Requiem aeternam
dona eis, Domine,
et lux perpetua
luceat eis...
...gli istanti si dilatano, a sfiorare l'eterno. Come nei fagotti e negli archi che attaccano, corrucciati e tenebrosi, il "Requiem Aeternam". E i clarinetti, quei clarinetti, che baluginano sinistri nell'incedere opprimente, come un fuoco soffocato, dell'orchestra. Un procedere a tentoni nella galaverna brumosa e decadente del re minore, che solo improvvisamente si riapre, si rischiara, così, d'incanto, nell'Introitus. In quel breve e commovente solo da cui emerge, limpida e sicura, la voce del soprano. Un solo rilucente di un tenue tepore come del primo sole primaverile. Quel sole che non è ancora arrivato ma che sai che arriverà.
(www.debaser.it)
Requiem - Introitus
Lacrymosa dies illa
qua resurget ex favilla
judicando homo reus.
Huic ergo parce Deus
pie Jesu Domine
dona eis requiem. Amen.
...stai annegando, in quella lacrima che non vuol venir fuori. E nel "Lacrimosa", lo sai, annega la vita di Mozart. All'ottava battuta, su quel "Judicando homo reus".
(www.debaser.it)
Requiem - Lacrimosa
Il Requiem è l'ultima opera di Mozart. La leggenda parla di un anonimo committente che incarica Mozart, malato e caduto in miseria, di comporre in quattro settimane una messa da requiem, dietro compenso di cinquanta ducati. Questi, tentando di scoprire chi fosse il misterioso committente e non riuscendoci, si convinse che la messa che stava componendo sarebbe stato il Requiem per il suo funerale
Mozart morì il 5 dicembre 1791, lasciando incompiuta l'opera.