” non posso certo saltare, nel tavolo seduti con me ci sono: un 60enne motociclista dell'Alaska, un indiano, con la quale concordiamo di ri-incontrarci ad El Chalten, una spagnola e un americano... Scusate se ripeto spesso la provenienza delle persone che incontro, ma è solo per farvi capire che la bellezza di questo viaggio consiste anche nell'incontrare gente proveniente da tutto il mondo.... che spettacolo!!!!

28.01.09
Indovinate a che ora suona la sveglia?......ore 06:45. Mi preparo per l'escursione al ghiacciaio Perito Moreno. Nello zaino inserisco guanti, cappello, panini e una buona scorta di acqua. Per arrivare al ghiacciaio dalla città percorriamo circa 80 km, ma una volta sul posto lo spettacolo è fantastico, per quanto lo si possa vedere nelle foto, dal vivo è un'altra sensazione, 30 Km in lunghezza, 5 km in ampiezza e 60 m in altezza. Ciò che lo distingue dagli altri è la sua avanzata costante che provoca il distacco dalla parete di enormi iceberg con un esplosione di ghiaccio e acqua, e tutto questo grazie alla propria posizione geografica che ne genera l'avanzamento di circa 2 m al giorno. Ci imbarchiamo su un catamarano e arriviamo al rifugio dove ad aspettarci ci sono le nostre guide per il trekking sul ghiacciaio. Con la prima mezz'ora di camminata “terrena” raggiungiamo il campo base, qui ci distribuiscono i ramponi, ci spiegano le tecniche di base, il percorso da fare e alcune norme comportamentali (non temete, nulla di particolare). Con il gruppo di circa 12 persone, di cui 3 tedeschi, 1 svizzero, 7 argentini, proseguiamo per altre 40 minuti di cammino prima di iniziare la nostra cavalcata sul ghiacciaio. Per me che pratico la prima volta Ice-Trekking l'emozione è doppia, perchè ciò mi permette di vedere il ghiacciaio sotto un'altra prospettiva. Penso che le foto parlino da sole. Pausa pranzo sul ghiaccio e nonostante i tappetini il fondoschiena si è praticamente gelato. Stanchi, distrutti ma soddisfatti dopo circa 3-4 ore di ice-trekking rientriamo alla base con il giro in barca sotto il ghiacciaio, qui abbiamo la fortuna di vedere un lastrone di 40 metri staccarsi e provocare un rumore assurdo. Rientro in Ostello alle 19:00, doccia, bis di grigliata e poi letto.

29.01.09
Giornata dedicata alla programmazione dei giorni futuri: prenotazione autobus ed ostello per El Chalten, prenotazione volo per buenos aires e prenotazione autobus e aereo per le cascate di Iguazù. Domani si prosegue con tappa ad El chalten (n.b. Sul blog nella mappa sulla home page non è segnata dovete andare nell'itinerario dettagliato che trovate a sinistra nei “miei articoli”), qui altre due giornate di “hard” trekking e poi lascio la patagonia....CONTINUA

prossimo articolo: PATAGONIA ARGENTINA (2): Fitz Roy - Cerro Torre

 

 
 
 

PATAGONIA CILENA: ...Parco Nazionale Torres del Paine

Post n°196 pubblicato il 04 Febbraio 2009 da OLLAG_A

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25.01.09
cazzeggio totale....ricarichiamo le pile!!

