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News 21/04/2009

Post n°1636 pubblicato il 21 Aprile 2009 da corsivo79

CANNAVARO AMMETTE E PROMETTE
"IO TORNO E RICONQUISTO I TIFOSI!"

Da Madrid il difensore napoletano parla già da Juventino: "Io a Torino tornerei con gioia. Lì ho vinto due scudetti che nessuno ci potrà mai togliere. Lo spirito e la voglia sono rimasti gli stessi. Le critiche non mi preoccupano, con i tifosi aggiusterò tutto". Dopo Buffon, anche Chiellini apre le porte della Juve al compagno di Nazionale: "Sì a Cannavaro, è un grande acquisto. Un onore giocare con Fabio, c'è da imparare". Rinasce così la Juve mondiale. Lippi può rimettere insieme 5 eroi di Berlino per ricreare lo spirito vincente. Il ritorno di Cannavaro è proprio un "colpo" della coppia Blanc-Lippi. Ranieri è imbufalito e consapevole che, se non subito, con il prossimo anno dovrà fare le valigie lasciando il posto a Conte o a Gasperini. Intanto intesa vicina per Diego. C'è già stato l'ncontro tra Secco e il dg del Werder Allofs. Domani si riunirà il Comitato sportivo per decidere se accettare la richiesta del Werder: 23 milioni. Oggi missione a Valencia per Silva. E Secco segue anche Sneijder e Moussa Sissoko. Insulti razzisti a Balotelli, il giudice sportivo condanna il club bianconero. Olimpico chiuso per un turno, ma la Juve presenterà ricorso. Contro il Lecce il 3 maggio niente tifosi. La rabbia del popolo juventino. Buffon e Marchionni: "Obiettivo importante, vogliamo la Coppa Italia".



CANNAVARO AMMETTE: "SÌ, TORNO. E RICONQUISTERO' I TIFOSI" - Tuttosport - «Sì, potrebbe accadere che il mio futu­ro non sia più qui, al Real. Una società che rispetto e che proprio per questo non intendo mettere in difficoltà ades­so, in una fase cruciale della Liga». Al cellulare, la voce di Fabio Cannavaro è forte e chiara. Forti e chiare sono anche le sue intenzioni, confidate al quotidiano torinese Tuttosport: do­po tre anni a Madrid, è ora di tornare a casa per vivere da “italiano in patria” la stagione che conduce al Mondiale, l’ultimo della sua carriera. Lo attende la Juventus, adorata per due campionati, abbandonata nel 2006, mai persa di vista, però: «So di alcuni contatti ma lascio che faccia tutto il mio agente, preferisco non infi­larmi in una operazione di mercato quando si è in fase di trattativa. Tra me e Fedele c’è un accordo di base: nel momento in cui la situazione è defini­ta, mi chiama e io firmo. E’ sempre sta­to così, sarà così anche stavolta». Troppo vecchio per il Mi­lan e scaricato per identiche ragioni di anzianità dal Napoli, ha scoperto di es­sere funzionale alle esigenze dei bian­coneri, che meditano di riaffidarsi a mezza difesa della Nazionale. Già: Buffon, Cannavaro e Chiellini. Il Grande Ritorno implica una secca de­curtazione dell’ingaggio, poco più di due milioni rispetto ai quattro che gli pagano le merengues: «Tutti sanno che alla Juventus tor­nerei con la gioia nel cuore, perché a Torino ho vissuto due stagioni bellis­sime, due stagioni che hanno portato ad altrettanti scudetti. Che considero miei e che nessuno mi potrà togliere», l’ammissione del difensore. Cannavaro sa che non sarà semplice rimettere piede in città, e che sarà compli­catissimo instaurare di nuovo un fee­ling spontaneo con i tifosi. Mercenario e traditore sono state le definizioni più carine con le quali i sostenitori bianco­neri lo hanno accolto per la sfida di Champions con il Real: «Mica vivo sulla luna... La gente si aspettava che rimanessi, ov­vio, ho già spiegato mille volte come è andata ma sono disposto a rifarlo sen­za problemi. Non sono preoccupato: parlerò con i tifosi, certo. L’u­nica cosa che ci tengo a precisare ri­guarda Lippi. Il ct non c’entra nulla, credetemi. Mi ha persino telefonato do­mandandomi se era vero che avessi fir­mato...». Però è fuori discussione che una buona parola lo stratega di Viareggio l'abbia messa nella colazione di Recco con Blanc.
