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Tante piccole schegge di realtà. Uno sguardo disincantato sul mondo per cercare di conoscerlo e, se possibile, tentare di capirlo.

 

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UNA SBRONZA DI LIBERTÀ 

Post n°765 pubblicato il 10 Marzo 2008 da review
 

ELENA LISA
MILANO
Un bicchierino di rum e ancora uno. Poi quello di whisky e subito dopo il cognac. Ma meglio il rum, quello dolce, al miele. Uno dietro l’altro. Marta, tredici anni, il sabato sera si diverte così. Sballa con alcuni compagni di classe, una terza media in zona Porta Vittoria, vicino al centro di Milano. Si fa di «calette», piccoli bicchieri di superalcolico che si buttano giù, appunto «si calano» (il gergo è quello usato per le pasticche) in una, al massimo due sorsate. Se la gradazione è troppo alta e il sapore intenso, per continuare a bere si aiuta con un bicchierino identico, pieno di succo di frutta. Così stempera la botta di alcol. Marta è una «binge drinker», beve con l’obiettivo di ubriacarsi una volta a settimana. Mischia drink e lo fa velocemente così lo stordimento arriva prima. Con gli amici ha scelto la serata migliore per farlo: il sabato sera. Ogni sabato del mese. Si ubriaca da settembre e non lo nasconde, perché, racconta, «lo fanno tutti, ma non siamo alcolizzati». I suoi studi, assicura, non ne risentono: «Non lo faccio in settimana perché ho la scuola. Sono la prima della classe. Bevo solo nel weekend quando i miei genitori mi permettono di uscire e di far tardi».

«Binge»: baldoria, festa rumorosa, ma anche «attività frenetica». E’ un fenomeno nato nelle università americane, esportato nei college inglesi e ora in voga in Italia. I dati delle indagini evidenziano due fattori a rischio, l’età bassissima di chi lo pratica e lo scopo preciso: non si beve per divertirsi, ma solo per stordirsi. Sono i ragazzi tra gli undici e i diciotto anni a essere sotto osservazione dalle ricerche che si occupano di alcol, dipendenze e salute. E’ in questa fascia d’età che il numero di bevitori è cresciuto vertiginosamente. Il discrimine tra ieri e oggi è proprio questo: i minorenni bevevano anche prima, ma non era necessario «sballare» a tutti i costi. L’ufficialità dei numeri di Osservasalute, Istituto Superiore della Sanità e Istat, fotografa una situazione decisamente nuova per l’Italia e per alcune regioni: Lombardia e Piemonte, insieme a Trentino e Veneto, sono ai primi posti della classifica dei «baby-binge drinkers». E colpiscono le percentuali alte che riguardano le ragazzine. «Usciamo con gli amici e ci divertiamo così. Quando mi ubriaco mi sento libera», spiega Marta che tiene per mano Alessia, la sua migliore amica.

Marta è bruna, ha i capelli lunghi, porta jeans a vita bassa, scarpe da ginnastica, piumino nero e borsetta rosa con dei gattini; Alessia è bionda ed è vestita nello stesso modo, con piccole variazioni: «Non servono grandi cifre, a noi bastano 20 euro a settimana. Usciamo solo al sabato e in discoteca non andiamo quasi mai, anche perché non giriamo coi maggiorenni». Di quelli più grandi che ti offrono da bere, oltretutto, è meglio diffidare. «Ti sfidano per vedere quanti bicchierini riesci a farti e poi ti fregano i soldi - è l’esperienza di Matteo, 14 anni, che confessa di ubriacarsi sempre e solo il sabato sera -. Sono al primo liceo, non posso sgarrare e poi ho gli allenamenti di nuoto».

Sport, niente fumo, studio e la ciucca del fine settimana: «Per noi è un appuntamento fisso - racconta Marco, quasi 14 anni, capo di una piccola banda che gira nei giardini di corso 22 Marzo, a Milano, e che si fa chiamare "The Legends" -, a volte lo facciamo per scommessa per vedere chi si ubriaca prima». I binge drinker si muovono in gruppo. Ci si ubriaca insieme, si inizia attorno alle dieci, ci si muove a piedi o sui motorini. Si può stare tutta la sera nello stesso discobar o sul marciapiede, o ancora si può girare alla ricerca delle offerte. In alcuni locali i gestori sanno essere anche molto generosi, proponendo due consumazioni a cinque euro. Una ne costerebbe tre. Gli sconti qui sono per tutti, minorenni compresi: «Non possiamo mica controllare le carte d’identità - dice Maurizio Pasca, dirigente della Federazione italiana pubblici esercizi -. Ma sono criminali quei gestori che si accorgono di avere davanti un quattordicenne e gli servono superalcolici. Sarebbe bene che a prestare attenzione fossero prima di tutto padri e madri». Ma il quattordicenne Matteo alla parola genitori si fa una risata: «Quando rientro a casa loro dormono già, non si accorgono di niente».
10/3/2008 (8:16) - LA STORIA
Da
 

