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Padre padrone assassino.

Post n°439 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da JonathanLivingston.G
 

In Iran, e in molti paesi africani e mediorientali, il padre viene considerato di fatto il "proprietario del sangue" della figlia e i delitti d'onore sono giustificati dalla morale comune. Mariam, quindi, era del padre, Sharif. Mariam aveva 14 anni ed era accusata da padre di offendere l'onore della famiglia, uscendo spesso di casa e rientrandovi tardi. Sharif non poteva sopportare tanto, e ha deciso di applicarsi la legge a modo suo, comminando alla figlia la pena che lo stato riserva alle adultere, la lapidazione.
Sharif, aiutato da alcuni amici, ha lapidato la figlia lontano da occhi indiscreti, in una zona desertica del paese, ma la moglie e madre della giovane vittima ha denunciato il padre che ora è in carcere con i suoi complici e sconterà dai 3 ai 9 anni. Una pena irrisoria, considerando la barbarità dell'assassinio, ma una pena che è in linea con le leggi iraniane, e con il potere esercitato dal padre sulle figlie.
E' davvero aberrante quello che l'uomo è capace di fare. Come può un padre uccidere a sassate una figlia quattordicenne che, peraltro, implora pietà?

Concludo con una citazione di quasi 90 anni fa, sulla condizione della donna; bisogna fare vari distinguo, le donne oggi in occidente sono abbastanza libere, ma pur sempre in una posizione di subordinazione all'uomo: la società continua ad essere odiosamente maschilista. Caso diverso è chiaramente quello della piccola Mariam, e di molte altre adolescenti o donne che vengono silenziosamente lapidate per la follia di qualche pazzo legislatore, o di qualche giustiziere malato.
in ogni caso, il mondo tutto, deve ancora crescere molto, lavorare incessantemente, per equiparare la DONNA all'uomo.

"La donna, nonostante tutte le leggi liberatrici, è rimasta una schiava della casa, perché è oppressa, soffocata, inebetita, umiliata dai piccoli lavori domestici, che la incatenano alla cucina, ai bambini e ne logorano le forze in un lavoro barbaramente improduttivo, meschino, snervante che inebetisce e opprime".

Vladimir Ilyich Ulyanov (Nikolay Lenin) - L'emancipazione della donna, 1919.

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Commenti al Post:
le_bloggers
le_bloggers il 19/02/08 alle 19:05 via WEB
orribile questa storia.. ed ancor di piu pensare ke è solo una di tante.. credo ke dietro un gesto del genere, oltre all'ignoranza ci siano teste malate ed assassine.In ogni modo non ci sono parole. kiss
 
 
JonathanLivingston.G
JonathanLivingston.G il 19/02/08 alle 21:25 via WEB
è l'ignoranza che crea la violenza...
 
silvia.robin1
silvia.robin1 il 19/02/08 alle 19:18 via WEB
queste storie che ne sono a migliaia, anche in altri paesi, se pensi che da noi , mariti ex mariti , fidanzati, e ex fidanzati uccidono le loro mogli o fidanzate, non c'è niente di diverso, l'uomo nel senso sesso maschile è un animale, penso che sarai daccordo con me.
 
 
JonathanLivingston.G
JonathanLivingston.G il 19/02/08 alle 21:14 via WEB
Infatti, sebbene chiaramente la situazione da noi sia totalemnte diversa, persiste nella mentalità occidentale predominante una sorta di maschilismo, a volte strisciante, a volte manifesto, che fa regredire la nostra civiltà. Non bisogna generalizzare non tutti gli uomini, non tutto il sesso maschile la pensa così. io non mi sento un animale. Mi sento più "Un animale sociale" come nella definizione che Senaca dava di Uomo (inteso però come genere umano)! ciao JL
 
