Creato da lelelele54 il 05/06/2006
occasioni & saldi di memoria
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SI..BELLA E E PERDUTA caro Nanni, ritorno da Bologna ( Epistolina per N.B - 7 maggio 2010 ) |
MA NOI NON CI SAREMO una versione di NOI NON CI SAREMO che non
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LATOMICACINESE gigantesche rovine sopra peschi fioriti il genio imponente ( nuclear penatus - io.11 ) |
CERCASIOFFRESITROVASI amici miei lasciatemelo dire |
LA LEZIONE DEL PROFESSORE |
VIVA L'ITALIA SE DESTA Viva l'Italia, l'Italia liberata, |
LECTIO MAMELI'S il video integrale dell'intervento sanremese di roberto benigni, è diviso in quattro parti, cliccando in alto a destra e sinistra si accede alle parti precedenti e successive |
FRATELLI D'ITALIA dov'e la vittoria? l ciclone Benigni si muove tra storia e attualita', e non rinuncia affatto alla satira politica, un po' come ci aveva abituato con le sue lecture dantis. Ma questa volta si applica sulla storia e il significato del Canto degli Italiani, meglio conosciuto come l'Inno di Mameli o Fratelli d'Italia. L'attore toscano premio Oscar entra in scena alle 22.25 e tiene banco per 40 minuti. Robertaccio sorprende tutti con un ingresso a cavallo, alla garibaldina. L'attore entra all'Ariston dal fondo della platea su un cavallo bianco, imbracciando una bandiera tricolore. "Buonasera a tutti e di nuovo viva l'Italia". E subito agguanta l'attualita': "Avevo dei dubbi ad entrare a cavallo perche' in questo momento ai cavalieri non gli va tanto bene...". Poi assicura: "Parlero' assolutamente solo dell'Inno di Mameli". Ma neanche per idea mantiene le promesse: "Dov'e' la vittoria sembra scritto per il Pd". Poi prosegue a ritmo pirotecnico: "L'Italia c'ha 150 anni e' una bambina, una minorenne. Non ce la faccio -confessa- lo so che gliel'ho promesso di non dire queste cose ma non ce la faccio". Cosi' via giu' sul sexygate berlusconiano: "D'altronde e' nato tutto a Sanremo. La Cinquetti che cantava 'Non ho l'eta' e si spacciava per la nipote di Claudio Villa". "Ma parliamo dell'inno... anzi no, una parola sola: Ruby Rubacuori.. l'ho detto. Oh, se non ti piace -dice come parlando col premier- cambia canale, vai sul due, anzi no che c'e' Santoro. Meglio stasera se vai al letto. Ma questa Ruby per vedere se era la nipote di Mubarak, bastava andare all'anagrafe e vedere se Mubarak di cognome fa Rubacuori. Ma ci voleva tanto? Ci sono due persone in Italia che telefonano continuamente.. una e' qui", dice guardando in platea il direttore generale della Rai Mauro Masi. "Ma pensate alla bolletta.. L'unita' d'Italia e' sacra, pensate a dividere l'Italia in tre. Tre costituzioni, tre Berlusconi, tre Benigni, tre Sanremi.. no, non si puo'". Benigni accenna ai grandi patrioti ma subito il discorso torna all'attualita': "Silvio Pellico ha scritto 'Le mie prigioni', un libro bellissimo. Prima di trovare un altro Silvio che scriva un libro cosi' ce ne vuole... L'eroe dei due mondi era Garibaldi non Marchionne. Ha spostato la capitale da Torino a Detroit. Verdi aveva gia' previsto con 'Va' pensiero' la fuga dei cervelli". Poi inizia davvero la sue esegesi dell'Inno di Mameli, punteggiata comunque da battute sull'attualita': "L'italia s'e' desta. Svegliamoci. Svegliatevi". "Dov'e' la Vittoria? Le porga la chioma, che' schiava di Roma, Iddio la creo'. Umberto -dice Benigni rivolto idealmente a Bossi- schiava di Roma non e' l'Italia, e' la vittoria. Umberto, hai capito? Che c'e' li' pure tuo figlio Renzo?". Benigni prosegue con la sua analisi storico-filologica dell'Inno: "Stringiamci a coorte/Siam pronti alla morte/L'Italia chiamo'", declama e poi sottolinea: "Coorte non e' la corte, e' la decima parte della legione romana, 600 fanti. Come dire l'unione fa la forza. Come dice Morandi: stiamo uniti". Finale nel segno dell'emozione per l'esibizione di Roberto Benigni. Iniziata nel modo piu' dissacrante la performance del premio Oscar si conclude dopo quasi un'ora di monologo con l'attore che canta a cappella l'Inno di Mameli commuovendosi lui stesso sul finale e facendo commuovere gran parte della platea dell'Ariston che si alza in piedi per tributargli una standing ovation. ANCORA SI TROVANO PERSONE CHE TI FANNO SENTIRE ORGOGLIOSO D'ESSERE ITALIANO |
