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c'era una volta

Post n°78 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da sognimondo

un ragazzo nato a fine del secondo conflitto mondiale...detto così pare na vita fa...

nato in una famiglia modesta come ce ne erano tante ai tempi, come anche numerosa...

sua mamma aveva un cuore d'oro e non negava mai un pasto caldo a nessuno...anche se non aveva spiccioli per pagare...avendo una trattoria poteva capitare, soprattutto non si buttava mia via nulla.

Il ragazzo finì gli studi e inizio a lavorare, ma nel tempo libero aiutava nella gestione della trattoria.

Una sera,una delle tante in cui si usciva e si andava a ballare, mica come oggi con le discoteche, si andava nella balere, erano  in voga i balli più movimentati, anche se si faceva strada  il ballo del mattone...

una sera mentre era al bar della balera, con i soliti amici che consceva da sempre, arriva una ragazza con gli occhi di ghiaccio...la ragazza ha percorso ben 50km per arrivare fino lì quindi era un segno...che dovesse capitare qualche cosa...

ai tempi niente cellulare e manco il fisso, così ci si telefonava grazie a qualche posto telefonico pubblico, presso il bar del paese

quindi immaginate, la gelosia o la fiducia che si doveva avere...adesso per una chiamata senza risposta o un messaggino che tarda ad essere letto si va in panico...

la ragazza per essere sicura di cose le dicesse il giovanotto,sguinzagliava le amiche per le balere...infatti una sera che lui le aveva detto che andava al bar...un'amica lo aveva visto...non come oggi che puoi filmare fotografare la scena,ti dovevi fidare della parola...appunto lo aveva visto al bar della balera...

apriti cielo la ragazza si era arrabbiata,proprio per questo piccolo particolare...un bar classico è un bar...il bar della balera è un'altra cosa...

lui era inconfondibile capellone con cappotto color cammello e pullover rosso...quindi non ci si poteva sbagliare...

i due continuarono a frequentarsi fino a convolare a giuste nozze, agli inizi degli anni 70...in un giorno qualcunque di inizio primavera.

cotinua

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2/3 BIS

Come crescere un figlio di mezzo

Ma perché la ricerca di autonomia non si trasformi una crescita solitaria, ecco a cosa devono stare attenti i genitori nell'educazione del terzo figlio.

Il rapporto con il primo. Anche se il fratello maggiore è abbastanza grande per badare al secondogenito, non si dovrebbe mai lasciare che il ragazzo prenda il posto del genitore nella guida del secondo figlio, perché il più piccolo non si senta trascurato ed il grande non si trovi di fronte ad una responsabilità più grande di lui.

Evitare i paragoni. Si è già detto che il primogenito è quello al quale i genitori "chiedono di più", così che spesso diventa il figlio più responsabile, ma il fratello maggiore non deve diventare l'esempio da seguire anche per gli altri. In particolare, con il secondogenito, è importante partire dal discorso opposto, cioè valorizzando le sue differenze rispetto agli altri, le potenzialità ed il suo carattere.

Se era l'ultimo. Se il secondo è sempre stato "l'ultimo" coccolato e vezzeggiato e poi è arrivato un fratellino molto più piccolo, è naturale che si verifichi un periodo di smarrimento o anche di capricci. In questo caso, anche se il bambino è già grande va ascoltato e rassicurato, cercando di non dare troppo peso alle sue marachelle. Potrebbe essere utile affidare, inizialmente, di tanto in tanto, l'ultimo nato ai nonni o ad altri familiari, al fine di continuare a far sentire il figlio di mezzo di nuovo l'ultimo arrivato.

 

 

2/3

Delicata la situazione dei figli di mezzo, con ad esempio il secondogenito (di tre), tenderà a sentirsi non importante, sottovalutato o messo da parte. Naturalmente, tutto dipende da come genitori hanno saputo relazionarsi coi figli e come questi hanno reagito alla situazione. Al di là della posizione in famiglia, il ruolo del genitore è fondamentale, proprio per evitare che questa, non condizioni la sua vita da adulto.

Se il primo è il figlio dalle numerose aspettative e all'ultimo viene chiesto di ricoprire il ruolo del "cucciolo di casa", i figli di mezzo sono spesso le figure "intermedie" tra i due fratelli. Ma questa posizione ha anche i suoi punti di forza. Ecco quali sono.

Se i primogeniti sono più tradizionalisti, ambiziosi e hanno uno spiccato senso della responsabilità, i secondi sono spesso più socievoli, creativi e rilassati. Si tratta di una condizione che favorisce, da grandi, scelte più libere e consapevoli, non troppo condizionate dalle aspettative di mamma e papa. Sono in parte "esenti" dal "mandato transgenerazionale" di cui sono investiti i primogeniti.

Se si è in tre, il secondogenito ricopre un doppio ruolo: è un fratello minore per il primogenito e un fratello maggiore per il terzogenito. Questa condizione favorisce le doti di diplomazia e mediazione che sono attribuite, di solito, ai figli di mezzo.

Forti delle esperienze del fratello maggiore ma non vessati dalla attenzioni che i genitori riservano sull'ultimo, i secondogeniti hanno la possibilità di fare subito le loro esperienze, vivendo meno l'ansia che è toccata agli altri due. Gli stessi genitori tendono ad offrire loro maggiore autonomia forti dell'esperienza cha hanno accumulato col primogenito, rendendosi conto che il futuro di un figlio dipende più da lui stesso che dai genitori.

Il figlio di mezzo può trovarsi tra due fuochi: poco considerato dal primo di cui è spesso geloso per la posizione che occupa; in competizione col terzo, il più piccolo, che ritiene investito di maggiori attenzioni da parte dei genitori.

Ma allo stesso tempo il figlio di mezzo può essere anche solidale col primo e col terzo: può manifestare comportamenti regressivi per essere più vicino ed identificarsi col più piccolo o al fine di essere maggiormente vicino al primogenito tende ad identificarsi con quest'ultimo assumendo atteggiamenti da più grande.

Talvolta avviene anche una competizione fra il figlio di mezzo ed il primogenito per la conquista della responsabilità o della preferenza del più piccolo. Ad esempio, quando nasce un maschietto dopo due bambine, c'è la gara a chi deve fare da mamma nei confronti del più piccolo.

Non dimentichiamo che il figlio che è di mezzo, prima di esserlo è stato per un periodo più o meno lungo, secondo ed ultimo. Sarà anche la durata ed il vissuto individuale di questo periodo ad influenzare la nuova "collocazione" familiare, unitamente anche al sesso dell'ultimo arrivato.

 

 

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Pranzo con parenti e c.? Che barba... Ma piace a tanti...
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Dormirņ tanto e poi, tempo permettendo, farņ gli ennesimi...
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