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La fata verdeimmagineimmagine

 L'assenzio è un liquore ad alta gradazione alcolica 68º, che si presenta in colore verde smeraldo o verde chiaro ottenuto dalla Artemisia Absinthium, una pianta spontanea che cresce in gran parte dell’Europa e particolarmente in Italia, dove è nota anche come "artemisia maggiore o romana". Le proprietà officinali di questa pianta erano conosciute fino all’antichità, infatti è citato in un papiro egiziano risalente al 1600 a.C. ; alcuni racconti si trovano addirittura nelle sacre scritture, e secondo Plinio e Plutarco fu utilizzato nel 150 a.C. anche come insetticida per i campi. 
Fu l'ispirazione del modo di vivere bohemien ed era la bevanda preferita di artisti famosi come ad esempio Vincent Van Gogh, Toulouse Lautrec ed Ernest Hemingway. Essendo una bevanda che è sempre stata rinomata per la sua potenza, i gentiluomini di cattiva reputazione al Moulin Rouge erano famosi per servirsi dell'assenzio per convincere le signore a condividere le loro idee.
Verso gli inizi del ventesimo secolo già si vociferava che l'assenzio avesse delle proprietà non del tutto controllate: il suo abuso, nonché la assuefazione che dava ai suoi consumatori iniziò a far sospettare che fosse una sorta di droga (ancóra oggi, qualcuno crede che sia un liquore contenente oppio).
D'altra parte, i suoi effetti sono del tutto particolari: il moderato bevitore di vino tende all'allegria, alla socializzazione, il bevitore di birra ha una ubriacatura più profonda; il bevitore di assenzio è invece perso nelle sue fantasticherie, la sua creatività aumenta ed anche per questo divenne la bevanda preferita fra gli artisti.
A fronte di questo enorme successo, il declino dell'assenzio fu altrettanto rapido: scomparve da tutti i mercati d'Europa e d'oltre oceano in poco più di un decennio Le ragioni di questo oblio sono essenzialmente tre: innanzitutto il forte movimento che si batteva contro l'alcolismo e che attraversò tutta l'Europa nei primi anni del Novecento; poi gli studi scientifici che individuavano nel tujone una neurotossina responsabile di provocare convulsioni e morte negli animali da laboratorio.
Nel 1998, Radomir Hill nella Repubblica Ceca, tentò di rilanciare la distilleria di famiglia oramai in declino e una bottiglia di Absenta importata dalla Spagna gli suggerì l'idea di produrre l'Hill's Absinth. Non ci volle molto per diffondere la sua bevanda singolare che poco ha a che vedere con l'antico absinthe consumato dagli artisti; ma la frenesia e la curiosità dei turisti di Praga e non solo dei turisti, ha fatto sì che l'Hill's Absinth pur non essendo un vero Absinthe ha ottenuto un successo strepitoso.

 

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Dieta giapponese

Post n°189 pubblicato il 07 Novembre 2007 da latripladea
 

sentite cosa ho appena appreso sul paese del sol levante...

La new Japan Obsession è la DIETA.
Non che io abbia mai visto molti giap obesi, a parte i lottatori di sumo, ma pare che ora anche i nostri amici dagli occhi a mandorla siano ai ferri corti coi chili di troppo. Così hanno introdotto un nuovo pasto dietetico. Niente barrette o beveroni ma...biscotti a forma di orsetti che sostituiscono il dessert. Ci sono gusti straordinari pare che quello di soia al gusto di tiramisù  ma ci sono anche alla vitamina C e al collagene antietà!

Mah...coi dolci gelatinosi e asfittici che ho visto girare in Giappone penso proprio che se mi trasferissi lì diventerei una modella, magari un morsichino ad un orsetto lo darei volentieri!

Circe

 
 
 

CAVALIA

Post n°188 pubblicato il 29 Ottobre 2007 da latripladea
 

Recentemente sono stata a Düsseldorf e mi é capitato di vedere uno spettacolo davvero straordinario: Cavalia. La scenografia e i costumi erano bellissimi, i cavalli correvano in libertá senza cavalieri. Sembrava di essere dentro le scene, foglie autunnali che cadevano oppure neve o pioggia. L´impressione era quella di essere in una fiaba. Gli acrobati, l´orchestra nascosta nei tronchi degli alberi, la cantante e il gioco luci, tutti molto bravi. 

Mi sento peró in dovere di fare una critica. Sotto i bei tendoni bianchi c´era il bar con i bidoni di popcorn, il punto vendita per magliette berretti cd e altro. Durante la pausa ci alziamo per prenderci una bibita e imbocchiamo un´uscita a caso. Le hostess ci fermano e ci indicano un´altra uscita perché quella era destinata ai VIP.

Boh? Allora abbiamo scoperto che ci sono bagni per vip e bagni per gente comune, un tendone bar per vip e un tendone bar per gente comune. Cosí ci é venuta voglia di curiosare e passando dall´esterno ci siamo introfulati nel bar dei vip che, in effetti, era molto piú suggestivo e vendeva anche gioielli in argento col simbolo di cavalia. Poi sono entrata nei bagni vip e per il timore di essere ripresa, mi sono infilata in quello degli uomini. Me ne accorgo ormai quando vedo un vecchietto impegnato all´orinale. Non manca di redarguirmi e io me la do a gambe.

La cosa mi ha fatto sentire una stracciona, nonostante avessi pagato ben 75 euro di biglietto ero una spettatrice di serie B.  

Artemisia

 
 
 

Sorelle...

Post n°187 pubblicato il 23 Ottobre 2007 da latripladea

Questa è una storiella che una sorella mi ha inviato via mail, vale la pena di pubblicarla:

Un giorno molto caldo una giovane donna sposata andò in visita a casa di sua madre e, insieme, si sedettero su un sofà a bere tè ghiacciato.Mentre parlavano della vita, del matrimonio, delle responsabilità e degli obblighi dell'età adulta la madre pensosa fece tintinnare I suoi cubetti di ghiaccio nel bicchiere e lanciò un'occhiata serena e intensa alla figlia.