FIORI NEL VENTO
dieci anni nel vento quattro fiamme di niente e una preghiera muore ( - pianto alemanno.io/10 - ) |
CHIARE FRESCHE DOLCI CHIAPPE
come passare dal letto alla banca in un bungabunga trionfale |
I SIMULACRI E LE COSE
Non ci aspettavamo che accadesse di nuovo
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EPISTOLINA PER NOI POVERI PISTOLA caro Nanni, ritorno da Bologna: ( edoardo sanguineti - varie ed eventuali - poesie 1995-2010 - feltrinelli ) |
Post n°246 pubblicato il 25 Dicembre 2010 da lelelele54
FRAGRANZE NATALIZIE
un natale buono come il pane ma in fondo a me che mi frega
un buon natale a tutti gli amici della comunity con la foto del presepe esposto dal mio fornaio, opera della fantasia della figlia Chiara, squinternata frequentatrice di liceo artistico...in barba alla gelmini per vedere questa foto in modo decente andate su www.fotoarts.org |
LEGGENDA DI NATALE
e che siam tutti più buoni e ancora sorridiamo al regalo di natale che ci crediate o meno nataledinatale - io/10 |
L'AMATA ARMATA SEDOTTA E ABBANDONATA il volo del rapace
lucidando brufoli ( l'amata armata - io/10 ) |
REQUIESCANT SIN PACE trentasei anni dopo ( requiem-io/10 ) |
UN FUTURO PER DONCHISCOTTE forse disarcioneranno il cavaliere a breve....si dirà magari che sarà stato comunque sempre troppo tardi vederlo sputazzato dalle sue truppe d'asini scalcianti ai posteri la sentenza ardua...a noi l'ultimo sogno di donchisciotte |
MARCHIONNE DU DU DU gustoso divertissement dal ruggito del coniglio ad opera di max paiella ed attilio di giovanni |
ITALIAMMOREMIO dedico questa gustosa canzoncina a tutti quelli che si stanno ancora strappando le vesti indignati dalle esternazioni di marchionne l'altra sera a chetempochefa in italia tira una brutta aria da molto tempo, marchionne non è che una delle tante nuvole sui nostri cieli non proprio sereni e tendenti ormai più ai tremonti che ad albe più o meno sorgenti o parietti ormai sul bagnato diluvia da anni ed all'orizzonte nemmno uno con l'ombrello, anche di quello abbiam trovato solo il gesto |
DE SPAZZATURAE MENTIS Di Antonella Randazzo - http://lanuovaenergia.blogspot.com/ Forse qualcuno ci ha creduto: qualche donna ha creduto che il suo ruolo sarebbe quello di sculettare per attizzare qualcuno, e avrebbe anche il dovere di rifarsi tette e labbra, per avere una platea più vasta; forse qualcun altro ha creduto che i problemi dell’Italia si possono riassumere nei seguenti quesiti sollecitati dai mass media: Forse in molti ci hanno creduto: sembrerebbe che la gente comune sia sempre meno capace di capire gli intrallazzi del potere. Se agli analfabeti o semi-analfabeti aggiungiamo coloro che non leggono nemmeno un libro all’anno raggiungiamo una percentuale del 60% secondo i dati dell’Istat. Soltanto il 20% delle famiglie italiane legge libri regolarmente, mentre ben l’80% degli italiani, secondo i dati della Banca Mondiale, si informa esclusivamente tramite la televisione. E’ un dato a dir poco preoccupante. Certo non si pretende che tutte le persone siano in grado di scrivere un libro o di fare l’esegesi di un testo antico, ma si tratta di avere la capacità di farsi un’idea su un testo scritto o di produrre un proprio pensiero critico autonomo. Il regresso culturale degli italiani sarebbe iniziato diversi decenni fa, rafforzato dalle Tv commerciali, che proponevano di trascorrere ore a guardare giochi a quiz demenziali, donne seminude o persone che litigavano o parlavano un linguaggio non proprio erudito. Alle nostre autorità interessa tutto ciò? C’è qualcuno che propone qualcosa per stimolare le capacità cognitive delle persone? Che significato ha oggi la parola “cultura” in Italia? Nell’epoca del Grande Fratello e dell’opinionismo? Ma è anche vero che non leggere e non fare nessuna attività culturale, trascorrendo ore davanti alla Tv, può atrofizzare potenzialità artistiche o cognitive. L’ignoranza produce effetti concreti, e forse non sarà difficile trovarli. Ignoranza significa assenza di libero pensiero, significa diventare fantocci di chi è in grado