IO CE L'HO PROFUMATO

UN POST BELLISSIMO

Negli ultimi sei mesi avrò pubblicato, sì e no, un paio di post.
Il problema è che, se non scrivi, entri in un tunnel dal quale è sempre più difficile uscire, un po' come quando non fai tempestivamente a qualcuno gli auguri per il matrimonio o le condoglianze. Non le condoglianze per il matrimonio, dico, le condoglianze per un lutto (ahahahah, come sono spiritoso..... quando non c'è mia moglie, ovviamente). Più passa il tempo, più ti vergogni del ritardo, meno riesci a ovviare alla mancanza. Io e un mio amico, lo giuro, abbiamo evitato una compagna di scuola che ci aveva invitato al suo matrimonio, finché non ce la siamo trovata di fronte col figlio, che ormai andava alle elementari.
Voglio dire che non puoi arrivare dopo un secolo e pubblicare una riflessione politico-economica da tazza del water, un pensiero noioso trito e ritrito, un aforisma da discount. Se qualcuno si ricorda ancora della tua esistenza, devi fargli trovare qualcosa che valga la pena di leggere. Altrimenti, è meglio stare alla larga e magari assumere l'atteggiamento di quello che ha il cervello che pullula di idee, ma 'sto posto non gli piace, è tutto un culi, tette e gossip e manco capite il mio raffinato umorismo perché io sono troppo avanti.
Io, purtroppo, ad assumere questo atteggiamento non ce la faccio. E non perché non sia capace di schifare i lettori della piattaforma in blocco (volete vedere che cambio titolo al blog e lo chiamo FESSO CHI LEGGE?), ma perché non me la sento proprio di schierarmi contro culi e tette, è una questione di principio.
Senza contare che sarei bugiardo a dire che non mi piacerebbe avere un blog sempre aggiornato e ben frequentato, una lampada Osram (nel senso di luogo di appuntamento) per i nullafac..... per l'intellighenzia del web, chiamata a raccolta dal passaparola "d'accovdo, allova: ci vediamo tutti, ma pvopvio tutti, nel blog di gigi vevso le undici di seva, leggiamo le impevdibili minchiate che ha scvitto oggi e poi ce ne andiamo a pomiciave in chat".
Se così non è, è inutile cercare scuse, prendersela con l'arbitro cornuto o dire che in Italia ci vogliono le raccomandazioni per tutto. La verità è che, se vuoi che ti leggano, devi prima di tutto scrivere. Soprattutto se, come nel mio caso, non sai nemmeno come si mettono, nei post, le foto di culi e tette.

Ho fatto questa doverosa premessa ("doverosa una minchia", dirà qualcuno, e forse anche più di uno) perché io l'idea per un post intelligente, ma proprio intelligente, l'avevo avuta, qualche ora fa.
Leggendo la nota in cui Fini e Schifani affermano che "non corrisponde al vero quanto ipotizzato da alcuni organi di informazione circa la presunta volontà del Parlamento di non assumere comportamenti in sintonia con il rigore che la grave crisi economico-finanziaria impone a tutti" (in altre parole, dicono che saranno ridotte le indennità parlamentari), è improvvisamente spuntata fuori dal mio archivio cerebrale una nozione sepolta sotto un mucchio di scartoffie.
Se ben ricordo quanto ho studiato decenni fa, per l'esame di Storia dei partiti e dei movimenti politici (già che ci sono, mi pavoneggio: 30 e lode, tiè!), ci furono due periodi in cui l'attività politica fu remunerata, ad Atene. La prima volta accadde quando c'era grande voglia di partecipazione, e si voleva dar modo alle migliori menti di occuparsi della polis, tralasciando le proprie occupazioni. La seconda volta, al contrario, quando la voglia di partecipazione proprio non c'era, lo stipendio venne introdotto con la funzione di incentivo.
(Se qualche capoccione riscontrasse errori o imprecisioni, in questa affermazione, è pregato di FARSI I CAZZI SUOI!...... no, scherzo, sarei felice se qualcuno precisasse..... ma, tanto, chi vuoi che lo faccia? Da quando il Tombeur si è dato alla macchia, 'sto posto sembra la società dei magnaccioni, vergogna!)
Ho pensato, allora, che lo avrei scritto io un post di alto profilo, che gliel'avrei fatta vedere io a tutti 'sti populisti che sostengono che i politici sarebbero da pagare a calci in culo, visti i risultati. E no, cari miei, se lo hanno fatto anche ad Atene, dove c'erano fior di capoccioni, è evidente che è la cosa giusta.
Calderoli, se non lo pagassimo, tornerebbe a fare il medico, è questo che volete? No, vero? E Buttiglione tornerebbe a fare il filosofo, la Carlucci tornerebbe a fare la showgirl, Gasparri tornerebbe a fare...... a fare...... a fare.....

Cazzo di Gasparri, mi ha rovinato un post bellissimo.