CHIELLINI: "SI' A CANNAVARO, E' UN GRANDE ACQUISTO" - Corriere dello Sport - Dopo Gianluigi Buffon, anche Giorgio Chiellini apre le porte della Juventus a Fabio Cannavaro, vicinissimo ad un clamoroso ritorno in bianconero.
Chiellini, cosa vorrebbe dire per la Ju­ventus conquistare la finale di Coppa Italia?
«Centrare un obiettivo importante per­ché ci darebbe la possibilità di tornare a vincere qualcosa. Sarebbe un punto di partenza per riabituarsi a mettere qual­che trofeo in bacheca».
L’Inter ha aperto il suo ciclo proprio con la Coppa Italia del 2004-05.
«Qualche anno fa questa coppa non in­teressava a nessuno, mentre ora non è così. Se noi la vinciamo, poi, sarà la de­cima della storia del club, oltre che il pri­mo trofeo per la nuova Juventus».
In finale meglio affrontare l’Inter o la Sampdoria?
«Intanto pensiamo ad arrivarci noi... Detto questo, mi sembra scontato che do­po il 3-0 dell’andata l’altra finalista sia la Sampdoria. E non lo dico per “gufare” i blucerchiati».
Ha la sensazione che la Juventus que­st’anno abbia fatto il massimo?
«Dire che abbiamo fatto il massimo ed essere a 10 punti dall’Inter è brutto, ma secondo me la nostra è un’ottima stagio­ne che va finita bene. Mi rimane il ram­marico di aver incrociato negli ottavi di finale il Chelsea al top della forma. Se quella doppia sfida fosse stata giocata un mese prima...».
Cosa manca alla Juventus per tornare a vincere lo scudetto o la Champions Lea­gue?
«Non molto perché nel calcio non sem­pre vince la più forte e gli esempi sono le Champions conquistate dal Liverpool e dal Porto. Ho la sensazione che la Juve tornerà a vincere presto».
Vi potrebbe aiutare l’arrivo di Fabio Cannavaro?
«Premesso che questa notizia l’ho let­ta sui giornali e che non ne so di più, gio­care di nuovo con Fabio sarebbe un grande onore. Cannavaro sarebbe un grande acquisto perché non dobbiamo dimenticarci che lui è un Pallone d’Oro e il capitano della Nazionale. Si può discu­tere due giorni sul fatto che abbia lascia­to la Juventus dopo la retrocessione, ma il valore del giocatore e dell’uomo non è in dubbio. Da uno come lui io e tutti gli altri difensori abbiamo solo da impara­re».
E Cassano? Ha perplessità sul suo carattere?
«Nel gruppo della Nazionale ha fatto bene e sia Buffon che io siamo convinti che saprebbe comportarsi allo stesso modo anche qui. L’ultimo dei problemi è il suo inserimento nello spogliatoio, ve lo assicuro».