"Non dimenticare le tue Sorelle!" raccomandò, facendo turbinare le sue foglie di tè sul fondo di vetro.

"Esse saranno sempre più importanti man mano che invecchierai. Non importa quanto amerai tuo marito, né quanto amerai I bambini che potrai avere: avrai sempre bisogno di Sorelle. Ricordati di viaggiare con loro ogni tanto.Ricordati di fare delle cose con loro. Ricordati che 'Sorelle' significa TUTTE le donne. Le tue amiche, le tue figlie, e tutte le altre donne che ti saranno vicine. Tu avrai bisogno di altre donne, le donne ne hanno sempre bisogno."

"Ma che strano consiglio!" pensò la giovane donna "Non mi sono appena sposata? Non sono appena entrata nel mondo del matrimonio? Adesso sono una donna sposata, per fortuna! Sono adulta! Sicuramente mio marito e la famiglia cui stiamo dando inizio saranno tutto ciò di cui ho bisogno per realizzarmi!".

Ma la giovane donna ascoltò sua madre e mantenne contatti con altre donne ed il numero delle "sorelle" crebbe ogni anno di più.

Il tempo passa.
La vita avviene.
Le distanze separano.
I bambini crescono.
I lavori vanno e vengono.
L'amore scolorisce o svanisce.
Gli uomini non fanno ciò che speriamo.I cuori si spezzano.
I colleghi dimenticano I favori.
Le carriere finiscono.

Non importa quanto tempo e quante miglia ci siano fra voi. Un'amica non è mai così lontana da non poter essere raggiunta. A volte, infrangeranno le regole e cammineranno al tuo fianco.

Latripladea

 
 
 

Come mi vuoi stasera?

Post n°186 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da latripladea
 

Un 2007 così proprio non me l’aspettavo, troppo lavoro, troppo stress, nemmeno un attimo per guardarmi allo specchio. Indosso di corsa gli abiti che ho nell’armadio, magari demodé perché non ho nemmeno il tempo di guardare i giornali di moda, per non parlare della manicure, oramai le unghie sono artigli e i capelli è da due anni che non li taglio. E chi ha quattro ore da spendere in un salone di bellezza? La vita sociale si è azzerata e anche l’umore è pessimo, sono aggressiva. Il risultato? Sono una strega a tutti gli effetti.

Ma questa sera ho ricevuto un invito da una vecchia fiamma…eh già, chi ha tempo di fare nuove conoscenze? Tanto le amiche mi riferiscono che in giro è rimasto ben poco da beccare, non c’è più trippa per gatte o meglio è rimasta solo la trippa, lo scarto quindi. E così accetto di rivedere questo stronzo che anni fa sul più bello si è sposato un’altra.

Veramente è ancora un po’ sposato, ma il vizietto non l’ha perso - lui dice “le sane abitudini non si perdono” – ma che ‘mmme frega? Tanto se non con me con un’altra, funziona così no? E poi io da tempo non pratico, oramai ho le ragnatele e mi ci sono affezionata, mica me le faccio togliere così, da uno perché ci esco una sera.

Però alla fine della serata, noto con sorpresa che mi piace essere corteggiata – vabbé, mi piace pensare che sia così – e ci sto.

A posteriori capisco che anche se si lavora troppo un’oretta per la manicure è bene prendersela perché l’ho mandato a casa pieno di graffi e poi i capelli?!? Troppo lunghi, mi appoggiava sopra un braccio e .. ahi! Me li tirava, e poi per certe pratiche è proprio il caso di dire che stanno davvero in mezzo ai coglioni! (scusate la volgarità sto scrivendo sotto effetto dell’assenzio!)

Ma secondo voi una che dice “alt, mi lego i capelli” non toglie un po’ di eros alla situation? Della serie, aspetta un attimo, mi metto il preservativo! Sono quelle interruzioni che tolgono quel po’ di magia…no? I capelli lunghi non stanno bene sciolti? Una donna con un bello chignon da zita arrappa ugualmente? Queste sono le stravaganti domande di una strega di clausura. Qualcuno può illuminarmi? Devo andare a farmi sistemare?

Artemisia

 
 
 

Reality...addio?!

Post n°185 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da latripladea
 

Leggevo l’altro giorno che al più importante appuntamento di “Tv mercato” dell’anno in Gran Bretagna i format dei reality sono rimasti sugli scaffali…nessuno li acquista più!
ERA ORA, il pubblico è veramente assuefatto ai reality o finti reality che tutte le emittenti ci propinano ad ogni momento della giornata! Con un sospiro di sollievo proseguo a leggere l’articolo…i format dei reality verranno rimpiazzati dai quiz e giochi a premi…ah…di quelli infatti non ce ne sono abbastanza! Dopo scatole, milionari, ereditieri voglio vedere cos’altro si inventano questi geni  dei format!
Mi sono sempre chiesta se è la preferenza del pubblico che crea il palinsesto o è il palinsesto che forma le preferenze della massa, quella che tiene il tv acceso mentre cucina, lavora in casa o parla la cellulare o dorme annoiata. Il famoso AUDITEL…
Anche la tv di Stato, quella che siamo obbligati a pagare ma che è commerciale quanto le altre e di più, non investe due lire per fare un’indagine di mercato prima di lanciare un nuovo programma? Poi parte la prima puntata, l’auditel non risponde e allora si cancella tutto…ma scherziamo?? Sarebbe come lanciare una linea di automobili, riempire i saloni e poi scoprire che un’auto con i sedili di legno non  piace perché fa venire le formiche al sedere e bisonga rottamare tutti i prodotti…non serve un master in comunicazione, anche mia nonna che poverina aveva fatto solole elementari non avrebbe mai fatto una scelta così scellerata!

