Frammenti di...

L'ultima puntata della soap opera "Il Cavaliere Mascarato" è andata in onda ieri quando il Cigno di Arcore ha stoppato qualsiasi forma di dialogo sulla ormai lacerata legge elettorale, qualora il governo andasse avanti con la riforma radiotelevisiva proposta dal Ministro Gentiloni, già definita dal leader di Forza Italia un "atto di banditismo".  
"Non dialogo con chi vuole la legge tv", aveva detto ieri il cavaliere, ricattando così l'opposizione sul tema che più interessa i politici e meno i cittadini, che non vedono quale beneficio trarre dal cambiamento della legge elettorale.
In ogni caso il ricatto non è piaciuto a nessuna parte della sinistra e del centrosinistra, salvo a Veltroni che ormai viaggia congiunto al suo, possiamo dire tranquillamente, alleato numero uno, BerluXXXXX.
Eh si perchè Veltroni da neo segretario del Pd ha subito siglato accordi con l'avversario di un tempo, per spartirsi la maggior parte dei voti lasciando le briciole ai partiti minori. E allora se Silviuccio minaccia di non voler più avere a che fare col governo "comunista" subito interviene Veltroni a sua difesa, dicendo che senza l'accordo col partito più consistente dell'opposizione non si può fare alcuna legge elettorale; e pensare che il Porcellum Calderoli lo fece a colpi di maggioranza, senza assolutamente ascoltare l'opposizione.
Ma la sinistra si sa, è buona, accogliente, tollerante e allora come trattar male l'acerrimo ex nemico?

La soap è seguita oggi, quando il protagonista ha come al solito ritrattato. Le sue parole di ieri sono state travistate dai soliti comunisti che lo vogliono mettere in cattiva luce. Infatti in una nota ufficiale diffusa questa mattina ,il presidente di Forza Italia, del Milan, proprietario di Mediaset, il Giornale, and much more, ha dichiarato di non aver mai tentato di legare legge elettorale e riforma del sistema radiotelevisivo, due temi distinti l'uno dall'altro.
Ancora una volta silviuccio ha ingranato la retromarcia, concludendo con un ritorno sulle sue posizioni classiche: "Sulla Gentiloni ho risposto ad una domanda in coerenza con la realtà e con quanto ho sempre affermato: l'impossibilità di una futura collaborazione con un governo che si macchiasse di una simile nefandezza, inconcepibile in una vera democrazia".