LA JUVE MONDIALE RINASCE COSI' - Tuttosport - Dietro le quinte si delinea un’altra Juve. Davanti invece si segue il progetto originale. Da una parte spuntano vertici estemporanei con Lippi, sondaggi su Conte, accordi per Cannavaro. Dall’altra si ribadisce la fiducia in Ranieri. Che fosse un momento strategicamente delicato, per la Juve, lo si era capito già in occasione delle principali tappe dell’operazione Diego: prima le eccellenti relazioni degli osservatori, poi la frenata dettata dal tecnico in base a valutazioni tattiche, quindi la ripresa della trattativa e infine la presunta apertura al brasiliano da parte dello stesso Ranieri. Con i dubbi che ancora resistono. In ogni caso, proprio alla luce di certe indecisioni, dietro le quinte può nascere - a sorpresa - una nuova Juve, anzi può rinascere la Juve di prima, quella dei campioni. Non è solo per il ritorno di Fabio Cannavaro, anche se tutto parte proprio da qui. Il centrale del Real Madrid sollevò la coppa del mondo a Berlino nel 2006 e fece festa con Del Piero, Buffon, Camoranesi e Iaquinta che sarebbe in seguito diventato bianconero. Poi, per effetto di calciopoli, il difensore napoletano decise di prendere una strada diversa restando ad alto livello: meglio il Real Madrid della serie B, ovvio. Eppure quella sembrò una spaccatura insanabile: di qua i campioni fedeli alla maglia, a costo di vivere una stagione di purgatorio; di là i campioni professionisti e basta: vai dove ti porta l’ingaggio. La Juve si adeguò e si ispirò a nuove direttive programmatiche. Non si poteva più guardare indietro. Un piano di cinque anni per tornare grandi, un mix di grandi giocatori e di giovani promettenti. Più facile a dirsi che a farsi. In mezzo ai buoni propositi, alcuni acquisti sbagliati e la ritrosia a puntare davvero sui talenti emergenti. Ma anche il ritorno in Champions, l’azzeramento delle colpe della Triade. E adesso questa voglia irrefrenabile di tornare alle origini, quelle dei successi, per accorciare i tempi e ritrovare d’incanto la Juve di prima, vincente e potente. C’è un bivio che non è facile affrontare, mentre il campionato ancora in corso propone la difesa del secondo posto e la coppa Italia si delinea come l’unico e ultimo traguardo raggiungibile. Il bivio è quello del prossimo futuro. La quarta delle cinque stagioni previste da Jean Claude Blanc per tornare al livello più alto. Il tempo stringe. Serve qualche scorciatoia. Così può essere interpretato anche l’ennesimo ritorno di fiamma per Marcello Lippi, ct azzurro che nel 2010 sarà libero da impegni con la federazione. L’incontro sulla costa ligure riportato dalle cronache ha messo in moto un meccanismo forse imprevisto dagli stessi dirigenti bianconeri. Però inarrestabile: con Lippi l’ad Blanc avrebbe affrontato l’argomento Amauri in nazionale, d’accordo, ma molto più probabilmente i due si sono confrontati anche sull’argomento Cannavaro, giocatore che per Lippi resta un punto di riferimento fondamentale e che quindi in futuro, alla Juve, dopo l’ultimo (o gli ultimi) campionati da calciatore, potrebbe vivere una seconda stagione (o forse almeno quattro, come da rumors contrattuali) da dirigente. Nulla di strano se in questa veste Cannavaro dovesse affiancare strategicamente proprio Lippi e se nel caso dovesse farlo in coppia con Ciro Ferrara, attuale responsabile del settore giovanile bianconero, ma anche assistente del ct in nazionale e inoltre grande amico di Canna, oltre che suo partner in alcune iniziative umanitarie extra calcistiche. Legami solidi, insomma. La Juve del futuro potrebbe rinascere proprio su queste basi ferme, sicure. Con identità di idee (anche con tutta la società) per quanto riguarda l’importanza di puntare sui giovani e di mantenere l’identità nazionale. Con Cannavaro, come detto, salirebbe nuovamente a cinque il numero dei campioni del mondo in carica tutti riuniti sotto l’emblema juventino (un record mondiale, appunto: ma nell’82 i bianconeri in vetta furono 6) e se a questi campioni aggiungiamo gli altri bianconeri già in azzurro o comunque candidati alla stessa maglia ( Chiellini, Legrottaglie, Marchisio, fino al già citato Amauri) il conteggio sale a 9. Tra un anno, in Sudafrica, c’è la possibilità che la Juve ritorni come d’incanto ai giorni di Argentina ‘78, quando Bearzot schierava una rappresentativa tutta bianconera ad eccezione solo di Rossi (allora vicentino) e Antognoni. Aldilà del significato tecnico (la carta d’identità suggerisce incertezza, ma l’esperienza e il carisma sono indiscutibili e non potranno che essere utili alla causa), vale il messaggio subliminale: Juve di campioni, Juve azzurra. Quello che resta da fare è individuare il grande colpo all’estero. E chiarire realmente quale sarà il futuro dell’allenatore (cioè Ranieri). Oppure: quale sarà l’allenatore del futuro (Conte?).