26.01.09

Oggi escursione in uno dei parchi più belli dell'america latina: il parco nazionale Torres del Paine. Per gli amanti del trekking qui è un vero paradiso, fare tutto il percorso, chiamato “W” per la forma dei suoi sentieri, ci impieghi almeno 5 gg con camping all'interno. Partenza alle 07:30 da Puerto Natales, carichiamo sul pullman altre 3 persone (totale 9: 1 polacco, 2 scozzesi, 2 cileni e 3 israeliani) e percorriamo i 120 km che ci separano dall'entrata dl parco. La nostra visita di una sola giornata si riduce a qualche ora di cammino e il trasporto con il bus nei punti più belli e caratteristici dove possiamo osservare le enormi colonne di granito che dominano il paesaggio. Ad ora di pranzo piccola sosta per “gustarci” i panini preparati il giorno prima e via di nuovo in marcia. Il rientro a “casa” è intorno alle 19:00 ma prima passo in lavanderia a ritirare gli indumenti portati la sera prima, qui il prezzo lo fanno al chilo, fate conto una busta del supermercato piena mi è costata circa 5 euro (stiratura esclusa)............CONTINUA

prossimo articolo: PATAGONIA ARGENTINA: ...Perito Moreno.

 

 
 
 

Tierra del Fuego ... "La Fin del Mundo"

Post n°183 pubblicato il 27 Gennaio 2009 da OLLAG_A

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21.01.09
Anche questa mattina levataccia alle 06:30 e direzione aeroporto internazionale di Santiago, destinazione:Ushuaia – Terra del Fuoco. Arrivato in aeroporto, usufruendo dello stesso servizio di travelbus utilizzato all'andata, noto subito la cattiva organizzazione del terminal a scarno di indicazioni e nessuna segnalazione sui banchi di accettazione delle carte di imbarco, e meno male che è un aeroporto internazionale!!! effettuato il chek-in, dopo essermi rivolto ad uno dei tanti “Information Point”, siamo partiti dal Terminal dei voli nazionali alle 09:00 in punto, scalo a Puerto Mont, e qui abbiamo formalizzato tutte le operazioni doganali con conseguente visto di uscita sul passaporto. Re-imbarchiamo sullo stesso aereo e dopo un totale di circa 5 ore atterriamo al piccolo aeroporto di Ushuaia, atterraggio alquanto “movimentato” visto la presenza costante di forti venti in questa zona. Mi aspettavo molto più freddo ma le temperature qui si aggirano tra i 5 ed 15 gradi (in estate). La città si presenta alquanto accogliente con molte costruzioni in fase di ultimazione (aeroporto compreso), il centro al quanto piccolino, lungo circa 500 mt e pieno di negozi sportivi (con prezzi per niente convenienti) e di agenzie che offrono escursioni. Tramite l'ufficio informazioni mi reco presso l'agenzia viaggi per prenotare l'autobus che mi porterà a Punta Arenas il venerdì successivo, purtroppo per quel giorno c'è il pienone e quindi sono costretto a posticipare la partenza a sabato e a tirare dritto fino a Puerto Natales (tanto sono solo 16 ore di bus). Sfortuna ha voluto che il mio ostello venerdì notte fosse al completo, quindi l'ultimo giorno ho dovuto cambiare anche alloggio. Piccola curiosità, qui alle 22:30 è ancora giorno.

22.01.09
Giornata di trekking!! alle 6:00 la luce che mi entra nella camera, abbastanza forte, mi sveglia dal sonno, non so qui a che ora albeggia ma fonti ufficiali mi dicono intorno alle 04:30, mi alzo dal letto verso alle 9 ed insieme a Sciaminn (lo scrivo come si pronuncia), una ragazza cinese conosciuta la sera prima, prendiamo il mini-bus che ci porterà all'ingresso del parco nazionale della Tierra del Fuego. Alcuni punti sono meritevoli di foto altri un po' meno, comunque riusciamo a fare tutto il percorso in circa 4 ore di camminata no-stop, nonostante le condizioni metreologiche non fossero delle migliori. Rientriamo in hotel...ops...”sorry” in HOSTEL alle 16 con le gambe distrutte e i piedi fumanti........ direzione letto.

