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Che senso ha?

Post n°33 pubblicato il 21 Agosto 2008 da magnum.3

Nel giro di due giorni, tra le tante, ci sono arrivate addosso due diverse notizie molto gravi, la seconda molto più della prima.

Tre balordi hanno tentato per l'ennesima volta, l'altro ieri, di compiere una rapina in una tabaccheria. Il proprietario non ha potuto fare altro, minacciato gravemente, che subire, salvo poi prendere il fucile, con la schiuma alla bocca (era la quarta volta, che lo rapinavano), sparare ed ammazzare uno di ladri. Si è levato il solito coro assurdo a difesa del delinquente morto. Ed il tabaccaio è stato posto sotto accusa per omicidio volontario.

Ieri un altro balordo, fatto di droga, ha ammazzato con la macchina una ragazza di venticinque anni ed il bambino che portava in grembo. L'accusa nei confronti del suo uccisore, è omicidio colposo.

Qualcuno dirà che è la legge, a causare la differenza. Ma secondo me, il problema, invece, sta nel giudizio preventivo che proviene da chi dovrà rinviare il colpevole di fronte alla Giustizia. A mio parere, uno che si mette al volante essendo fuori di testa per motivi di droga, alcool compreso, sa quanto sia probabile che finisca per ammazzare qualcuno. E se ciò succede, non posso mettere lui sullo stesso piano di chi uccide, si, ma per motivi assolutamente fortuiti. Nè posso metterlo su di un piano di ipotesi di colpevolezza inferiore a chi, con ogni probabilità, come il tabaccaio, non aveva intenzione di uccidere, ma solo di spaventare.

Se la Giustizia ha un senso, il tabaccaio dovrebbe essere giudicato, a mio parere, con un'imputazione massima di omicidio preterintenzionale, mitigato però da una buona dose di attenuanti. Il secondo, dovrebbe subire una condanna per omicidio volontario, caricata di ogni possibile aggravante. E tanto per essere sicuri della certezza della pena, bisognerebbe, una volta chiusa la porta della prigione, buttare la chiave nella Fossa delle Aleutine.

 
 
 

Le ambasce di Brunetta (appendìce)

Post n°32 pubblicato il 21 Agosto 2008 da magnum.3

Manco a farlo apposta, poco fa ho avuto modo di leggere (no, non l'ho comprato: mi piacerebbe avere soldi e tempo per leggere molti Giornali, possibilmente di opinioni diverse, per formarmi un'opinione più compiuta sui fatti del Mondo. Ma mi mancano. Sopratutto i primi...) due "pezzi" pubblicati su "Libero", uno, in "prima", di spalla e l'altro a pag.9.
Parto dal secondo, intitolato "Le carte degli sfaticati".
Allora, è vero! Il Codacons, Associazione creata, si dice, per difendere i Consumatori, ha deciso che non è di suo interesse primario, la difesa dei diritti dei Cittadini afflitti da aumenti stratosferici dei prezzi, problema sul quale è intervenuto, mi sembra, solo con delle dichiarazioni di (blando) principio: i suoi Dirigenti hanno preferito salire lancia in resta sul cavallo di Orlando, a difesa dei poveri fannulloni assenteisti. Al punto di promuovere un'azione di fronte al TAR del Lazio, pe ottenere la revoca del Decreto-Brunetta. Nella tragicommedia di un'azione assurda di questo genere (non difendono i soldi miei, ma quelli di chi non è capace di guadagnarseli, se non con l'imbroglio, ed è inutile dire che si è fatto di tutta l'erba un fascio: certo, qualcuno che non c'entra è finito nel mucchio, ma mica tanti...) si inserisce, tuttavia, anche un aspetto grottesco: la lista dei fimatari del ricorso comprende ben diecimila nomi. Un numero estremamente considerevole, è chiaro, a fronte dei circa quattro milioni e mezo di Dipendenti statali. Un raro esempio di democrazia, mi pare. Sarebbe ora interessante se qualcuno, magari un'altra Associazione consorella più virtuosa del Codacons, promuovesse la formazione di una lista di autentici Consumatori favorevoli all'operato del Ministro. Giusto per vedere quale sia la volontà e l'opinione maggioritaria - quindi democratica - della gente, sulla questione.


