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Post N° 74

Post n°74 pubblicato il 30 Settembre 2008 da hyerogliphica
 






credo che la realtà generi la cultura non la cultura la realtà
credo che siamo un prodotto..
l'idea di uomo come la conosciamo è un prodotto recente..
l'idea di libertà..
di giustizia..
di diritto..
sono tutti prodotti..
soffisticazioni mentali..
artifici sociali..
ogni struttura sociale insegue un ordine
ogni ordine costituisce il fondamento e la giustificazione del potere che lo difende..
non serve un cazzo lottare facendo politica..
non serve a un cazzo la dialettica delle parti sociali..
non esiste lotta senza una realtà costituita che sia per nascita contrapposizione...
contrapposizione di modelli sociali alternativi...
contrapposizione attraverso un'autogestione alternativa...
contrapposizione attraverso l'orizzontalizzazione del potere..
attraverso una democrazia senza deleghe..
una democrazia diretta!

credo in una rete di comune di un massimo di 70 individui l'una...
credo in una partecipazione diretta dei comunardi alle scelte economiche e di gestione della comune...
credo che se anzi che fare un mutuo per un buco dentro un muro di un palazzo qualsiasi, la gente utilizzasse quei soldi per rilevare strutture in cui ci siano spazi condivisi, atti alla costruzione di laboratori, attività informative e formative, atti a generare economie interne, si potrebbe cambiare tutto..
semplicemente cambiano tutto...
tutto il nostro anonimo modo di vivere...
siamo stati spodestati del nostro potere...
il potere di autogestirci..
lavoriamo per qualcun' altro..
compriamo da qualcun' altro..
facciamo crescere i nostri figli in una società che si forma attraverso i mass-media gestiti da qualcun'altro..
siamo schiavi ben pasciuti..
una comune è un nuovo modello sociale percorribile..
una comune non è necessariamente la messa in comune di tutto..
una comune può fondere meravigliosamente l'integrazione nel tessuto sociale senza diventarne di questo parte passiva, ma anzi alternativa e propositiva...
una comune può permettere di vivere nell'intimità della propria privacy, ma non per questo togliere la possibilità di cooperare insieme agli altri...
una comune può essere un'area divisa in strutture pubbliche e private dove la diversità nasce dalla libera espressione della propria creativa capacità di vivere..
una rete di comune può essere un virus letale per questo sistema che si poggia esclusivamente sull'assenza si alternative.
ma cazzo...
perchè nessuno sembra interessato?






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Commenti al Post:
dea_mendicante
dea_mendicante il 01/10/08 alle 14:02 via WEB
nessuno è interessato perché ognuno è ancorato al proprio Io, al proprio ego, faticosamente tenuto insieme, con tutti i pezzi incollati, un Io, un ego definito e difeso, difeso per paura. La paura riguarda tanti, forse tutti, ed è una paura meschina, forse, ma una paura che ci governa. Esiste un nostro spazio strenuamente difeso, difeso dall’altro: sì, l’altro fa paura, fa ancora paura, così paura che a volte è meglio avvicinarlo non per conoscerlo ma per controllarlo: lo si controlla per difesa lo si controlla per evitare che sconfini nel nostro mondo faticosamente delimitato, da preservare, perché senza saremmo niente, perché senza ci sentiremmo sconfitti e falliti. Metti insieme il tuo mondo, segna il tuo territorio e tieni lontano i barbari: è questo che ci insegnano, è questo il sostrato culturale e psicologico della nostra società, la società dell’Io pauroso e diffidente, che teme l’altro eppure ne ha bisogno e allora gli si avvicina: per prendere qualcosa o per controllarlo per neutralizzarlo. Già, la retorica dell’Altro, sì, è proprio così: è solo retorica, nella nostra società, di pavidi pronti a farsi gregge, gregge come massa, massa che si muove per difendere il suo particolare, ciò che i suoi singoli hanno conquistato ognuno per sé con la paura nel cuore. L’Altro alla fine è un competitore un antagonista, e o si sta in difesa o si va all’attacco: l’Altro fa paura, la conoscenza fa paura, allargare i nostri confini è una prospettiva che atterrisce perché ci toglie quelle poche sicurezze faticosamente acquisite, per cui alla fine l’Altro è accolto solo se depotenziato solo se non rappresenta una minaccia alle mediocri sicurezze acquisite dal singolo, solo se può soddisfare i bisogni identitari del singolo, il suo narcisismo ed egoismo, solo se può riconoscerci senza chiedere nulla in cambio, se può darci uno spazio e non sottrarcelo e non mettere in discussione quello da noi acquisito. Un progetto comune di casa non è solo uno spazio fisico, è uno spazio mentale, poroso aperto permeabile, che presuppone un Io flessibile, un Io capace di minare se stesso, un Io senza paura. E un Io del genere l’ho sentito magnificare nelle narrazioni della nostra epoca, esaltato in quanto aspirazione; e ho letto parole ben scelte di persone magnificamente pensanti e magnificamente scriventi: siamo tutti magnifici nell’affabulazione, nell’immaginazione, nel gioco narrativo e funzionale, nel mondo ideale delle nostre aspirazioni. Ma la realtà, ah, la realtà non è un involtolarsi nelle proprie parole, la realtà è un essere che alita sul fare, un fare più potente di tante parole spese, e la realtà ai più, forse a tutti, spaventa e chiede il conto.
(Rispondi)
 
