Frammenti di...

A Natale siamo tutti più buoni...
Una volta si diceva così, questa frase ipocrita era all'odg soprattutto fra i politici che, coglievano l'occasione per fare gli auguri di Natale, per fare dei piccoli spot pubblicitari all'insegna del buonismo, in pieno spirito natalizio.
Ma quest'anno al capo del Governo c'è Prodi, che proprio non ce la fa ad essere "buono", e non riesce a svestire i panni del gladiatore politico nemmeno nel giorno della nascita del Bambino Gesù.
La bagarre politica è continuata ininterrotta, i contendenti non hanno siglato alcuna tregua natalizia, e le parole sono state al vetriolo cme sempre.
Parlando dell'opposizione e con particolare riferimento al Cigno di Arcore, Prodi da Reggio Emilia ha lanciato la sua accusa: "Non hanno fatto altro che dire 'al lupo al lupo al lupo': basta, siamo stanchi di queste continue grida, che fanno molto agli italiani. Io ho il diritto di poter andare all'estero come lo ha avuto Berluxxxxx, tranquillo che non ci sia una continua insidia, questa continua gioia della spallata. E' il desiderio di mettere il Paese nell'inquietudine, secondo me è sbagliato"
Se l'attacco è giusto nel merito, con la chiara denuncia alla politica della spallata che non giova a nessuna parte politica e tantomeno al Paese, sicuramente Prodi poteva scegliere un periodo più consono per fare i suoi predicozzi.
Se la reazione dell'opposizione è stata chiaramente sdegnata, con Cicchitto su tutti che dice "il Governo fa acqua da tutti i punti di vista", arrivano pure le burrascose dichiarazioni di Rosputin Dini: "Il governo in Senato - afferma laconico il leader dei Liberaldemocratici - non ha più i numeri per governare. Ed è assurdo che Prodi pensi che soltanto lui possa svolgere quel ruolo", e ancora prosegue duro riferendosi alla politica redistributiva, che tanto piace alla sinistra della coalizione: "Mi pare che siano mosse disperate. Il governo oggi raccoglie soltanto il 25% del consenso nel Paese, vuol dire che ha perso la metà di quelli che aveva al momento della sua installazione".
Tempi duri quindi per Prodi il predicatore, che ostenta una sicurezza ed una tranquillità assoluta ma che il 10 gennaio si potrebbe ritrovare con il suo nobil sedere a terra: in molti ormai all'interno dell'Unione, sono pronti a togliergli la poltrona...