Il secondo argomento: Feltri si è arrabbiato moltissimo perchè Belpietro, Direttore di "Panorama", lo ha accusato di fruire, a vantaggio di "Libero", una quantità eccessiva di denaro. Feltri consiglia in sostanza al suo Collega di pensare agli incassi suoi, piuttosto che a quelli degli altri.
Beh, io avrei da suggerire ad ambedue, e non solo a loro, un altro argomento di meditazione. In questo momento ho di fronte a me le copie di sei, diconsi SEI, diversi Quotidiani e due Settimanali . Mi sono stati portati da uno delle migliaia di Dipendenti regionali - amico mio,  e del quale non vi rivelerò il nome, nemmeno sotto tortura - che, li ha prelevati un secondo prima che gli Addetti alle pulizie li buttassero via. Vergognandosi, mi ha detto che me li porterebbe anche tutti i giorni, perchè almeno, così, potrebbero rivelarsi utili. Infatti, io li leggo. Dicevo di non aver tempo, prima? Beh, quello della lettura è un piacere talmente grande che sarei pronto a rinunciare ad altre cose, pur di coltivarlo. Perchè, vedete, queste copie di pubblicazioni sono tutte intonse. Vergini. Non aperte. Proprio come piace a me. Il che vuol dire che chi li ha fatti acquistare, non li usa.
Ora, quelli che sono attualmente in mio possesso (a disposizione di chi, all'interno dell'Amministrazione, volesse vedere nell'episodio un'appropriazione indebita) sono solo i giornali, lato sensu, acquistati da UN Funzionario di UN Assessorato. Poter fruire di questo tipo di "service" viene infatti considerato come una sorta di status symbol. Chi ha i giornali, conta. Chi non ce li ha, è un Signor Nessuno. Un po' come le macchine blu. O come i viaggi in aereo gratis.
Allora, Signor Feltre, Signor Belpietro, Signor Mieli, Signor Napoletano, Signori tutti Direttori di Giornali, questa cosa non vi procura alcun disagio? Parlo, l'avrete capito, della quantità incredibile di copie delle pubblicazioni che governate, che vengono acquistate inutilmente ed ogni giorno dagli Enti Pubblici in ogni dove, nel Paese. Perchè questa cosa, non avviene solo in Sardegna ed alla Regione Sarda: essa accade, con maggiore o minore intensità, presso qualsiasi Amministrazione pubblica Italiana, si chiami essa Ministero, Regione, Provincia, Comune - salvo, per quanto riguarda gli ultimi, per ciò che riguarda i più piccoli e squattrinati, è naturale - Enti Pubblici e/o partecipati dalla Pubblica Amministrazione. E questa stessa cosa, non accade in misura contenuta. Che so, per il Ministro, il Presidente, il Sindaco. Ma nemmeno per sogno. L'acquisto dei giornali è esteso, come minimo, a tutti i Signori Dirigenti un po' di rango. Quelli che se gli dici che non possono farlo per motivi di contenimento della spesa pubblica, si sentono male e bisogna dar loro i sali. Salvo poi a lasciare le pile di carta stampata malinconicamente sole, sinchè un Signore, una Signora vestita in divisa e con la scopa ed un sacco da immondezza appresso, non le raccoglie e le destina all'archivio. Detto anche "cestino".
Ora, ditemi voi, Bej Signori Direttori, chi è, almeno uno di voi, che virtuosamente abbia rinunciato a questa fonte di reddito tutt'altro che indifferente, a supporto di quell'interesse pubblico che riempie di se, ogni giorno, le pagine dei vostri Giornali? Certo, che non lo fate: gli Editori, se solo ci provaste, vi gonfierebbero. Lo capisco. E, sono sicuro, assieme a me lo capiscono anche tanti altri Cittadini che una copia di giornale, di settimanale o di mensile la comprano ogni giorno o quasi, non fosse altro che per tenersi informati sulle vicende del luogo nel quale abitano. Od anche solo per divertirsi, perchè no? Solo che quelle pagine di carta, io e gli altri come me, non le paghiamo solo con l'Euro scritto in prima pagina vicino alla parola "Prezzo:". quello è il costo, come dire, "dritto". Poi c'è il costo che chiamerò "rovescio", quello speso per procura. Ma queste cose, per prudenza, al Popolo non gliele dite mica, vero?