hyerogliphica
hyerogliphica il 01/10/08 alle 14:57 via WEB
molto probabile.. possibile.. diciamo allora che cerco folli.. cerco uomini e donne che hanno voglia di forarsi.. che desiderano spendersi.. che aspirano a perdere l'ingombrante presenza di se stessi per diventare pura erergia creatrice.. c'è chi si annoia di esistere.. c'è chi sa che non vi è nulla da perdere veramente, se non l'abitudine d'essere solo qualcosa che non ci appartiene.. qualcosa che non siamo.. qualcosa che ha a che vedere più con la scorza che con il nocciolo vivo di noi stessi.. e non è vero che non esiste niente prima dell'ego.. no.. non è vero.. vi è una libertà senza nome che niente può togliere a chi la possiede.. vi è uno spazio vuoto, che vuoto lo si può chiamare solo perchè l'ego in lui non vi può risiedere.. non esiste tradizione.. non esiste percorso spirituale o filosofico che non miri alla liberazione dall'ego.. in questo senso, chi a voglia di suicidarsi?
(Rispondi)
signorina.elle
signorina.elle il 01/10/08 alle 14:18 via WEB
Ops scusate, devo aver sbagliato porta... Cos'è il collettivo di via dei Volsci, 30 anni dopo?....
(Rispondi)
 
hyerogliphica
hyerogliphica il 01/10/08 alle 15:01 via WEB
non lo conosco francamente... hanno cercato di costituirsi come alternativa economica? perchè il centro di tutto è l'economia... ripensare, ricostituire concretamente tramite la cooperazione e il lavoro insieme un'altra concreta economia... e non parlo di tempo libero...
(Rispondi)
 
 
signorina.elle
signorina.elle il 01/10/08 alle 16:23 via WEB
Le ragioni del fallimento della sinistra, stanno proprio in questo tipo di ragionamenti. Fumosi, vacui, anacronistici. Parlare per slogan o per utopie andava bene, quando eravamo adolescenti e illusi. Oggi, che le persone non riescono a fare la spesa o pagare il mutuo della casa, hanno bisogno di soluzioni concrete. I tuoi ragionamenti chiedono tempo per essere compresi ed un'eternità per essere attuati, una volta deciso che siano validi. Mio caro, la gente è stanca... e la destra avanza, avanza ovunque. Come si fa a non capire questo?
(Rispondi)
 
 
 