RANIERI SUPERATO, BLANC UNICO REGISTA - La Stampa - La Juve non ha gradito la fuga di notizie sul ritorno di Cannavaro perché sperava di annunciarlo in tempi migliori. Sapendo che parte dei tifosi contesterà la scelta, Blanc aveva programmato di renderla pubblica dopo l’eventuale vittoria in Coppa Italia o contemporaneamente a un acquisto importante: Diego oppure Wesley Sneijder che Secco ha chiesto al Real Madrid mentre avvertiva gli spagnoli della trattativa con Cannavaro. L’olandese, che viene da una stagione tormentata dagli infortuni cui si è aggiunto sabato uno stiramento che lo fermerà per 5 settimane, interessa per il centrocampo. Insomma, in corso Galileo Ferraris si erano industriati per rendere più digeribile l’operazione: oltre alla perplessità «ambientale» c’è la remora di programmare il futuro partendo da un difensore dichiaratamente a fine carriera. Tra un anno ci si troverà allo stesso punto, con l’esigenza di reperire un giovane da affiancare a Chiellini, a meno che nel frattempo non cresca (e molto) Ariaudo. Scenario futuribile con un interrogativo presente: quanto vale oggi Cannavaro? Può fare meglio di cosa si è visto in Champions League contro i bianconeri? È questa - probabilmente - la garanzia che Blanc ha chiesto a Lippi, evitando di parlarne con Ranieri che su Cannavaro aveva già messo i paletti in passato. Lo stratega del Testaccio è imbufalito e consapevole che, se non subito, con il prossimo anno dovrà fare le valigie lasciando il posto ad Antonio Conte o a Gasperini. Appena incassata la conferma di Blanc, l’allenatore romano ha scoperto di essere scavalcato nei disegni per il futuro prossimo e magari remoto, come se alle sue spalle si consumasse la consulenza tecnica di altri. Forse è solo una congettura ma è comprensibile che Ranieri se la ponga con il problema di gestire Cannavaro, altro monumento difficile da traslocare in panchina. Deschamps, in disaccordo con la dirigenza, diede le dimissioni; Ranieri probabilmente non le rassegnerà però ci si chiede quanto possa restare sereno. In ogni caso Blanc è deciso a tirare dritto. Dicono che l’abbia scottato l’esperienza dell’estate scorsa quando bloccò l’acquisto di Stankovic alle prime avvisaglie di contestazione. Questa volta non si farà condizionare: non ascolterà i tifosi, ha avvertito Ranieri della trattativa per Cannavaro quando era avviata, è pronto ad andare allo scontro con i «senatori» che vedessero di malocchio il rientro del capitano azzurro. «Lo Stato sono io» lo disse, del resto, un suo connazionale.