E poi sti format….vabbè la globalizzazione ma non sarebbe ora di sfruttare qualche idea più originale magari di qualche giovane italiano nel nostro caso? Viaggio spesso all’estero e la cosa più ridicola è la globalizzazione dei format, Vai a Dubai e vedi il Gerry Scotti arabo (che tra l’altro registra in Gran Bretagna) che conduce il milionario (tutto uguale cambiano solo i concorrenti) vai in Spagna e ti trovi con l’isla de los famosos magari con qualche partecipante che è appena stato buttato fuori da quella italiana…vai negli States e cucchi la Maria di turno che conduce un talk show strappalacrime ma che p….izza! Persino in Cina ha il milionario!!!! vi rendete conto...La Cina! L'unica Nazione che non ha format è Cuba, lì nell'unico gioco a premi che ho visto vincevano...punti.

Riprendendo un vecchio spot della Barilla…dove c’è format c’è casa!
Voglio vedere  cose originali! Possibile si sia esaurita la fantasia?

Circe

 

 
 
 

Ficuzza: amici dell'assenzio

Post n°184 pubblicato il 14 Ottobre 2007 da latripladea
 

Carissimi lettori

sono in trasferta in quel di Palermo per lavoro e visto che stamane a Mondello transita la famosa supermaratona e non posso muovermi mi sono dedicata alla lettura del giornale locale. Ho scoperto che nel ridente paesino di Ficuzza (niente battute sceme please) dei ragazzi volenterosi hanno aperto un absinth bar. Avevo già notato che in Sicilia l'assenzio è più comune che dalle nostre parti ma questo locale è proprio una chicca.

www.igiovanidellanticoborgo.com
Il link al loro sito per chi volesse vedere il locale

sono sicura che artemisia troverà il modo di fare un voletto qui con la super scopa magica, d'altronde una notte stellata a Ficuzza assaggiando assenzio in bicchieri di ghiaccio merita sicuramente.

Ora vado in spiaggia al sole.
baci dalla Sicilia

Circe

 
 
 

L'UNICO TUBERO DELL'AMOR...E' LA PATATA! 

Post n°183 pubblicato il 07 Ottobre 2007 da latripladea
 

Per il consueto appuntamento mensile del nostro erbario abbiamo deciso di dedicare un post ad un tubero molto diffuso, la patata.Dal mio recente viaggio in Perù, grazie all’amicizia con una donna del luogo, ho appreso notizie inedite sulla patata.

Anzitutto al mondo esistono 4000 specie e solo in Perù 300 varietà che crescono anche in alta quota: la patata liscia, la patata migliorata, la patata nativa migliorata, la nativa poco commerciale, la nativa non commerciale, la patata amara… and so on.

Nelle Ande peruviane la coltura e il trattamento delle patate spetta alle donne. Hanno elaborato un metodo di conservazione dei tuberi che permette di mangiarli anche dopo 8 anni. Consiste nell'esporre la patata a forti gelate notturne, una volta congelata, viene essiccata al sole e si restringe molto diventando una patatina, cioè diventa più piccola di una pallina da ping pong. Per tornare commestibile è necessario bagnarla…ehm, si immerge nell’acqua per reidratarla e riprende il volume originale, proprio come per i piselli essiccati.

Sull’isola di Taquile (lago Titicaca) esiste un metodo bizzarro per il controllo delle nascite. Le donne dopo il secondo figlio, si cibano di un’erba segreta che le proteggerebbe da ulteriori gravidanze. Ma esiste un altro contraccettivo naturale sull’isola di Taquile, ad uso e consumo degli uomini… per l’appunto una patata speciale.

La patata in questione, quando viene consumata, provoca molta euforia e un tale appagamento che gli uomini dopo essersela pappata, non  provano più appetito sessuale.

Ecco perché le donne coltivano molta patata! Da noi si usa la scusa del mal di testa, sulle Ande “si dà la patata”!

Artemisia

 

 
 
 

Couchsurfing

Post n°182 pubblicato il 04 Ottobre 2007 da latripladea
 

 

Letteralmente surf sul divano

E un sito che volevo pubblicizzare da tempo e portare all'attenzione dei nostri lettori-viaggiatori con tanto entusiasmo e pochi soldini...adesso ci sono i voli low cost che ti fanno davvero viaggiare con poco ma poi dove si alloggia? I posti dove dormire sono ancora carissimi! Bene questa è una soluzione www.couchsurfing.com persone vere che mettono a disposizione il loro divano per farvi dormire gratis, in tutto il mondo! Un po' come lo scambio di case ma in piccolo, molto in piccolo, basta a vere un divano (credo sia ammesso anche un letto).

Baldi giovani, e non, se volete viaggiare approfittatene! E ' anche un modo per stringere nuove amicizie con la fauna locale, tra l'altro molti sono uomini e dalle foto qualcuno non è nemmeno male!

Spero la segnalazione serva a qualcuno.

Baci da Circe

 
 
 

MANGROOMER

Post n°181 pubblicato il 02 Ottobre 2007 da latripladea
 

 

 

 

Peli superflui? Un problema solo femminile??
Non credo.
Sappiamo benissimo che le donne baffute NON sono sempre piaciute, ma nemmeno le donne che si dimenticano di depilarsi l’inguine non piacciono. C’è stato un periodo in cui la Dellera e la Marini si sono fatte fotografare coi peli sotto le ascelle per cercare di rilanciare la moda del “pelose è bello”, ma non ha funzionato. Mi risulta che poche femminucce abbiano aderito all’iniziativa. Quindi sacrificio e sofferenza perché chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire.

E gli uomini pelosi piacciono alle donne? Un po’ di barba incolta può essere arrapante, così come il petto villoso. Insomma, peli sì ma nei punti giusti.

E i peli sulla schiena?
Noooo!!! Quelli non ci piacciono proprio.
Spesso la natura è ingiusta, toglie i peli dalla testa e li sposta sulle spalle. L’uomo calvo può avere il suo fascino, vedi Yul Brinner, il macho per eccellenza dei miei tempi. Ma la peluria sulla schiena proprio no, non ci piace per niente. Che fare?