 


 
 
 

Le ambasce di Brunetta (2)

Post n°31 pubblicato il 21 Agosto 2008 da magnum.3

L'esempio "regionale" di ieri non è isolato: stamane sono andato al Microcitemico per analisi. Quando sono arrivato, fuori della porta, nel cortile, c'era un parasanitario seduto su una panchina, intento a fumare. Nulla di grave: se uno che lavora in un Ospedale, ha il vizio del fumo, è bene che vada a coltivarselo fuori. Peccato, che dopo circa due ore, diconsi DUE ore, quando sono uscito, lo stesso infermiere stesse ancora seduto su quella panchina, sempre con una sigaretta in bocca. La quale, essendo accesa, non poteva essere, quasi certamente, la stessa di prima. Tuttavia, la scena era leggermente cambiata: stavolta quella persona non era più sola: vicino a lui sedeva un suo Collega. Il quale, tuttavia, non fumava. Più semplicemente, non faceva una mazza, con lo sguardo perso nel vuoto.
Ora, come se non bastassero i problemi di questo genere, ad essi se ne aggiunge un altro, conseguente, che forse il MInistro non ha cosiderato. Nell'ambito dell'impiego pubblico, vicino ad una certa quantità di Addetti che operano, e tutt'altro che male, ce n'è una parte non trascurabile, che non fa assolutamente niente. Basta sostare per un po' in parecchi Uffici, magari sbirciando dentro le varie stanze, per accorgersi di certe lunghissime stasi lavorative prive di qualsiasi motivo. Sapendo per esperienza diretta come avvengano molte assunzioni, sono giunto alla conclusione che in molti di quei casi, semplicemente, quegli Impiegati, quei Funzionari, non abbiano niente da fare, semplicemente perchè non servono, oppure, anche, perchè della materia cui sono addetti non sanno nulla o quasi. Essi rappresentano una categoria del tutto particolare, formata da similpensionati in ansiosa attesa di andarsene definitivamente a casa per godersi il meritato riposo, la cui funzione principale sembra essere quella di far abbassare i dati statistici sulla disoccupazione. In altre parole, se coloro che non hanno niente da fare, o che non sanno fare niente, lasciassero libere le scrivanie, il numero dei "senza lavoro" perchè privi di un inserimento tecnicamente codificato, aumenterebbe a dismisura. Mi  fanno ridere, coloro che ironizzano sulle abitudini fasciste di mandare la gente a scavare buche per poi colmarle subito dopo, solo per poter dire che in Italia non esisteva disoccupazione... Mutatis mutandi, è esattamente ciò che sta accadendo ora.
In ogni caso, un problema indotto dal Decreto-Brunetta è strettamente legato a questa situazione. Quando rientreranno i "fannulloni" assenteisti, essi si aggiungeranno ai "fannulloni" che assenteisti non sono. E così, le uniche cose che aumenteranno saranno il consumo di energia elettrica negli Uffici pubblici, le necessità di pulizia, le spese per cancelleria, pc e quant'altro possa servire per indurre la sensazione scenografica di una popolazione di solerti lavoratori.
Forse sarebbe ora di affrontare una dura realtà: la crisi del nostro Paese è molto, ma molto più grave di quanto le apparenze inducano a supporre. Destinata purtroppo a durare per molto tempo e senza che si intravvedano all'orizzonte possibili dritte contrarie di alcun genere. Qua non c'è Berlusconi o Veltroni che tengano. Probabilmente, ciò che occorre sarebbe un autentico, solidissimo patto di solidarietà nazionale. Ma come si può pensare che una cosa del genere possa manifestarsi, sinchè  sulla scena imperversano personaggi come Di Pietro? Molti, da Sinistra, piangono sul fatto che un Popolo - che per questo stesso e solo motivo essi considerano immaturo, alla faccia della Democrazia - possa aver votato in maggioranza per l'attuale Premier. Ma si sono resi conto, costoro, della tragedia consistente in quel 4% o poco più, che ha votato per la cosiddetta "Italia dei Valori"? Si, adesso finalmente lo capiscono.Solo che perlomeno per i prossimi quattro anni e mezzo, ormai è troppo tardi.

 
 
 