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Commenti al Post:
ellen_ellen
ellen_ellen il 10/03/08 alle 18:08 via WEB
ti auguro un inizio settimana pieno di cose meravigliose ...un abbraccio... un sorriso ... baci...
 
 
review
review il 11/03/08 alle 07:43 via WEB
Cara Ellen, ti ringrazio per le belle e toccanti parole, ma quella che si presenta sarà una settimana piuttosto frenetica e stressante. Ti mando un bacio. Nino*___*
 
Pattybis
Pattybis il 10/03/08 alle 19:37 via WEB
Che tristezza queste storie di ragazzi, che gelo nel cuore. Io sono anche troppo apprensiva e li controllo forse in modo eccessivo, ma temo che spesso non basta un grande controllo, se sono deboli lo faranno comunque... ho una gran paura.
 
 
review
review il 11/03/08 alle 07:49 via WEB
Io ho figli già adulti e mi ritengo fortunato per come sono cresciuti e per la bella famiglia che hanno creato. Ma ora le prfeoccupazioni sono altre.Ora le preoccupazioni sono per i nipotini che dovranno affrontare una realtà sempre più complessa, difficile e contraddittoria. Spero che i loro genitori abbiano la capacità di dialogare con loro in modo costruttivo e che riescano a fornire loro gli strumenti adatti per non naufragare nel marasma generale, riuscendo a diventare delle persone per bene. Condivido tutte le tue preoccupazioni e le tue ansie. Un abbraccio. Nino*___*
 
bedavid
bedavid il 10/03/08 alle 20:02 via WEB
Sconvolgente leggere queste cose, anche se immaginavo che funzionasse così. Sarebbe utile ed interessante studiare il fenomeno, cercare di capire il perché di questa strana forma di divertirsi e sentirsi liberi. I nostri ragazzi, rispetto a quando eravamo giovani noi (senza offesa per nessuno...), hanno di tutto di più (forse troppo?), eppure cercano ancora qualcosa in più, quel qualcosa che li può rovinare. Spero che sociologi e psicologi continuino a studiare il problema con l'obiettivo di individuare le cause ed i rimedi. Ti auguro una buonissima serata! Davide
 
 
review
review il 11/03/08 alle 08:03 via WEB
Sociologi e psicologi fanno il loro lavoro da sempre, ma non possono certo migliorare la società con i loro studi. La società purtroppo si "evolve" seguendo altri canali e uno di quersti canali è rappresentato dai "modelli" che la televisione ogni giorno propone con le sue immagini e le sue storie. Un altro canale è rappresentato dalla diffusione travolgente di "telefonini" e di "videotelefonini". La nostra è una società che ormai si autoialimenta drammaticamente di disvalori che porteranno allo sfacelo di tutto. Chi parla più di educazione? Chi sente più il bisogno dell'educazione? A che serve ancora l'educazione? I bulletti si scagliano contro i compagni e contro le compagne che hanno la sola colpa di studiare. Non so se mi spiego. Io ho lavorato per una vita nella scuola, ho creduto nei valori dell'educazione, ho cercato di proporre non la mia "autorità", ma la mia "autorevolezza". Ho cercato sempre il dialogo, ho sempre cercato di essere sempre più avanti di ogni riforma, ho introdotto nel mio programma l'informatica e la videoregistrazione quando ancora la gran parte dei colleghi non sapeva nemmeno accendere il computer o distinguere una videocamera da una fotocamera. Ho scelto di abbandonare la scuola quando ho capito che il mio era ormai diventato solo tempo perso. Molto triste, certo, ma è così. Una buona giornata a te, Davide.
 
   
bedavid
bedavid il 11/03/08 alle 20:01 via WEB
Purtroppo non ho soluzioni ai problemi di cui stiamo parlando. Mi dispiace ancora di più intuire che nemmeno tu, che nella scuola ci hai lavorato, hai soluzioni. Tempo perso, tutto inutile. Possibile che non si possa fare niente? Se hai qualche "dritta" scrivimela... Intanto ti auguro una buona serata! Davide
 
     
review
review il 12/03/08 alle 07:44 via WEB
Con i ragazzi ci vorrebbe più severità. Oggi ognuno pretende di fare i cazzi suoi. E li fa, senza tanti complimenti. A scuola e un po' dappertutto. C'è troppa tolleranza. Regole o non se ne predicano più o non si riesce più a farle rispettare. Il fatto è che anche le regole vanno condivise. Se qualcosa va imposto a chi non ne condivide il significato e l'importanza, si va poco lontano. Un tempo se un figlio si comportava male e non "obbediva" si sistemava tutto con qualche schiaffo. Oggi, per una cosa del genere, tuo figlio si rivolgerebbe subito al telefono azzurro e partitebbe una denuncia per maltrattamenti. A scuola oggi i ragazzi (non tutti sia chiaro, ma le percentuali di "insufficienti" sono significative!)fanno di tutto fuorchè studiare. Non è il caso di ripeterci. Sappiamo bene dalla cronaca le cazzate che li attraqggono di più. C'è in giro, a scuola e nella società civile, giovani e adulti, una sconcertante e sconfortante "escalation" dei disvalori, una corsa insensata verso consumismo e materialismo, una ricerca sfrenata del sesso fine a se stesso. Tutto è "eccesso": il bere, il fumare, il drogarsi, la velocità in auto, il desiderio di un successo facile, ma illusorio e passeggero, nel mondo dello spettacolo.....Cosa vuoi che ti dica. Stiamo vivendo in un mondo di merda. Un caro saluto. Nino.*___*
 