Oggi c’è un sistema molto pratico per risolvere gli inestetismi del pelo che cresce dove gli pare. Un rasoio snodabile risolverà questo problema.

Vi ringrazio per la Vostra comprensione, sono sicura che correrete ad acquistarlo prima di prsentarvi al mio cospetto.

Gramigna

 

http://mangroomer.com/

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=w5kifCvfRfc

 
 
 

Racconto d'autuno 2007: L’ORCHITICA

Post n°180 pubblicato il 30 Settembre 2007 da latripladea
 
Foto di latripladea

San Martino, castagne e novello vino.
L’autunno è tutto saporito, sono varie in questo periodo le sagre per riscoprire i sapori antichi. Le castagne sono versatili, si prestano a tantissimi piatti, dall’antipasto al dolce. Che dire della minestra di castagne? Oppure della marmellata di marroni? Ummh, mi viene l’acquolina in bocca. Ma la cosa più bella per me è camminare nei boschi per raccoglierle, scovarle e gioire come fossero pepite, calpestare le foglie variopinte e riempire le borse di maroni.  E poi ritrovarsi in una casa di campagna con gli amici ad arrostirle e dissetarsi col vino novello. Che goduria!
Vi sono dei decotti di castagne che curano le bronchiti, i reumatismi e ben altro. La nonna mi ha persino insegnato a mettere sul comodino o in tasca, qualche castagna selvatica per tenere lontano il raffreddore. Mi pare strano che anche solo per questi suoi riti il nonno non l’abbia arrostita insieme alle castagne.
Comunque le castagne sono anche decorative, le composizioni autunnali sono
più suggestive con qualche bel marrone!


Oggi ad esempio in ufficio un collega ha creato una composizione che è una vera e propria opera d’arte contemporanea. Due grossi e lucidi maroni bucati con una graffetta e appesi ad un elastico. Sono rimasta putrefatta da cotanto genio! Ci ho detto: ”te sei troppo intelligente per rimanere in Italia, dovresti migrare all’estero…c.d. fuga dei cervelli”. Ho fatto subito un’ordinazione di ben 10 composizioni per appenderle ad ogni pc. Ma come ogni opera d’arte che si rispetti, servirebbe un esperto in grado di interpretare il pensiero dell’autore. Ho cercato di contattare Sgarbi, ma era troppo impegnato, così farò del mio meglio per recensire il capolavoro.

Passiamo in rassegna gli oggetti utilizzati per la sua realizzazione. Un elastico, una graffetta e due grossi  maroni ops, due marroni. Sono  apparentemente semplici oggetti di vita quotidiana ma celano un elevato significato. Le graffette sulle scrivanie d’ufficio abbondano, vengono viste come oggetti insignificanti e nonostante i cassetti ne siano pieni, manca sempre la graffetta della misura giusta. E’ un elemento utile nella vita d’ufficio ma allo stesso tempo irritante perché te le trovi ovunque come il prezzemolo. Create per tenere in ordine i fogli, in realtà creano scompiglio perché spesso si agganciano al foglio sbagliato. Quindi la graffetta come icona delle contraddizioni della vita d’ufficio. L’elastico è quel qualcosa che pende e rappresenta la fiacchezza, la debolezza e la mollezza. I marroni…beh parlano da soli. Così i maroni agganciati all’elastico vogliono significare “abbassamento di maroni, maroni che calano, stanchi e gonfi”. L’orchitica per l’appunto. Questo il titolo dell’opera. Quante volte al giorno si esclama “che due maroni!!!” Ebbene, ecco il pensiero che si materializza, l’idea che prende forma perché non resti qualcosa di astratto, di mentale che poi si corre il rischio di sodomizzare ..ops, somatizzare. Allora ecco qua i maroni concreti, visibili, colorati, con forme precise, con un loro peso, palpabili.

Ma l’artista probabilmente voleva anche esprimere la sua frustrazione perché noi poveri impiegati in questo periodo ci sentiamo un po’ “presi per le palle” come si suole dire, ed ecco che l’icona assume il significato di ricostruzione, il  ripristino dei maroni che ci hanno disintegrato. I maroni sono dunque icone della vita quotidiana d’ufficio.

I maroni appesi al pc a me servono anche per un secondo scopo, da oggi anche io ho lo strumento idoneo per fare gli scongiuri quando serve.

Artemisia

 

 
 
 

La posizione della missionaria

Post n°179 pubblicato il 26 Settembre 2007 da latripladea
 

La redazione della tripladea, quest’anno ha incaricato Gramigna di "presenziare" al festival letteratura di Mantova per recensire le novità editoriali di maggior spicco e per cogliere spunti utili alla nostra attività di streghe. Scusateci se usciamo molto in ritardo col pezzo rispetto all'evento ma la redazione stava traslocando.

Leggete qua la sua preziosa testimonianza.

Sotto il grosso tendone adibito a libreria, curioso tra i libri per trovare qualcosa di davvero interessante, sono stufa di quei mattoni tutta scienza e poco humor. Così mi cade l’occhio su un libricino color blu…bene! Come dice Artemisia il vino buono si trova nella botte piccola! Estraggo dallo zainetto i miei occhiali da intellettuale (comperati appositamente per l’occasione anche se ho una vista 10/10) e leggo il titolo: ”La posizione della missionaria”. Perfetto, è proprio quello che mi serve, non si sa mai, magari posso trarne qualche utile spunto...Poi do un’occhiata al programma e con mia grande gioia scopro che l’autore terrà un incontro di lì a poco. Tra la folla, riesco a trovare un posto a sedere e mi preparo col taccuino per gli appunti ma...ahimé, si parla solo di religioni. “La posizione della missionaria” di Christopher Hitchens in realtà è un libro dove lo scrittore espone il suo punto di vista sull’operato di Madre Teresa di Calcutta facendone a pezzi l’idea che la stragrande maggioranza delle persone si è fatta della missionaria. Espone le sue teorie un po' contro corrente se vogliamo, a danno dell'oscurantismo e superstizione delle religioni, proponendo un ritorno alle idee dell'illuminismo. Christopher è un sessantenne molto giovanile, gli avrei dato 10 anni in meno, così alla fine dell’incontro, visto che c’ero, ho chiesto l’autografo su una pagina del libro. Gli faccio l’occhiolino e gli dico: “ sa, io non ci capisco niente di religioni, ho comperato il suo libro solo perché pensavo trattasse argomenti erotici, anzi, sa che le dico? Lei mi deve rimborsare i sette euro perché con quel titolo lei ha fatto pubblicità ingannevole”. Nella confusione probabilmente non mi ha nemmeno sentita perchè dopo l'autografo mi ha sorriso o forse di italiano ci capisce quanto io di inglese. Lo ringrazio e me ne vado comunque soddisfatta della giornata
Gramigna

