Mamma mia come mi sento intelligente, oggi, mi viene voglia di annoiarvi un po'.
Facciamo così: se in questo momento andate di fretta, tornate più tardi, perché oggi questo è un blog di quelli in bianco e nero, non so se mi sono spiegato.
Ora, lo dico ai superstiti, scegliamo con cura l'argomento.
Principio di Archimede? No, dai, poi mi viene in mente Zio Paperone, già lo so.
Fantasia del Tasso e immaginazione dell'Ariosto? No, meglio di no, metti che era il contrario, che figura ci faccio?
Giudizio analitico a priori? Sintetico a posteriori? Sintetico a priori? Ma se fino all'altro giorno ero convinto che Immanuel Kant fosse il suocero di Diabolik!
Mah, abbasso le pretese, e mi butto sulla psico-antropologia de noantri, inaugurerò un nuovo filone, che molto mi interessa, e cioè LE STRANE COPPIE. Oggi è di scena il rapporto tra due misconosciute figure umane: l'uomo mentalmente spettinato e la pettinatrice di pensieri.
Fermi, vi ho visti già pronti sul tasto "esplora". E no, ragazzi, ormai siete rimasti, che nessuno si muova, altrimenti mando Odette ad interrogarvi a domicilio!
Cominciamo dalla figura femminile, noblesse oblige.
Chi è la pettinatrice di pensieri? Non è un'intellettuale nel senso stretto, è piuttosto una "capocciona", una donna di spiccata intelligenza, molto portata all'introspezione. Una che ascolta qualunque cosa le venga detta, argomenterebbe su tutto, cerca la spiegazione a tutto, deve mettere ogni cosa in ordine nel suo classificatore mentale.
Il suo interesse per la psiche umana non è professionale: la pettinatrice di pensieri non è MAI una psicologa. Ha seguito un corso di studi di tutt'altro tipo, portata dal suo lato pratico e dal suo spiccato senso del dovere. Ha pensato di prendere la seconda laurea in psicologia, magari si è anche iscritta alla facoltà, ma non ha continuato gli studi.
E' un'accanita lettrice, e si appassiona totalmente a quello che legge, al punto da identificarsi pressoché sempre nei personaggi o nelle situazioni descritte.
Conserva le lettere importanti che le vengono scritte, ed anche quelle che scrive lei. Se scrive una lettera a mano, è capace di fotocopiarla, prima di spedirla.
Scritto piccolo e in corsivo, mi metto a fare un po' il fenomeno, prevedo persino quella che potrebbe succederle, se incontrasse l'uomo che pensa di cercare.
La nostra eroina, che, dimenticavo, è anche femmina molto passionale, sin da giovane cerca un uomo che sia, per lei, una sorta di mentore, qualcuno che abbia molto da insegnarle, possibilmente un intellettuale puro. Se le capita di trovarlo, pensa di aver toccato il cielo con un dito, lo antepone a tutto e tutti. Sarebbe capace, per capirci, di scrivere un'accorata lettera al suo precedente fidanzato, spiegandogli quanto ami il suo nuovo uomo, più di quanto abbia mai amato nessun altro.
La storia, però, difficilmente avrà un lieto fine. Se l'intellettuale è davvero puro, il rapporto finirà inevitabilmente per accartocciarsi in una pesantezza insopportabile. Passeranno nottate in discussioni così feconde da rivelarsi assolutamente sterili, e dopo un po', lei lo disistimerà totalmente, rimpiangerà di non aver incontrato un uomo di quelli pratici, magari un lavoratore manuale con due bicipiti così, uno di quelli che le notti gliele avrebbe fatte passare in ben altro modo.
L'uomo mentalmente spettinato di cui parlo è, invece, una persona dotata di intelligenza sveglia, buona fantasia e senso dell'umorismo, ma non di costanza e perseveranza.
Mi spiego a modo mio: probabilmente era stato concepito come prodotto di fascia alta, ma quando lo hanno assemblato, qualcuno si è dimenticato di inserire qualche componente, che so, il sincronizzatore di velocità tra i due emisferi cerebrali. Così, capita spesso che, nella sua testa, l'emisfero destro soprattutto faccia gli scherzi scemi al sinistro, magari gli dice "oh, guardaaa!" indicando un punto, quello si gira e lui "SOTOMAYOOOOOOOORRRRRRR!".
Descritti i protagonisti, ecco la mia tesi: sembrerà strano ma, se c'è anche una buona intesa fisica, questi due scopriranno di essere fatti l'uno per l'altra.
Lei sentirà distintamente che vivacità e levità mentale dello spettinato, non solo la mettono di buon umore, lenendo la sua non più autoapprezzata grevità, ma sono anche una sorta di stage finale in azienda.
Tutte le letture, tutti i pensieri, tutti gli anni passati ad analizzare e ad analizzarsi, magari tutti gli anni passati in analisi, rischiavano di andare in putrefazione, già si sentiva un po' di cattivo odore, ogni tanto. Ora, invece, c'è un nuovo terreno da coltivare, fertile ed esposto a mezzogiorno.
Lui sarà docile nel farsi coltivare. Fornirà innumerevoli input alla sua nuova compagna e, quando lei gli fornirà l'interpretazione "autentica" del di lui pensiero, ci si riconoscerà totalmente, pur riuscendo a capire sì e no un quarto di quello che gli viene detto.
Anzi, ringrazierà il cielo di avergli fatto incontrare la donna dei suo sogni: gnocca, passionale e che pensa al posto suo. Così potrà dedicarsi, senza patemi, alle sue attività cerebrali preferite: cazzeggiare con gli amici, leggere fumetti e giocare a calcetto..... e fu così che vissero felici e contenti. Ma davvero!
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