Creato da sognimondo il 03/01/2015

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tu dimmi quando quando

Post n°3 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da sognimondo

bene o male si puo' programmare tutto nella vita...tranne la morte,me ne sto accorgendo in questi giorni avendo perso parenti in maniera improvvisa...solo che quando ti tocca ti tocca,lo abbiamo visto anche con Pino Daniele,non ero una sua fan lo ammetto perchè alcune canzoni le conoscevo...mi spiace che adesso che non c'è piu' ci siano dissidi tra le donne della sua vita,le donne che lo hanno amato e il figli che hanno perso un padre.

Oggi che sono stata al funerale di uno parente che aveva già perso la moglie 10 anni fa,in questo tempo ha vissuto con suo figlio che tra poco entrerà nei 50,mi chiedevo e forse avrei dovuto chiederlo a lui se avesse una donna al suo fianco...se avesse qualcuno a cui appoggiarsi,si ci siamo noi cugini,poi alcuni zii...

pero' avere una ragazza,che ti possa dare una mano,non che adesso debba andarci a convivere...pero' avere un'affetto...come ha anche detto il prete...ha fatto una messa x nulla triste come spesso capita nella mia città tra canti strazianti,preghiere tristi,ma ha fatto una messa della gioia...dicendo che se non ami non sei nessuno...puoi essere cristiano praticante finchè vuoi...ma se poi odi le persone e non ami e ti lasci amare sei nessuno.

Ecco devo dire che mi spiacerebbe trovarmi come mio cugino da sola a 50 anni,sapendo che una volta che avro' lascianto qst mondo non ci sarà nessuno a portare avanti le cose che ho costruito,anche solo qualcuno che possa portarmi un fiore.

Commenti al Post:
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 11/01/15 alle 13:45 via WEB
è così: ci si illude che la vita sia un eterno presente fino a che si sta bene (cinquantenni o più, non importa), finché fare progetti sembra possibile, fattibile e sensato. Poi, ad un certo punto, si deve venire a patti con la realtà e ci si accorge che tutto ha una fine e che il tempo per costruire è finito e si ha solo quello che si è seminato. Meglio pensarci in tempo!
 
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2/3 BIS

Come crescere un figlio di mezzo

Ma perché la ricerca di autonomia non si trasformi una crescita solitaria, ecco a cosa devono stare attenti i genitori nell'educazione del terzo figlio.

Il rapporto con il primo. Anche se il fratello maggiore è abbastanza grande per badare al secondogenito, non si dovrebbe mai lasciare che il ragazzo prenda il posto del genitore nella guida del secondo figlio, perché il più piccolo non si senta trascurato ed il grande non si trovi di fronte ad una responsabilità più grande di lui.

Evitare i paragoni. Si è già detto che il primogenito è quello al quale i genitori "chiedono di più", così che spesso diventa il figlio più responsabile, ma il fratello maggiore non deve diventare l'esempio da seguire anche per gli altri. In particolare, con il secondogenito, è importante partire dal discorso opposto, cioè valorizzando le sue differenze rispetto agli altri, le potenzialità ed il suo carattere.

Se era l'ultimo. Se il secondo è sempre stato "l'ultimo" coccolato e vezzeggiato e poi è arrivato un fratellino molto più piccolo, è naturale che si verifichi un periodo di smarrimento o anche di capricci. In questo caso, anche se il bambino è già grande va ascoltato e rassicurato, cercando di non dare troppo peso alle sue marachelle. Potrebbe essere utile affidare, inizialmente, di tanto in tanto, l'ultimo nato ai nonni o ad altri familiari, al fine di continuare a far sentire il figlio di mezzo di nuovo l'ultimo arrivato.

 

 

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Delicata la situazione dei figli di mezzo, con ad esempio il secondogenito (di tre), tenderà a sentirsi non importante, sottovalutato o messo da parte. Naturalmente, tutto dipende da come genitori hanno saputo relazionarsi coi figli e come questi hanno reagito alla situazione. Al di là della posizione in famiglia, il ruolo del genitore è fondamentale, proprio per evitare che questa, non condizioni la sua vita da adulto.

Se il primo è il figlio dalle numerose aspettative e all'ultimo viene chiesto di ricoprire il ruolo del "cucciolo di casa", i figli di mezzo sono spesso le figure "intermedie" tra i due fratelli. Ma questa posizione ha anche i suoi punti di forza. Ecco quali sono.

Se i primogeniti sono più tradizionalisti, ambiziosi e hanno uno spiccato senso della responsabilità, i secondi sono spesso più socievoli, creativi e rilassati. Si tratta di una condizione che favorisce, da grandi, scelte più libere e consapevoli, non troppo condizionate dalle aspettative di mamma e papa. Sono in parte "esenti" dal "mandato transgenerazionale" di cui sono investiti i primogeniti.

Se si è in tre, il secondogenito ricopre un doppio ruolo: è un fratello minore per il primogenito e un fratello maggiore per il terzogenito. Questa condizione favorisce le doti di diplomazia e mediazione che sono attribuite, di solito, ai figli di mezzo.

Forti delle esperienze del fratello maggiore ma non vessati dalla attenzioni che i genitori riservano sull'ultimo, i secondogeniti hanno la possibilità di fare subito le loro esperienze, vivendo meno l'ansia che è toccata agli altri due. Gli stessi genitori tendono ad offrire loro maggiore autonomia forti dell'esperienza cha hanno accumulato col primogenito, rendendosi conto che il futuro di un figlio dipende più da lui stesso che dai genitori.

Il figlio di mezzo può trovarsi tra due fuochi: poco considerato dal primo di cui è spesso geloso per la posizione che occupa; in competizione col terzo, il più piccolo, che ritiene investito di maggiori attenzioni da parte dei genitori.

Ma allo stesso tempo il figlio di mezzo può essere anche solidale col primo e col terzo: può manifestare comportamenti regressivi per essere più vicino ed identificarsi col più piccolo o al fine di essere maggiormente vicino al primogenito tende ad identificarsi con quest'ultimo assumendo atteggiamenti da più grande.

Talvolta avviene anche una competizione fra il figlio di mezzo ed il primogenito per la conquista della responsabilità o della preferenza del più piccolo. Ad esempio, quando nasce un maschietto dopo due bambine, c'è la gara a chi deve fare da mamma nei confronti del più piccolo.

Non dimentichiamo che il figlio che è di mezzo, prima di esserlo è stato per un periodo più o meno lungo, secondo ed ultimo. Sarà anche la durata ed il vissuto individuale di questo periodo ad influenzare la nuova "collocazione" familiare, unitamente anche al sesso dell'ultimo arrivato.

 

 

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Pranzo con parenti e c.? Che barba... Ma piace a tanti...
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il 09/03/2015 alle 12:16
 
nn so che dire
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A quanto pare li trovi tutti tu...
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dormire mantiene giovani :)
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Dormirò tanto e poi, tempo permettendo, farò gli ennesimi...
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