di pensare e agire. Significa accettare che dall’esterno, facendo leva sulle emozioni, qualcuno crei la nostra opinione sulle cose, sulle persone e sugli eventi. Gli ignoranti di sicuro direbbero che non avrebbero mai votato Hitler nella Germania del 1932, ma votano personaggi che avallano guerre sanguinose, che rimandano nei lager libici persone innocenti, e che fanno morire annegati centinaia di immigrati. Il problema è che la testa ignorante di solito non rimane vuota, come si potrebbe pensare. No. Sarà riempita di “spazzatura mentale”, ovvero di contenuti che renderanno la persona soggetta alla manipolazione emotiva e al far proprie idee notevolmente involute, che fomenteranno razzismo, sessismo, sottomissione acritica all’autorità e inclinazione a sprecare la propria esistenza praticando attività di scarsa qualità, come guardare programmi spazzatura. Lo scrittore e terapeuta Brad Blanton utilizza il termine “spazzatura mentale”, ad indicare una serie di falsità che la mente incamera come vere. Secondo questo studioso le persone possono essere indotte a non valutare più la propria esperienza personale, dando spazio a contenuti astratti legati ad esperienza passate o a ciò che nella realtà convenzionalmente si ritiene vero. Le interpretazioni della realtà possono diventare spazzatura, se dettate da contenuti non verificati o propagandistici. Uscire dalla spazzatura/prigione mentale non è facile. Osserva Blandon: I media (soprattutto Tv e cinema) stimolano in vari modi l’istinto violento e sessuale. Assistere continuamente a produzioni di scarsa qualità, basate sulla violenza o pregne di messaggi pubblicitari può significare incamerare parecchia spazzatura mentale. Il messaggio pubblicitario ha anche lo scopo di indurre ad agire nel modo favorevole al consumo e al sistema economico attuale. La pubblicità mostra una falsa realtà e induce a crederla vera, crea falsi significati e falsi bisogni. Un altro modo per introdurre spazzatura nella nostra mente è attraverso la creazione di paura e insicurezza. Questi stati emotivi producono stress, e dunque risucchiano energie che gli individui potrebbero utilizzare per creare realtà più costruttive. Per non assumersi responsabilità, molte persone entrano nel regno della finzione o nell’irrealtà, assumendo come veri contenuti discutibili, senza accorgersi che ciò è contro il loro interesse e la loro crescita. La spazzatura mentale impedisce all’esistenza di esprimersi come potrebbe, e di emergere nella sua verità essenziale, donando maggiori energie creative. Per pulire la mente dalla spazzatura occorre attivare un “processo di demitizzazione”, ovvero smantellare le false realtà che provengono dalla cultura comune creata dal sistema. Le illusioni conferite da queste pseudo-realtà possono essere diventate come una droga, donando un falso senso di sicurezza e di protezione, e permettendoci di sviare le responsabilità. Come spiega Blandon: “L’alternativa, la libertà, è spesso troppo terribile perché la mente poi la possa tollerare. Per questo ci si nasconde dalla libertà sotto un cumulo di balle”.(4) Il nostro è un paese definito moderno e democratico. Ma la domanda è: Molti studiosi, da tempo, fanno notare che l’ignoranza è la condizione ottimale per far prosperare i sistemi falsamente democratici. Per tenere un popolo sottomesso basta tenerlo nell’ignoranza, perché non c’è libertà senza conoscenza e consapevolezza della realtà. Chi ignora quello che succede nei settori più importanti della realtà fa parte della “massa” a cui i demagoghi si rivolgono per essere acclamati, ammirati e votati. Quando l’ignoranza è estrema subentra persino un certo livello di passività, che farà ingoiare tutte le boiate delle autorità, magari ragionando su particolari insignificanti, messi in risalto, non a caso, dai mass media. La Storia d’Italia, si sa, annovera grandi artisti, geni della Scienza e grandi eroi. Ma oggi? Siamo un popolo di rincoglioniti, imbecilli, cortigiani, buffoni e veline? Copyright © 2009 - all rights reserved. NOTE 1) Tratto da “De la démocratie en Amerique” di Alexis De Tocqueville, 1840. |
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