Creato da JonathanLivingston.G il 22/01/2006

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Padre padrone assassino.

Post n°439 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da JonathanLivingston.G
 
Foto di JonathanLivingston.G

In Iran, e in molti paesi africani e mediorientali, il padre viene considerato di fatto il "proprietario del sangue" della figlia e i delitti d'onore sono giustificati dalla morale comune. Mariam, quindi, era del padre, Sharif. Mariam aveva 14 anni ed era accusata da padre di offendere l'onore della famiglia, uscendo spesso di casa e rientrandovi tardi. Sharif non poteva sopportare tanto, e ha deciso di applicarsi la legge a modo suo, comminando alla figlia la pena che lo stato riserva alle adultere, la lapidazione.
Sharif, aiutato da alcuni amici, ha lapidato la figlia lontano da occhi indiscreti, in una zona desertica del paese, ma la moglie e madre della giovane vittima ha denunciato il padre che ora è in carcere con i suoi complici e sconterà dai 3 ai 9 anni. Una pena irrisoria, considerando la barbarità dell'assassinio, ma una pena che è in linea con le leggi iraniane, e con il potere esercitato dal padre sulle figlie.
E' davvero aberrante quello che l'uomo è capace di fare. Come può un padre uccidere a sassate una figlia quattordicenne che, peraltro, implora pietà?

Concludo con una citazione di quasi 90 anni fa, sulla condizione della donna; bisogna fare vari distinguo, le donne oggi in occidente sono abbastanza libere, ma pur sempre in una posizione di subordinazione all'uomo: la società continua ad essere odiosamente maschilista. Caso diverso è chiaramente quello della piccola Mariam, e di molte altre adolescenti o donne che vengono silenziosamente lapidate per la follia di qualche pazzo legislatore, o di qualche giustiziere malato.
in ogni caso, il mondo tutto, deve ancora crescere molto, lavorare incessantemente, per equiparare la DONNA all'uomo.

"La donna, nonostante tutte le leggi liberatrici, è rimasta una schiava della casa, perché è oppressa, soffocata, inebetita, umiliata dai piccoli lavori domestici, che la incatenano alla cucina, ai bambini e ne logorano le forze in un lavoro barbaramente improduttivo, meschino, snervante che inebetisce e opprime".

Vladimir Ilyich Ulyanov (Nikolay Lenin) - L'emancipazione della donna, 1919.

 
 
 
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