Le ambasce di Brunetta

Post n°30 pubblicato il 20 Agosto 2008 da magnum.3

No, non è un argomento di quelli che cambiano il Mondo. In giro ci sono parecchie altre cose, che fanno temere di più: la crisi caucasica, per esempio. Ma per quanto riguarda il nostro Paese, la minirivoluzione di Renato Brunetta, economista, Ministro della Repubblica, sembra essere di quelle destinate a lasciare un segno nella Storia del costume Italiano. Non di un costume-vestito, naturalmente: parlo di quello che comunque può essere definito a buon titolo un abito. Ma in questo caso si tratta di un "habitus". Mentale. Quello di una corretta Amministrazione Pubblica che deve coinvolgere tutti, ma proprio tutti coloro che ad ogni titolo agiscono, recitano la loro parte sulla scena dell'interesse del Popolo. Il quale paga per ottenere un servizio che dovrebbe essere, per definizione, perlomeno di livello medio-alto. E che invece risulta troppo spesso mediocre ed assai distante dalle legittime aspettative di tutti noi.
Ma ho una gran paura: che Brunetta non abbia ben compreso tutta la dimensione del problema che ha voluto affrontare, con grande coraggio, bisogna dire, considerata la sua natura di Uomo Politico. Perchè i primi segni di una controrivoluzione revanchista ci sono tutti, a cominciare dai ricorsi contro il suo Decreto, incredibilmente sostenuti, mi dicono, (o no? Su certe Organizzazioni di difesa dei Consumatori, ci sarebbe molto da scrivere) dal Codacons.
Stamane sono passato in quella Città-nella-Città che è diventato il compendio Viale Trento-Viale Trieste, che per quanto grande, beninteso, non si esaurisce in quell'area peraltro molto vasta, ma che conta anche diverse Frazioni disseminate in giro per il resto di Karalis. Mentre passavo di fronte ad un Assessorato ho creduto di vedere una persona che conosco da un sacco di tempo. Dovevo fermarmi a bordo strada trenta metri dopo, e così ho potuto verificare che si trattava proprio di quel mio conoscente. Si accompagnava ad altri tre, un uomo e due donne. Suoi Colleghi, certamente: due di loro li avevo visti casualmente un giorno che ero andato a  trovare colui che conoscevo, per motivi d'ufficio. Li avevo, anzi le avevo notate perchè erano tutte e due belline un sacco.
Mentre ero in sosta - aspettavo mia moglie - ho visto i quattro, intenti in una conversazione che doveva essere molto interessante e divertente, a giudicare dalle ripetute risate che accompagnavano gli scambi verbali, attraversare la strada, per poi entrare in un bar. Dalla vetrina trasparente ho potuto vedere i quattro sedersi ad un tavolino, dopo essersi avvicinati al banco, probabilmente per ordinare le consumazioni.
A quel punto, ho chiesto a mia Moglie, che nel frattempo mi aveva raggiunto, di pazientare un poco, e sono restato lì, ad osservare la scena. E così ho visto, nel giro di un quarto d'ora, una buona quantità di persone che entravano  (in alcuni casi, più di una volta) al Bar, si avvicinavano ai quattro seduti, scambiavano due chiacchere, consumavano e poi tornavano in Ufficio.
Nel corso della mattina ho riflettuto non poco sulla possibilità di telefonare od andare dal Direttore dell'Assessorato, per raccontare ciò che avevo visto. Se non l'ho fatto, ciò non è stato per pavidità (d'altra parte, cosa avrei rischiato?) bensì per un ricordo di alcuni anni orsono, quando andai presso un Assessorato per motivi di lavoro e mentre aspettavo che un mio Collaboratore mi raggiungesse, potei assistere allo spettacolo di due Impiegati che arrivavano, a distanza di circa dieci minuti - erano circa le tre del pomeriggio di un giorno di rientro - si avvicinavano alla bacheca dove erano conservate le schede di presenza, ne prendevano, ciascuno, quattro o cinque, le timbravano, le rimettevano a posto e poi se ne andavano, probabilmente, "là dove li portava il cuore". Penso, almeno.
Quella volta lo feci: la mattina dopo presi il telefono, mi feci passare l'Assessore competente e gli raccontai cosa era accaduto. Ne ricavai una serie di espressioni genericamente stupite, proprie di chi è in tutt'altre faccende affaccendato, e delle assicurazioni circa suoi interventi che, ça va sans dire, non arrivarono mai, come potei accertare successivamente.
Ecco perchè stavolta non ho detto nulla. Semplicemente perchè, ne sono convinto, non serve. Il "pro bono pacis" è ormai diventato una regola alla quale non si sottraggono neppure coloro che dovrebbero essere "controlores", non fosse altro  per via del fatto che una parte dei soldi che ricevono il 27 di ogni mese, e non sono pochi, dovrebbero pagare anche questo tipo di funzione. Spiacevole, certo: ma glielo ha ordinato il medico, di fare i Dirigenti?
Ecco perchè ho seri timori che Brunetta non ce la faccia. Esiste, nel Paese, un establishment che - seppure, per fortuna, non comprende tutti gli interessati -  oppone tuttavia ai virtuosi tentativi di risanamento, dei muri di gomma difficilmente abbattibili. A tutti i livelli. Perchè ognuno dei suoi, come dire, mattoni, ha propri interessi, diretti od indiretti, da coltivare.