barbarella670
barbarella670 il 19/02/08 alle 19:55 via WEB
Parlare ancora della condizione della donna nel 2008 è un affare che fa ridere per non piangere. Dobbiamo ancora star lì a sottolineare che ci siamo, che valiamo, che abbiamo potenzialità. Incredibile. Per quanto riguarda la legge islamica è uno schifo ed è inutile commentare, sono pugni allo stomaco che non sopporto ma quello che mi è dispiaciuto è stato anche il leggere l'ultima frase. Curare la casa, crescere i figli o prendersi cura del proprio uomo non è poi così devastante se lo fai con amore e non ti viene imposto. In una società civile con la suddivisione dei compiti in base alla propria indole e alla propria genetica, questo è una cosa normale, come al lavoro: c'è chi fa una cosa e chi un'altra e dipende dalla formazione, dalle attitudini, dalla forza e nessuno si lamenta. Perchè deve essere visto in maniera così frustrante? Io sono sia dirigente che mamma e non mi sento frustrata dal lavare la casa o altro, lo diventa se non lo faccio con amore o se non sono rispettata o se non sono aiutata. Fermi però, vedere la donna in tutto e per tutto come un uomo o al contrario è il più grande errore che si possa fare.
 
 
JonathanLivingston.G
JonathanLivingston.G il 19/02/08 alle 21:24 via WEB
un momento. la citazione di lenin, l'ho messa in quanto sintomatica dell'assurda attualità che essa assume in determinate situazioni e in seno a mentalità fortemente maschiliste. voleva essere una provocazione, ma non un affermazio9ne di quello che viene affermato nella citazione (peraltro incomlpleta - e continua così "La vera emancipazione della donna, il vero comunismo incomincerà [si noti bene] soltanto allora, dove e quando incomincerà la lotta delle masse (diretta dal proletariato che tiene il timone dello Stato) contro i piccoli lavori dell’economia domestica, o meglio dove incomincerà la trasformazione in massa di questa economia nella grande economia socialista.") Ora è chiaro che questa era un passo fortemente ideologico, che aveva radici in una società completamente diversa da qualla attuale, ma, soprattutto, era frutto di un progetto politico che ha ormai 90 anni. Io penso che non sia affatto frustrante lo svolgere i lavori domestici, anzi credo sia edificante se in una coppia si creano le giuste sinergie perla collaborazione fuori e dentro casa, nel segno dell'amore e del rispetto. Quello che volevo esprimere è un'accusa verso chi, invece, pensa ancora alla donna inferiore all'uomo, e questo non succede solo nei paesi dove vige la sharia, ma, in forme più o meno mitigate, anche in paesi occidentali, e anche in italia. Spero di essere stato più chiaro ora, di quanto non lo sia stao nel post... ciao JL
 
 
naticek
naticek il 20/02/08 alle 16:01 via WEB
io sono un libero professionista e non mi sento frustrato a lavare i piatti, cucinare(anzi mi piace molto e mi riesce discretamente bene, dicono), fare i letti stirare spazzare, fare insomma tutto quello che è necessario per aiutare la moglie, altre a fare il muratore, falegname idraulico e quanto abbisogna alla casa. Vedi, dopo il sessantotto, con il famoso slogamn , l'utero è mio e lo gestisco io(sacrosanto diritto) la donna ha ottenuto la parità di diritti......ma....c'è un ma...dopo un bel po' di tempo questi diritti a molte donne sono apparsi pesanti ed hanno cominciato a fare marcia indietro, non tutte, per l'amor di dio, ma moltissime. quindi che oggi vengano a piangere sul maschiulismo, mi vien da ridere, perchè sono loro che lì'hanno voluto far scaturire
 
   
naticek
naticek il 20/02/08 alle 16:01 via WEB
era una risposta a barbarella, non al blog
 