     
bedavid
bedavid il 12/03/08 alle 22:42 via WEB
Sottoscrivo, a malincuore ma sottoscrivo. La disciplina ed il rispetto dovrebbero essere i valori fondanti su cui ricostruire l'educazione, ma mi sa che le nostre rischiano di essere illusioni e basta. Ciao! Davide
 
     
review
review il 13/03/08 alle 08:19 via WEB
Speriamo che illusioni non siano e che almeno i nostri figli e nipoti possano riuscire a vivere in una società meno convulsa, meno violenta, meno superficiale, più attenta e più rispettosa dei valori umani. Una buona giornata. Nino*___*
 
Miss.Shapes
Miss.Shapes il 10/03/08 alle 21:34 via WEB
ti ho invitato a giocare... passa dal mio blog per sapere come! ciaoooooo!
 
 
review
review il 11/03/08 alle 08:04 via WEB
OK! Ti mando un sorriso. Nino*___*
 
surfinia60
surfinia60 il 10/03/08 alle 22:53 via WEB
Avevo scritto delle cose molto personali, avrei voluto restare anonima, ma qui non si può postare così, perciò ho cancellato. Pazienza. Ciao
 
 
review
review il 11/03/08 alle 08:07 via WEB
Si può impostare un discorso che parta da fatti personali, anche restando perfettamente anonimi. Puoi sempre raccontare che si tratta di qualcosa che hai appreso, da un' amica, da un conoscente, o di cui hai sentito parlare in ufficio. Un abbraccio. Nino*___*
 
MERAVIGLIAS
MERAVIGLIAS il 11/03/08 alle 09:42 via WEB
..alle volte serve sbronzarsi, per astrarsi e non pensare...a una volta ogni tanto!baci!
 
 
review
review il 11/03/08 alle 10:10 via WEB
Una volta ogni tanto, per astrarsi e non pensare, ci sarebbero da fare parecchie altre cose, molto più interessanti e molto meno dannose....Ti mando un bacio e un sorriso. Nino. *___*
 
pollyanna_flower
pollyanna_flower il 13/03/08 alle 11:41 via WEB
Io mi sono sbronzata un sacco di volte nella mia vita! Spesso lo facevo solo per divertimento, perdendo un pò il controllo, altre volte per svagarmi e non pensare ai mille altri problemi. E' logico, farlo ogni tanto non è un dramma, ma diventa un problema se ci si inizia a divertire e a stare in mezzo agli altri solo con dell'alcool in corpo! La cosa che mi allibisce di più è il fatto che ora i ragazzini iniziano a bere pesantemente già alle medie. Non saprei dire di chi è la colpa di questo: le famiglie, la società, il gruppo dei pari... Dico solo che è grave, è grave che ci sia la cultura del bere sempre e comunque, magari per sentirsi figo..e soprattutto che si inizi a farlo da così piccoli.
 
 
review
review il 13/03/08 alle 13:25 via WEB
Io non bevo superaqlcolici. Un tempo capitava, ma raramente e in circostanze molto particolari. Un "veglione", come si diceva allora o una festa in casa di amici, per ballare al suono di un giradischi gracchiante. Non mi sono mai ubriacato consapevolmente, ma solo per avere ecceduto nel consumo di vino ( capitava, quando capitava, in occasione delle feste natalizie, con i vari cenoni e feste della vigilia. Una volta ho faticato a tornare a casa dopo una festa danzante notturna nella soffitta di alcuni amici, ma era capitato perchè avevo mescolato dell'whiskey con del Martini rosso. Oggi bevo solo un bicchiere di buon vino a pranzo oppure in occasione di qualche "visita" al ristorante. Bere non serve a niente, nemmeno a dimenticare. Per dimenticare le strade da seguire sono ben altre. E non serve nemmeno fumare. C'è chi dice che fuma solo una sigaretta dopo il caffè. Fa male anche quella. Si tratta di una cosa inutile. I piaceri della vita vanno ricercati in altri momenti e con ben altri mezzi. Non bisogna dimenticare che i morti per cirrosi da alcol sono infinatamente più numerosi delle vittime della droga. Solo che verso l'alcol c'è una maggiore tolleranza sociale. Perchè oggi accade ciò di cui stiamo discutendo? Penso che nessuno swliberatamente abbia insegnato e insegni ai ragazzi l'uso e l'abuso dell'alcol. Se devo essere sincero non ci capisco più niente. Posso solo concludere questo commento come già ne ho concluso un altro diretto al mio amico Davide. Stiamo vivendo, noi, i nostri figli e i nostri nipoti in un mondo di merda.Perdona il disappunto e la rabbia. Un abbraccio. Nino*___*
 
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