 
 
 

Knitting club

Post n°178 pubblicato il 15 Settembre 2007 da latripladea
 

Ultimissima: Si moltiplicano i Knitting Café, nascono nuove forme d'arte e movimenti anche "politici"

Ho deciso, quest’inverno mi iscriverò ad un knitting club!

Noooo….Non è una nuova tendenza sessuale ma il vecchio  e sano lavoro a maglia. Se pensate  però che sia roba da vecchie zitelle e Nonne Papere, non avete capito niente. Se la parola tricoteuses vi fa pensare solo alle popolane sdentate che sferruzzavano davanti alla ghigliottina in attesa che rotolassero le teste, le vecchie zitelle siete voi. Quel rumorino veloce - tìcchi-tìcchi se i ferri sono di metallo, tàcche-tàcche se sono di legno - che evoca pomeriggi invernali con mamma o nonna a fare sciarpe (io avevo un bikini rosso streghina all’età di dieci anni che la mia mammina aveva amorevolmente sferruzzato all’uncinetto), oggi non risuona più nelle case (le nonne navigano su internet), ma nei caffé, nelle gallerie d'arte, negli showroom di tendenza. E nel cuore di migliaia di appassionati (pure uomini) illuminati dalla rivelazione del knitting. Insomma, il lavoro ai ferri, o all'uncinetto rilassa, diverte, fa socializzare. E alla fine, tra una chiacchiera e un cappuccino, magari ti ritrovi con un pullover, o con un boyfriend.
Le star di Hollywood l'hanno capito subito. Julia Roberts è produttrice e protagonista di un film, che uscirà nell'estate del 2008, dal romanzo di Kathleen Jacobs, titolo The Friday Night Knitting Club. I Knitting Café si diffondono nel mondo. Il più cool di New York sta al Greenwich, si chiama The Point, lo slogan è "Eat, Knit and Be Happy".
L'Italia sta al passo. Da Milano (Triennale Bovisa) a Torino (La compagnia del cotone), da Palermo (ristorante Volo) a Firenze (Melbook Store, ristorante Nana Muta) ad Alessandria (McDonald's). In Trentino alcuni hotel offrono weekend "sferruzzanti". Alla Toscana la palma dell'originalità con l'iniziativa "Andata e ritorno": lezioni sul treno Firenze-Carrara (quello che parte dal capoluogo il mercoledì alle 16.57), e sul Carrara-Firenze (partenza il giovedì alle 9.28).
"Anima" dei knitters d'Italia, il progetto
Do Knit Yourself. Nato come tema di laboratorio per gli studenti della Naba, Nuova accademia di Belle arti di Milano, è il punto di riferimento del popolo sferruzzante. sabato 7 luglio alla Stazione Leopolda di Firenze si è tenuto il primo Raduno Nazionale dei Knitters, factory d'arte, moda, design.
L'iniziativa è l'occasione per presentare il "Family Dress", nato grazie alla collaborazione di La Pina e Diego, i conduttori di Pinocchio, su Radio Deejay, che hanno lanciato il progetto "Uniamo le pezze". Negli ultimi quattro mesi hanno chiesto agli ascoltatori di inviare lavori a maglia, di qualunque misura e colore, anche incompleti. L'adesione è andata oltre le previsioni. Le pezze si sono unite nel "Family Dress", dieci personaggi in un unico pezzo, e un cane: una famiglia del terzo millennio, personalità diverse e cementate dalla voglia di fare. Alla Leopolda ci saranno anche le sculture all'uncinetto di Aldo Lanzini De Agostini d'Aviance, e le creazioni degli artisti giapponesi Fumio e Natsumi Tachibana.
La knitting-mania assume le forme più varie. Ad esempio, il Knittivism, unione di "knite" e "attivism", lavorare a maglia per scopi politici. Un esempio: il carrarmato rivestito con un patchwork di maglia rosa, piazzato un anno fa davanti al Centro d'arte contemporanea di Copenaghen, per protesta contro la partecipazione della Danimarca alla guerra in Iraq. KnittaPlease, invece, è la nuova frontiera della Street Art. Nato a Houston nel 2005, è un movimento formato da donne di ogni età e professione che, nottetempo, escono di casa e "vestono" lampioni, cartelli stradali, antenne delle autoradio, pilastri di cemento. E ci mettono la firma: una tag, con la scritta "I love Knitta".

Ragazzi….il prossimo inverno si knitta, voglio farmi un costumino rosso come questo, mi ricorda quello che avevo da bimba!

 

Circe

 
 
 

V-DAY 8 settembre 2007

Post n°177 pubblicato il 10 Settembre 2007 da latripladea
 
Foto di latripladea

“Oggi mi sono tolto la giacchetta da ministro e ho messo quella da cittadino – ha scritto il ministro delle infrastrutture Antonio Di Pietro sul proprio blog – perché sento il bisogno di appoggiare un’iniziativa che è un disegno di legge di iniziativa popolare, affinché il Parlamento venga scosso da un’ondata di democrazia diretta e capisca che non può continuare a fare lo gnorri”

 Anche le streghe hanno firmato!

