Frammenti di...

pensa te che il confronto tra Berlusconi e Veltroni in tv sarà assai meno frontale di quello tra Obama e Hillary. Questo perché l'obiettivo di entrambi non sembra essere quello di vincere, ma quello di non perdere in modo schiacciante. Dopo le elezioni avranno l'uno bisogno dell'altro per governare e mettere in atto riforme costituzionali condivise, emarginando ogni altra forma di rappresentanza. Per questo sono loro i primi beneficiari dell'astensionismo, esattamente come succede negli Usa. Nella dialettica tra interesse pubblico e interessi privati tra i due vi è la sola differenza che il leader di Forza Italia è portatore di interessi propri, mentre quello del Pd è portavoce di interessi altrui. Cambiano i nomi della finanza, della industria, della grande impresa, delle aziende editoriali, delle correnti vaticane e in quelle del Dipartimento di stato che sostengono i veltrusconi, ma dal punto di vista della difesa dei beni comuni la distanza pare essere pressoché impercettibile. evviva l'inciucio di stato!

E infatti le differenze sono impercettibili. Ma quello che più mi fa incavolare è questo continuo e ormai sempre più pressante al "voto utile". In Spagna i due principali partiti hanno chiesto il voto utile ottenendolo, e di fatto si è creato, soprattutto nelle ultime elezioni, un duopolio fra socialisti e popolari, che ha ridotto quasia zaro la sinistra. Spero che questa tendenza qui non si verifichi. Ok pochi partiti, ma due mi sembrano un pò pochi, se si mettono d'accordo (come pare ovvio) sono caxxi!

Non mi sarebbe dispiaciuta Hillary e non solo in quanto donna, ma persona intelligente e sensibile ai bisogni della gente. Obama è una ventata d'aria nuova per l'America, ha molto carisma, specialmente sui giovani e non solo afro-americani. Speriamo che si renda conto delle sue responsabilità verso il mondo intero e non solo verso l'America. Speriamo che sappia creare finalmente un pò di pace.

Beh ancora la partita non è chiusa, entrambi possono giocarsela anche se francamente preferisco Obama, che non sarà di certo la panacea di tutti i mali Usa, ma, di certo, mille volte meglio di bush&co.