Frammenti di...

No non avete letto male il titolo. Questa volta ha ragione proprio lui, quello che Grillo chiama lo Psiconano, l'ex Presidente del Consiglio, il Cigno di Arcore.
Durante lo tsunami che sta colpendo la politica ed i politici lui se ne sta zitto zitto in un cantuccio (col vin santo!) e aspetta il momento buono per sfruttare l'ormai celeberrima "antipolitica" che, ritiene, "colpirà più la sinistra che noi".

Per una volta ha proprio ragione!

Sebbene la maggior parte dei politici condannati in parlamento, contro cui si scagliano Grillo e i suoi, facciano parte dell'opposizione (21 in quota Cdl, di cui tre al parlamento europeo, e 4 in quota Unione), ritengo che la maggioranza dei ragazzi scesi in piazza l'8 settembre abbia votato per questo Governo, che li sta deludendo fortemente.
Si parla spesso di una crisi della politica italiana ma la realtà è che la crisi è soprattutto interna alla sinistra, incapace di governare sia a causa della legge "porcata" elettorale, ma soprattutto per la frammentazione dell'Unione.

Anche oggi il Governo si è rocambolescamente salvato al Senato sulla nomina di Fabiani alla Rai, ma quanto durerà???
I politici di Centro-sinistra stanno già processando gli organizzatori (Liberazione, il Manifesto e Carta) ed i manifestanti del 20 ottobre, a cui sarà attribuita la colpa di voler sabotare il Governo. Il popolo della sinistra, chiamata impropriamente "radicale", sta solo tentando di chiedere il rispetto del programma elettorale in generale, ed in particolare il rispetto degli operai, che a fronte di un costo della vita sempre in aumento vedono ridursi il proprio potere d'acquisto.

La condanna alla piazza di Grillo, anzi del popolo mosso da Grillo, mostra ancora una volta la cecità e la sordità del Governo di fronte alle richieste dei propri elettori che sono incazzati neri. Dopo aver mandato finalmente a casa il precedente Governo non siamo ancora riusciti a vedere dei miglioramenti sostanzaili, la famosa svolta che ci si aspettava da un "Governo Amico".

E quindi ecco il paradosso, mi duole dirlo ma è proprio vero: quelli incazzati che scendono in piazza siamo noi, gli elettori di sinistra delusi e traditi, diciamolo pure, presi per il culo dai nostri rappresentanti, che, spero vivamente, si decidano ad ascoltare la piazza, quella dell'8 settembre, quella del 20 ottobre, quella del popolo che vorrebbe risposte, ma che vede solo politici sordi e ben saldi sulle loro poltrone, quelle poltrone da noi stessi consegnategli!