La recita di Bolzano

che amore assoluto sia!

Creato da fugadaipiombi il 24/11/2013

 

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E infatti questa è una rivisitazione di quel racconto....
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Io ne conosco un'altra quella del racconto di E.A.Poe..
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Da Edith, sempre con amore!

Post n°47 pubblicato il 03 Dicembre 2015 da fugadaipiombi

L'inconfondibile voce della nostra 'piaf', il passerotto, così veniva soprannominata, si spande per tutto il locale, la radio continua a trasmettere le sue canzoni per ricordarla, come se fosse facile dimenticarsi di questa piccola e sfortunata donna morta qualche giorno fa. La ascolto mentre sto ultimando il lavoro di pulizia del bancone, sistemando i bicchieri in perfetto ordine. Mi guardo intorno e sono orgogliosa del risultato ottenuto grazie al mio gusto e ai miei sforzi. Orgogliosa della scelta dell'arredamento, di ogni dettaglio curato da me personalmente. Perseguivo un'idea precisa e ho provato a realizzarla nei più piccoli particolari. Ho voluto che ogni avventore, entrando, si sentisse avvolto come se stesse per entrare a casa propria, accolto con dolcezza, come se fosse venuto a chiedere asilo. Molte volte, entrando in uno di questi locali non sentivo l'accoglienza, anzi sentivo disagio, sì, un forte disagio a causa del quale mi veniva voglia di fuggire, percepivo quasi fastidio per la mia presenza, possibile sentirsi così frustrati o vinti dalla vita, mi chiedevo, da non riuscire più a rivolgere un sorriso di benvenuto?  Quindi ho preso la mia decisione, avrei aperto un locale in cui, chiunque fosse entrato, avrebbe trovato me, pronta a donare sempre un sorriso, ad ascoltare, magari, le deliranti confessioni di qualcuno che preferisce confidare i propri crucci ad una perfetta sconosciuta. Ogni anima che si fosse affacciata facendo capolino, sarebbe stata accolta dal calore che i mobili in legno, per me così rassicuranti e sistemati in modo da creare un'intima atmosfera, avrebbero trasmesso, si sarebbe dovuto sentire come nel luogo più sicuro della terra, grazie anche alle lampade dalle luci soffuse che avrebbero arricchito ogni tavolino. Sarebbe stato meraviglioso guardare gli innamorati persi occhi negli occhi, come se fossero stati soli, meraviglioso veder nascere e crescere l'amore sotto i miei occhi. Ogni tavolo doveva essere ricoperto con tovaglie dai tessuti più pregiati, perchè sarebbe stato meno triste lasciarsi o fare pace tenendosi le mani appoggiate sulla morbidezza. Sarebbe stato meraviglioso che ogni loro ricordo li ricongiungesse a me, che penso a loro come alle persone più importanti, una ad una, delle quali conosco i nomi, che pronuncio ogni volta che oltrepassano la porta d'ingresso. E' bello vederli sorridere perchè sono stati riconosciuti, che qualcuno si ricordi di loro, li fa sentire meno soli, non considerati come persone qualunque. Di ogni anima mi piace conoscere i segreti, leggendoli attraverso i tratti dei loro visi o le movenze dei loro corpi, a volte ne comprendo ogni pena appena entrano, mi sento investire dalle loro emozioni e allora cerco di avere e di usare le parole giuste, per farli tornare ad acquietarsi. E' gratificante sapere che le ragazze che si rivolgono a me per essere ascoltate, sanno di trovarvi colei che cercherà di trovare una soluzione, o di dare il giusto consiglio, garbatamente, di far tornare loro la fiducia nella vita e negli uomini, dei quali parlano in modo veramente tremendo, a volte. Ah, gli uomini, e cosa saremmo senza di loro? dico. Cosa sarebbe la nostra vita se questi esseri cosi strani non entrassero nei nostri giorni per tormentarci, amarci, per litigare facendo pace subito dopo, magari facendo all'amore in modo disperato? Penso che valga la pena frequentarli, amarli, affermo con serietà e a quel punto si sentono meglio, non stavano aspettando che una parola che le inducesse a cascare ai loro piedi senza fare la figura delle stupide. Già, e come farei io se non sapessi che tra mezz'ora Pierre entrerà da quella porta, Pierre, che custodisce dentro di sè i segreti più belli, più intriganti che io abbia mai letto in un uomo. Pierre, che mi ha strappato l'anima dal primo momento in cui è entrato nel mio locale, incuriosito del parlare che si faceva di Edith, già il mio nome è Edith, come quello che appartiene alla voce che in questo momento mi avvolge. Era curioso di sapere perchè il mio nome correva sulle labbra di tutti, la ragione per la quale frequentavano il mio locale, accorrendo come se avessero trovato chissà quale tesoro. Pierre, che dopo essersi presentato tutti i giorni, per qualche mese, mi ha invitato ad andare all'Olympia, ad ascoltare la mia omonima, sarebbe stata una serata speciale, mi disse. Un regalo speciale per me, non capivo a cosa dovessi tanto onore, io lo amavo follemente, ma a lui non lo avevo mai manifestato apertamente, un segreto che custodivo gelosamente e di cui tutti si erano accorti. Non avrei mai pensato che Pierre potesse ricambiare il mio sentimento, appassionatamente, cosi come con passione lo avrei amato. Quella splendida sera, dopo aver soddisfatto la nostra anima ascoltando il canto struggente di quel piccolo passerotto, l'ultimo suo concerto, provata, affaticata, ma sempre meravigliosamente straordinaria, mi aveva chiesto se potesse accompagnarmi a casa e di farlo salire, doveva parlarmi. Un pensiero mi era balenato, ma no, non poteva essere vero, mi ripetevo. Nel momento in cui ci siamo trovati nel mio soggiorno, si era guardato attorno e mi disse che non poteva essere diverso da come aveva immaginato il mio rifugio, il mio personale e segreto rifugio. Bello accogliente, caldo, ma intriso di una passione che a stento trattenevo dentro ogni cosa, che avrebbe voluto palesarsi e che lui era lì per questo motivo. Perchè gli donassi tutta la mia passione per la vita e per l'amore, quella che in me sublimava ogni gesto. Ci amammo, quella notte, come non ho mai amato, l'ho amato mentre risalivo il suo corpo, di cui ho voluto conoscere ogni lembo di pelle, l'ho amato mentre lo sentivo ansimare di piacere, mentre le sue mani non si staccavano da me, in un perpetuo contatto. L'ho amato per la sua dolce veemenza nel possedermi, nel richiedere completa attenzione, nell'abbandonarsi su di me ormai sfinito. L'ho amato, si, di questo amore che ancora mi sconvolge al pensiero che mancano ora 10 minuti al suo arrivo e io cosi rinascerò, tornerò a respirare, poichè lui, il mio alito, la mia vita, si troverà davanti a me e mi guarderà con occhi pieni di furore, mentre già lo sento dentro di me, a godere di lui e delle sue immense mani. Chi volesse conoscere il mio locale, mi troverà sulla guida, sulla strada per arrivare a Parigi, all'interno di un piccolo borgo, basta cercare alla voce: da Edith, sempre con amore!

 
 
 
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