 Grazie agli amici di Beppe Grillo che hanno sacrificato il loro sabato per un’Italia migliore. Forse un’utopia, ma loro hanno fatto qualcosa di serio. Non è da tutti rinunciare alle proprie faccende e agli svaghi di fine settimana per un’idea, quella appunto di migliorare le cose, non solo per se stessi.

Qualcuno per pigrizia, non avrà nemmeno percorso qualche chilometro per raggiungere i punti di raccolta firme e qualcun altro non avrà saputo dell’iniziativa, altri ancora avranno temuto di firmare qualcosa di strano e che gli recapitassero un’enciclopedia da pagare a rate. Forse se in ogni comune ci fosse stata anche una semplice cassetta di raccolta, il successo sarebbe stato maggiore, ma 300.000 firme non sono da trascurare. Si consideri che l’iniziativa non è stata divulgata da tv e giornali.

Questi risultati danno speranza…la speranza che possiamo convertire il nostro stato di passività di fronte alla situazione attuale delle cose. La strada è ancora lunga, ma una porticina è stata aperta.

 http://www.youtube.com/watch?v=JGjMK3e6Uaw

 La redazione della Tripladea

 
 
 

Free hugs/abbracci gratis

Post n°176 pubblicato il 04 Settembre 2007 da latripladea
 

Questa la scritta sui cartelloni di tre giovani ad una rassegna di artisti di strada.
Ci hanno incuriosito e abbiamo chiesto se si trattasse di uno scherzo, ma erano serissimi. Elargivano gratuitamente abbracci, così tra imbarazzo e divertimento ne abbiamo approfittato. >L’idea ci è parsa geniale e singolare,  non era semplicemente stravagante e buttata lì per ridere; pareva celare un significato forte, ne eravamo certi. Allora ci siamo messi in un angolo per spiare quante persone fossero disposte a “scendere dal piedistallo” e cedere ad un abbraccio con degli sconosciuti. C’era una folla di gente alla manifestazione, ma questi tre ragazzi coi loro cartelloni parevano invisibili. Ho visto solo 3 persone chiedere abbracci.
Così se ieri ne ero divertita, oggi sono rattristata all’idea di quanto effettivamente mi mancano gli abbracci. Gli abbracci dei genitori, degli amici, dei colleghi. Non ci si abbraccia mai. Oggi c’è la moda dei tre bacini (tre portano fortuna), ma il contatto si limita ad un misero cm² della guancia. Abbracciarsi è tabù, a meno che tu non lo faccia col tuo fidanzato.
Ricordo Leo Buscaglia quando diceva di essere soprannominato il dottor abbraccio perché lui abbraccia chiunque, però incontra molta diffidenza e spesso la gente gli gira alla larga per sfuggire alla sua presa.
Per esempio, io mi chiedo come potrei abbracciare Circe….io sono una tettona e lei addirittura mi batte. Sarebbe imbarazzante scoprire che magari non riusciremmo a cingerci reciprocamente le spalle!
Anyway, mi chiedo perché virtualmente ci “abbracciamo tanto” …nelle mail, negli msg e al telefono… alla fine di queste comunicazioni virtuali ci dilunghiamo coi saluti ricoprendoci di “baci, bacini, besos, besitos, bax bax, baci e abbracci, un grosso abbraccio, tvb” e stronzate del genere quando invece fatichiamo tanto ad abbracciarci nella realtà. L’abbraccio dovrebbe essere un gesto istintivo e naturale per esprimere semplicemente calore, di cui tutti ad ogni età abbiamo bisogno, come del sole per riscaldarci. Io per esempio sono un’abbracciona repressa, nella mia famiglia di origine non ci si abbracciava mai e con questo imprinting non mi viene spontaneo il contatto fisico con le persone… mi sfogo sul cuscino… purtroppo.

FREE HUGS E' un movimento partito da Sidney nel 2006 www.freehugscampaign.org
il loro video è stato pubblicato su you tube ed è stato un vero successo!

Artemisia

 
 
 

Agosto: il giardino dei proverbi

Post n°175 pubblicato il 29 Agosto 2007 da latripladea
 

La più citata tra le massime nei proverbi dedicati alla erbe e l'unica erba che..non esiste, l'erba voglio! come sapere quest'ultima non cresce nemmeno nel giardino del Re, e per fortuna altrimenti la sua essenza sarebbe a base di arronganza. La saggezza popolare ha affidato alle erbe anche dei compiti "morali", forse perchè la buona salute del corpo deve essere sempre accompagnata dalla buona salute dello spirito. Di seguito possiamo evocare solo una piccola parte di proverbi per così dire erbosi ma potrebbe essere divertente se voi ne aggiungeste qualcuno!

L'erba del vicino è sempre più verde
Chi semina spighe non può camminare scalzo
Non fate mai di ogni erba un fascio
Campa cavallo che l'erba cresce
L'erba cattiva non muore mai
Quando c'è olio e sale tutte le erbe sono come il pane


L'acacia

Pianta simile alla mimosa dai fiori gialli e profumatissimi molto corteggiata dalle api per l'ottimo nettare. I fiori di acacia contengono un  prezioso olio essenziale utilizzato per la preparazione dei profumi. Questa pianta appartiene a una delle più importanti famiglie vegetali: le leguminose; è quindi la parente stretta dell'arachide, del fagiolo, del pisello ma anche del glicine e della robinia. Insomma si tratta di una grande e utililissima famiglia di piante, da cui si ricavano essernze alimentari diffuse in tutto il mondo. 

Latripladea

 
 
 

Le streghe son tornate!

Post n°174 pubblicato il 27 Agosto 2007 da latripladea
 

ciao ragazzi come sono andate le ferie?
Vi sentite soddisfatti ma con l'epressione della modella di Dove prima del trucco? vi piacerebbe trasformarvi come lei in questo spot eh? Invece vi toccherà rappezzare in qualche maniera per risitemare la maschera delle persone rilassate e felici che con un sorriso rientrano al lavoro...noi invece con un tocco di bacchetta magica diventeremo proprio come lei...oplà!...bentornati!