dea_mendicante
dea_mendicante il 01/10/08 alle 20:02 via WEB
Un modello economico e sociale alternativo. Alternativo è la parola-chiave, alternativo vuol dire possibilità, alternativo vuol dire, in questo caso, capacità di immaginare e prospettare un’utopia. Sì, perché la vera alternativa è l’utopia, l’utopia come orizzonte intangibile come sostegno dell’agire. Se oggi c’è un vuoto, non è dell’ego purtroppo, ma dell’utopia. C’è un vuoto dove prima c’era una follia, quella dell’immaginazione al potere, dove il potere era inteso non come affare privato personale ma come capacità, forza che si dispiega, come creazione in atto, capace di governare la vita e di governarla in meglio. Non riesco oggi a ragionare in termini di destra e sinistra, o meglio in termini di politica italiana. Siamo nodi di una rete, una rete governata dall’economia, non dalla politica. Il fare Politica poi è altra cosa, attiene al nostro agire quotidiano, singolo e collettivo, ma chi ci crede più nel collettivo? è un credere spazzato via dagli anni 80, i cui detriti sono stati raccolti e fagocitati dal cosiddetto riflusso, forse che il riflusso dura ancora? Ci sono ancora le piazze ci sono ancora i movimenti? Sì, ma su quale cultura poggiano? Anzi, a quale utopia anelano? L’utopia è sparita, e le lotte sono lotte strumentali miopi per tenersi almeno una pezza sul culo quando è il nostro culo a rischiare sennò neanche si lotta più. E la politica italiana riflette l’inerzia della società e spinge sull’individualismo pavido del singolo sull’utilitarismo spicciolo. E forse se si vuole ripartire bisogna farlo dalla base, anzi: se siamo schifati e vogliamo ripartire dobbiamo farlo noi, mettendoci in moto noi per primi, senza aspettare resurrezioni politiche, che so: un uomo di sinistra abbastanza decente a cui dare il nostro voto e a cui delegare le nostre aspirazioni sulla carta: se vogliamo ripartire, sennò va bene anche continuare a vivere alla giornata, e sopravvivere, con tutta la rabbia e la nostalgia che pure ci spettano.
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hyerogliphica
hyerogliphica il 01/10/08 alle 21:16 via WEB
l'economia non è solo qualcosa di finanziario.. di legato semplicemente a un modello atta alla gestione dei denari.. l'economia è la disposizione e la regolamentazione delle forze attraverso cui una collettività è assoggettata e rispetto alle quali si sforza di sopravvivere, collettivamente e individualmente in ciascun membro... l'economia è la regolamentazione di quel potere attraverso cui ci viene dato nutrimento. la sinistra è fallita perchè il sistema economico non è di sisnistra.. anzi è di destra, spietatamente di destra.. fondare la sinistra significa fondare un'economia di sinistra.. e questa la si fonda attraverso il nostro lavoro e i nostri consumi, tutto qui.. la comune è un'economia di sinistra, organizzata e genstita attraverso la democrazia diretta.. il problema è un'altro... chi se la sente di fare un mutuo insieme a degli sconosciuti per rifondare la propria vita nel desiderio di dare una speranza al mondo? il resto sono chiacchere inutili.. e non c'è certezza, non si è al riparo di nulla.. il punto è desideriamo dare una speranza al mondo? e quanto?
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signorina.elle
signorina.elle il 02/10/08 alle 14:02 via WEB
Dare una speranza al mondo fondando una comune? Ommiodio...Se bastasse questo fonderei una comune a settimana...Suvvia
(Rispondi)
 
hyerogliphica
hyerogliphica il 02/10/08 alle 15:19 via WEB
no.. è dare una speranza al mondo tentando di fondare modelli alternativi.. economie alternative.. o forse pensi che basti votare? non ci sarà mai un candidato decente in questo sistema.. il sistema è fatto in modo tale che i candidati vengano selezionati.. scemati.. eliminati.. rimangono solo quelli che si adeguano.. quelli che favoriscono il sistema stesso.. il cambiamento non può che partire dalla nostra vita concreta.. fisica.. e se non ti piace la parola comune puoi sempre pensarne un'altra, il punto è che finchè non c'è alternativa non vi sarà mai alternativa.. e l'alternativa è da fondare.
(Rispondi)
 
 
signorina.elle
signorina.elle il 02/10/08 alle 15:43 via WEB
Chi fonda l'alternativa? Ognuno fonda la sua, oppure eleggiamo un fondatore. E il fondatore in questione con quale criterio andrebbe scelto? Ma dico, ci rendiamo conto che stiamo parlando dell'assurdo?
(Rispondi)
 
 
 
hyerogliphica
hyerogliphica il 02/10/08 alle 20:13 via WEB
io veramente parlavo di DD, di democrazia diretta.. parlavo di orizzontalità.. il contrario di un gruppo fondato sui leader-ismi..
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
signorina.elle
signorina.elle il 02/10/08 alle 22:28 via WEB
Orizzontalità? Sai cosa mi fai venire in mente? La scena di Palombella Rossa in cui Nanni Moretti, intervistato, dice: "Trend? Ma io non parlo così!!" e per me DD vuole digital download.... Mah...
(Rispondi)
 
 
 
hyerogliphica
hyerogliphica il 02/10/08 alle 22:45 via WEB
a me invece orizzontalità mi fa venire in mente l'Atene del V seolo A.C. e La Comune di Parigi, Moretti più che altro fa sorridere..
(Rispondi)
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