Frammenti di...

"Una guerra da mezzo trilione di dollari, cioe' da 500 miliardi di dollari, la ricchezza di un anno di un miliardo d'indiani; o da 4,5 / 6 miliardi di dollari al mese, il prodotto interno lordo annuale iracheno; o da 150 milioni di dollari al giorno, quanti ne basterebbero per salvare dalla morte di fame milioni di bambini ogni anno; o da 100 mila dollari al minuto. O da 500 milioni di dollari per ogni militare americano morto ammazzato (i morti iracheni valgono di meno, 10 milioni di dollari l'uno, se se ne contano 50 mila)".

Basterebbero queste cifre per capire che la guerra fa schifo, è ingiusta e non è fatta per "esportare la democrazia" ma per gli interessi personali di pochi. Fra questi anche quelle multinazionali che saranno impegnate a ricostruire i paesi come Iraq e Afghanistan. Gli Stati Uniti d'altronde è da un pò di tempo che fanno così, sembra che giochino con i lego, prima distruggono interi paesi poi, dopo averli sfruttati per bene, ricostruiscono e stanziano fondi per la rinascita del paese colpito. E' successo all'Italia nel secondo dopoguerra, alla Germania ed ora sta succedendo in Afghanistan e in Iraq. Mentre si discute di cancellare il debito ai paesi più poveri, mentre milioni di bambini muoiono di fame e di sete, dall'america latina all'africa, e proprio quando il nosto amato pianeta terra ci sta implorando di smetterla di distruggerlo con tutte le porcherie chimiche di cui lo riempiamo(e gli Usa ancora non firmano il protocollo di Kyoto), l'occidente e soprattutto l'Impero Americano vuole continuare a far cassa sulla pelle dei più deboli.
Bisogna ribellarsi a questi signori, bisogna iniziare ad aiutare la Terra, bisogna lasciarla respirare, bisogna aiutare i suoi figli a vivere e a farcela da soli, bisogna smetterla di definire la guerra "missione di pace". Un paese dove muoiono violentemente decine di persone al giorno non è in pace.
Mi viene in mente una celebre frase del Grande Alberto Sordi "Guera o con una ere o 'cò du ere sempre guera è".