Latripladea

 
 
 

Il posto più strano….

Post n°173 pubblicato il 10 Agosto 2007 da latripladea
 

 

No…..non pensate subito male, stavolta non si parla di sconcerie…Gramigna è di riposo, si parla di nascondigli antifurto inusuali.
Il quesito mi è venuto ora che tutti sono in partenza per le ferie.
Qual è il posto più strano dove avete nascosto il vostro tesoretto per preservarlo dai ladri mentre eravate in vacanza?
Adesso ci sono le cassette di sicurezza quasi ovunque negli hotel, ma ancora chi va in campeggio o in appartamento ha sicuramente ancora questo problema.
Da ragazzine io e Verbena in Grecia avevamo pensato di arrotolare le banconote e di nasconderle in un tampax…di solito i ladri non li usano.
Mio padre aveva fatto cucire un calzino all’interno di un vecchio paio di slip, così faceva pure la figura del superdotato il furbacchione…il problema è stato che un giorno arrivando a Napoli non erano sufficienti i contanti che aveva in tasca per il biglietto del traghetto per Ischia e così ha dovuto mettersi a ravanare nelle mutande di fronte alla biglietteria (l’allontanameno avrebbe comportato la perdita del posto in traghetto) rischiando una denuncia di oltraggio al pudore.
Un’altra volta eravamo in campeggio e avevamo dissimulato i contanti nel frigo dentro un vasetto di vetro vuoto. Purtroppo il frigo non funzionava bene e quando sono venuti a cambiarlo si sono portati via pure il vasetto!!! Recuperato all’ultimo minuto mentre il furgoncino già era a metà strada verso il deposito.
Artemisia aveva nascosto gli ori nelle scatole dei medicinali…ovviamente li ha buttati alla scadenza senza togliere il contenuto in oro!
Una mia collega metteva sempre il portafogli sotto il materasso e visto il suo alto grado di distrazione partendo lo dimenticava sempre e toccava a me andarlo a recuperare!
Una mia cliente durante una crociera aveva nascosto i gioielli nel cestino della spazzatura dissimulandoli con della carta straccia (ce ne vuole di furbizia..) ovviamente il personale ha svuotato il cestino e tutto il contenuto. Quando abbiamo recuperato il malloppo mi sono tolta la soddisfazione di chiederle perché nasconderlo lì, mi ha risposto che non si fidava delle cassette di sicurezza! E voi avete mai nascosto nulla in posti insoliti? Lo avete poi ritrovato?

Circe

 
 
 

Voglia di vacanze

Post n°172 pubblicato il 06 Agosto 2007 da latripladea
 

In questi giorni mi accorgo di essere distratta, mi dimentico le cose, parlo a vanvera, mi sento senza forze. Ho trascorso mesi di duro lavoro, come dice Circe sono una stacanovista, ma io mi sento una fessacchiotta. Comunque, ci sono dei segnali che ti aiutano a capire che ci vuole un break, che hai bisogno di ferie. Per esempio ieri mattina ho portato fuori l’auto dal garage, sono rientrata per inserire l’allarme e chiudo con un clack la serranda. Ho scordato borsa e chiavi in casa, comprese le chiavi dell’auto. Ho dovuto camminare per un ora per andare a prendere le chiavi di scorta dai miei genitori. Ma questo capita a tutti no? non è strano.
Oggi invece è arrivato il segnale inconfutabile che mi ha fatto capire in che stato mi sono ridotta.
Mi preparo di corsa come ogni mattina perché mi piace avvinghiarmi al cuscino fino all’ultimo minuto. Lavoro per ore senza tregua e poi vado in bagno perché anche le streghe hanno esigenze fisiologiche pari a quelle dei comuni mortali. Quindi, abbasso i pantaloni, il perizoma …ma?!? Che strano questo perizoma, mi sembra tanto sottile anche davanti?!?
Praticamente lo avevo indossato all’incontrario, che non vuol dire rovescio, ma il davanti sul di dietro…il filo intradentale davanti! E me ne sono accorta solo dopo 4 ore.
Fortuna il lino dei pantaloni era spesso di modo che nessuno avrà notato il pasticcio che avevo sotto.
Comunque domani parto per Machu Pichu, spero che la spiritualità del posto mi rinsavisca. La non mi serviranno i perizoma ma le mutande di lana!

Artemisia

 
 
 

DOPO LA TV SPAZZATURA...CI MANCAVANO I BLOG!!!!

Post n°171 pubblicato il 01 Agosto 2007 da latripladea
 

Ieri sera la luna piena ha stimolato la parte più critica di Merlino che alla convention di maghi ha sparato a zero sui blogger. Con fare saccente non ha mancato di attaccarmi intimandomi di cancellarmi dall’albo degli stregoni.
Sentite qua:

Merlino: Artemisia, già da tempo volevo dirti che col tuo blog hai toccato l’apice dell’ipocrisia e insieme a te condanno tutta la comunità dei blogger perché vi siete costruiti un mondo artificiale.

Artemisia: che intendi dire?

M: Questa comunità è la cosa più falsa che la tecnologia moderna potesse darci. Con le vostre belle frasi pare che siate tutti così perfetti, sapienti e fighi, sembrate persone integre, ma vorrei vedervi in faccia singolarmente e vedere come vi comportate nella vita…magari qualcuno cornifica le mogli, qualcun altro avrà rubato in chiesa, altri rispondono ai tuoi post con commenti di una tale elevatura morale e per contro potrebbero essere iscritti anche a siti pedofili. A quali persone affidi i tuoi segreti? A persone che non hai mai visto in faccia e di cui non sai nulla? Tanto vale dirsele e rispondersele. Avere il consenso di chi non si conosce non vale.