OLIMPICO CHIUSO PER UN TURNO. MA LA JUVE FARA' RICORSO - Tuttosport - La Uefa ha chiesto provvedimenti per gli insulti razzisti a Balotelli durante Juventus-Inter. E la punizione per il club bianconero è puntualmente arrivata. Il giudice sportivo Giampaolo Tosel ha condannato la Juve a giocare a porte chiuse la partita casalinga contro il Lecce, valida per la 15ª giornata di ritorno e in programma il 3 maggio prossimo. I tifosi potranno dunque assistere alla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Lazio, prima gara che i bianconeri giocheranno in casa giovedì prossimo. Le sanzioni al campo, infatti, si applicano alla seconda partita casalinga della squadra squalificata, senza tenere conto della competizione. La Juventus presenterà ricorso contro la sentenza del giudice sportivo, che l'ha condannata a disputare una partita a porte chiuse per i cori razzisti di sabato scorso nei confronti dell'interista Balotelli. Lo rende noto il sito internet del club bianconero. «Il giudice sportivo ha condannato la Juventus a disputare la partita di campionato contro il Lecce del 3 maggio a porte chiuse - è la scarna nota della Juve - a causa dei cori razzisti nei confronti del giocatore dell'Inter Mario Balotelli. La società, preso atto della sentenza, ha deciso di presentare ricorso». «Considerato che, nel corso della gara - si legge nella motivazione della sanzione - in molteplici occasioni (con particolare riferimento ai minuti 4°, 26°, 35°, 41°, 42° del primo tempo e 11°, 19°, 22°, 25°, 30° del secondo tempo), sostenitori della società ospitante, in vari settori dello stadio, intonavano cori costituenti espressione di discriminazione razziale nei confronti di un calciatore della squadra avversaria; valutata la gravità del fatto, per la pervicace reiterazione di tali deplorevoli comportamenti, che nulla hanno a che vedere con la passione sportiva; il Giudice Sportivo delibera di sanzionare la soc. Juventus con l'obbligo di disputare una gara a porte chiuse». Tosel ha poi sottolineato «l'assenza di qualsiasi manifestazione dissociativa da parte di altri sostenitori ovvero di interventi dissuasivi da parte della società». Quindi, dopo aver esaminato «la dettagliata ed esaustiva relazione dei collaboratori della Procura federale». In merito alle partite della 32ª giornata, il giudice ha squalificato nove giocatori, tutti per una giornata. Si tratta di Ariatti (Lecce), Tiago (Juventus), Volpi (Bologna), Amoruso (Siena), Barreto e Costa (Reggina), Cannavaro (Napoli), Mascara (Catania), Mauri (Lazio). Ammende alle società: 11 mila euro all'Inter, 10 mila alla Juventus, 5 mila al Lecce. La Procura Federale ha segnalato il comportamento di Vargas (Fiorentina) nei confronti di Obodo (Udinese) ma il giudice ha deciso di non prendere provvedimenti, dato che il quarto uomo aveva visto quanto accaduto e ha segnalato all'arbitro di non prendere provvedimenti. Nessuna segnalazione dalla Procura federale, invece, per quanto riguarda Baptista (Roma), dato che quella del brasiliano non è stata considerata una "simulazione evidente", punibile quindi con la prova televisiva.
ESCLUSIVA TUTTOJUVE: SECCO STASERA A VALENCIA PER SILVA - tuttojuve.com - Clamorosa accelerata della Juventus nella trattativa che, nelle intenzioni del club bianconero, dovrà portare David Silva a Torino. Secondo quanto appreso in assoluta esclusiva da TuttoJuve.com, alcun dei vertici dirigenziali bianconeri, specificatamente Alessio Secco e Renzo Castagnini partiranno in serata per Valencia. Presupporre l'ennesimo assalto al talentuoso esterno iberico è d'obbligo, soprattutto in virtù della precaria situazione finanziaria che affligge il Valencia. Che si sia giunti alla stretta finale?
