Creato da sognimondo il 03/01/2015

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quando mi agito

Post n°14 pubblicato il 30 Marzo 2015 da sognimondo

mi manca il sangue al cervello e inizio ad avere una sete...tremenda!!!

vado in tilt e non so manco piu' come mi chiamo!!!

oggi fa troppo caldo, qsi qsi rimpiango la settimana scorsa fredda e grigia...qst sbalzi termici mi fanno davvero male...vedere che ci sono 18° e sentirli sulla pelle...non avendo ancora tirato fuori il look leggero...

poi oggi ho pure iniziato la giornata con l'incazzatura...dover lavorare free per vecio sapendo che le cose servono a un cliente che non si è fatto nessun problema a levarmi incarico a suo tempo...non vi dico...quindi ...ho ripercorso i 6 anni di quel lavoro rigorosamente gratis e mi è salita una rabbia...

il we è passato rapido tra cambio dell'ora, una partita a pallavolo,non giocavo io ma la squadra femminile locale...un giro al mare con famili al completo +Antonio

devo dire che sono tornata a casa piuttosto ko...Antonio invece non era stanco,sarà perchè non passando troppo tempo a tu x tu con le stesse persone gli sono sembrate nuove e cqm quei discorsi li sentiva per la prima volta...non quotidianamente come me...

poi provengo da settimane stressanti da matti...quindi...inoltre ora che mami è qui in pianta stabile anche la ns convivenza...è così così...detesto il caos e lei lo crea,per quanto riguarda ordine in casa e co..quindi vi lascio immaginare la mia pazienza...

anche ieri sera stare da Antonio e volerci stare in pianta stabile...veramente mi pare di sprecare il tempo...vorrei stare con lui sempre...invece di dover fare la fidanzatina che si fa venire a prendere alla mia età fuori tempo massimo...sono stufa!

vorrei addormentarmi svegliarmi con lui programmare la giornata io elui senza dovermi preoccupare di altro...

anche per Pasqua  e Pasquetta non si sa che si fa,mai e poi mai quindi saranno dinuovo feste che si vorrà far passare piu' in fretta possibile!

 

 

 

 
 
 
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2/3 BIS

Come crescere un figlio di mezzo

Ma perché la ricerca di autonomia non si trasformi una crescita solitaria, ecco a cosa devono stare attenti i genitori nell'educazione del terzo figlio.

Il rapporto con il primo. Anche se il fratello maggiore è abbastanza grande per badare al secondogenito, non si dovrebbe mai lasciare che il ragazzo prenda il posto del genitore nella guida del secondo figlio, perché il più piccolo non si senta trascurato ed il grande non si trovi di fronte ad una responsabilità più grande di lui.

Evitare i paragoni. Si è già detto che il primogenito è quello al quale i genitori "chiedono di più", così che spesso diventa il figlio più responsabile, ma il fratello maggiore non deve diventare l'esempio da seguire anche per gli altri. In particolare, con il secondogenito, è importante partire dal discorso opposto, cioè valorizzando le sue differenze rispetto agli altri, le potenzialità ed il suo carattere.

Se era l'ultimo. Se il secondo è sempre stato "l'ultimo" coccolato e vezzeggiato e poi è arrivato un fratellino molto più piccolo, è naturale che si verifichi un periodo di smarrimento o anche di capricci. In questo caso, anche se il bambino è già grande va ascoltato e rassicurato, cercando di non dare troppo peso alle sue marachelle. Potrebbe essere utile affidare, inizialmente, di tanto in tanto, l'ultimo nato ai nonni o ad altri familiari, al fine di continuare a far sentire il figlio di mezzo di nuovo l'ultimo arrivato.

 

 

2/3

Delicata la situazione dei figli di mezzo, con ad esempio il secondogenito (di tre), tenderà a sentirsi non importante, sottovalutato o messo da parte. Naturalmente, tutto dipende da come genitori hanno saputo relazionarsi coi figli e come questi hanno reagito alla situazione. Al di là della posizione in famiglia, il ruolo del genitore è fondamentale, proprio per evitare che questa, non condizioni la sua vita da adulto.

Se il primo è il figlio dalle numerose aspettative e all'ultimo viene chiesto di ricoprire il ruolo del "cucciolo di casa", i figli di mezzo sono spesso le figure "intermedie" tra i due fratelli. Ma questa posizione ha anche i suoi punti di forza. Ecco quali sono.

Se i primogeniti sono più tradizionalisti, ambiziosi e hanno uno spiccato senso della responsabilità, i secondi sono spesso più socievoli, creativi e rilassati. Si tratta di una condizione che favorisce, da grandi, scelte più libere e consapevoli, non troppo condizionate dalle aspettative di mamma e papa. Sono in parte "esenti" dal "mandato transgenerazionale" di cui sono investiti i primogeniti.

Se si è in tre, il secondogenito ricopre un doppio ruolo: è un fratello minore per il primogenito e un fratello maggiore per il terzogenito. Questa condizione favorisce le doti di diplomazia e mediazione che sono attribuite, di solito, ai figli di mezzo.

Forti delle esperienze del fratello maggiore ma non vessati dalla attenzioni che i genitori riservano sull'ultimo, i secondogeniti hanno la possibilità di fare subito le loro esperienze, vivendo meno l'ansia che è toccata agli altri due. Gli stessi genitori tendono ad offrire loro maggiore autonomia forti dell'esperienza cha hanno accumulato col primogenito, rendendosi conto che il futuro di un figlio dipende più da lui stesso che dai genitori.

Il figlio di mezzo può trovarsi tra due fuochi: poco considerato dal primo di cui è spesso geloso per la posizione che occupa; in competizione col terzo, il più piccolo, che ritiene investito di maggiori attenzioni da parte dei genitori.

Ma allo stesso tempo il figlio di mezzo può essere anche solidale col primo e col terzo: può manifestare comportamenti regressivi per essere più vicino ed identificarsi col più piccolo o al fine di essere maggiormente vicino al primogenito tende ad identificarsi con quest'ultimo assumendo atteggiamenti da più grande.

Talvolta avviene anche una competizione fra il figlio di mezzo ed il primogenito per la conquista della responsabilità o della preferenza del più piccolo. Ad esempio, quando nasce un maschietto dopo due bambine, c'è la gara a chi deve fare da mamma nei confronti del più piccolo.

Non dimentichiamo che il figlio che è di mezzo, prima di esserlo è stato per un periodo più o meno lungo, secondo ed ultimo. Sarà anche la durata ed il vissuto individuale di questo periodo ad influenzare la nuova "collocazione" familiare, unitamente anche al sesso dell'ultimo arrivato.

 

 

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Pranzo con parenti e c.? Che barba... Ma piace a tanti...
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nn so che dire
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A quanto pare li trovi tutti tu...
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dormire mantiene giovani :)
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Dormirņ tanto e poi, tempo permettendo, farņ gli ennesimi...
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