23.01.09
Oggi gita in barca. La mattina preparo gli zaini e li parcheggio in una stanza dell'ostello, ora mi aspetta la navigazione di 4 ore nel canal beagle a 55° S di latitudine e la visita alle colonie marine di pinguini, cormorani e leoni marini. Esperienza al quanto nuova e suggestiva ma non del tutto entusiasmante. Ritorno nel mio vecchio ostello e il tempo di prendere le valigie e chiamare un taxi per andare verso il mio nuovo alloggio. Qui la cosa positiva che sei in pieno centro ma a quanto pulizia posso dire che era meglio l'altro, faccio subito amicizia con due ragazzi di Buenos Aires innamorati dell'italia e della nostra lingua. Domani in programma ci sono 16 ore di pullman, dove attraverseremo tutta la terra del fuoco, per arrivare poi nella patagonia cilena.

24.01.09
Ore 08:00 parte il pullman con direzione Puerto natales. La “Fin del Mundo”, come la chiamano loro, non è sicuramente il meglio che l'argentina può offrire, un luogo che ti crea suggestione per la posizione in cui si trova, in effetti se vedi il mappamondo ti rendi conto che qui sei in “culo alla luna” (scusate il termine), ma non per questo isolato da tutto, anche perchè “Carrefour”, Outlet e All Star sono arrivati anche qui. Nel pullman incontro un TRIO di treviso-udine, anche loro in vacanza e diretti in patagonia, meta del tragitto è costituito da strade sterrate con enormi fossi che una macchina normale è impossibiliata a fare. Passata la frontiera argentina ed entrata in quella cilena ci controllano anche gli alimenti, in quanto in cile è proibito portare frutta, carne e formaggi, arriviamo a Puerto Natales alle 23:15, dopo aver attraversato lo stretto di magellano e fatto sosta a Punta Arenas. In camera con me c'era una coppia giapponese che sta facendo il giro del mondo in un'anno e mezzo...pensate un po'...e poi dite di me!!!. Stanco distrutto non posso far altro che augurarvi la buonanotte e ci sentiamo al prossimo articolo.......CONTINUA

prossimo articolo: PATAGONIA CILENA.

 

 
 
 

SANTIAGO...

Post n°164 pubblicato il 23 Gennaio 2009 da OLLAG_A

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19.01.09
....lascio Rio de Janeiro alle prime luci dell'alba, anche a quest'ora la città assume il suo fascino particolare, con 35 Reais (circa 11 euro) pago il taxi che mi accompagna all'aeroporto internazionale e da qui prendo il volo per Santiago del Cile. Dopo aver fatto scalo a San Poalo, atterriamo nella capitale cilena dopo circa 5 ore di volo, passata la frontiera, per arrivare nel mio hotel a 5 stelle prendo un mini-bus da 10 posti che effettua servizio da/e per l'aeroporto a persone che si recano più o meno nella stessa zona, costo circa 7 euro. Oggi c'è stato il battesimo nell'ostello e devo essere sincero il primo impatto non è stato dei migliori, anche se ho dovuto subito ricredermi in quanto a pulizia e organizzazione sono stati molto efficaci, alla reception (se così possiamo chiamarla) la sig.na parlava 3 lingue senza batter ciglio ( Francese, Spagnolo e Inglese), dopo aver illustrato come funzionava la baracca, mi faccio indicare sulla cartina quali sono i posti da visitare in città. Poso tutto in camera e con le mie belle infradito comprate a Rio (scomodissime), bermuda e maglietta inizio il mio tour per le strade di Santiago. Il centro città, non tanto grande e molto americanizzato, possiede molte strade adibite ad isola pedonale, in mezza giornata riesco a farmi tutto quello segnatomi sulla cartina, di italiani nemmeno l'ombra e se per questo anche di turisti armati di macchina fotografica se ne contavano sulle punta delle dita. La sera invece vado in giro per il quartiere “Bellavista”(dove alloggiavo) e qui trovo molta gente riunita a bersi qualcosa nei vari locali. Tornato in ostello, dopo essermi deliziato a cena con un piatto di gamberoni arrosto(qui il pesce va alla grande) e patate grigliate, passo un'oretta su internet e scambio due (2 contate) chiacchiere con una ragazza tedesca e qui ho iniziato ad intravedere le mie lacune in Inglese. Ad essere sincero qui ho trovato un po' difficoltà anche nel comprendere lo spagnolo che lo parlano in modo abbastanza chiuso e veloce. Per l'inglese il 90% sono americani (e che te lo dico a fare).