A domani la seconda puntata.


 
 
 

Mutamento

Post n°29 pubblicato il 15 Agosto 2008 da magnum.3

L'ho lasciato fermo per un sacco di tempo. Poi Claudia, che non finirò mai di ringraziare, gli ha dato una veste grafica gradevole e me lo ha riempito di bellissime fotografie della mia Isola amatissima, oltre che di poesie e canzoni tra le più straordinarie. Di mio, c'è solo la frase d'amore iniziale e "Rainbow", o poco più. Parlo di questo mio blog, naturalmente.
Ora è arrivato il momento di svegliarlo, di farne ciò che - io così penso, perlomeno - un blog deve essere: un luogo di discussione e di confronto, simile ad un Forum, ma con un'estensione tematica assai più vasta. Qui, nel mio spazio, parlerò di tutto e del suo contrario. Cose che riguarderanno il mondo, il mio Paese, la mia adorata Sardegna.Cose che mi colpiscono e delle quali non posso, non voglio tacere. Lo farò da super partes, senza sconti per chicchessia.
Non so quanto potrò durare: il Potere non ama le voci libere, non controllabili, non acquistabili. E purtroppo oggi il Potere è dovunque, ha mille tane, miliardi di maschere diverse. Non vale, far conto sulla possibilità che il Mostro trascuri almeno la mia debole voce: Egli sa quale sia l'incredibile forza di una voce, anche quella nata piccola e flebile, ma che, se usata correttamente, secondo l'Interesse ed il Diritto dell'Uomo, può assumere un volume sempre più alto, sino a riuscire, anche se non subito, a smuovere le montagna, a scatenare valanghe.
Se molti tra coloro che mi leggeranno vorranno partecipare al confronto che inizia oggi, forse i tempi di reazione del Mostro si allungheranno, perlomeno. O forse Egli deciderà, invece, che gli convenga di più un intervento veloce, teso a mettermi un bavaglio senza esitazioni. Vedremo.
Intanto, bisogna cominciare. Intervenite tutti, rispondetemi, vi prego. Non mi importa, se direte delle cose in disaccordo anche profondo con ciò che io penso ed esprimo. "Non condivido le tue idee, ma darò anche la vita perchè tu possa professarle".Quando si cita questa massima Volteriana, compaiono sorrisi di sufficienza, spesso di compatimento, sulla bocca di molti: io voglio vedere se per una volta sia possibile, in una libera Agorà, che un desiderio si trasformi in realtà.

 
 
 

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 01 Giugno 2008 da magnum.3

Più di ieri, meno di domani….

 
 
 

NON DIRE

Post n°26 pubblicato il 01 Giugno 2008 da magnum.3

Non dire PADRE se ogni giorno non ti comporti come Suo figlio
Non dire NOSTRO se vivi isolato nel tuo egoismo
Non dire CHE SEI NEI CIELI se pensi solo alle cose terrene
Non dire SIA FATTO IL TUO NOME se non Lo onori
Non dire VENGA IL TUO REGNO se lo confondi col successo materiale
Non dire SIA FATTA LA TUA VOLONTA' se non l'accetti quando è dolorosa
Non dire DACCI OGGI IL PANE QUOTIDIANO se non ti curi della gente che ha fame
Non dire RIMETTI A NOI LE NOSTRE COLPE se porti rancore a tuo fratello
Non dire NON C'INDURRE IN TENTAZIONE se vuoi continuare a peccare
Non dire LIBERACI DAL MALE se non prendi posizioni contro il male
Non dire AMEN se non hai preso sul serio le parole di questa preghiera.

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Anonimo Massone

 

 
 
 

"Sa die de sa Sardigna"....Auguriusu Sardigna!

Post n°24 pubblicato il 28 Aprile 2008 da carol042004

"Questa terra non assomiglia ad alcun altro luogo". (D.H. Lawrence)

Cagliari: Cala Mosca, foto scattata alle 8.00 di mattina, un incanto!

