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Tante piccole schegge di realtà. Uno sguardo disincantato sul mondo per cercare di conoscerlo e, se possibile, tentare di capirlo.

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RITORNO ALLA LETTURA DI GRUPPO

Post n°1061 pubblicato il 20 Marzo 2009 da review

Tag: Lettua di gruppo, Vittorio Magrelli

Valerio Magrelli

Oggi di libri e di lettura si parla molto in rete, nei vari blog che riuniscono centinaia di appassionati e se ne parla parecchio anche al di fuori del virtuale, nei tanti Book Club o Gruppi di Lettura che nascono prevalentemente per iniziativa delle biblioteche pubbliche.

Tutto bene, dunque, nel ritorno alla lettura di gruppo? Questo è, in proposito, il pensiero di Valerio Magrelli, uno dei maggiori poeti italiani, docente di lingua e letteratura francese all’Università di Cassino.

«Quel che disapprovo totalmente è la tendenza a sostituire i giudizi dei lettori a quelli dei critici di professione: il fai-da-te alla competenza», conclude Magrelli. «Non ci si fa operare da un amico, ma da un chirurgo. Perché non dovrebbe essere lo stesso per la letteratura? Anche se il singolo recensore può essere opinabile, non va messa in discussione la funzione della critica. Che dovrebbe fare da filtro: una società senza critici è una società in dialisi».

Ma ha davvero
ragione?

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RITORNO ALLA LETTURA DI GRUPPO

ATLANTIDA il 20/03/09 alle 09:47 via WEB

PER TE clicca.

Rispondi

review il 20/03/09 alle 14:33 via WEB

Bellissimo! Grazie, Maurizia. Un abbraccio. Nino:-)

Rispondi

insorgente il 20/03/09 alle 12:06 via WEB

Sostituire il fai da te con la "competenza"?
La competenza di chi?
Dei critici?
Quali?
Ci vorrebbe un post a parte.

Rispondi

review il 20/03/09 alle 14:35 via WEB

E tu che ne pensi, pi� in particolare?

Rispondi

insorgente il 20/03/09 alle 17:22 via WEB

Penso che una cosa non esclude l'altra.
Non � una risposta "cerchiobottistica".
Penso proprio questo.
Fermo restando che, come � stato sottolineato nei post precedenti, sarebbe auspicabile che ci fossero dei critici degni di tale nome.

Rispondi

review il 20/03/09 alle 17:34 via WEB

Chi ha detto che i gruppi di lettura o i lettori � forti� rifiutino idelogicamente i critici? Li leggono, anzi, e magari paragonano impressioni e giudizi dei critici con i propri. Ovviamente, non sempre c� � coincidenza, ma il bello � proprio qui. Magrelli, critico e poeta sensibile e raffinato, dovrebbe sapere bene che la lettura non � mai atto di quiescenza e che perci� implica il contrasto. Se c� � un rapporto vivo tra il lettore e il testo e/o l�autore, perch� non dovrebbe esservi contrasto tra lettore e critico?

Rispondi

valerio.sampieri il 20/03/09 alle 17:44 via WEB

Immagino che il tributo provenga al Poeta soprattutto da parte della critica. Indovinato? La mia opinione, Nino, puoi trovarla nei commenti del post n. 28 del mio blog (commenti che tu hai avuto la pazienza e compiacenza di sorbettarti ieri sera. Sicuro che il poeta non si chiami Marino?). La professionalit� del critico � importante, ma un professionista dovrebbe anche essere competente e soprattutto onesto, come ho evidenziato nel commentare un tuo precedente post. Ma penso che anche il lettore conti qualcosa. O no? Obbediente al tuo cortese diktat di essere stringato ed essenziale, un caro saluto. Valerio

Rispondi

review il 20/03/09 alle 19:37 via WEB

Caro Valerio, � difficile trattare seriamente queste problematiche nel ristretto spazio di un commento o di un commento a un commento. Esiste ancora la critica in genere e quella letteraria in particolare? E, se sesiste, qual � la sua funzione? E chi � il critico, oggi? Alcuni dei maggiori critici dell'Ottocento e del Novecento sono degli scrittori, per esempio i romantici tedeschi. Tutti quanti affidano il loro messaggio non solo alle opere, ma anche a scritti teorici. Un testo come il saggio "Sulla poesia ingenua e sentimentale", di Schiller, � un saggio fondamentale per capire che cosa sta succedendo nella letteratura europea di quegli anni. Ma oggi? Buona serata, caro Valerio.

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