20.01.09
Considerata la poca attrazione che aveva suscitato Santiago, questa mattina mi era venuto in mente l'idea di andare in giornata a Valparaiso, cittadina balneare che dista circa 100 km da Santiago dichiarata dall' UNESCO patrimonio dell'umanità per la sua architettura urbana così particolare. Opzione subita accantonata per rallentare un po' il ritmo, in quanto la prossima settimana mi aspettano intere giornate di trekking in patagonia e terra del fuoco. Cosi, con molta calma, dopo aver fatto colazione, in tarda mattinata ritorno in centro per un' altro giro ed inizio a cambiare moneta argentina in occasione della mia prossima destinazione. Nel pomeriggio relax dedicato allo studio dei vari percorsi da trekking da compiere nei prossimi giorni. La sera nemmeno a dirlo, stesso ristorante, stessi gamberoni e a nanna presto, che domani sveglia alle 06:00 con destinazione Ushuaia: la città più australe del mondo.
Forse sarà stato il post Rio de Janeiro, ma Santiago come città non mi ha colpito tanto, la si può ritenere tranquilla, ordinata, pulita e con poca delinquenza ma il centro non è un granchè e non offre nulla di particolare....CONTINUA
Prossimo articolo: Terra del Fuoco....”La fin del Mundo”

 
 
 

RIO DE JANEIRO...

Post n°156 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da OLLAG_A

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17/01/2009 Partenza…
Alle 05:00 suona la sveglia del mio cellulare, dopo una nottata passata in leggero dormiveglia mi rendo conto che è arrivato il giorno della partenza, come di incanto tutto le stress accumulato la settimana prima di partire svanisce in un colpo. Mi congedo da mia sorella e mio cognato con gli ultimi saluti assonnati e sottocasa c’era ad attendermi il taxi prenotato la sera prima. Un mercedes nero con autista di media statura, fisico robusto, accento dell’est (poi vengo a scoprire che è di origine rumena), vestito con giacca, cravatta e cappottino a doppiopetto grigio, sembrava facesse parte dei servizi segreti russi.
Arrivo all’aeroporto di fiumicino alle 06:00 rapido chek-in e mi precipito al primo bar disponibile per prendere un ultimo caffè espresso (decente) ,con cornetto alla crema e un succo d’arancia.Ore 07:30 inizia ufficialmente il mio giro intorno al mondo con l’imbarco per Madrid dove farò scalo per poi proseguire per Rio de Janeiro.
Arrivo all’aeroporto di Rio alle ore 22:00 ora locale (01:00 ora italiana) con circa 3 ora di ritardo, in compenso mi hanno fatto viaggiare in bussines classs, fuori ad aspettarmi c’è Dario, un italiano che vive e lavora a Rio ed effettua servizio di trasporto da/e per l’aeroporto, gli chiedo alcune informazioni sul luogo e come posso muovermi meglio nella città, dopo una breve chiacchierata scopro che da 5 anni che vive a Rio non è mai andato a vedere il Carnevale..… CHE TRISTEZZA!!!
Diversamente Rosario invece, altro italiano che vive e lavora da 9 anni in Brasile a cui mi sono rivolto per affittare l’appartamento, lui insieme a sua moglie al carnevale sfila per le strade di Rio con la sua scuola di samba. La casa che ho preso in affitto a Copacabana x 50 euro a notte, si presenta piccola ma quanto basta per passare due notti in una delle città più divertenti al mondo. Ora il tempo di farmi una doccia, jeans, camicia, All Star e …. RIO ARRIVVOOOO!!!!!!!!!