"Sa die de sa Sardigna"

Su 28 de apribi 1794 is sardus, arrannegaus cuntra de su rei e de sos piemontesos, intrant in Casteddu e faint una arrèvolutzioni ki custringit su vicerei Balbiano a sinci fuì inpréssi.
In su 1993 su Cunsigliu Regionali, cun d’una lei, at nominau su 28 de apribi die de su populu sardu, “sa die de sa Sardigna”.
D’ogna annu sa die esti intitulada at una persona o a una cosa de importu mannu: ocannu sa die esti dedicada a sa Limba sarda.
Su sardu est sempiri istéttiu sa oghe prus importanti de su populu sardu, de fattu is leis puru fianta iscrittas in sardu, fintzas a candu esti istettiu proibidu dae su fascismu et, po curpa de sa colonnitzatzioni culturali italiana (iscolas, universidadi, medios), bullau cumenti una limba de fueddai in domu o scetti imparis a is amigus. In ki fueddada su sardu ainanti dae tottus beniat cunsiderau ignoranti o pagu istudiau e po cussu sa genti beniat a tenni pregungia de ddu chistionai sempiri e in calikisiat logu.

Versione italiana:

Il 28 di aprile 1974, i sardi, esasperati dal re e dai piemontesi, entrano in rivolta nel castello di Cagliari e costringono il vicerè Balbiano a fuggire. Nel 1993 il Consiglio Regionale promulga una legge con la quale dichiara il 28 aprile giorno del popolo sardo, “sa die de sa Sardigna”.
Ogni anno la giornata è intitolata ad una persona o ad un argomento rilevanti: quest’anno sa die è dedicata alla lingua sarda.
Il sardo è sempre stato lo strumento principale di comunicazione del popolo sardo, perfino le leggi erano scritte in sardo, fino a quando il suo utilizzo è stato vietato dal fascismo e, per via della colonizzazione culturale italina (scuole, media e università), bollato come una lingua da parlare solo in contesti informali. Chi usava il sardo in pubblico veniva considerato ignorante o poco istruito, perciò si evitava, per vergogna, di usarlo sempre e in ogni occasione. IL fenomeno culturale che porta a limitare l’impiego del sardo in contesti familiari e l’italiano viceversa come lingua pubblica e di cultura è chiamato comunemente diglossia.

Credo comunque che esista un luogo dove ritrovare tutto quello che abbiamo perso, una specie di ripostiglio di noi stessi.....una piccola nicchia di memoria, dove le cose che abbiamo lasciato lungo la nostra strada continuano a vivere....per la gente sarda,  -s’ aposèntu- è una stanza della casa, una stanza qualsiasi, può essere la camera da letto, la cucina, la legnaia ecc....…ma più di ogni altra cosa rappresenta proprio quel -ripostiglio-, quel luogo pieno di tutto e nel quale poter conservare e ritrovare tutto. Nel mio cuore ho costruito una stanza per metterci dentro l’isola più bella del mondo, con le sue meraviglie e le sue cicatrici, con la sua storia infinita e il suo futuro ancora da scrivere....ancora Auguriusu Sardigna!

Eugenia, Clo

 
 
 

Post N° 23

Post n°23 pubblicato il 21 Aprile 2008 da carol042004
 
Tag: Foto

"Così soltanto all'orizzonte scorgi l'orlo turchino del mare.

A destra e a sinistra è una distesa tutta abitata e popolosa".

Goethe

 
 
 

Istentales

Post n°22 pubblicato il 07 Aprile 2008 da carol042004
 

Istentales non ha in Italiano una traduzione letterale propria, è comunque una stella della Costellazione di Orione,usata in antichità da pastori e
contadini come punto di riferimento per semine, raccolti, orari, ecc.
E' la prima stella che vediamo al tramonto e l’ultima che sparisce all’alba.
Istentales è anche un canto della tradizione popolare sarda..
.
 

 

Dae cando este iscuricande issa est jà pronta a essire chin sas atteras cumpandzas sunu prontas a partire
un’istella troppu bella chi ti sindzat su caminu un’istella troppu manna tottus deppen ammirare.
Istentales, un’istella luchente in mesu ‘e milli...Istentales, un’istella mala a sich’andare.
In su chelu luminosa cando est falande sa notte ses s’urtima a tich’andare e ti mutini Istentales de cussa costellazione nanchi ses sa prus lontana de Orione cassadore e unu grande bibidore.
Istentales, un’istella luchente in mesu ‘e milli...Istentales, un’istella mala a sich’andare.