JUVE SUPER: ORA TOCCA A DIEGO - Tuttosport - Un ex Pallone d’Oro, Pavel Nedved, abban­donerà a fine stagione. Un altro, Fabio Cannavaro, è dunque destinato a tornare. Trovarne uno futuribile, di Pallone d’Oro, rappresenta la vera scommessa del­la Juve, quella che se vinta consentirebbe di colmare il gap, ancora ampio (e sostanzialmente invariato ri­spetto alla scorsa stagione) che la divide dall’Inter. Il candidato in pectore è sempre lo stesso, Diego Ribas da Cunha. Sempreché in società non decidano di cam­biare timoniere, cosa che al momento in corso Galileo Ferraris ufficialmente tutti escludono. Dunque il futuro di Diego è legato in qualche modo alla conferma di Claudio Ranieri, per­ché (e ne parliamo in altra pagina) l&#) l’;avvento di Anto­nio Conte, fautore di un innovativo 4-2-4 basato sulla presenza di esterni offensivi, sarebbe la garanzia del­l’addio all’asso brasiliano a tutto favore di David Silva. E sostanzialmente lo stesso si può pensare anche nel caso di ritorno alla casa bianconera di Gian Piero Ga­sperini. Il tecnico genoano predilige infatti il 3-4-3, an­che qui con l’esaltazione dell’incidenza degli esterni of­fensivi. Certo anche nel 4-4-2 di Ranieri la presenza di un trequartista (seppure atipico come Diego) non ha ragion d’essere, ma l’attuale allenatore della Juve ha accettato di rivedere le proprie convinzioni e di vara­re un 4-3-1-2 cucito addosso al brasiliano. Un atteggia­mento che paradossalmente ha finito con il legare la sorte dell’uno a quella dell’altro nonostante le diffiden­ze iniziali. Incontri tra Alessio Secco e Klaus Allofs ce ne sono già stati, ma secondo Djair da Cunha (padre dell’asso del Werder Brema) quello decisivo av­verrà in questa settimana. Per il momento concentria­moci sul passato. Il primo tassello fondamentale è sta­to messo a Torino nell’ultima settimana di marzo, quando Djair da Cunha, accompagnato dai suoi lega­li di fiducia, ha raggiunto appunto l’accordo con Jean Claude Blanc e Alessio Secco. Dopo quell’incontro (au­torizzato dal Werder Brema) in gran segreto c’è stato un vertice tra i due plenipotenziari di mercato, appun­to Secco e Allofs. Due elementi ci inducono a questa conclusione. Il primo è che Allofs ha ammesso di ave­re già parlato con Secco. Teoricamente potrebbe aver­lo fatto al telefono, ma affari di questo tipo (e di questi importi) richiedono un vis a vis lontano da occhi (e orecchie) indiscrete. La seconda è che alla Juve (uffi­ciosamente) sostengono di avere in mano Diego e di po­ter chiudere la trattativa in qualsiasi momento. E que­sto presuppone, appunto, che la trattativa sia già av­venuta. Ora si tratta di accettare, o meno, l’ultimo prez­zo formulato dalla controparte (pare di 23 milioni, sen­za nessuna concessione per la voce “bonus”). Domani, in occasione di un apposito Comitato Sportivo lo stato maggiore bianconero deciderà la prossima mossa.
TREZEGUET, L'AGENTE: "SE LA JUVE CONFERMA RANIERI..." - tuttomercatoweb.com - Appare ormai insanabile la spaccatura tra David Trezeguet (31) e Claudio Ranieri. Antonio Caliendo, procuratore dell'attaccante francese, ha fatto presente il malumore del proprio assistito: "Se la Juventus dovesse confermare Ranieri, come ha detto di voler fare, ci sarà qualcosa da rivedere. Sembra che Trezeguet non rientri più nei piani del tecnico - ha affermato Caliendo -. Si vede da quanto e come lo sta impiegando ultimamente". Barcellona e Manchester City si stanno già leccando i baffi...
SNEIJDER-JUVE, IL MERCATO DECOLLA - La Stampa - La Juve, incassato il sì di Cannavaro, continua a muoversi. Blanc pensa ad un colpo, e il nome a sorpresa sembra essere quello di Sneijder, alternativa al brasiliano Diego. Il centrocampista del Real, meno offensivo del collega del Werder, viene da una stagione tormentata. Secco l'ha chiesto ai dirigenti madridisti durante la trattativa per il ritorno in Italia del capitano della nazionale azzurra. Trattativa? «Sì - ha spiegato Fedele, manager di Cannavaro - quando si tratta di parametri zero c'è un "gentlemen agreement", la prassi è che la società interessata ad un giocatore manda una comunicazione all'altra. Poi una volta fatto questo non so cosa farà la Juve, però la trattativa proseguirà». Altri nomi sul taccuino di Secco: Quagliarella per il dopo-Trezeguet, D'Agostino per occupare la cabina di regia, e Dentinho, giovane talento brasiliano che interessa anche all'Inter.