18.01.2009
Sveglia alle 09:00 del mattino, riesco ad alzarmi dal letto solo alle 10:00, dopo un caffè e cornetto prendo un taxi (a Rio se aspetti 10 secondi per prendere un taxi ti è andata male), arrivo alla stazione dove parte la linea ferroviaria che mi porterà sopra al corcovado. Saliti sul trenino passiamo all’interno della foresta di Tjuca, la più grande foresta al mondo situata all’interno della città. Dopo circa 20 minuti arrivo in vetta, la statua che rappresenta il Cristo Redentore, è qualcosa di enorme, alta 38 mt con una apertutura delle braccia di circa 30 mt, il panorama che si gode della città a circa 700 mt di altezza è mozzafiato. Qui conosco due italiani, Pino e Stefano, al quale faccio una saluto perché leggeranno il mio blog, entrambi venuti a Rio tramite una colonia e fanno da istruttori a circa 300 bambini brasiliani, sono ospitati dalle famiglie nella favelas di Santa Mara, da ciò che mi hanno raccontato stanno passando un’esperienza di vita incredibile.
Terminata la visita ritorniamo in città ed io proseguo il mio tour alla volta del Pan di Zucchero altro simbolo della città carioca. Per salire sulla vetta bisogna prendere due funivie, qui mi godo la bellezza di una delle più belle baie del mondo seduto su una panchina a mangiarmi un gelato, la vista della città è uno spettacolo unico.
Ritorno a Copacabana e mi fermo in uno dei chioschetti situati nei pressi della spiaggia per bermi una noce de cocco, inutile stare a spiegare il “panorama” che mi è passato davanti.
Ritorno a casa e dopo una doccia e un'oretta passata sul letto, la sera vado a mangiare, al modico (qui non è tanto modico) prezzo di 15 euro in una Churrascheria a Copacabana dove la carne è davvero ottima, a differenza della notte scorsa alle 01:00 sono a letto a dormire in quanto la mattina dopo ho la sveglia alle 6:00 per prendere il volo con destinazione Santiago del Cile.
Sicuramente Rio de Janeiro è una città che merita di essere visitata sotto molti punti di vista, lo spettacolo offerto dalle sue bellezze è qualcosa di unico, nello stesso tempo però risulta una città sporca dove la povertà la si percepisce in ogni angolo di strada. In Italia la delinquenza di Rio viene descritta in maniera eccessiva, ma certo non la si può considerare come una città sicura, segui alcuni comportamenti e puoi stare tranquillo che non ti succederà nulla ….. CONTINUA

 
 
 

Cosa metterò nello zaino?...... 

Post n°134 pubblicato il 16 Gennaio 2009 da OLLAG_A

...è questa la domanda che in molti mi hanno fatto....ebbene eccovi accontentati:
Abbigliamento: 2 jeans, 1 pantalone di cotone, 8 magliette, 9 mutande, 6 paia di calze, 6 fantasmini, 1 felpa, 1 maglione di cotone, 1 maglione di lana, 1 maglioncino leggero, scarpe da trekking, All Star (non potevano non esserci), infradito, 1 cappello, guanti, 2 +1 asciugamani di cotone, 1 telo mare (piccolo), 2 bermuda, 1 giubbotto invernale, 1 costume, pantalone tuta.
Elettronica: I-Pod con cavetto pc, Macchina digitale con caricabatteria, Netbook, mouse, adattatori di corrente, cavetto cellulare-pc, cellulare con carica batteria, orologio con doppio orario, pen-drive (16 Gb).
Medicinali: tachipirina, aspirina, antibiotico, antinfiammatorio, antidiarroico, antibiotico intestinale, repellente antizanzare, supradyn, crema antiustione.
Altro:guide turistiche, vocabolario inglese e spagnolo, passaporto, carta di identità, agendina, phon, carta igienica, deodorante, bagnoschiuma, shampo, rasoio, lamette, schiuma da barba, spazzolino, dentifricio, saponette, profumo, crema, tagliaunghie. gel.



 
 
 

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