 
 
 

Terra Mia

Post n°21 pubblicato il 30 Marzo 2008 da carol042004
 


  
Cantu t’appo intesu mia
Cando in pitzinnia sa chiterra de cabitza e sos cantos de zizi e pazzola ascultaia.
Caantu t’appo intesu mia
Cando in logudoro
Dillos de su coro e ballos
Dae sa oghe de maria.
Cantu t’appo intesu mia
Cando idia in sa cavalcada in protzessione
Sos costumes des sos sardos, cun tiu barore
Sos caddittos de sa jara
Su turrone de tonara
Barone sa tirannia
Libera, sa zente tua
Est pigada m’est sa tudda
Cando Piero t’ha giamada: “
mere manna mere mea”.
Cantu t’appo intesu mia
Seculos de mamuthones, issoccadores
A mamoiada deo bi fia.
Cantu t’appo intesu mia
Suttas sos murales, cantos a tenores
In sa barbagia a murra bella giogan, sa luna cun su sole.
Cantu pane “
carasau” e, fattu fattu “cannonau
Dae su casu de su pastore, sas “
seadas” lean colore
In su mare de muravera, sas launeddas sonan tottu umpare in trallallera....
Terra mia (tue ses mia) festas de gallura,
Campidanu e baronia
Domo mia tue ses bia che un istella in custu chelu ….. Meravigliosa,
...dilliridilliridì tu ses sa mia mia mia e bo'ò....
Sos caddittos de sa jara…..
Terra mia…..
Meravigiosa...... Mama de s’isposa. Miraculosa....

    

 
 
 

Post N° 20

Post n°20 pubblicato il 21 Marzo 2008 da carol042004
 
Tag: Auguri

 

 Tanta felicità e gioia, oltre alla serenità.

Auguroni

 
 
 

Post N° 19

Post n°19 pubblicato il 17 Marzo 2008 da carol042004
 

Quando l'amico vi confida il suo pensiero,
non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa
nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall'amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate,
come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito.
Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero
non è amore,
ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.


Gibran

 
 
 

Post N° 17

Post n°17 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da carol042004
 

Ama il tuo prossimo come te stesso. Non fare ad altri quello che non vorresti fosse a te fatto. Non fare il male ma sempre il bene. Ricorda che la vera religione consiste nei buoni costumi. Conserva la tua anima pura per comparire degnamente al cospetto dell'Ente Supremo e spera da Lui la ricompensa del bene che avrai fatto sulla terra. Rispetta tutte le forme con le quali piace agli uomini rendere omaggio a Dio. Combatti l'errore non con il ferro, non con il fuoco ma con la verità. Ama i buoni, compiangi i deboli, fuggi i cattivi, parla sobriamente con i grandi, prudentemente con i tuoi uguali, sinceramente con gli amici, dolcemente con i fanciulli e teneramente con i poveri. Istruisci l'ignorante. Copri colui che ha freddo, nutrisci chi ha fame, dà lavoro all'operaio e sii il padre del poveri. Non portare odio ad alcuno. Evita le querele, previeni gli insulti, rispetta le donne, non abusare della loro debolezza. Se Dio ti dà un figlio, ringrazialo ma trema per il deposito che ti ha affidato. Sii per quel fanciullo la immagine della divinità. Fa che sino a 10 anni ti tema, sino a 20 ti ami e sino alla tua morte ti rispetti. Sino a 10 anni devi essere il suo maestro, sino a 20 suo padre e sino alla morte suo amico. Pensa a dargli dei buoni Principi piuttosto che delle belle maniere e che ti sia debitore di una morale educazione e non di una frivola eleganza. Fa che diventi onesto. Vigila con tenerezza alla felicità della tua famiglia, procura di allevarla nei sentimenti di amore, di umanità e di devozione alla Patria. Ama il tuo Paese, procura di essergli devoto sino al sacrificio di tua vita. Se arrossisci del tuo stato, è segno d'orgoglio. Non è il lavoro che ti onora o ti degrada, ma il modo con cui lo eserciti. Rallegrati della giustizia, affliggiti contro l'iniquità. Leggi e profitta, guarda e medita, rifletti e lavora. Procura l'utile dei tuoi fratelli, perchè lo procuri a te stesso. Soffri senza lagnarti. Non giudicare mai leggermente le azioni degli uomini, non biasimare mai alcuno e tanto meno lo adulerai. Proclama sempre ed ovunque la fraternità di tutti, l'uguaglianza di tutti e la libertà di tutti....

 
 
 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da carol042004


Chi è colei che sorge dal mare, mora e bellissima,
simile a Venere distesa, dormiente al sole,
sotto un cielo d’incanto, profumata di mille aromi,
adornata di gemme e perle preziose,
vestita di vesti finissime, splendenti di colori puri e intensi?
Ella, ab antico, è la perla fra le perle, la rosa fra le rose,
lo splendore delle nostre contrade;
da giorni lontani, la più contesa fra le belle,
la più desiderata da quelli che son di fuori barbari e signori;
il suo nome ha la soavità dei suoi profumi,
la struggente dolcezza dei suoi spazi silenti,
la profonda dignità, non superba, dei suoi figli migliori.