     
barbarella670
barbarella670 il 21/02/08 alle 02:05 via WEB
Le donne della mia età sono il frutto del lavoro delle donne e uomini che ci hanno preparato una strada. La strada che mi sono trovata davanti è molto più facile di quella che percorrevano le mie antenate e di questo devo ringraziare le lotte femministe, ma è un'idiozia per come molte mie "consessuali" la stanno portando avanti e da queste prendo ben le distanze. Essere donna significa avere ed essere cose diverse dall'uomo biologicamente, la conseguenza è logica. Aver pari opportunità è una cosa diversa e non riguarda solo la condizione uomo donna, ma ricco e povero, bianco e nero, abile e diversamente abile. "L'utero è mio", in più occasioni ho scritto di questa frase. Mi par che nessun uomo vorrebbe l'utero della donna e quel che ne consegue (mestruazioni, gravidanza, menopausa e fibromi. Una volta questa frase serviva, ma quando la leggo adesso e riportata da single moderne, emancipate impegnate nel sociale e nella professione, mi vien mal di pancia e l'utero lo darei ad un uomo in segno di protesta. La mia sensazione è che le donne prima di noi hanno fatto la storia, quelle di adesso fanno gli errori degli uomini, stanno confondendo tutto e non mi ci mettere in mezzo. Io voglio essere una dirigente e fare carriera ma voglio allattare i miei figli, voglio guidare la moto e cambiarmi le ruote dell'auto, ma il perizoma e il trucco sexy lo voglio portare io. Voglio discutere alla pari con un uomo ma tra le sue braccia devo essere io la dolce. Anche questo è riduttivo ma sono solo esempi. Probabile che amplificherò il discorso con un articolo sul mio blog.
 
     
naticek
naticek il 21/02/08 alle 09:50 via WEB
sono tutte cose condivisibili e giuste, ma vedi purtroppo tu parli così,ma sei, o siete per chi la pensa come te, come si dice:rari nantes in gurgite vasto.
 
naticek
naticek il 20/02/08 alle 16:04 via WEB
per rispondere a liv..... la frase è stata valida per pochi anni, non come dici tu, infatti fin da subito lenin e poi stalin hanno rinchiusio donne dissidenti in galera. è questa la libertà dal maschilismo, od è stata una farsa?
 
Earthlessheartless
Earthlessheartless il 21/02/08 alle 11:18 via WEB
Non so se le donne vogliono essere equiparate all'uomo: la diversità è un dono. Quello che le donne vogliono è non essere discriminate per la loro diversità ma, apprezzate per questo e considerate persone. Quando gli uomini capiranno questo, forse si renderanno conto che, niente li minaccia e che non perderanno nulla ma, anzi, guadagneranno, arricchendosi di questa diversità. Lo stesso discorso va alle donne che credono di affermarsi imitando gli uomini, perdendo così la loro identità di donne. Si è persone non uomini e donne, ognuna con le sue prerogative. :)
 
naticek
naticek il 21/02/08 alle 11:39 via WEB
io non so quanti anni tu abbia, ma ti assicuro che le donne hanno voluto la parità, io c'ero nel 68, e non ero un bambino, facevo la quinta liceo a padova, e solo Iddio sa quello che ho visto e sentito. Vedi alcune cose che dici sono giuste, ma è giusto anche quello che sopra viene detto. una donna non potrà mai essere equiparata ad un uomo per sua natura......non mi fraintendere, non sto discriminando, sto facendo quella che è una considerazione di mercato. Perchè legrani imprese non prendono , se non raramente donne tra i loro dirigenti? proprio per le caratteristiche di loro natura di donne. La legge che dice che il tempo è denaro, vincola queste scelte. nel campo della ricerca e del lavoro autonomo, che ci sia una parità è doveroso, il cervello non ha sesso, ma nel lavoro dipendente a livello dirigenziale, dove alcune donne potrevbbero essere migliori sicuramente dgli uomini, questa legge di mercato impone dei vincoli. spero di essermi spiegato bene e non essere tacciato di maschilismo, è solo mercato
 
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