DALLA FRANCIA UN NUOVO SISSOKO PER LA JUVE - tuttomercatoweb.com - Stando a quanto riportato dal sito francese Football365.com, la Juventus avrebbe intenzione di aggiungere un altro Sissoko alla propria mediana. Si tratta di Moussa, diciannovenne in forza al Tolosa. Sotto contratto fino al giugno 2013, il centrocampista transalpino piace anche a Newcastle, Arsenal e Tottenham. Non c'è solo Sissoko nei piani di Alessio Secco, perché pare che la Vecchia Signora sia interessata anche all'attaccante André-Pierre Gignac (23) e al difensore centrale Mohamed Fofana (24).
BUFFON: "LA JUVE VUOLE LA COPPA ITALIA" - Corriere dello Sport - Il pareggio di sabato sera contro l'Inter ha praticamente ridotto a zero le speranze scudetto della Juventus. Ma nei due scontri diretti, i bianconeri "non sono sembrati inferiori" alla capolista. Lo sostiene Gianluigi Buffon, secondo cui "con un po' più di attenzione nelle ultime partite - dice sul suo sito internet - ora saremmo ancora in corsa per il titolo". "Il pareggio contro l'Inter non ci dispiace - aggiunge il portiere - visto che abbiamo dovuto giocare parte del secondo tempo in inferiorità numerica. Certo, si sarebbe piaciuto vincere per regalare una soddisfazione ai nostri tifosi e per provare a tenere aperto il discorso scudetto". Il numero uno, però, non si lascia andare ai rimpianti e guarda subito alla prossima sfida: "Mercoledì ci aspetta il ritorno della semifinale di Coppa Italia con la Lazio - dice - con cui dovremmo ribaltare il 2-1 subito all'andata. Ci teniamo molto a questa partita - sottolinea - e a questa competizione che, soprattutto negli ultimi anni, ha ritrovato smalto. Inoltre, non vogliamo rovinare quanto di buono abbiamo fatto in tutta questa stagione".
MARCHIONNI: "VOLEVAMO LA COPPA ITALIA DALL'INIZIO" - Tuttosport - Una rete all'andata per restare attaccati alla Coppa Italia. E una speranza per il ritorno. Perché l'ex "coppetta" è l'ultimo traguardo della Juve e Marco Marchionni ci tiene ad andare in finale: «Mi fa piacere aver segnato all'andata - dice l'ala bianconera - perché un gol fuori casa è sempre importante, ma dovremo comunque essere molto concentrati, perché la Lazio sta attraversando un buon momento. Noi veniamo dal pareggio con l'Inter, abbiamo dimostrato di essere vivi e ci teniamo a passare il turno e ad andare in finale». «Con la Lazio sono sempre partite difficilissime - prosegue Marchionni - perché contro di noi tirano fuori stimoli ulteriori. Anche se ci sono ancora sei partite e non si può sapere quello che potrà succedere, a noi purtroppo è rimasta solo la Coppa Italia e dobbiamo concentrarci su questo impegno per regalare il decimo trofeo alla Juventus. Abbiamo pensato alla Coppa sin dall'inizio, perché sapevamo che era un anno pieno di impegni e ci siamo subito resi conto che, se non fosse andata bene con il campionato o la Champions, andando avanti in Coppa Italia avremmo comunque avuto l'occasione di vincere qualcosa di importante».

 
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tanyamalikji il 31/07/24 alle 13:04 via WEB
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TOKIO, 8 DICEMBRE 1985: JUVENTUS CAMPIONE DEL MONDO
 

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QUESTO E' MORATTI!
Beppe Grillo svela i loschi affari del presidente dell'Inter e della sua azienda.

 

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