Ella, signore e signori, è la Sardegna!

(di Giampaolo C.)

Foto: Immagine di Cala Luna (Calagonone)

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da carol042004
 

 
 
 

*Buon 2008*

Post n°14 pubblicato il 01 Gennaio 2008 da carol042004
 
Tag: Auguri

Le suggestive immagini del 2007, riviste in 360 secondi, sperando che induca tutti a riflettere e cercare di far di tutto per un domani migliore...

Tratto dalla videogallery de il.corsaro.nero. Grazie!

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 12 Dicembre 2007 da carol042004
 
Tag: Auguri

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 16 Novembre 2007 da carol042004
 

Il Canto a Tenore
è stato inserito dall'UNESCO tra i
'Masterpieces of the Oral
and Intangible Heritage of Humanity'
e perciò proclamato
"Patrimonio intangibile dell'Umanità".

Procurade de moderare

Procurade de moderare

barones, sa tirannia

chi si no, pro vida mia

torrades a pe' in terra!

Declarada est già sa gherra

contra de sa prepotenzia

e cominza sa passienzia

in su pobulu a mancare

Mirade ch’est azzendende

contra de 'ois su fogu

mirade chi no è giogu

chi sa cosa andat 'e veras

Mirade chi sas aeras

minettana temporale

zente consizzada male

iscultade sa 'oghe mia

Procurad' e moderare, barones, sa tirannia

procurad' e moderare, barones, sa tirannia

Su pobulu chi in profundu

letargu fi' sepultadu

finalmente despertadu

s’abbizza' ch'est in cadena

ch'ista' suffrende sa pena

de s'indolenzia antiga

feudu, legge inimiga

a bona filosofia

Deghe o doighi familias

s'han partidu sa Sardigna

de una manera indigna

si nde sun fattas pobiddas

Divididu s'han sas biddas

in sa zega antighidade

però sa presente edade

lu pensat rimediare

Procurad'e moderare, barones, sa tirannia

..................

Issos dae custa terra

ch'hana 'ogadu miliones

Malaitu cuddu logu

chi creia' tale zenia!

Procurad' e moderare

barones, sa tirannia

chi si no, pro vida mia

torrades a pe' in terra!

Declarada est già sa gherra

contra de sa prepotenzia

e cominza sa passienzia

in su pobulu a mancare

Barones, sa tirannia

barones, sa tirannia

barones, sa tirannia

barones, sa tirannia

Procurad'e moderare, barones, sa tirannia...

 
 
 

Somewhere over the rainbow

Post n°10 pubblicato il 13 Novembre 2007 da carol042004
 

"Somewhere over the rainbow
Way up high
And the dreams that you dreamed of
Once in a lullaby
Somewhere over the rainbow
Blue birds fly....."

"...Da qualche parte sopra l'arcobaleno
proprio lassù, ci sono i sogni che hai fatto
una volta durante la ninna nanna
da qualche parte sopra l'arcobaleno
volano uccelli blu e i sogni che hai fatto,
i sogni diventano davvero realtà...."

Magnum.3 ha scritto:
"..Ogni volta che sento quel sostantivo
mi ritorna in mente un giorno
meraviglioso di tantissimi, ormai, anni fà.
Da pochi giorni era finita la più terribile
guerra che abbia insultato l'Umanità,
ed un bambino di pochi anni,
che aveva ancora negli occhi e nelle orecchie
e nella mente e nel cuore, immagini,
pensieri e sensazioni molto vicine all'incubo,
sedeva vicino ad una piccola, semplice radio.
La sua Mamma gli aveva detto che
in quel giorno benedettoquella radio avrebbe
ricominciato a parlare di Vita,
abbandonando la Morte della quale per tanti anni
aveva rappresentato la voce ufficiale.
Improvvisamente, quasi senza preavviso,
dall'altoparlante uscirono delle note.
Una musica che celebrava la Pace
attraverso la trasmissione di un simbolo musicale,
un simbolo meraviglioso,
pieno di calore e di conforto.
Era un brano di musica.
Non era più la batteria della "Nona" di Ludovico Van,
che ritmava le trasmissioni in codice di Radio Londra.
Non era più "Lilì Marlene" e nemmeno una delle consuete
marce militari dell'Esercito tedesco.
Quel brano si chiamava "Arcobaleno",
ed il suo ricordo
non ha abbandonato mai più il mio cuore..."

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: magnum.3
Data di creazione: 26/10/2004
 

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