Bargellino, vipero, ogn, guerrier….insomma, ti sei riempita di corteggiatori virtuali perché temi le cose reali. Mettersi davanti al PC, è peggio che guardare la TV. E’ un vizio più pericoloso dell’alcool e del gioco d’azzardo. Invece di uscire a bere un caffè con gli amici reali vi attaccate al PC per dire cose e per sentirvi dire che avete ragione. ….il vostro amico Vipero, invece di farsi pugnette sognando le streghe in reggicalze, farebbe meglio a comunicare maggiormente con la sua famiglia, e Bargellino pure!!!

A: Ma insomma, che differenza fa parlare con amici veri e amici di internet? Per me gli uni e gli altri possono essere sia veri che virtuali.

M: la differenza sta nel fatto che se parli a quattrocchi con una persona hai a disposizione maggiori elementi per valutarla, oltre alle parole che si esprimono percepisci l’intonazione della voce che può rivelare sincerità o meno, il corpo dell’interlocutore trasmette inoltre messaggi che completano il dialogo di elementi importanti. Pare che voi blogger diate troppa importanza alle parole, ma la vera comunicazione avviene con poche parole, anche se poco appropriate perché in quel momento non ci viene il termine adatto. Poche parole quindi accompagnate da gesti, sguardi, emozioni che si captano e si emettono, e che scaturiscono solo con l’interlocutore presente in carne ed ossa.

A: ma io sono timida e sul blog riesco a comunicare come non riesco in altre circostanze.

M: e allora sarai destinata a non superare la tua timidezza, col blog hai firmato la tua resa e ti isolerai sempre più.

A: e il tempo? Oggigiorno bisogna fare i conti col tempo. Grazie alle mail in pochi minuti comunichi con i tuoi amici…

M: tu punti sulla quantità e non sulla qualità. Ma questi amici ti conoscono solo per un 1% perché di te sanno solo quello che scrivi in pochi secondi e non dai loro modo di verificare o di farsi un’idea realistica.

La comunicazione sostituita da parole vomitate sulla tastiera in brevi istanti e le emozioni sostituite dai bip degli strumenti moderni.

Usi parole che magari non sono nemmeno tue, parole riciclate o prese a prestito da qualche filosofo per fare bella figura. Lasciami dire che dai ben poco di te ai tuoi amici, se non un’immagine distorta e surreale. E lo stesso loro con te. Io preferisco avere pochi amici ma vederli in faccia e se occorre dare del coglione a chi se lo merita. Ma lì, se non siete d’accordo con le opinioni di un blogger, vi limitate a toglierlo dalla lista degli amici e sostituirlo con qualcuno di più accondiscendente. Vi rifugiate in un mondo astratto perché non siete in grado di accettare le differenze, il buono e il meno buono delle persone reali. Siete vili. I blog sono un metodo poco leale di rapportarsi agli altri perché lasciate chi vi legge nell’illusione di avere a che fare con esseri migliori di quando non lo siete nella realtà”.

Mi fermo qua, Merlino mi ha fatto una predica di ore ed è andato davvero giù pesante coi bloggers. Voi che ne pensate?

Artemisia

 
 
 

L'erba del vicino e la passeggiata domenicale

Post n°170 pubblicato il 29 Luglio 2007 da latripladea
 

Cosa scatta nella nostra mente di piccoli umani che ci fa desiderare sempre ciò che non abbiamo?

Stamane con i miei occhi da single camminando per strada guardavo le coppiette felici che passeggiavano mano nella mano o spingendo il passeggino…eh loro si che sono appagati…è il primo pensiero che scaturisce dalla nostra mente, non come me sola e raminga…

Poi mi sono soffermata sulle espressioni e  sugli atteggiamenti di queste coppiette felici…beh insomma felici…due cercavano di non guardarsi nemmeno, altri due erano impegnati al cellulare, un’altra coppia pareva che gli fosse appena morto il nonno, un tipo occhieggiava solo i culetti che incrociava restando a debita distanza dal raggio visivo della compagna…per non parlare di quelli che vedi gesticolare in auto in preda ad accesissime discusssioni. Insomma molti sono proprio la rappresentazione della frustrazione. Osservando meglio mi sono sentita i loro occhi addosso, occhi che dicevano “ah guarda quella come se ne sta bene tutta sola, chissà che vita di libertà e di divertimento…”

In effetti è così, a parte qualche piccola lacrimuccia ogni tanto sotto le coperte quando sto troppo tempo sola il resto della mia vita è un’esplosione di attività!
E poi mi rimane sempre la speranza di trovare il mio uomo ideale! Insomma io mi tengo il mio giardino di erbetta verde…lo curo e invito chi voglio quando sono in vena, se invece non mi va mi lancio sull’hamaca a leggermi un libro senza nessuno che mi chiede come e perché.

Single di tutta Italia…ve lo dice chi c’è stata dall’altra parte della barricata…non lasciatevi ingannare dalle apparenze, sotto la serenità della passeggiata domenicale covano braci ardenti d’invidia!

Circe

 
 
 
 
 

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A cambià òm se cambia lader
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Ëngë pitade de’ le man, üsèi a palade; öngë pitade de’ le man e dei pé, üsèi di gnas e di dré
Unghie delle mani dipinte, uccelli a palate; unghie di mani e piedi dipinte, uccelli davanti e dietro

Chi lòntà ìl se va a maridà, o l'embròia o i la 'mbroièrà.
Chi va a sposarsi lontano o imbroglia o sarà imbrogliato

Quàn sè nas disfurtünàcc, piöf söl cül a sta sentàcc.
Quando si è sfortunati, piove sul sedere anche stando seduti

Caàl biànc e bèla moér i té sèmper èn dei pensér.
Cavallo bianco e moglie bella ti danno sempre da pensare

Chi sè marida 'l fa bé, chi nò 'l fa mèi.
Chi ci marita fa bene, chi non lo fa, fa meglio

L'òm l'è föc, la fòmna l'è stòpa.
L'uomo è il fuoco, la donna è la paglia

Le fòmne le gha quatèr armamèncc: lèngua, önge, lagrime e svenimèncc.
Le donne hanno quattro armi: lingua, unghie, lacrime e svenimenti

 

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