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Tante piccole schegge di realtà. Uno sguardo disincantato sul mondo per cercare di conoscerlo e, se possibile, tentare di capirlo.

 

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QUALCUNO ERA COMUNISTA

Post n°875 pubblicato il 10 Giugno 2008 da review
 
Tag: Cabaret

12 Aprile 2008 - 14:33


di Giorgio Gaber
e Sandro Leporini

"Uh? No, non è vero, io non ho niente da
rimproverarmi. Voglio dire... non mi sembra
di aver fatto delle cose gravi.
La mia vita? Una vita normale. Non ho mai
rubato, neanche in casa da piccolo, non ho
ammazzato nessuno, figuriamoci!...
Qualche atto impuro ma è normale no?
Lavoro, ho una famiglia, pago le tasse.
Non mi sembra di avere delle colpe... non
vado neanche a caccia!
Uh? Ah, voi parlavate di prima!
Ah... ma prima... ma prima mi sono
comportato come tutti.
Come mi vestivo? Mi vestivo, mi vestivo
come ora… beh non proprio come ora,
un po’ più… sì, jeans, maglione, l’eskimo.
Perché? Non va bene? Era comodo.
Cosa cantavo? Questa poi, volete sapere
cosa cantavo. Ma sì certo, anche
canzoni popolari, sì… “Ciao bella ciao”.
Devo parlar più forte? Sì, “Ciao bella ciao”
l’ho cantata, d’accordo, e anche
l’“Internazionale”, però in coro eh!
Sì, quello sì, lo ammetto, sì, ci sono
andato, sì, li ho visti anch’io gli
Inti Illimani... però non ho pianto!
Come? Se in camera ho delle foto?
Che discorsi, certo, le foto dei miei
genitori, mia moglie, mia…
Manifesti? Non mi pare... Forse uno,
piccolo proprio... Che Ghevara. Ma che
cos’è, un processo questo qui?
No, no, no, io quello no, io il pugno non
l’ho mai fatto, il pugno no, mai. Beh
insomma, una volta ma… un pugnettino,
rapido proprio…
Come? Se ero comunista? Eh. Mi
piacciono le domande dirette! Volete
sapere se ero comunista? No, no
finalmente perché adesso non ne parla
più nessuno, tutti fanno finta di niente e
invece è giusto chiarirle queste cose, una
volta per tutte, ohhh!
Se ero comunista. Mah! In che senso?
No, voglio dire…

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.

Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà. ... la mamma no.

Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.

Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.

Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.

Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... lo esigevano tutti.

Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.

Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.

Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.

Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.

Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.

Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.

Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.

Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.

Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.

Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.

Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.

Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.

Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...

Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.

Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.

Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.

Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.

Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.

Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.

Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.

Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.

Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista.

Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.

Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.

Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.

Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.

Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera...

Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.

Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.

Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.

Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.

No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare... come dei gabbiani ipotetici.

E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana

e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.

Due miserie in un corpo solo.

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Commenti al Post:
lafatadelmare
lafatadelmare il 10/06/08 alle 09:59 via WEB
Se è una malattia io sono ancora comunista, penso che la vita vada condivisa e chi può ha il dovere morale e materiale di fare qualcosa per chi soffre e non ha niente per vivere...non metto i jeans ma i tacchi a spillo ma si può essere comunisti lo stesso perchè ci hanno insegnato a pensare con la nostra testa, a pensare ad un futuro più grande per TUTTI e non per pochi! Chi pensa comunista cerca di combattere il proprio umano egoismo ogni giorno!...ciao...
 
 
review
review il 10/06/08 alle 11:01 via WEB
Mia cara, fortunatamente in un paese democratico possiamo essere quello che vogliamo senza il pericolo di finire in galera o peggio, come è avvenuto in passato e come ancora oggi avviene in tante parti del mondo. Io ho smesso di far politica attiva molto presto. Ho iniziato molto presto, a diciassette anni, e ho smesso molto presto a 25, quando ho capito quali erano i "meccanismi" che bisognava "oliare" giorno per giorno per andare avanti. Questa prematura "dipartita" dalla politica non mi ha impedito, da allora fino ad oggi di occuparmi degli altri e ho sempre sentito il dovere morale e materiale di fare qualcosa per chi soffre e non ha niente per vivere. Per nutrire questo ideale di vita, naturalmente non è necessario essere comunisti. Ma, naturalmente, è possibile farlo anche da comunisti. Non ti sfugga comunque l'ironia crudele, ma realistica del brano di Gaber, un artista, non un politico, che, alla sua morte è stato “pianto” o “rimpianto” da tutte le parti politiche, senza distinzione alcuna. Ma chi era veramente G. Gaber? "La mia generazione ha visto le strade, le piazze gremite di gente appassionata sicura di ridare un senso alla propria vita ma ormai son tutte cose del secolo scorso la mia generazione ha perso". Dissacrante anche con quelli che sono stati i suoi punti di riferimento, le proprie speranze. Con Gaber, dopo De Andrè, se n’è andato un altro pezzo “storico”, artistico e umano della cultura italiana.
 
lafatadelmare
lafatadelmare il 10/06/08 alle 11:07 via WEB
Ma infatti anch'io concordo sul modo di essere stato di Gaber e non penso nemmeno lontanamente di poter ristabilire un partito che nella sostanza non ha sapito aiutare molto il popolo che non nelle grandi lotte di massa...la mia è un'ideologia che mi fa pensare di essere più cristiana di tanti cattolici, magari sbaglio ma ognuno è fatto a suo modo...ho preso il tuo banner sui bambini scomparsi e l'ho messo sul blog ABC spero non ti spiaccia...vado sempre di fretta e sto anche malissimo ma non riesco a fermarmi...ciao....
 
 
review
review il 10/06/08 alle 12:53 via WEB
Vorrei che tu capissi. Non sto disapprovando nulla delle riflessioni che hai fatto. Non lo faccio per principio e per rispetto delle idee di tutti e di ciascuno. Mi spiace per i tuoi problemi. Un abbraccio. Nino*___*
 
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