Frammenti di...

finchè saranno vivi i politci del momento non saprai mai niente sul suo rapimento, e forse ancora dopo......

eh si, temo proprio che sia così.

Messaggio N°79 19-03-2008 - 17:22 Aldo Moro quel 16 marzo 1978 Aldo Moro quel 16 marzo 1978 Dopo aver letto il post di Giuseppe Nobile sul blog http://www.alambicco.com/ Caro Giuseppe Nobile, è come se si fosse arrabbiato con i suoi genitori per averLa fatta nascere dopo, come se quei tempi rappresentino per Lei una specie di leggenda, una occasione perduta per colpa dell’anagrafe. Come me che ero rammaricato di non essere nato durante il Risorgimento per poter partecipare allo sforzo di ricomporre una Nazione. Quante illusioni! Com’ero illuso adesso che ci penso. Io quel giorno ero al Museo di Anatomia e fisiologia degli animali domestici della Facoltà di Agraria di Bari. Quando entrai nella casa dello studente la solita falce e martello con stella cinque punte campeggiava stancamente sul muro. Le scritte sui muri erano spruzzate dalla mano del solito rivoluzionario con la paghetta del genitore, lo stesso che passava da un’assemblea all’altra e che, per poter superare gli esami, si metteva d’impegno a leccare il culo al prof comunista che lo faceva passare con un 30 politico. Poi riprendeva la frequentazione con l’altro prof, comunista nemico dei baroni, che moriva dalla voglia di diventare al più presto barone, quest’ultimo gli diceva di combattere il barone, che era anacronistico e autoritario, servo del potere. Quindi il nostro rivoluzionario con la bomboletta spray vernice rossa, dopo aver minacciato e offeso il barone, e subito dopo aver leccato avidamente il culo al prof invidioso dei baroni era pronto a prendere un altro bel 30 politico. Questa la vita nelle Università statali negli anni 70 – 80. Preso l’ascensore della Benedetto Petrone (giovane ucciso durante una manifestazione a cui era intitolata la casa dello studente) ho trovato in camera il mio amico Vincenzo Castellano che mi diede la notizia. Tre parole che non dimenticherò mai, Vincenzo mi disse : “Hanno rapito Moro”. Io crollai sul lettino coperto da una coperta di color arancione (metterla rossa sarebbe stato troppo sputtanato) e rimasi senza parole. Un senso di insicurezza, e poi giù nella sala TV a vedere i telegiornali. I giorni che seguirono altalenanti tra chi desiderava salvare Moro trattando con le BR, ricordo un Craxi che fu davvero uomo della trattativa senza sosta, ricordo le lotte tra le correnti DC, chi lo voleva salvare e chi lo voleva …è meglio lasciare perdere. La DC un partito che di fatto era IL POTERE ASSOLUTO in Italia. Una democrazia bloccata che ha generato le BR, la degenerazione dello scontro assurdo tra Est e Ovest ha di fatto bloccato l’alternanza in Italia sino al 1990, sino a quando il fattore K se n’è andato affanculo con la caduta del muro di Berlino. Questa è la mia storia del 16 marzo 1978, un mese prima che io e Vincenzo incontrassimo due amiche universitarie che divennero le nostre mogli. Lei stia tranquillo caro Nobile (Giuseppe per distinguerla dalla ridda di fratelli che popolano questo blog) non s’è perso nulla. Avrebbe fatto il chierichetto, come l’ho fatto io, oppure quello con la bomboletta spray che ha una bella lingua e vendica professorini che invidiano i loro maestri. Adesso? I BARONI DI ADESSO SONO QUEI PROFESSORINI CHE VENGONO INSIDIATI DAI LORO ALLIEVI INVIDIOSI. LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO DI DANTESCA MEMORIA. A proposito lei ora, da che parte sta? Cordialmente antonio bruno