Frammenti di...

La popolazione palestinese nella Striscia di Gaza è disperata. Affamata dal blocco israeliano, che raziona ogni bene a partire dall'elettricità e dai viveri, sconvolta dalla guerra permanente, prima solo contro l'invasore israeliano, ora anche guerra civile fra Hamas e Fatah, bisognosa di cure mediche, la gente di Gaza ha abbattuto il muro fatto di metallo e filo spinato che divideva il territorio palestinese da quello egiziano.
Le forze militari egiziane non hanno reagito, così come quelle di Hamas, consentendo così a 350.000 palestinesi di andarsi a rifornire di medicinali, cibo, acqua, latte.

La situazione nella Striscia di Gaza è drammatica da quando, nell'estate 2005, Israele decise il ritiro unilaterale da quel territorio, chiudendo di fatto la popolazione in un ghetto. Infatti Israele ha il potere di rifornire o meno la Striscia di Gaza, e molteplici attacchi sono stati condotti dall'esercito israeliano verso questa terra abbandonata da Dio (di qualsiasi credo), in risposta al lancio dei razzi Qussam delle milizie di Hamas, causando centinaia di vittime, gran parte delle quali civili.

Questa notte ha vinto la voglia di libertà, mossa dalla disperazione e dallo spirito di sopravvivenza, che ha portato donne, anziani, bambini e uomini comuni, a varcare il confine con la forza, per andarsi a prendere il pane quotidiano che dovrebbe essere un bene comune ma che oggi, insieme ad acqua, elettricità, gas e molti altri beni, nella Striscia di Gaza, è più prezioso dell'oro (Come in Africa, in molte zone dell'Asia e dell'America Latina).

Il presidente egiziano Mubarak ha dichiarato di aver autorizzato l'ingresso dei palestinesi "perchè avevano fame. Ho detto alle guardie del confine di farli entrare perchè mangino e comprino cibo e di farli poi rientrare, fintanto che non portano armi".